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RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

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Corso multimediale di meteorologia

 EVENTI METEOROLOGICI 
7 LUGLIO 2001: TROMBA D’ARIA SU CONCOREZZO,ARCORE ED USMATE-VELATE
Grado F3 della scala  FUJITA-PEARSON
A cura di Stefano Nava e Alessandro Ceppi - SMI Sez. Lombardia, 21 luglio 2001

“Talor pei campi infuriato scorre un turbo orrendo e le grande piante atterra; talor col soffio impetuoso svelle le selve annose…” (Lucrezio)

Un po’ di storia

Le trombe d’aria hanno da sempre interessato la Brianza nei mesi estivi.
Basti ricordare i precedenti più recenti: il 15 aprile 2000 una lieve tromba d’aria (grado F1 della scala Fujita) attraversa la periferia est di Monza (MI) dirigendosi poi verso Villasanta (MI), il 22 luglio 1999 una tromba d’aria appartenente alla classe F2 della scala Fujita attraversa Merate, in provincia di Lecco, causando danni ingenti alle abitazioni e alle infrastrutture. Nel luglio 1991 una piccola tromba d’aria colpisce l’aeroporto di Milano-Linate (grado F0 della scala Fujita). Nel luglio 1983 un’altra tromba d’aria scoperchia diversi tetti nella periferia est di Monza (grado F1 della scala Fujita). Il 29 agosto 1928 Monza è sconvolta da una tromba d’aria (grado F2 della scala Fujita) che causa molti danni materiali (gravi danni anche al campanile del Duomo) oltre ad una trentina di feriti e 10 morti.

La frequenza maggiore di questi fenomeni così violenti si ha tra luglio ed agosto in cui molto spesso all’interno della Valpadana si accumulano masse d’aria calda ed umida che venendo a contatto con aria più fresca atlantica danno l’innesco per temporali violenti a supercella capaci di generare trombe d’aria o veri e propri tornado.
A piccola scala si ricreano quindi le stesse condizioni meteorologiche che ritroviamo sulle grandi pianure degli Stati Uniti o dell’Australia, ma talvolta come in questo caso o come successe a Bibione (VE) possono assumere una violenza simile a quella dei tornado.

Descrizione della situazione meteorologica del 7 luglio 2001

L’analisi a 500 hPa delle ore 00 UTC mostra che sull’Italia settentrionale sta per transitare una debole saccatura con valori minimi di geopotenziale intorno a 5600 gpm. Valori simili, generalmente, non sono tali da portare fenomeni violenti in quanto si tratta di una depressione con geometria simile ad una “U”, più che ad una “V”. Si vuole ricordare, infatti, che quanto più è stretto l’asse della saccatura (geometria a V), tanto più il maltempo può essere forte.
Dalla carta di analisi a 850 hPa (sempre delle ore 00 UTC) è possibile vedere come su tutto il bacino del Mediterraneo vi sia una massa d’aria calda ed umida: la temperatura al di sopra della Valpadana, a circa 1500 metri, è di 20 °C - 22 °C valore elevato anche per la stagione estiva. Al di là delle Alpi è possibile constatare una massa d’aria di origine polare marittima con con temperatura (sempre a 1500 metri) di circa 10 °C. Il gradiente termico è quindi molto pronunciato (circa 1,2 °C ogni 20 km). Queste ultime considerazioni ci dicono che il fronte freddo che sta per raggiungere l’Italia settentrionale, è molto attivo e potrà portare fenomeni temporaleschi anche violenti. Ricordiamo che deboli gradienti termici sono associati a fronti poco attivi, mentre forti gradienti sono associati a fronti molto attivi e veloci. 


Figura 1-Nella carta di analisi a 850 hPa alle ore OO UTC è possibile vedere il forte gradiente termico tra il versante sottovento e quello sopravvento alle Alpi (immagine da Wetterzentrale)

Diamo ora uno sguardo al radiosondaggio di Milano Linate delle ore 00 UTC.
I venti in quota si dispongono da SW e sono anche molto forti al di sopra dei 5500 metri: è in atto, infatti, a tutte le quote un’avvezione di aria calda ed umida dall’Africa settentrionale. Situazione che ormai dura da parecchi giorni. Lo zero termico è a circa 5000 metri, ulteriore conferma dell’avvezione calda in atto.
L’atmosfera è molto instabile e tutti i principali parametri termodinamici per la previsione dei temporali propendono per la genesi di fenomeni violenti.

Passiamo brevemente in rassegna i principali parametri termodinamici che ci possono dare informazioni riguardo alla genesi di un temporale:

  • il Total Totals Index (TT) è pari a 51. Al di sopra di 50 sono probabili trombe d’aria; ricordiamo che il TT è dato dalla seguente formula: TT= (Td 850-Td 500) + (T 850-T 500) in cui Td è la temperatura di rugiada a 850 o 500 hPa e T la temperatura dell’aria alle rispettive quote;
  • la quantità d’acqua precipitabile è pari a 29,4 mm per cui vi è sufficiente vapor d’acqua per scatenare un temporale; tale valore rappresenta il contenuto di vapore acqueo della colonna d’aria;
  • l’ indice di Whiting (K) è pari a 38 (a 33 bisogna aggiungere 5 dato che l’avvezione di vorticità è positiva) per cui la probabilità che si verifichi un temporale è tra il 80 e il 90%; tale indice è dato dalla seguente formula: K= (T 850-T 500) + Td 850- (T- Td700) +V in cui vale la stessa simbologia usata in precedenza per il TT. V rappresenta l’avvezione di vorticità;
  • EH (Environmental Helicity) è pari a 98 m2/s2.Un valore superiore a 25 indica che i moti rotatori nel piano orizzontale sono favoriti. Più tale indice è alto tanto più è probabile che si sviluppi una tromba d’aria;
  • SRH (Storm Relative Helicity) è pari a 139 m2/s2.Un valore elevato di SRH ci indica che è molto probabile lo sviluppo di una tromba d’aria.

Come si può vedere da questo quadro riassuntivo il diagramma termodinamico ci diceva che qualcosa di violento sarebbe comunque accaduto od almeno era molto probabile. 


Figura 2-Diagramma termodinamico delle ore 00 UTC di Milano Linate (immagine da Infomet)

Osserviamo ora l’immagine ripresa dal satellite NOAA 16 delle 14.47 UTC: è possibile vedere in alto a destra la supercella temporalesca responsabile della tromba d’aria di Arcore che si allontana ormai dall’Italia. 




Figura 3-Nell’immagine satellitare è mostrato il tragitto della supercella temporalesca che ha colpito poi il nord Milanese (immagine da CNR francese)

Infine osserviamo l’immagine radar delle 11.42 UTC in cui è possibile osservare un’area proprio a nord di Milano in veloce allontamento in cui vi sono echi molto forti (55.3 dBZ) che segnalano precipitazioni forti e probabili grandinate. Tale nucleo è ormai in fase di esaurimento, ma è molto probabile che sia lo stesso responsabile del tornado di Arcore. Questa ripresa radar è confermata anche da osservazioni di alcuni meteofili, tra cui Giovanni Zardoni di Cernusco Lombardone (LC). Qui, infatti, la pioggia ha raggiunto l’intensità massima di 130 mm/h. Gli accumuli di pioggia hanno oscillato tra i 30 e i 40 mm in tutta la parte orientale della Brianza.


Fig. 4-Immagine radar delle 11.42 UTC (Immagine da SAR Emilia Romagna): è possibile osservare un piccolo nucleo con echi molto elevati in allontanamento verso NE.

Ricostruzione del percorso del tornado

Numerosi testimoni hanno avvistato il cono. Proprio in base a queste testimonianze e alle numerose foto scattate da uno degli autori cerchiamo di ricostruire il percorso del tornado scrivendo così una sorta di cronaca attimo dopo attimo.

Ore 12. 15 Il cielo in direzione N verso la Brianza comasca è davvero spettacolare: un cocktail di colori e nuvole regalano un ’atmosfera incredibile.

Ore 12:20. Cala l’oscurità su tutta al Brianza, a W il cielo è blu notte, il vento, attenuatosi temporaneamente, ruota da E a W, i rovesci continuano moderati e fa la sua comparsa anche la grandine nei comuni di Monza (dove i chicchi raggiungono 2-3 cm di diametro e al suolo si deposita uno strato di 1 cm), Lissone (MI), Agrate Brianza (MI) e in molte parti del comasco e della bassa pianura (comuni di Cambiago,Cornate,Ronco Briantino,Gorgonzola,Pessano e Gessate).
Raffiche molto forti da W, oltre i 50 km/h, (gust front o fronte delle raffiche) si abbattono sulla Brianza, il wind chill scende fino a 7°C, l’aria calda presente al suolo viene scalzata da quella più fredda, la shelf cloud (nube cilindrica) formatasi viaggia a velocità elevatissima verso E, (percorre circa 15 km, distanza tra Seregno e Usmate Velate, in meno di 5 minuti), dove è ben visibile una wall cloud (il muro delle precipitazioni).

Ore 12.20. Il cono non ha ancora toccato terra,ma presumibilmente si è già formato al di sopra dei campi che si trovano tra la frazione S. Damiano nel comune di Brugherio (MI) e il comune di Concorezzo (MI) nei pressi della località Malcantone e procede con una velocità di circa 6 m/s verso NE.

Ore 12.25. La tromba d’aria tocca terra in località Malcantone nel comune di Concorezzo (MI) nei pressi del grande incrocio semaforizzato. L’edicola che dista circa 40 metri dall’incrocio per un vero miracolo viene risparmiata dalla furia del vento. Il proprietario così descrive quegli attimi: “Ho visto la tromba d’aria passare a circa 30-40 metri dalla mia edicola. A questo punto mi sono chiuso dentro al box e solo dopo il suo passaggio ho potuto vedere l’immane distruzione che aveva lasciato. Ho ringraziato Dio che mi avesse risparmiato la vita”

Foto 1- Si possono vedere i danni provocati dal passaggio della tromba d’aria in località Malcantone nel comune di Concorezzo (MI). Un capannone è parzialmente sventrato,mentre in primo piano si vede un cartellone pubblicitario abbattuto. 
Foto 2-Un capannone industriale in località Malcantone nel comune di Concorezzo (MI) ha i pannelli parzialmente divelti dal vento. Foto S.Nava
Foto 3-Ciò che rimane del grande incrocio semaforizzato in località Malcantone nel comune di Concorezzo (MI). E’ possibile scorgere un solo semaforo dei molti che c’erano e non vi è più alcuna traccia dei numerosi cartelloni stradali. Foto S.Nava

Ore 12.30 Uno degli scriventi così commenta l’avvistamento del cono in direzione NE da Monza (MI) a circa 2,6 km dalla località Malcantone “ In direzione NE ho visto distintamente un cono di una tromba d'aria (tunnel cloud) ed era possibile vedere addirittura degli oggetti che venivano aspirati. Il tutto si è spostato velocemente in direzione N.” 

Foto 4 - Il cono della tromba d’aria visto in direzione NE pochi minuti dopo la sua formazione. 

Ore 12.35 La tromba d’aria,dopo aver scoperchiato i tetti della trattoria che fa angolo all’incrocio della località Malcantone e le case circostanti si sposta verso via I° Maggio e via Brodolini (comune di Concorezzo),causando anche qui ingenti danni. Molti testimoni riferiscono di aver udito un rumore come di un aereo in forte avvicinamento. E’ stato anche riferito che il cono ha assunto colori dal rosso al nero.

Foto 6-I danni provocati dal passaggio della tromba d’aria sulla strada provinciale 45 Monza-Imbersago-Trezzo nei pressi dell’Alcatel di Concorezzo (MI). Foto S.Nava

Foto 7-Altri danni lungo la provinciale 45 per Trezzo. Una casa è stata crivellata dagli oggetti volanti. Tra i numerosi fori è possibile vedere un buco del diametro di alcuni cm,oltre ai vetri delle finestre rotti. Foto S.Nava

Ore 12.40 Il cono è avvistato sulla strada provinciale 45 Monza-Imbersago-Trezzo da un automobilista che così racconta: “Ho visto la tromba d’aria attraversare la strada e dirigersi verso la zona industriale di Concorezzo.A questo punto ho fatto inversione e mi sono diretto verso Monza.Sulla strada si potevano vedere grossi accumuli di macerie di ogni tipo”

Figura 6-Pianta del comune di Concorezzo (MI) con la segnalazione dei danni in base alla scala Fujita. La scritta “no damage” (nessun danno) equivale alla zona che non ha riportato alcuna lesione materiale. L’area colpita è delimitata dalla strada provinciale 45 per Trezzo e dalla via Dante nel comune di Concorezzo (MI). La tromba d’aria aveva una traiettoria SE-NW. 

Ore 12.41 La tromba d’aria colpisce la zona industriale e la dogana di Concorezzo (MI) provocando ingenti danni

Foto 8-Una lamiera scaraventata a terra dal vento ed accartocciata nei pressi della zona industriale di Concorezzo (MI). Foto S.Nava
Foto 9-In questa foto è possibile vedere una lamiera che è rimasta infissa ad un palo della luce come una bandiera. Tale lamiera oltre che darci un’idea della violenza del vento ci dà anche la direzione. E’ esattamente puntata in direzione NW verso Oreno ed Arcore. In primo piano è possibile vedere anche una struttura in acciaio scaraventata a centinaia di metri dalla sua sede originaria. Foto S.Nava
Foto 10-Un muro in cemento è completamente abbattutto nella zona industriale di Concorezzo (MI). Anche qui è possibile vedere lamiere ed alberi abbattuti. Foto S.Nava
Foto 11-Un capannone è stato letteralmente scoperchiato. Un altro muro in cemento armato è crollato sotto la forza del vento. Foto S.Nava
Foto 12-Una macchina è stata spostata dalla sua sede originaria dopo essere stata ribaltata per parecchi metri nella zona industriale di Concorezzo (MI). Foto S.Nava
Foto 13- Qui è possibile vedere un albero ad alto fusto in via Roma nel comune di Concorezzo (MI) che è stato sollevato dal vento,sradicato da terra e buttato contro una casa adiacente. Al posto dell’albero rimane una voragine profonda ed il terreno sollevato per alcuni metri in più punti. Foto S.Nava

Ore 12.45 La tromba d’aria si dirige verso la frazione Velasca di Vimercate e quella di Oreno,dove probabilmente si solleva per almeno un tratto tra Oreno ed Arcore. Qui molti campi di mais vengono danneggiati.

Ore 12.50 Il cono che ormai ha raggiunto la sua massima potenza raggiunge la frazione di Bernate nel comune di Arcore (MI) creando i danni maggiori sia a case che ad industrie.
Danneggiati anche i tralicci dell’alta tensione e la ferrovia Milano-Lecco. Qui molti automobilisti sono sorpresi dalla furia degli elementi. Un testimone così racconta “Ero a bordo di una macchina con altre tre persone, mi sono trovato in mezzo alla tromba dei detriti; il vento cercava di sollevare la macchina, di strapparla dal terreno con una forza mai vista. Intorno a me volavano macchine scaraventate a una trentina di metri”.

Foto 14-Alcuni rami spezzati nei pressi di Bernate frazione di Arcore (MI). Foto S.Nava
Foto 15-Un campo di mais seriamente danneggiato dalla furia del vento nella frazione Bernate. E’ possibile vedere il mais tutto piegato nella stessa direzione in questo caso est-nordest. Foto S.Nava
Foto 16-Un cumulo di lamiere ed altri detriti a Bernate,frazione di Arcore (MI). Foto S.Nava
Foto 17-Oggetti vari disseminati nei campi a Bernate. Foto S.Nava
Foto 18-Una casa scoperchiata a Bernate. Foto S.Nava
Foto 19-Una cabina del metano è stata completamente sventrata. Foto S.Nava
Foto 20-Questi sono alcuni chicchi di grandine caduti a Monza (MI) intorno alle 12.15. I chicchi mostrano varie gibbosità sulla superficie. Il loro diametro massimo è di 2 cm. Foto S.Nava
Figura 7-Pianta di Arcore (MI) con la segnalazione dei danni in base alla scala Fujita. La scritta “no damage” (nessun danno) equivale alla zona che non ha riportato alcuna lesione materiale. La traiettoria della tromba d’aria va dal bordo orientale della carta verso NW

Ore 13.00 La tromba d’aria che ha raggiunto la massima intensità proprio in questa zona (grado F3 della scala Fujita) si esaurisce nei pressi della zona industriale di Velate e del campo da golf del medesimo comune.

Foto 22-Un filo dell’elettrodotto seriamente danneggiato nella zona industriale di Velate (MI). Foto S.Nava

Conclusioni 
La tromba d’aria il cui cono aveva un diametro di 20 metri ed un’altezza di 100 metri ha lasciato dietro di sé danni per circa 400 miliardi di lire (bilancio definitivo), quasi un centinaio di feriti (92 di cui due gravi ma ormai fuori pericolo di vita) ed uno scenario da vera apocalisse. Uno degli scriventi,accorso sui luoghi del disastro poche ore dopo l’evento, può testimoniare di aver assistito ad uno scenario davvero infernale.

La lunghezza del percorso fatto dalla tromba d’aria è di circa 7 km, mentre la sua larghezza di 500 metri. La durata totale dell’evento è inferiore ai 30 minuti.
Da ricostruzioni più accurate sul terreno la velocità di spostamento del vortice è stata di circa 6 m/s (valore stimato), mentre in quota viaggiava con una velocità di 60 m/s (valore stimato).
Da ricordare inoltre che una larga zona intorno al corridoio in cui è passata la tromba d’aria è stata interessata da grandine di dimensioni da piccole a medie (in alcuni casi come noci, probabilmente appartenenti alla scala T6 della classificazione della grandine TORRO).
E’ stato comunque molto difficile distinguere in alcune zone (come nella frazione Oreno di Vimercate) i danni provocati dalla grandine da quelli dovuti al passaggio della tromba d’aria, ma probabilmente gli effetti si sono sovrapposti.

Seguendo i criteri elaborati da Dessens e Blin (La Météorologie 1988) si può affermare senza ombra di dubbio che si è trattato di una tromba d’aria di forte intensità.
E’ difficile prevedere quando e dove colpirà una tromba d’aria, ma si può ipotizzare in quale scenario meteorologico si può sviluppare.
Giovedì 5 luglio una goccia fredda a tutte le quote (vedi figura 1) si va a posizionare sul Golfo di Biscaglia, provocando temporali diffusi sull’ Europa centro-occidentale. Il suo spostamento verso W (verso l’Italia) viene rallentato da un’ alta pressione in quota, che nel frattempo prepara le condizioni ideali sulla pianura: aria calda e umida ristagnante nel catino padano. La notte tra il 6/7 luglio temporali e grandinate di forte intensità si abbattono sulla Francia (Strasburgo colpita da una tromba d’aria) e sulla Svizzera. Il nucleo temporalesco scende la mattina del 7 luglio verso l’Italia. L’aria fredda in arrivo da NW nella sua discesa dalle Alpi, trova ancora maggior energia dall’umidità dovuta all’idrografia dei fiumi lombardi e del lago di Como. Un’alimentazione maggior arriva poi da S, dove la bolla calda di Milano viene spinta verso l’alta pianura generando una ciclogenesi sulla Valpadana. Come fanno notare in un loro recente lavoro Capizzi e Brunetti (Rivista di Meteorologia Aeronautica 1996) le ciclogenesi sulla Valpadana,sebbene rare, sono sempre accompagnate da fenomeni violenti che gli autori chiamano “bombe meteorologiche”.

E’ da notare inoltre che nei giorni precedenti al fenomeno vi è stato un riscaldamento differenziale tra alta pianura (Brianza) e bassa pianura. Infatti la prima risultava più calda della seconda, contrariamente a quanto avviene normalmente anche a causa dell’effetto mitigatore delle brezze in un normale regime anticiclonico estivo.

Non appena la morfologia e la natura del suolo l’ hanno permesso il cono ha toccato il suolo seminando distruzione e panico tra i comuni di Arcore, Concorezzo, Usmate. La tromba d’aria ha viaggiato in direzione SW-NE aiutata dal sollevamento forzato esercitato dai rilievi alpini e prealpini.

Commento 
Mi sono sempre chiesto, se avessi avvistato una tromba d’aria che cosa avrei fatto e mi sono sempre risposto: sarei stato lì ad aspettarla per misurare tutti i parametri meteo, oltre che fotografarla.Ebbene dopo aver vissuto questa esperienza in prima persona posso dire che sarei scappato il più presto possibile per la paura! Parola di meteofilo! (S. Nava)



Bibliografia

“Il Giornale di Vimercate”-Edizione Straordinaria 8/7/2001
“Corriere della Sera”-8/7/2001
“Il Giorno”-Edizione Brianza-8/7/2001
“Coups de vent de grain et trombes:étude comparative sur deux cas récents”-La Météorologie 1988
“Ciclogenesi sul Mediterraneo”-Rivista di Meteorologia Aeronautica 1996
“Il Cittadino” di Monza del giovedì 12/7/2001

Credits
Tutte le fotografie  ed i rilievi sul terreno sono stati effettuati da Stefano Nava 

Gli autori ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura del presente articolo con foto,notizie e suggerimenti. In particolare si ringraziano Federico Pirovano, Mauro Giovannoni, Francesco Sudati, Matteo Leoni, Giovanni Zardoni, Simone Rossetto e il Centro Meteo Lombardo.

Per saperne di più:

Siti sugli eventi meteorologici estremi, in Italia e nel mondo


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