| Dopo un mese di marzo e una prima metà 
          di aprile 2017 straordinariamente caldi (anomalia media di circa
          +3 °C al Nord Italia), un'irruzione di aria artica dalla 
          Scandinavia ha prodotto un brusco ritorno del freddo tra il 19 
          e il 21 aprile su gran parte d'Europa, Italia inclusa.
 
          Si è trattato di un episodio 
          significativo per il periodo, anche se non eccezionale, ma reso più 
          evidente e dannoso dallo sviluppo della vegetazione troppo precoce per 
          l'eccessivo caldo delle settimane precedenti. 
 
 
          19 aprile 2017: 
          difesa dei vigneti dal gelo in Borgogna (Francia) tramite generatori di calore (candele antigelo)
 (f. T. 
          Rimbault, tramite
          
          Severe Weather Europe).
 
          Freddo insolito, ma in genere 
          non eccezionale
 per la seconda metà di aprile
 
          Al calmarsi dei venti da Nord, in atmosfera trasparente e molto secca 
          le temperature notturne sono scese a valori insoliti per la seconda 
          metà di aprile, con gelate in molte zone extraurbane della pianura 
          padano-veneta, soprattutto in Piemonte, qui con 
          punte tra -3 °C e -4 °C nelle più fredde zone di inversione tra 
          Vercellese, Monferrato e Langhe (all'alba del 20 aprile, -3,8 °C a 
          Masserano, -3.6 °C a Ceva e San Damiano Borbore; dati
          ARPA 
          Piemonte), ma anche della Toscana (il 20, -4,4 °C a Palazzo 
          del Pero, a 410 m nell'Aretino, dato
          SIR Toscana) 
          e della Sardegna (-7,0 °C a Giave, a 592 m nel Sassarese, 
          sempre il 21 aprile; dato
          
          SAR Sardegna). 
          Il gelo ha compromesso fioriture e 
          giovani frutti e germogli di molte colture agrarie, soprattutto 
          frutteti e vigneti, dalla Val d'Aosta al Trentino, dall'Emilia al 
          Chianti (info
          
          Coldiretti), con effetti paragonabili a quelli di una gelata 
          all'inizio di maggio, dato l'anomalo anticipo delle fasi 
          fenologiche di almeno 15 giorni, aggiungendosi ai danni per le 
          grandinate di Pasqua e Pasquetta (16-17 aprile) tra il Nord-Est e 
          l'Emilia Romagna. 
          Ecco alcune considerazioni statistiche su 
          località del Nord Italia dotate di serie termometriche storiche di riferimento:
 - 
          Moncalieri-Coll. Carlo Alberto: Tmin 3,0 °C il 
          20/4, 5 °C sotto media, ma in questo periodo peggiore fu il caso del 
          1903 (-0,4 °C il giorno 20) o, più di recente, del 1991 (0,5 °C il 
          giorno 17, con nevicata).
 
          - Aosta-aeroporto: Tmin 
          -2,1 °C il 20/4, 7 °C sotto media, primato per la giornata da 
          inizio misure nel 1974, ma identico al valore del 19/4/1974, e meno 
          anomalo dei -3,0 °C del 18/4/1978. 
          - 
          Modena-Oss.Geofisico: 
          Tmin 5,6 °C il 21/4, 3,5 °C sotto media, lontana dai minimi 
          assoluti del 1903 (0,8 °C il 19 aprile), 1938 (-0,2 °C il 
          22) e 1991 (-0,2 °C il 18). 
          - Venezia-Ist. Cavanis: Tmin 
          7,0 °C il 19/4, 4 °C sotto media, anche qui ben lontano dai minimi del 1903 
          (2,3 °C il 20) e del 1991 (1,7 °C il 18).
 
          Solo localmente si sono raggiunte 
          punte straordinarie per la seconda metà di aprile e per l'ultimo 
          trentennio, come ad Alessandria-Lobbi (ARPA 
          Piemonte), dove in questo periodo dell'anno, dall'inizio delle 
          misure nel 1988, non si era mai scesi a -2,3 °C, come avvenuto 
          all'alba di giovedì 20. 
          Più anomalo il freddo anche sul 
          versante toscano: a
          Pontremoli-Seminario Tmin -2,0 °C il 21/4, 7,5 °C sotto media e 
          primato per la giornata da inizio misure nel 1929, tuttavia inferiore 
          ai casi del 1938 (-3,8 °C il 24) e 1991 (-3,0 °C il 20).
 
          Le temperature massime, sotto cieli per 
          lo più soleggiati, non hanno mostrato invece anomalie di sorta. 
           
          Sul versante 
          adriatico, esposto allo sbarramento dell'aria fredda da Nord-Est, la neve è riapparsa a quote collinari, come ai 476 m dell'osservatorio 
          "Serpieri" di Urbino (1 cm all'alba del 19 aprile), dove tuttavia 
          le nevicate d'aprile non sono così rare, e l'evento più tardivo noto è 
          collocato ben più in là nella stagione, con 2 cm il 6 maggio 1957
          (immagine webcam 
          osservatorio Serpieri).
 
          Nonostante questo breve episodio freddo,
 aprile 2017 resta per ora un mese molto caldo!
 
          L'improvviso ritorno del freddo notturno 
          degli ultimi giorni, benché appariscente per i danni all'agricoltura, 
          ha solo lievemente smorzato l'enorme anomalia termica positiva di 
          questo aprile, straordinariamente caldo nella sua prima metà, 
          tanto che a tutt'oggi la temperatura media da inizio mese rimane circa 
          3 °C sopra la norma (trentennio 1981-2010) al Nord Italia, nonché 
          sulla penisola iberica.
 Ulteriori discese di aria fresca sono attese dopo il 25 aprile, ma è 
          pressoché impossibile che riescano a neutralizzare tale anomalia 
          termica, per cui è altamente probabile che aprile 2017 (come già
          
          marzo) si chiuda in ogni caso come un mese mediamente ben più 
          caldo del normale in Italia.
 
          Contrasti sempre più frequenti?
 
          La tendenza all'aumento delle temperature 
          medie primaverili sta rendendo sempre più frequenti i precoci risvegli 
          della vegetazione tra marzo e aprile, senza per questo escludere la 
          possibilità, come dimostra l'evento appena avvenuto, di brevi 
          ritorni di freddo, peraltro più dannosi proprio in quanto agiscono su 
          una vegetazione in avanzato sviluppo.
 
           
          
          Carta delle 
          anomalie termiche 1-20 aprile 2017 in Europa: dal Nord Italia al 
          Portogallo continuano a prevalere scarti in eccesso di circa 3 °C (Fonte:
          
          Weatherbell).
 
 
           
          All'osservatorio di 
          Moncalieri - Collegio Carlo Alberto le temperature dei primi 21 giorni di aprile 2017 appaiono complessivamente sopra media 
          di 3,0 °C (+1,3 °C nelle minime, e ben +4,7 °C nelle massime!), 
          nonostante il raffreddamento avvenuto verso il giorno 20, quando la 
          Tmin è scesa a 3,0 °C, senza peraltro nemmeno sfiorare i minimi 
          giornalieri assoluti raggiunti in 152 anni di misure (es. -0,4 °C il 
          20 aprile 1903).
 
          Nonostante i temporali sparsi dei giorni 
          scorsi, anche grandinigeni, continua in generale la siccità al 
          Nord-Est, tanto che la Regione Veneto ha dichiarato lo
          
          stato di crisi idrica.
 
          In Europa- Francia:
          
          nuovi primati di temperatura minima per aprile nel Nord.
 - Svizzera: ritorno di
          
          freddo e neve dopo caldo e
          
          precocissime fioriture.
 - Austria:
          
          straordinarie nevicate e
          
          record di freddo per la 2a metà di aprile.
 
           
          
          19 aprile 2017: la 
          neve sui boschi già verdi della Slovacchia, sulla sommità del colle di 
          Kamzìk, a quota 439 m 
          
          (f. Matej Kováč, tramite
          
          Severe Weather Europe).
 
          RINGRAZIAMENTIUn ringraziamento per la fornitura di 
          dati e informazioni in particolare a
 Giulio Contri (Centro 
          Funzionale Regione Autonoma Valle d'Aosta),
 Maurizio Ratti (SMI/Osservatorio 
          di Pontremoli), Luca Lombroso (Osservatorio 
          di Modena) e Piero Paolucci (Osservatorio 
          di Urbino).
 
          Devolvi il 5 per mille alla SMI!
 Sosterrai 
          le ricerche su scienze dell'atmosfera, clima e ghiacciai,
 e la salvaguardia degli osservatori meteorologici storici
 
          
          
           
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