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NORD ITALIA: I 15 GIORNI PIU' FREDDI DAL 1985

17.02.2012
A cura di Redazione Nimbus - Società Meteorologica Italiana
Con il contributo di Luca Lombroso (osservatorio Geofisico di Modena), Roberto Renato Colucci (Unione Meteorologica Friuli-Venezia Giulia e CNR-ISMAR)

In Italia il gran gelo è terminato con l’arrivo di venti nord-atlantici meno freddi a partire dal 14 febbraio, e ora è possibile compilare un quadro statistico definitivo dell’episodio.

I canali di Venezia ghiacciati nella zona di Cannaregio
(06.02.2012, f. Yegor Vockov)

A tal proposito si è scelto di elaborare, per alcuni osservatori dotati di lunghe serie storiche di dati termometrici (Torino, Modena, Trieste), le temperature medie dei 15 giorni più rigidi (dal 31 gennaio al 14 febbraio 2012) e di confrontarle con le medie termiche di periodi di pari durata del passato, concentrando l’attenzione sugli anni dal 1900 in poi (dal 1921 per Trieste, da quando la posizione degli strumenti presso la sede ISMAR non è più cambiata).
 

Torino-centro (*) - periodi freddi di 15 giorni di entità pari o superiore a quella del gennaio-febbraio 2012

N

Tmed
15 gg (°C)

Data fine periodo

1

-7.0

09/01/1947

2

-6.5

18/02/1956

3

-5.8

16/02/1929

4

-4.2

15/01/1985

5

-4.1

27/01/1926

6

-4.0

24/01/1945

7

-4.0

24/02/1901

8

-3.8

31/12/1940

9

-3.7

12/01/1938

10

-3.6

05/02/1907

11

-3.4

08/01/1939

12

-3.3

24/01/1960

13

-3.3

24/01/1940

14

-3.2

02/02/1963

15

-3.2

26/12/1933

16

-2.9

22/01/1957

17

-2.4

14/02/2012

(*) I dati del 2012 si riferiscono alla stazione ARPA Piemonte di Via della Consolata, posta in condizioni di misura analoghe rispetto agli antichi osservatori cittadini

 

Modena - Oss. Geofisico - periodi freddi di 15 giorni di entità pari o superiore a quella del gennaio-febbraio 2012

N

Tmed
15 gg (°C)

Data fine periodo

1

-5.9

18/02/1956

2

-5.9

17/02/1929

3

-5.5

02/02/1963

4

-4.8

13/01/1947

5

-4.7

16/01/1985

6

-3.4

05/02/1907

7

-3.3

25/01/1942

8

-3.1

26/12/1933

9

-3.1

23/01/1935

10

-3.1

10/01/1964

11

-2.9

07/02/1954

12

-2.9

26/01/1926

13

-2.8

30/12/1940

14

-2.8

24/02/1901

15

-2.6

01/01/1939

16

-2.5

13/01/1938

17

-2.4

23/01/1945

18

-2.3

21/01/1966

19

-2.2

14/02/2012

Trieste - sede ISMAR - periodi freddi di 15 giorni di entità pari o superiore a quell del gennaio-febbraio 2012

N

Tmed
15 gg (°C)

Data fine periodo

1

-4.7

15/02/1929

2

-4.3

15/02/1956

3

-3.0

26/01/1963

4

-2.8

07/02/1954

5

-2.5

25/01/1942

6

-2.0

18/01/1985

7

-1.9

13/02/2012

In termini di temperatura media, emerge come il recente episodio di gelo sul Nord Italia, pur essendo stato il più significativo dal gennaio 1985, non lo ha uguagliato per intensità su gran parte del settentrione. L'evento di 27 anni fa risultò infatti ben più severo di questo, soprattutto a Torino e Modena, mentre a Trieste le ondate di freddo del gennaio 1985 e febbraio 2012 appaiono paragonabili.

Più indietro nel tempo, occorre andare al gennaio 1966 a Modena e al gennaio-febbraio 1963 a Torino e Trieste per trovare un altro episodio freddo di entità pari o superiore su un intervallo di 15 giorni.

Ma se si amplia lo sguardo a periodi ancora anteriori, si nota che fino all’inizio degli Anni 1960 era relativamente comune osservare periodi di almeno 15 giorni rigidi come questo, o fin più aspri, con tempi di ritorno medi dell’ordine di 4 anni a Torino e Modena e di 8 anni a Trieste. In particolare spiccano le ondate di freddo di gran lunga più intense del febbraio 1929 e 1956, nonché del gennaio 1947 a Torino.

Alle stesse conclusioni giunge pure un'analisi di Météo France.


Rappresentazione delle principali ondate di freddo in Francia nel periodo 1947-2012
che tiene conto sia dell'intensità del freddo sia della durata. Anche qui emerge come
l'evento del febbraio 2012 (cerchio grigio) sia di gran lunga più marginale rispetto
ai grandi episodi di gelo del passato, come quelle del febbraio 1956,
gennaio-febbraio 1963 e del gennaio 1985 (elaborazione Météo-France).
 


Questa ondata di gelo è in contrasto con il riscaldamento globale?

Assolutamente no. Il fatto che la temperatura media dell’atmosfera terrestre stia aumentando non significa che di tanto in tanto non possano ancora manifestarsi periodi molto freddi e/o nevosi per effetto della forte variabilità climatica tra le stagioni e tra le diverse regioni del globo. Peraltro – come visibile dai grafici sopra - la frequenza, intensità e durata di tali episodi sono drasticamente diminuite rispetto al passato, a favore dei recenti periodi di caldo anomalo che invece risultano occupare i valori estremi assoluti nelle lunghe serie storiche. 

Nel gennaio 2012, quando l'ondata di freddo già stava colpendo l'Asia centrale con temperature medie mensili fino a 5 °C sotto media, a scala globale si è registrata un'anomalia termica +0.4 °C, che ha collocato il mese al 19° posto tra i più miti dal 1880.

Secondo la NOAA, il gennaio 2012 nel mondo ha mostrato una temperatura di
0.4 °C superiore alla media del XX secolo: si è trattato del 19° gennaio più caldo dal 1880, nonché del 323° mese consecutivo con anomalia termica globale positiva (l’ultimo mese globalmente più freddo della norma risale ormai al febbraio 1985).

Per gli Stati Uniti è stato il quarto gennaio più mite dall’inizio delle misure termometriche nel 1895, mentre si noti, oltre all’Alaska, le notevoli anomalie termiche negative in Asia centrale (scarti anche di -5 °C), dove nella seconda metà del mese ha preso le mosse l’ondata di freddo giunta in seguito in Europa.

 

Conclusioni

L’ondata di gelo di fine gennaio – metà febbraio 2012 al Nord Italia è stata indubbiamente rilevante, la più significativa dal 1985 in termini di temperatura media, ma non eccezionale soprattutto se rapportata a un più ampio periodo storico che coinvolga per lo meno tutto il XX secolo.

Tuttavia, si segnalano i seguenti caratteri straordinari:

  • Temperature minime estreme prossime a -24 °C in alcune zone extraurbane delle pianure piemontesi (6-7 febbraio), per la concomitanza tra aria fredda di origine siberiana e il forte irraggiamento notturno con cielo sereno su suoli estesamente innevati. Sulla pianura a Sud di Torino occorre ragionevolmente tornare a metà febbraio 1956 per trovare valori confrontabili o più rigidi ancora.
     

  • La persistente situazione di sbarramento a ridosso del versante adriatico dell’Appennino, dato dalla continua confluenza di aria umida marittima e fredda continentale, causa di nevicate eccezionali tra Romagna e Marche (circa 330 cm di neve fresca rilevata a Urbino tra l'1 e il 12 febbraio).
     

  • La bora straordinariamente violenta e persistente su Trieste e il Carso, con raffiche che hanno superato i 100 km/h tutti i giorni dal 29 gennaio al 12 febbraio 2012 in almeno una delle stazioni meteo cittadine e una punta di ben 183 km/h nelle prime ore di sabato 11 febbraio al Molo “Fratelli Bandiera”.

 


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