INVERNO 2016-17 IN VALPADANA: PIUTTOSTO MITE E
ASCIUTTO
Daniele Cat Berro,
SMI / Redazione Nimbus
2 marzo 2017
Con un tiepido mese di febbraio, sulla Pianura Padana si è appena chiuso
un altro inverno complessivamente sopra la media termica,
nonostante il relativo freddo di gennaio.
Gli osservatori meteorologici storici di
Torino e
Modena,
le cui registrazioni termometriche sono attive rispettivamente dal 1753
e dal 1861, hanno rilevato temperature medie (dicembre-febbraio) di 5,1
°C e 5,3 °C, corrispondenti ad anomalie di +0,6 °C (22° inverno
più mite) e +1,0 °C (14° inverno più mite).
Anche l'osservatorio di Pontremoli (Lunigiana) conferma, con
un'anomalia trimestrale di +0,8 °C.
Il Nord-Ovest italiano è infatti rimasto
al margine dell'unico
episodio di freddo intenso della stagione, che nelle prime due
decadi di gennaio 2017 ha colpito (da Nord-Est) i Balcani, l'Adriatico e
il Sud Italia, dove localmente ha assunto alcuni caratteri di
eccezionalità.
Nei rimanenti periodi dell'inverno hanno prevalso situazioni
anticicloniche oppure flussi temperati atlantici e mediterranei, dunque
con apporto di aria temperata.


Serie storiche delle
temperature medie invernali (trimestri dicembre-febbraio)
a Torino-centro e Modena-Oss. Geofisico (P.za Roma).
In grigio, la linea della media mobile ponderata su 9 anni.
Modeste le precipitazioni totali, 87 mm in centro a Torino (82% del
normale), e 79 mm a Modena (69%), e assente o quasi la neve a bassa
quota, appena 3 cm nel capoluogo piemontese e nulla nella città
emiliana, in luogo dei circa 20 e 30 cm attesi in media,
rispettivamente, nelle due località.
Non solo sono stati pochi gli eventi
perturbati consistenti (a Torino due terzi dell'acqua caduta si è
concentrata nell'episodio del 19-21 dicembre 2016), ma pure quelli di
föhn alpino esteso alla pianura, e questo contribuisce a spiegare i
ristagni di polveri inquinanti con
frequenti superamenti dei limiti di concentrazione nell'atmosfera
padana.
RINGRAZIAMENTI
Grazie a Luca Lombroso e a Maurizio
Ratti per la condivisione dei dati
degli osservatori di Modena e Pontremoli.
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e la salvaguardia degli osservatori meteorologici storici

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