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28 DICEMBRE 2020, FORTE NEVICATA AL NORD ITALIA:
30 CM A PIACENZA, MEZZO METRO A TRENTO

SMI / Redazione Nimbus
28 dicembre 2020
 


Un sistema frontale rapido ma molto attivo - annesso alla profonda depressione sul Mare del Nord battezzata "Hermine" dall'Istituto di Meteorologia dell'Università di Berlino ("Bella" secondo la nomenclatura del MetOffice) - ha attraversato il Nord Italia tra notte e pomeriggio di lunedì 28 dicembre 2020 determinando copiose nevicate anche a bassa quota.

Grazie alla precedente avvezione di aria fredda e secca di Natale e Santo Stefano (improvvisa rispetto ai tepori anomali precedenti, ma non straordinaria) la neve è caduta con temperature tra 0 °C e -1 °C in Pianura Padana - soprattutto a Ovest di una linea che congiunge Brescia e Parma - asciutta come ormai raramente si vede in questi tempi di riscaldamento globale, e accumulando in meno di 12 ore quantità da 15 a 50 cm tra Alessandrino, Piacentino, Lombardia occidentale, ma anche in Valtellina, Val d'Adige, Bellunese e Carnia, con schianti di alberi e diffusi disagi alla circolazione stradale e ferroviaria.

Il locale travaso di aria fredda al suolo attraverso i bassi valichi appenninici (tramontana scura), dalla Valpadana alla riviera ligure, ha permesso una sottile imbiancata anche sulla costa tra Albenga e Genova, mentre il
flusso sud-occidentale alle quote medie della troposfera ha lasciato - come atteso - sottovento e in ombra nivometrica le pianure occidentali del Piemonte (appena 2-3 cm a Torino e Moncalieri), con depositi crescenti verso Est (10-20 cm in pianura sui settori prossimi alla Lombardia tra Novarese e Alessandrino; 17 cm a Tortona).
 

Il giardino del Collegio Alberoni di Piacenza sotto l'inconsueta nevicata
da 29 cm al mattino del 28 dicembre 2020 (f. p. Alberto Quagliaroli).


Carta della pressione al suolo (isobare in bianco) e dell'altezza di geopotenziale a 500 hPa (tra 5000 e 5500 m di quota circa), h 12 UTC del 28 dicembre 2020: si nota la vasta depressione centrata tra la Gran Bretagna e la Manica sia al suolo sia in quota, e che tenderà a spostarsi verso la Danimarca nelle ore seguenti. La pressione è molto bassa anche al Nord Italia (986,1 hPa ridotti al livello del mare alle h 12 UTC a
Milano-Linate).
 

L'immagine Meteosat delle h 12 UTC di domenica 27 dicembre 2020 (canale RGB Airmass) mostra lo spettacolare corpo nuvoloso, spiraleggiante intorno al centro di "Hermine", mentre si avvicina al Nord Italia. La parte bianca-brillante corrisponde al settore "caldo" della perturbazione (nuvolosità stratificata ed estesa), mentre il fronte freddo corrisponde alla linea di schiarite a Ovest, cui segue, sulle isole britanniche, la tipica nuvolosità cumuliforme a batuffoli per la presenza di aria fredda e instabile, con nubi torreggianti e rovesci (fonte: Eumetsat).


L'immagine satellitare di 24 ore dopo (h 12 UTC del 28 dicembre) mostra il sistema frontale, ormai occluso, in piena azione sul Nord Italia.
 

MEZZO METRO DI NEVE IN BASSA VAL D'ADIGE,
NON ACCADEVA DA FINE GENNAIO 2006

Molti fondovalle delle Alpi centro-orientali e in particolare la Val d'Adige, il Bellunese e la Carnia hanno ricevuto una nevicata di inconsueta entità, con depositi di neve fresca di ben 50 cm a Trento, 40 cm a Tolmezzo, e 37 cm a Rovereto (qui nevicata più intensa dall'episodio da 60 cm del 28 gennaio 2006), complice l'effetto di sbarramento orografico dei venti meridionali e l'efficace conservazione di temperature prossime o inferiori a 0 °C lungo tutta la colonna d'aria (effetto-valle).
Invece nelle sottostanti pianure tra Lombardia orientale, Vicentino, alto Padovano, Trevigiano, Pordenonese e alto Udinese, la neve della tarda notte-mattino (20-22 cm tra Altavilla e Montecchio Maggiore-VI, 18-20 cm a Vicenza-città, 15 cm a Buia-UD) è stata più o meno rapidamente sostituita dalla pioggia per l'invasione di aria mite da Sud, come sempre avviene in queste situazioni.
In varie zone di bassa pianura, dal Mantovano, al basso Vicentino e verso la laguna veneta, poi, la precipitazione è sempre avvenuta in forma di pioggia.


Auto sepolte dalla grande nevicata da mezzo metro sulla collina di Trento (f. Filippo Orlando).
 

Altre immagini dei 50 cm di neve caduti in circa 12 ore a Trento,
Piazza Duomo (f. Filippo Orlando): non nevicava così tanto dal 28 gennaio 2006.


Piacenza
è stata tra le città padane più interessate, con 29 cm rilevati alle ore 12:30, a evento terminato, all'osservatorio storico del Collegio Alberoni. Una nevicata così importante in un giorno non si verificava dall'11 febbraio 2013 (31 cm). Un altro evento paragonabile si ebbe il 7 gennaio 2009 (33 cm), tuttavia ancora più rilevante nei due giorni 6-7 gennaio (totale neve fresca 47 cm).
Il carico di neve ha contribuito allo schianto dello storico Cedro del Libano ai Giardini Margherita, l'unico albero dichiarato monumentale in città (vedi foto sotto).

Ricordiamo che Piacenza è tra le città più nevose della pianura padano-veneta, con media di 38 cm annui di neve fresca nel trentennio 1981-2010 (rispetto a 30 cm a Modena, 26 a Parma, 24 a Torino, 17 a Milano, 11 a Udine, vedi articolo di Pifferetti et al. su Nimbus 77).
Nell'ultimo decennio le quantità medie, già in diminuzione, si sono ulteriormente ridotte ovunque a causa degli inverni sempre più miti che rendono piovosa gran parte delle precipitazioni.

Eventi come quello di oggi sono dunque sempre più occasionali.

Trenta chilometri a Sud-Est, Fidenza (PR) ha rilevato il massimo apporto tra le zone di Pianura Padana con 35-38 cm, ma già a Parma-centro si scendeva a 10 cm (osservatorio universitario di Piazzale Santa Croce), e addirittura a Reggio Emilia e Modena ha solamente piovuto.

Anche sul Milanese la nevicata è stata copiosa, 21 cm a Rho e 17 cm in centro a Milano (pure qui non più rilevati dall'evento del febbraio 2013, quando si misurarono 18 cm).

Infine, circa 30 cm di neve fresca sul fondovalle della Val d'Aosta occidentale, tra Pré St-Didier e Courmayeur, e 50-60 cm rimaneggiati dal vento in quota tra Monte Bianco e Piccolo San Bernardo, con pericolo valanghe al livello 4-forte (la zona è soggetta al "trabocco" delle nevicate da sbarramento da SW sul versante francese).

Quanto agli altri fenomeni di rilievo, si segnalano:

- impetuosi venti meridionali (raffiche di 91 km/h a Palermo-Punta Raisi, 96 km/h a Fossalon di Grado, 102 km/h all'Argentario, 141 km/h ai Casoni di Suvero, sulle alture tra Spezzino e Lunigiana, e a Capo Carbonara, Sardegna);

- mari agitati e mareggiate da libeccio con interruzione dei collegamenti con le isole del Tirreno;

- piogge intense dalla Toscana all'Umbria e al Lazio (in meno di 24 h dalla sera del 27 dicembre, fino a 71 mm a Pontremoli, 104 mm a Boscolungo-Abetone, e 111 mm a Fornovolasco sulle Alpi Apuane), mentre già dal mezzogiorno rapide schiarite subentravano dalle Alpi occidentali;

- acqua alta sulle coste dell'Adriatico settentrionale (Venezia, Trieste...) per effetto combinato della bassa pressione atmosferica e della spinta del forte vento meridionale contro i litorali (128 cm sullo zero mareografico alla piattaforma CNR-ISMAR di fronte a Venezia, fonte Centro Maree Comune di Venezia).


Due immagini del parco del Collegio Alberoni a Piacenza; in quella in alto si scorge la capannina meteorologica contenente i termometri automatici che durante la nevicata hanno rilevato valori tra -0,2 °C e 0,1 °C
(f. p. Alberto Quagliaroli).
 

Piacenza - Giardini Paradiso: lo sradicamento dello storico cedro del Libano, alto 24 metri e inserito nel registro nazionale degli alberi monumentali (fonte immagine: pagina FB "Il registro degli alberi").
 

Il ponte sull'Adda a Morbegno (bassa Valtellina) sotto l'intensa nevicata
da 30 cm. Qui l'episodio è stato però inferiore a quello del 28 gennaio 2006, quando sul fondovalle verso l'alto Lario caddero anche
80 cm di neve fresca in 36 ore (info e foto Riccardo Scotti).

I 18 cm di neve presenti nel pomeriggio del 28 dicembre a Milano-Sud
(f. Davide Santini), in via di umidificazione e assestamento per il pur lieve incremento termico
(Tmax 1,0 °C a Linate). In centro a Milano si rilevano 17 cm.

Alle prime schiarite pomeridiane, 18 cm di neve coprono il suolo anche a Briona (NO), come non era più accaduto dal dicembre 2009
(f. Luca Dal Bello).


Ringraziamenti
Grazie a tutti coloro che hanno trasmesso informazioni e fotografie alla redazione di Nimbus, in particolare al personale dell'Opera Pia Alberoni di Piacenza, che con le misure manuali della neve fresca permette di mantenere la serie nivometrica storica avviata nel 1871, in collaborazione con SMI; a Davide Dentico (socio SMI, Moncalieri), che parimenti consente la prosecuzione della serie nivometrica del Collegio Carlo Alberto, Filippo Orlando (socio SMI, Osservatorio di Rovereto e Associazione Meteo Trentino-Alto Adige), il personale della Fondazione OMD - Osservatorio Meteo Milano Duomo, Riccardo Scotti (Associazione Meteonetwork, Morbegno - SO), Paolo Fantini (Osservatorio Università di Parma), Roberto Meda (Socio SMI, Rho - MI), Davide Santini (Socio SMI, Milano Sud), Marco Pifferetti (Socio SMI, Albinea-RE), Davide Rosa (Socio SMI, Quinto Vicentino), Renato R. Colucci (CNR-Ist. di Scienze Polari e Società Meteorologica Alpino-Adriatica), Luca Lombroso (Osservatorio Geofisico di Modena), Gabriele Barabino (Socio SMI, Tortona - AL), Maurizio Ratti (SMI/Osservatorio di Pontremoli).



 

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