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PIOGGE E NEVICATE STRAORDINARIE SULLE ALPI OCCIDENTALI CON LA DEPRESSIONE "VERENA", 13-17 DICEMBRE 2008
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  Piemonte
 

Analisi Meteorologica


SMI Redazione Nimbus, 19.12.2008
La depressione “Verena”, centrata tra il Golfo del Leone e le Baleari (fig. 1), ha portato precipitazioni di intensità, durata e persistenza fuori dal comune sul Nord-Ovest italiano tra la tarda sera di sabato 13 e l’alba di mercoledì 17 dicembre 2008.


Previsione della pressione al suolo e dei fronti emessa alle h 00 UTC del 13.12.2008 per le ore 12 UTC del giorno 14: la depressione Verena si trova sulle coste francesi affacciate sul golfo del Leone, ed espone il versante subalpino a una situazione di forte sbarramento dei venti da Est-Sud-Est. Nel corso dell’evento il minimo di pressione si sposterà tra le Baleari e la Sardegna, mantenendo il flusso umido verso il Nord Italia (fonte: Deutscher Wetterdienst).
Durante l’evento il limite pioggia-neve si è collocato inizialmente in pianura sul Cuneese e intorno a 500-700 m di quota sul resto di Piemonte e Valle d’Aosta nelle ore centrali del 14 dicembre, poi si è portato temporaneamente fino a 1000-1400 m tra i giorni 15 e 16.

Insieme alle forti nevicate, attività temporalesca si è osservata sul Cuneese nel pomeriggio-sera del giorno 14 dicembre.

E’ eccezionale che in dicembre si registrino precipitazioni di questa portata: a Torino, in circa 80 ore di pioggia pressoché ininterrotta tra la tarda sera del 13 e l’alba del 17, si è misurata una quantità totale di 178 mm in periferia Nord-Ovest della città e 188 mm nel quartiere Borgo Po.

Dall’inizio delle misure pluviometriche nel 1802, a Torino non era mai accaduto di rilevare piogge di questa entità in soli 4 giorni in dicembre. Nel dicembre 1825 caddero 196 mm ma distribuiti in 9 giorni di pioggia consecutivi, mentre il mese intero totalizzò 312 mm, massimo della serie storica.
Per il momento il dicembre 2008 ha raccolto 228 mm a Torino-Nord e 235 mm a Torino-Borgo Po, collocandosi così in seconda posizione tra i mesi di dicembre più piovosi dal 1802.

Ma le precipitazioni più importanti di questo evento hanno interessato il settore prealpino tra il Pinerolese e l’Alto Canavese, con un picco di ben 399 mm di pioggia e neve fusa a Corio-Piano Audi (fonte: ARPA Piemonte).


Serie delle precipitazioni mensili in dicembre a Torino dal 1802: il valore (provvisorio) del dicembre 2008 (235 mm) è secondo soltanto al caso del 1825 (312 mm).

 Precipitazioni giornaliere cumulate a Torino-Borgo Po durante il 2008, confrontate con la situazione normale (media 1961-90). Al 19 dicembre la quantità di pioggia e neve fusa corrisponde al 151% della media trentennale.

Le piogge abbondanti e la fusione della neve caduta nelle settimane precedenti fino in pianura ha causato una piena dei corsi d’acqua specialmente tra le colline del Po, l’Astigiano e il basso Torinese. Molte piccole frane e smottamenti hanno interessato il Monferrato e le Langhe, mentre sono straripati i torrenti Chisola e Lemina a Sud di Torino (interruzione della ferrovia Torino-Pinerolo), il Banna e il Rio Verde nella zona di Poirino.


Il Po in piena a Moncalieri (TO) alle h 09 del 17.12.2008 (f. A. Miola). All’idrometro dei Murazzi, dove il fiume ha invaso i locali che lo fiancheggiano, il livello massimo è stato confrontabile con quello registrato durante la piena del 30.05.2008.
 

La neve: spessori talora eccezionali per dicembre sopra i 1000 m di quota

Oltre i 1300-1500 m di quota, dove la precipitazione è avvenuta in forma nevosa per tutto l’episodio, sono cadute quantità di neve fresca straordinarie, quasi ovunque superiori a 100-150 cm in 3 giorni sulle Alpi occidentali italiane, con punte di oltre 2 metri (232 cm di neve fresca a Gressoney-D’Ejola, 1850 m).

Il manto totale al suolo, già abbondante in precedenza per le nevicate occorse da inizio novembre, ha così raggiunto spessori localmente eccezionali per il mese di dicembre, mentre la situazione appare meno inconsueta se si amplia l’analisi statistica anche ai restanti mesi dell’inverno.

In generale, altezze di neve dell’ordine di 200-250 cm a quota 1500 m, e di 400 cm a quota 2300-2500 m non si erano più osservate dopo le grandi nevicate del 1986.

L’eccezionalità risiede più che altro nel fatto che spessori così importanti si siano registrati già all’inizio dell’inverno.


Balme (1450 m, Valli di Lanzo) – Spessore della neve all’inizio dell’inverno 2008, confrontato con i valori medi ed estremi. I 214 cm misurati alle h 08 del 17.12.2008 sono vicini al massimo storico per il mese, pari a 216 cm il 26.12.1973 (periodo di osservazione: 1929-2008).


 Ceresole Reale (1579 m, Valle Orco) – Spessore delle neve all’inizio dell’inverno 2008, confrontato con i valori medi ed estremi. Dall’inizio delle misure nivometriche nel 1927 non si erano mai misurati 250 cm di neve al suolo in dicembre.


Serie delle massime altezze di neve al suolo in dicembre a Ceresole Reale (1579 m, Valle Orco), periodo 1927-2008: i 250 cm del 17.12.2008 superano il precedente massimo stabilito il 30.12.1933 con 198 cm.


Serie delle massime altezze annuali di neve al suolo a Ceresole Reale (1579 m, Valle Orco), periodo 1927-2008: considerando tutto l’anno, il valore del dicembre 2008 passa in quarta posizione, ma in ogni caso era dal 1973 che non si accumulava uno spessore nevoso così elevato.


Serie delle massime altezze di neve al suolo in dicembre a Gressoney-D’Ejola (1850, Valle del Lys – Monte Rosa): i 215 cm del 17.12.2008 sono un massimo per il mese dal 1939.


Serie delle massime altezze annuali di neve al suolo a Gressoney-D’Ejola (1850, Valle del Lys – Monte Rosa): l’ultima volta che venne superata la soglia dei 200 cm, in generale nell’inverno, fu nell’aprile 1986. Ma in passato si ritrovano diversi casi superiori (massimo storico di 325 cm il 12.02.1978).
 

Numerose valanghe hanno interessato anche la viabilità di fondovalle e i centri abitati (alcuni casi: Valsavarenche, Champoluc e Gaby in Valle d’Aosta; Ceresole Reale in Valle Orco; Venaus in Valle di Susa, dove è rimasta interrotta la SS n. 25 del Moncenisio; diffusamente nel Cuneese) come probabilmente non accadeva dall’inverno 1985-86.
Si ringraziano i Soci SMI e collaboratori Nicola Brizzo (IRIDE Energia), Gianni Castagneri (Balme, Valli di Lanzo), Willy Mònterin (Gressoney-D’Ejola, Valle del Lys), Mattia Colavita (Thures, Valle di Susa) per la tempestiva comunicazione dei dati nivometrici.


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