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FEBBRAIO 2012: SEPPURE IN RITARDO, L'INVERNO "MOSTRA I DENTI"...

02.02.2012
Redazione Nimbus - Società Meteorologica Italiana

Dopo una prima metà dell'inverno trascorsa con prevalenti flussi miti oceanici la configurazione meteorologica a scala continentale è radicalmente cambiata in Europa: dagli ultimi giorni del gennaio 2012 la circolazione atmosferica è divenuta nettamente meridiana, e una vasta saccatura in quota alimentata da aria gelida siberiana si è estesa verso Sud-Ovest coinvolgendo dapprima l'oriente europeo – dove un'ondata di freddo fuori dal comune con minime fino a -33 °C in Ucraina ha già causato oltre cento vittime – e ora anche parte del Mediterraneo.

Complice l'aria intensamente raffreddata presso il suolo (dunque molto densa e pesante), sul Nord della Russia europea la pressione atmosferica al livello del mare ha toccato i 1065 hPa al centro dell'esteso e potente anticiclone “Dieter”, stabilendo così un marcato gradiente barico rispetto all'Italia centrale, dove si trova la depressione mediterranea “Julia”: tra queste due figure scorre dunque un vigoroso flusso di aria gelida proveniente da Siberia e Mongolia, regioni che in questo momento dell'anno sono tra le più fredde del pianeta.

Carta di analisi della pressione e dei fronti al suolo, h 00 UTC di giovedì
2 febbraio 2012. Dal potente anticiclone russo-siberiano “Dieter” gelide
correnti nord-orientali si dirigono fino al Mediterraneo, alimentando la
depressione “Julia”. La confl
uenza tra aria fredda continentale e aria umida
mediterranea è all'origine delle nevicate abbondanti soprattutto a Sud del Po
e sul versante adriatico (Fonte: Istituto di Meteorologia di Berlino).

Dopo la copiosa nevicata di domenica 29 gennaio al Nord-Ovest, recata da una situazione di sbarramento dell'aria umida Sud, la confluenza tra l'aria gelida continentale e quella umida in risalita dal Mediterraneo ha determinato ulteriori nevicate fino in pianura in particolare tra il 31 gennaio e il 2 febbraio in Valpadana centro-occidentale, Romagna, Liguria e Toscana, con cadute di neve via via più asciutta e farinosa per le temperature negative anche a bassa quota.

Il Levante ligure ha vissuto, il 31 gennaio, la nevicata più abbondante dal gennaio 1985, con circa 10 cm a Vernazza (Cinque Terre) e 30 alla Spezia, e pure alcuni tratti dei litorali toscani hanno registrato nevicate insolitamente forti (circa 30 cm a Livorno, non accadeva dal febbraio 1991).

01.02.2012: circa 10 cm di neve imbiancano Vernazza (SP) nascondendo un po'
le distruzioni dell'alluvione del 25 ottobre 2011. E' l'evento nevoso più importante
dal 1985 per il litorale delle Cinque Terre (f. Lise Bertram).

Tra l'1 e il 2 febbraio è stata poi la volta dell'Emilia-Romagna, di San Marino e del Montefeltro, regioni esposte ad abbondanti episodi nevosi quando – come in questo caso - alle basse quote confluiscono venti freddi e umidi da Est-Nord-Est. Gli accumuli di neve fresca sono stati notevoli: 45 cm a Modena, 60 cm a Bologna, oltre un metro sulle colline romagnole, valori tra i più elevati degli ultimi 20 anni.



01.02.2012: Campogalliano (Modena), circa 25 cm di neve al suolo
(info neve S. Quattrocchi, foto L. Lombroso)

A Torino e dintorni tra il pomeriggio del 1° febbraio e il mattino del 2 si sono deposti altri 15 cm di neve soffice con temperature attorno a -2 °C, che si sono aggiunti al manto preesistente portando lo spessore totale a circa 30 cm (non più registrato dalla nevicata del 13-16 gennaio 1987), ma basta salire di poco sulla vicina collina per trovare altezze di neve prossime al mezzo metro già a quote di appena 400 m.

Le temperature misurate fino ad ora non sono straordinarie, per via dei cieli nuvolosi che non hanno ancora permesso un efficace raffreddamento dei bassi strati atmosferici: una temporanea schiarita nella notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio tuttavia ha già fatto scendere le minime a -13 °C in alcune località del Piemonte occidentale (Rivoli, Costigliole Saluzzo; fonte ARPA Piemonte).

Osservatorio SMI di Moncalieri – Collegio Carlo Alberto (TO): dopo le temperature insolitamente tiepide raggiunte tra il 20 e il 22 gennaio 2012 durante episodi di föhn da Ovest (fino a 16.5 °C), l'aria si è gradualmente raffreddata, in particolare da domenica 29 gennaio, tuttavia – pur essendo al di sotto della norma di almeno 5-7 °C, come apprezzabile dal confronto con le linee tratteggiate che indicano i valori normali per la terza decade di gennaio e la prima di febbraio - le temperature rilevate finora in questa settimana sono tutt'altro che eccezionali, ma si attende una drastica diminuzione a partire da domani, venerdì 3 febbraio.
 

Tuttavia, data la circolazione molto fredda già in atto e l'ulteriore apporto di aria gelida a partire dalla sera del 2 febbraio, si prevede una drastica diminuzione delle temperature minime non appena i cieli si rassereneranno durante il fine settimana, favorendo così un intenso irraggiamento notturno sui suoli estesamente innevati della Valpadana, dei fondovalle alpini e appenninici e delle conche interne del Centro Italia.

Alla superficie isobarica di 850 hPa (circa 1300 m) sono attese temperature, in libera atmosfera, fino a -15 °C al Nord e fino a -8 °C al di sopra del Lazio e della Sardegna (vedi cartina sotto).

In tali circostanze è lecito attendersi che in alcune zone del Nord Italia particolarmente soggette a inversioni termiche (basse pianure lungo il Po al di fuori dei centri urbani, convalli dell'Astigiano, pianura romagnola) in assenza di vento e su suoli innevati il termometro possa scendere sotto i -15 °C all'alba di sabato e domenica, toccando localmente anche i -20 °C, valori che – qualora realizzati – risulterebbero i più bassi dalla grande ondata di gelo del gennaio 1985.

Altezza del geopotenziale (in metri, linee nere) e temperature (°C, scala di colore) alla superficie isobarica di 850 hPa, previsione per le h 06 UTC di sabato 4 febbraio 2012. L'aria gelida siberiana aggira le Alpi e si protende con insolito vigore fin nel cuore del Mediterraneo, con valori di -15 °C a circa 1300 m sopra il Nord Italia e -12 °C a 1400 m sopra le Baleari.

 


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