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AGOSTO E SETTEMBRE 2002 NEL COMPRENSORIO ANTIAPPENNINICO PONTINO-CIOCIARO
Pino Zanda, socio SMI -  24 ottobre 2002


Il comprensorio antiappenninico pontino-ciociaro

Agosto 2002

Agosto, dopo i ripetuti episodi piovosi di Luglio,  si apre fosco  e variabile. Al pomeriggio del giorno 1 si registrano deboli temporali a ridosso dei versanti più interni dell’antiapennino pontino: Sonnino 4 mm. 

In seguito fino al 6.08  il tempo trascorre al caldo e sotto un’afa crescente: dal 3 al 6 si raggiungono e si superano infatti costantemente i 30°C : a Priverno il 4 il termometro sale a 31.5°C che poi risulta la massima  dell’intero mese.  Tra il 5 e il 7 un impulso freddo  genera un vortice ciclonico all’altezza del Golfo Ligure provocando maltempo  dalla Liguria fino alle Marche e all’alto Lazio, ma instabilità locale riesce a raggiungere anche  i rilevi pontini  causando una tromba d’aria in val d’Amaseno.

Dopo un breve intervallo  con temperature gradevoli e umidità in discesa, altra instabilità giunge dal NW cosicché si verificano quotidianamente dal 9 al 13.08, temporali pomeridiani estesi alcuni anche di forte intensità e con discreti apporti precipitativi.  In particolare  l’11.08, piove per tutto il giorno per un totale di 39,1 mm.

Secondo uno schema all’apparenza  prestabilito, dopo altri due giorni limpidi e con tempo tipico da “alta  montagna”  persino sulla costa,  dal 16 al 19  infiltrazioni fredde da ENE causano temporali  locali solo sulle zone interne: 20,8 mm a Priverno il 16.08 con una violenta grandinata che raggiunge uno spessore di 12 cm  sui colli Seiani devastando vigneti e frutteti.

Dal 20 al 22  instabilità residua  mantiene il cielo variabile con piovaschi sparsi  soprattutto a ridosso dei rilievi più interni e verso l’Appennino Lazio-Abruzzese.

Dal 26 al 31 infine, la depressione “Sophia”   è causa prima di  forti manifestazioni temporalesche  estese in tutto il territorio regionale. Il 28 Agosto a Priverno cadono in 2 ore 54 mm con ripetuti scrosci grandinigeni; il 29, altri 36 mm per un nubifragio esteso su tutta la fascia pedemontana occidentale dell’antiappennino.

Più colpita  in questo caso, con qualche allagamento e forti colpi di vento, l’area  di pianura fino a 5/ 6 km dalle pendici montuose.

L’ultimo giorno del mese sorge sereno e frizzante, la minima a Priverno in pieno centro risulta di soli 13°C, nel tardo pomeriggio però, grossi cumuli cominciano a torreggiare  alle due estremità NW  e SE della catena montuosa esterna dell’antiappennino, e attorno alle 18 due singoli scrosci  hanno luogo  nelle due aree suddette.  Ben presto l’instabilità si estende, come per il  giorno 29,  a tutta la fascia pedemontana esterna, e le due singole celle si uniscono in un unico grosso temporale che stavolta sconfina persino sulla costa a tarda sera.  Alcune località in piena campagna ricevono apporti considerevoli dell’ordine di 30, 40 mm in un ristretto arco temporale; vengono avvistate due trombe marine al largo del tratto litoraneo S.Felice Circeo – Terracina, mentre una tromba d’aria distrugge varie serre  nella pianura pontina centrale tra i comuni di Latina e Pontinia.

A fine mese  le temperature medie  non risultano  molto diverse dalla norma: serie(1954 – 89) (1991 – 2001), mentre per le precipitazioni si rileva un incremento fino a 6 volte il valore normale. Priverno con un totale di 254,7 mm in 19 gg piovosi, registra praticamente l’agosto più piovoso dal 1954 spiccando tra le località con i maggiori apporti precipitativi del Lazio in tale mese.   

Settembre 2002

Settembre non cambia strada rispetto al mese precedente, già il giorno 1, ma fino  al 5, l’instabilità  pomeridiana  favorisce continui modesti apporti precipitativi per piovaschi sparsi e temporali che in alcune aree risultano anche intensi. Colpita in queste occasioni nuovamente la fascia pedemontana esterna con apporti superiori ai 15 mm, mentre le zone più interne restano singolarmente all’asciutto: Priverno, al confine tra le due zone, riceve 12 mm in  4gg.

Dal 3.09 una perturbazione atlantica, associata ad un minimo in quota apporta maltempo su gran parte delle regioni centro-settentrionali, il 4 si verifica infatti un terribile nubifragio sull’Elba, ma alcuna precipitazione di rilievo interessa ancora il Lazio. Dal giorno 6, il minimo posizionato sul medio Tirreno, provoca forte maltempo su Lazio, Abruzzo, Basilicata e Puglia. In zona  dal 6 all’8.09  si verificano  intensi temporali anche grandinigeni e in  val d’Amaseno cadono in 3 gg  54,9 mm.

Un solo giorno d’intervallo, poi  dal giorno 10, l’aria fresca al seguito della perturbazione attiva temporali pomeridiani che nuovamente risultano intensi in molte aree collinari e montane: altri 76,3 mm cadono a Priverno  dal 10 al 13.

Finalmente sembra esserci un periodo stabile più duraturo tanto che per ben 8 giorni, interrotti soltanto da un temporale pomeridiano che però resta confinato sulle cime montuose (Priverno solo 1,3 mm in pochi minuti)  non si verifica alcuna precipitazione su tutto il territorio.


Un Cumulonimbus capillatus incus ripreso da Priverno (LT) 
il 21 settembre 2002.

La stabilità regge fino al 21, quando la discesa di un fronte freddo  seguito da aria fredda di origine artica scava una profonda depressione  con minimo di 999 hPa posizionato  tra le regioni settentrionali e centrali. Nell’arco di 24/48 ore, alcune zone montuose dalla Liguria al Lazio e Abruzzo, totalizzano valori superiori ai 100mm con massimi record di 200 – 250mm  nei versanti più esposti dell’Appennino Lazio-Abruzzese.  A Priverno e medio Amaseno il 22.09 in 19 ore cadono 126 mm con locali esondazioni  dei torrenti nel fondovalle, mentre l’Amaseno raggiunge livelli di guardia per la prima volta dal 18 Novembre 2001. Meno colpite la costa e la pianura costiera, battute però da un violento libeccio.


Tramonto tra Altocumulus stratiformis sui Colli Seiani (LT)
 il 26 settembre 2002.
 Le precipitazioni continuano comunque a tratti moderate fino al 28.09, quando, dopo altri 203 mm in 6 gg. che portano il totale di Settembre a sfiorare i 400 mm in molte zone interne, soprattutto della valle dell’Amaseno,   l’instabilità si trasferisce sull’Adriatico e sullo Ionio favorendo un aumento della pressione, con tempo soleggiato in zona fino al 4 Ottobre.

Conclusioni

Come il mese precedente, Settembre 2002 riceve precipitazioni pari 5 volte al suo valore normale  particolarmente  nella fascia di transizione tra l’Appennino e la costa.

Priverno e la media valle dell’Amaseno  registrano con 348 mm il secondo Settembre più piovoso (dopo il 1995 con 621 mm) dal 1954, e ciò, (a parte danni relativi a colture già del resto duramente provate dal gelo e dalla siccità invernale come dai calori estremi di Giugno),  potrebbe quasi essere considerato come un atto di forza della natura per ripristinare una normalità sempre più  squilibrata. Ad  esempio lo stato di allerta dovuto alla drastica riduzione di gran parte delle risorse idriche del centro-sud Italia fattosi grave nel mese di Giugno quando per la prima volta da 30 anni,  si era reso necessario il razionamento delle acque potabili persino in provincia di LT, terra tradizionalmente ricca di acque sotterranee,   è stato gradualmente ridimensionato proprio dalle abbondanti precipitazioni  dei due mesi suddetti, precipitazioni che, nonostante l’intensità di alcuni eventi, per una serie di concause quali la stessa struttura geomorfologica   del territorio, la preesistente situazione siccitosa, il buono stato del patrimonio boschivo (grazie anche all’attuazione di estesi rimboschimenti in  varie aree montuose depauperate in passato da disboscamento ed incendi dolosi), hanno apportato, più che disagi,  diffusi benefici.

 


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