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11-13 NOVEMBRE 2012:
ALLUVIONI IN TOSCANA, UMBRIA, EMILIA E AL NORD-EST

14.11.2012
Maurizio Ratti, Daniele Cat Berro, Giorgia Allais - Redazione Nimbus, Società Meteorologica Italiana


Una complessa e rovinosa fase di tempo perturbato ha investito il Centro-Nord italiano nei giorni dal 10 al 13 novembre 2012, per l’intervento di un sistema frontale annesso a una saccatura atlantica in approfondimento sul Mediterraneo occidentale.

Forti venti di scirocco (85 km/h a Grosseto il giorno 11) hanno anticipato e accompagnato la perturbazione, portando temperature tardo-estive al Meridione e in Sardegna (25 °C a Decimomannu il 10 novembre, 27 °C a Palermo-Punta Raisi il 12), sollevando una straordinaria acqua alta sulla laguna veneta (149 cm al mattino dell’11 a Venezia, sesto caso più importante da un’ottantina d’anni) e intensificando le precipitazioni da sbarramento sull’arco ligure-tirrenico e sulla fascia prealpina e pedemontana dal Vicentino alla Carnia (massimi di oltre 400 mm in 24 ore sulle Prealpi carniche). I fenomeni osservati e la localizzazione dei massimi pluviometrici ricordano l’evento, tuttavia complessivamente assai più grave nei suoi effetti, del 4 novembre 1966.

Alle h 06 UTC dell’11 novembre 2012 gli estesi sistemi temporaleschi
tra la Toscana e l’Appennino settentrionale sono ben visibili nell’immagine
Meteosat 9, canale infrarosso (fonte: Eumetsat).
 

Prima fase: 10-11 novembre 2012
nubifragi tra Appennino Settentrionale e Alpi Apuane

Ad una settimana esatta dall’ultima ondata di maltempo (4-5 novembre) un'altra pesante dose di precipitazioni, ha colpito il Levante ligure e soprattutto il Nord-Ovest della Toscana tra sabato 10 e domenica 11 novembre 2012, ma con maggiore intensità si è concentrata nella parte Sud-Est del territorio della provincia di Massa-Carrara e poi sulla confinante provincia di Lucca. La pioggia è caduta abbondantissima anche sui litorali e sulle due città capoluogo, pur avendo fatto registrare i massimi apporti sui rilievi collinari e montuosi.

Analizzando i dati pluviometrici, si nota una distribuzione degli apporti meglio equilibrata fra sabato e domenica nell’alta e media Lunigiana (52 e 67 mm a Pontremoli, 41 e 53 mm al ponte sul Civiglia presso Terrarossa), mentre in quella orientale e nella zona di costa il contributo dei rovesci della notte di domenica è preponderante. Non desta sorpresa che cadano 200 o persino 300 mm in 24 ore nelle alte valli delle piovosissime Alpi Apuane, come avvenuto a Minucciano e Orto di Donna (LU), e a Vinca, frazione di Fivizzano (MS); se, però, anche a Massa e a Carrara cade quasi lo stesso quantitativo e, a Marinella piuttosto che a Marina di Massa, ne vengono giù in poche ore 150-200, allora le cose si complicano terribilmente. I tempi di ritorno calcolati sono dell’ordine dei 40-50 anni, benché a Carrara fosse piovuto di più sia il 24 luglio 1968 che il 23 settembre 2003 e, a Massa, il 5-6 novembre 1994. Tempi di ritorno molto più modesti si ricavano invece per alcune stazioni montuose o dell’interno (5-10 anni), dove diluvi simili non sono così rari.

Precipitazioni orarie e cumulate dal 10 al 12 novembre 2012 al pluviometro
del Lago Scaffaiolo, al confine tra le province di Modena e Pistoia (fonte: ARPA Emilia-Romagna).
Si nota il crescendo di intensità della pioggia nella notte tra il 10 e l'11
fino a raggiungere un picco orario di 30 mm all'alba di domenica.
Il totale accumulato, in gran parte in circa 30 ore, è di 246 mm.

In Lunigiana, dopo vari episodi che, a partire dal 26 agosto e nel corrente autunno, avevano toccato più direttamente l’alto e il medio corso del fiume Magra e relativi affluenti, domenica 11 novembre è stato l’Aulella a infuriarsi (abbattendo il ponte di Serricciolo sulla strada per il Passo del Cerreto) e con lui i suoi tributari Rosaro, Lucido e Bardine. All’idrometro di Soliera (MS), prima dell’alba, il fiume ha toccato il livello di 6,49 metri s.z.i, una grossa piena mai osservata negli ultimi dieci anni lungo l’Aulella. Il fiume Magra, a Calamazza, ha raggiunto livelli simili a quelli del Natale 2009 e inferiori di ben 3,20 metri al colmo straordinario del 25 ottobre 2011. A Santa Giustina, a valle di Pontremoli, la piena di domenica 11 è stata inferiore di circa mezzo metro a quella della notte dello scorso lunedì 5 novembre.

Pure in Garfagnana e nella Val di Lima, battute da piogge intense per buona parte della giornata di domenica 11 novembre, si sono avute piene di tutti i corsi d’acqua, a partire dal Serchio, cresciuto fino ai livelli di guardia, ma le cui acque sono poi defluite in mare grazie all’assenza di venti di libeccio, dunque senza creare i grossi disagi patiti a Natale di tre anni fa. Apporti oltre i 200 mm in 36 h (dal primo mattino di sabato alle h 16 di domenica) si sono registrati sia sulle Apuane, con 217 mm al M. Macina, che sulla Montagna Pistoiese, 231 mm a Boscolungo, poco lontano dal Passo dell’Abetone (fonti dei dati: ARPA Liguria, SIR Toscana, Meteoapuane e osservatorio di Pontremoli).

Il fiume Serchio in piena nel pomeriggio di domenica 11 novembre 2012
al Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano (LU), a seguito di piogge prossime
a 300 mm in circa 12 ore sui soprastanti rilievi apuani.

Nel frattempo, proprio per tali cospicui apporti piovosi sul crinale appenninico andavano in piena sull’opposto versante emiliano anche i fiumi Secchia e Panaro, con alcune esondazioni, interruzioni stradali e chiusure di ponti intorno a Modena.

Due immagini della piena e dell’esondazione del Secchia
tra Modena e Campogalliano il 12 novembre 2012 (f. L. Lombroso).

Presso le casse d'espansione del Secchia a Campogalliano, dopo le piogge particolarmente intense di circa 150-180 mm in 24 ore (11.11.2012, video di L. Lombroso).

 
Anche il Nord-Est sotto inconsueti diluvi alluvionali:
430 mm in 24 ore a Chievolis
Mentre i nubifragi sull’alta Toscana andavano attenuandosi alle prime luci di domenica 11 novembre, intense precipitazioni da sbarramento del flusso umido meridionale si abbattevano su tutta la fascia prealpina e pedemontana tra Veneto e Friuli, proseguendo per tutta la giornata fino ad accumulare nell’arco delle 24 ore i seguenti straordinari valori: 119.2 mm a Pordenone, 158.0 a Vittorio Veneto (TV), 212.5 a Enemonzo (UD), 241.4 a Cansiglio-Tramedere (BL), 257.4 a Tolmezzo (UD), 278.4 a Valpore (BL), 302.0 a Barcis (PN) e ben 430.2 a Chievolis (PN), massimo rilevato in Italia in tutto l’episodio. Quest’ultima stazione ha totalizzato nell’insieme dell’episodio, da sabato 10 a lunedì 12 novembre, 512.4 mm (la vicina Barcis, in Valcellina, durante l’episodio alluvionale del 3-5 novembre 1966, raccolse, sempre in 3 giorni, 755 mm).

Il flusso sciroccale ha confinato le nevicate sopra i 2000 m, contribuendo ad alimentare così ingenti deflussi lungo tutte le aste torrentizie e fluviali, dall’Adige al Brenta, dal Bacchiglione al Livenza e al Tagliamento. Diffusi straripamenti hanno allagato campagne e paesi in particolare tra il Vicentino e l’alto Padovano (zone già pesantemente colpite dall’alluvione, tuttavia più grave, dell’1-2 novembre 2010), nonché nel Pordenonese, tra il pomeriggio di domenica 11 e la giornata di lunedì 12 novembre. Isolata la Valcellina per l’esondazione del T. Varma.

Immagine del radar OSMER di Fossalon di Grado, h 17:40 locali dell’11 novembre 2012:
piove intensamente sul Friuli, mentre la Venezia Giulia è ancora all’asciutto sotto un forte scirocco.
Alcuni nuclei piovosi di particolare intensità si abbattono sulle Prealpi Carniche, uno dei quali
rovescia ben 71.4 mm in 1 h a Chievolis (h 16-17).

Il Bacchiglione a Vicenza nel pomeriggio di domenica 11 novembre 2012
(cortesia
MeteoTriveneto).

Inondazioni a Conegliano domenica 11 novembre 2012
(cortesia
Meteo Pordenone).



Livello del Tagliamento a Latisana (UD) tra l’11 e il 12 novembre 2012:
dopo un aumento di oltre 7 m in 18 ore, il colmo di piena transita
alle h 9 del giorno 12, con un'altezza idrometrica di 8.69 m
(fonte:
Protezione Civile Regione Friuli-Venezia Giulia).

Allagamento di una golena a San Donà di Piave (f. G. Pavan).

Arenile della spiaggia di Cortellazzo dopo la mareggiata e la piena del fiume Piave (f. G. Pavan).
 

Spinta dal forte scirocco che ha soffiato lungo l’Adriatico (72 km/h alla
Boa Paloma, nel Golfo di Trieste, dati OSMER), sulla laguna veneta
l’acqua alta ha raggiunto livelli straordinari. A Venezia-Punta della Salute,
149 cm rispetto allo zero mareografico alle h 9:30 dell’11 novembre 2012,
corrispondenti all’allagamento di oltre la metà della viabilità pubblica cittadina,
e sesto livello più elevato da un’ottantina d’anni (il record fu di 194 cm
il 4 novembre 1966, giorno delle alluvioni di Firenze e del Nord-Est).



Un video della mareggiata sulle coste nord-adriatiche,
intorno alla zona di Caorle (cortesia di G. Pavan).

 
Seconda fase: 12 novembre 2012
ECCEZIONALE nubifragio rigenerante tra Maremma e Umbria
Una vasta cella temporalesca rigenerante (con evidente e tipica forma a “V” ben visibile nelle immagini satellitari) ha insistito per diverse ore nella giornata del 12 novembre tra la Toscana meridionale, l’Umbria occidentale e il Viterbese, attingendo vapore acqueo ed energia dal vicino Mar Tirreno, intorno all’Isola d’Elba, favorita anche dalla presenza del getto in quota.

Impressionanti le precipitazioni raccolte dai pluviometri collocati in  particolare tra i bacini dell'Osa, dell'Albegna e del Fiora, nell'estremo SE della Toscana: dal 10 al 12 novembre, 414.2 mm a San Donato, frazione del comune di Orbetello (GR), pari al 60% del totale  medio annuo normale della stazione (671 mm) in 48 ore! Inoltre, 405.8 mm a Pomonte (Scansano), sempre nel Grossetano (bacino del fiume Albegna), 404.0 mm a Poggio Perotto (bacino del torrente Osa), e 382.0 mm a  Piancastagnaio (SI), sulle pendici sud-orientali del Monte Amiata (bacino del Paglia, affluente del Tevere che ha inondato la zona di Orvieto scalo).


Alcune riprese di Orvieto (TR) in seguito all'esondazione del fiume Paglia (fonte Orvieto TV).
Le zone più colpite sono quelle di Ciconia e di Orvieto Scalo.

Anche le province limitrofe di Viterbo e Terni sono state in parte interessate da precipitazioni di rara entità, sempre dell'ordine dei 300-400 mm in due giorni o anche in 24 ore (Monte Rufeno, VT, 352.5 mm nella sola giornata del 12 novembre).

Gravosi gli effetti su vasti territori tra la Maremma, il Senese, l'Umbria occidentale e l'alto Lazio, estese inondazioni con battenti d'acqua anche superiori al metro e mezzo che hanno invaso aree residenziali e industriali (ad Albinia, Orbetello, Orvieto...), 4 vittime, di cui 3 per il cedimento del ponte sull'Albegna presso Manciano (GR).

 

Alcune immagini di Albinia (GR) prima e dopo l'alluvione (fonte: YouReporter.it).
 

Le due immagini Meteosat9 (canale infrarosso) del 12 novembre 2012 mostrano
la grande cella temporalesca sulla Toscana meridionale
pressoché stazionaria tra le ore 11 e le 17 locali (fonte: Eumetsat): si noti la caratteristica
forma a "V", indizio di un Sistema Convettivo a Mesoscala (MCS) rigenerante,
simile a quello scatenatosi sulla Liguria a fine ottobre 2011.

Animazione, dalle ore 07:00 alle 16:00 UTC del 12 novembre 2012,
della cella temporalesca rigenerante sulla Toscana (Eumetsat su base Meteosat-8 HRV).




L’impressionante carta delle isoiete del 12 novembre 2012 in Toscana
(fonte: LAMMA / CFR Toscana): in 24 ore (intervallo h 00-24) si rilevano apporti di
oltre 300 mm in Maremma, con una punta di 342.8 mm a San Donato (GR).

Tabella riepilogativa delle precipitazioni cumulate in alcune località del Centro-Nord italiano
nel periodo 10-13 novembre 2012.


 


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