PASSIONE PER LA METEOROLOGIA
Una testimonianza
- Marzo 2000

Mi chiamo Francesco, ho 25 anni e studio ingegneria meccanica al Politecnico di Milano. Ho un carattere introverso, sono puntiglioso e preciso, ma nonostante ciò amo la buona compagnia di alcuni amici. Sono appassionato di meteorologia, passione di cui parlerò diffusamente in seguito, amo praticare vari sport, in particolare la bicicletta (ho corso 2 anni nei dilettanti) e le escursioni in montagna (sono stato sul gruppo del Bernina, dell'Adamello-Presanella, del Gran Paradiso, conosco a memoria il Resegone e molto bene tutte le Orobie). Mi interessano anche tutte le discipline che hanno attinenza con la meteorologia: la fisica, la fisica tecnica, la chimica, l'analisi matematica e la statistica, materie che ho avuto la fortuna di studiare all'università.francescopiccolo.jpg (29451 byte)

Vivo a Buccinasco da sempre. E' un paese di circa 23000 abitanti situato nell'hinterland sud-ovest di Milano e immerso nel verde: la metà del territorio comunale è occupato dal Parco Agricolo Sud Milano, la restante da quartieri residenziali di recente concezione, caratterizzati cioè da ampi giardini e da numerosi parchi comunali. Sul territorio sono presenti inoltre numerosi laghetti (alcuni artificiali ad uso cava, altri fontanili naturali, più numerosi, ma più piccoli).

Come sono arrivato alla meteorologia

La mia grande passione per la meteorologia risale ai tempi delle scuole elementari. Ricordo che all'epoca catturò la mia attenzione una piccola enciclopedia in cui vi era la descrizione di quattro tipologie di tempo: bello, variabile verso il bello, variabile verso il brutto, brutto. Rimasi affascinato da come si potesse dedurre il tempo che avrebbe fatto a breve, dalla lettura di alcuni segni della natura. Mi ricordo come fosse ieri quel giorno d'inverno di tanti anni fa, quando guardando fuori dalla finestra della mia classe e vedendo soffiare continuamente un forte vento da nord/nord-ovest, feci la mia prima "previsione del tempo". Il cielo era coperto di nuvole minacciose e la mia maestra disse: "oggi non si esce perché è brutto". Avrei voluto dirle che si sbagliava, che non avrebbe piovuto perché il vento…, ma ero molto timido e così confidai ciò che pensavo solo ad un mio compagno. La soddisfazione fu però ugualmente tanta quando, verso le 11, vidi che uscì un sole stupendo (con molta probabilità si trattava di un fronte freddo da nord-ovest seguito da fohn).

Fin da piccolo l'inverno ha rappresentato la stagione che aspettavo con più trepidazione: ricordo ancora le numerose nevicate…

I primi di gennaio del 1985 avvenne un evento eccezionale. Mio padre, anche lui un appassionato, teneva in giardino un termometro, una mattina lesse una temperatura incredibile: - 18°C (il valore ufficiale di Milano Linate fu di - 14.4°C). Mio padre si ricorda che durante una giornata di quelle glaciali la temperatura non salì sopra i - 8°C!! Io di quei giorni ricordo invece le arance che arrivavano ancora in tavola ghiacciate ed il fuoco che dovevamo accendere sull'asfalto nei box perché le tubature dell'acqua non ghiacciassero.

Nei giorni successivi arrivò la grande nevicata, lunghe furono le ore che passai alla finestra a godere di un fantastico spettacolo: 85 cm di neve misurata al suolo giovedì mattina 17 gennaio quando già pioveva. Per giorni e giorni giocammo a costruire fortini di neve in giro per il paese: le vie secondarie rimasero a lungo chiuse al traffico ed un cumulo di neve, alto circa 10 m, collocato in ombra, dietro ad un palazzo, si sciolse completamente solo ai primi di Aprile!!!

Avrei da raccontare tante cose di questo genere, cose che mi hanno affascinato e che anche oggi catturano sia la mia mente che il mio animo…

Condivido quanto afferma il nostro presidente Luca Mercalli: "chi ama la meteorologia è un po' scienziato e un po' poeta".

Da quanto tempo faccio osservazioni

L'evento sopra descritto incise moltissimo sulla mia passione per la meteorologia, anche se soltanto il 1° novembre 1986 mi misi veramente all'opera: iniziai ad annotare, giornalmente, il tempo e le temperature rilevate con un comune termometro. Nel frattempo mi venne regalato il mio primo libro di meteorologia: "Che tempo farà" del grande Edmondo Bernacca. La passione cresceva e nel contempo crescevano anche le conoscenze legate all'osservazione meteorologica e la conseguente capacità di formulare personali previsioni a breve termine. Dopo poco tempo ebbi anche la possibilità di "fare pratica": entrai nei boy-scouts, dove la vita all'aperto ottimamente si sposava con la capacità di saper prevedere il tempo. Divenni così per i capi il "Bernacca" del gruppo, gli altri ragazzi, invece mi davano del gufo, ovviamente.

Di mese in mese l'archivio personale si arricchiva di nuove rilevazioni, però fino all'autunno del 1989 le mie annotazioni devono essere considerate solo un riferimento indicativo in quanto la strumentazione da me usata, la capannina non regolamentare, e la mancanza di esperienza minano l'attendibilità di quei dati. Soltanto con la costruzione della prima capannina, i dati relativi alla temperatura minima e massima rilevati, acquistano maggiore attendibilità. L'allenamento acquisito ed i libri rappresentavano uno strumento utile per poter annotare correttamente i tipi di nuvole visibili dal suolo. Con il passare degli anni ho acquistato una migliore strumentazione, ho potuto costruire una nuova capannina più capiente e maggiormente rispondente alle norme e nel contempo sono riuscito ad acquisire una certa esperienza.

Dal 1° febbraio 1994 eseguo sistematicamente 6 rilevazioni giornaliere (alle ore 7, 10, 13, 16, 19, 22) relative alla nuvolosità in ottavi con tipi di nuvole visibili e loro direzione, alla direzione e velocità del vento, alla temperatura dell'aria, all'umidità relativa, alla pressione atmosferica, al quantitativo di precipitazioni, ai fenomeni meteorici passati e presenti rispetto all'ora di osservazione. Faccio inoltre varie annotazioni, riguardanti la natura, che non sono sintetizzabili in simbologie standardizzate e, naturalmente registro anche la temperatura minima e massima registrata nell'arco del giorno meteorologico, che considero dal tramonto a quello successivo.

L'attendibilità di queste rilevazioni risale, a mio giudizio, al settembre 1989, quando ne effettuavo solo tre al giorno. Purtroppo le ho interrotte dal 27 marzo 1992 all'11 ottobre 1993, ma da quella data ad oggi non mi manca neanche un giorno.

Tipo di strumentazione e capannina

La strumentazione che possiedo è semplice ma di qualità ed è composta da un barometro aneroide con capsule metalliche, un igrometro di precisione a capelli "Fischer", un termometro elettronico a minima e massima della "Oregon Scientific", un termometro a mercurio di precisione che uso come campione, un termoigrografo che mi serve in caso di mia assenza ed un pluviometro da me costruito. I sensori termo-igrometrici sono sistemati in una capannina a persiane in legno, verniciata di bianco, da me interamente costruita, (l'ultima risale al 1996) e disposta nel giardino di casa il più lontano possibile dal muro (vedi foto). E' posta ad una altezza dal terreno, come si può osservare, di 1,2-1,3 m (cioè al limite inferiore rispetto alle norme O.M.M.), tale scelta è stata legata al fatto di dover bilanciare il dislivello del giardino, rispetto al suolo circostante l'abitazione, che è di 1-2 m.

Osservazioni

La morfologia del territorio, appena accennata in precedenza, influenza, seppur limitatamente, il clima locale. Soprattutto durante le giornate con calma di vento, il clima risulta leggermente più dolce rispetto alle altre zone a sud della città: vi è infatti un'escursione termica, sia giornaliera che annuale meno accentuata, con gli estremi un po’ smorzati, soprattutto per quanto riguarda i massimi estivi che possono essere anche di 2-3° inferiori a Milano Linate. L'aeroporto, con la relativa stazione meteorologica, dista una quindicina di km in linea d'aria dalla mia.

Ringraziamenti

Un grazie speciale a due persone: a Claudia, la mia ragazza, se non fosse per lei non starei scrivendo in questo momento e non dedicherei tanto tempo ed energie alla meteorologia, ed a Gabriele che è stata la mia spalla durante i molti momenti di indecisione o difficoltà dell'adolescenza e senza la presenza del quale molto probabilmente non avrei ricominciato nell'ottobre del 1993 a dedicarmi a questa grande passione.

Grazie anche ai miei genitori ed ai miei fratelli per la costante sopportazione che hanno saputo mantenere in tutto questo tempo.

Tutto quello che ho realizzato nel corso degli anni, investendo sia le mie esigue mance e sia soprattutto tanto tempo, è frutto di rinunce e fatica che ho sopportato con gioia per amore di una Terra che troppo spesso vedo sfruttata malamente e violentata e che invece avrebbe bisogno di più persone capaci di essere veri uomini, coscientemente inseriti in una natura che non ha bisogno di noi, ma che ci potrebbe dare molto di più…

 

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