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CAPODANNO 2022: IL PIU' CALDO DI SEMPRE
SU GRAN PARTE D'EUROPA

Daniele Cat Berro, SMI / Redazione Nimbus
4 gennaio 2022

 


Le festività natalizie 2021-22 verranno ricordate per il caldo straordinario che ha interessato tutta l'Europa centro-meridionale soprattutto a ridosso di Capodanno, con una vera e propria "pioggia" di nuovi record di temperatura sia diurne sia notturne per i mesi di dicembre e di gennaio, dal Portogallo, al Regno Unito, all'Italia e ai Balcani, e uno stravagante episodio di fusione nivale e di pioggia fin sopra i 2500 metri sulle Alpi.


La sbalorditiva carta delle anomalie termiche sull'Europa previste al livello di 850 hPa per le h 12 UTC del 1° gennaio 2022 (previsione a +36 ore): oltre 10 °C sopra la media 1981-2010 dal Nord Italia alle isole Shetland, anomalia straordinaria per estensione, intensità e durata (fonte:TropicalTidbits).

Escursionisti tra i prati ormai spogli di neve in borgata Vazon di Oulx (1650 m, alta Val Susa) nel pomeriggio del 2 gennaio 2022, con temperatura di 14,7 °C, come fosse fine maggio (f. Daniele Cat Berro).


27-29 DICEMBRE 2021: BURRASCA DA NORD-OVEST,
FUSIONE NIVALE E PIOGGIA INTENSA SULLE ALPI

Dapprima un "fiume atmosferico" (atmospheric river) di aria umida e via via più tiepida proveniente dall'Atlantico tropicale, aggirando un anticiclone in rafforzamento sulla penisola iberica, è giunto sulle Alpi da Nord-Ovest tra il 27 e il 29 dicembre 2021, producendo un surreale episodio di fusione nivale e di pioggia intensa fino a 2500 metri ai confini tra Italia, Francia e Svizzera.

A Courmayeur ben 128 mm di pioggia sono caduti tra il 28 e il 29 dicembre (dati Centro Funzionale Regione Autonoma VdA), quantità mai rilevata in due giorni nel trimestre invernale nella nota località ai piedi del Monte Bianco.

Piene fluviali, colate di fango, erosioni e interruzioni stradali
si sono osservate sul versante esterno della catena alpina, dall'Isère alla Baviera, dove peraltro l'innevamento era divenuto talora straordinario con le ingenti precipitazioni da Ponente di inizio dicembre 2021 (leggi la situazione in Francia). Sul lato italiano, sottovento, le precipitazioni - come di consueto durante i flussi nord-occidentali - si sono rapidamente ridotte, fino ad azzerarsi avvicinandosi alle Prealpi e alla Pianura Padana.

 


L'ANTICICLONE DI CAPODANNO
PORTA CALDO RECORD PER INTENSITA' E DURATA
IN MONTAGNA

Nei giorni seguenti, tra il 30 dicembre 2021 e il 2 gennaio 2022, l'anticiclone nord-africano ha invaso tutta l'Europa centro-meridionale con una configurazione atmosferica degna dell'estate e una massa d'aria estremamente calda al suo interno (temperature in libera atmosfera estesamente tra 10 °C e 15 °C al livello isobarico di 850 hPa, intorno ai 1500 m di quota).

Il tempo è divenuto stabile, calmo, ben soleggiato e incredibilmente caldo in montagna (anche di notte su pendii e vette, al di sopra delle inversioni termiche), mentre nebbie e nubi basse hanno gravato su parte della Valpadana e su ampi tratti di Mediterraneo, dove l'anomalia termica è stata meno evidente in particolare sulle temperature diurne.

Varie località montane sopra i 1000 m hanno stabilito nuovi primati di caldo a scala pluridecennale per i mesi di dicembre o più spesso di gennaio (elenco qui sotto, non esaustivo), mentre a quote inferiori sono rimasti ampiamente insuperati i record del 19 gennaio 2007, stabiliti durante un episodio di foehn giunto con il suo effetto riscaldante fino in Valpadana, dunque in una configurazione atmosferica completamente diversa, priva di inversioni termiche e dunque con le temperature più elevate proprio in pianura. Per le zone di montagna in generale si è trattato comunque del Capodanno più caldo mai registrato.

Le temperature qui elencate risultano sopra media di circa 15 °C, e rammentiamo che in estate la medesima configurazione atmosferica, con la radiazione solare ai massimi annuali e assenza di inversioni termiche, avrebbe potuto spingere i termometri fino a 40-45 °C in pianura, delineando una situazione sanitaria molto critica come avvenuto nell'estate 2003, se non peggiore (in quella stagione vennero stimati circa 70.000 decessi per il caldo in Europa).

Bardonecchia-Prerichard (1290 m, Val Susa): Tmax 18,6 °C il 1° gennaio, superati i 17,7 °C del 19 gennaio 2007 (serie ARPA Piemonte dal 1990, ma si tratta verosimilmente di un primato almeno dal 1972 considerando anche la più longeva serie ENEL-ex UIPO in paese);

Oulx-Gad (1065 m, Val Susa): 20,0 °C il 31 dicembre, inferiore ai 22,3 °C del 12 dicembre 1994 (serie ARPA Piemonte dal 1991), ma è in ogni caso il primato almeno trentennale per il giorno di San Silvestro (supera i 15,9 °C del 2018).

Monte Cimone (2173 m, Appennino Tosco-Emiliano): 11,8 °C il 1° gennaio, superati i 10,6 °C del gennaio 1993 (serie Aeronautica Militare dal 1946);

Plateau Rosa (3488 m, Cervinia): 3,2 °C il 1° gennaio, sfiorati i 4,0 °C del 6 gennaio 1999 (serie Aeronautica Militare dal 1951);

Campo dei Fiori (1226 m, Prealpi di Varese): 18,2 °C il 30 dicembre e 19,7 °C il 1° gennaio, rispettivamente record per entrambi i mesi, superati i 18,0 °C del 12 dicembre 1994 e i 17,7 °C del 7 gennaio 2013 (serie Centro Geofisico Prealpino dal 1974, cortesia Paolo Valisa);

Poschiavo (1078 m, già in Svizzera, ma nel bacino dell'Adda presso Tirano, Sondrio): 19,2 °C, record per gennaio (serie MeteoSvizzera dal 1959).

Borgo Grotta Gigante (276 m, Carso triestino): 17,8 °C il 1° gennaio, nuovo record per le prime due decadi del mese, mentre per gennaio nel suo insieme restano imbattuti i 18,9 °C del 31 gennaio 1989 (serie Società Alpina delle Giulie/SMA-A, cortesia Renato R. Colucci).

Sgonico (268 m, Carso triestino): 19,4 °C il 1° gennaio, superati i 18,0 °C del 15 gennaio 1997 (serie OSMER-FVG dal 1993).

Tra gli altri valori significativi spiccano in particolare quelli registrati sempre il 1° gennaio 2022 sull'Appennino Tosco-Emiliano con ben 22,7 °C ad Acquerino (950 m, Pistoia, CFR Toscana), 21,9 °C a Selva di Ferriere (1135 m, Piacenza, ARPA Emilia-Romagna) e 21,8 °C a Sant'Anna Pelago (1130 m, Modena, ARPA Emilia-Romagna).

Si segnala altresì che a San Silvestro si sono stabiliti nuovi record di caldo decembrini di 19,2 °C a Campobasso-Monforte, 19,5 °C all'Argentario e 22,0 °C a Latina-aeroporto (serie Aeronautica Militare con inizio rispettivamente nel 1958 a Campobasso e nel 1961 nelle altre due località).
 

Anomale fioriture a Mezzenile (650 m, Valli di Lanzo, Torino)
il 28 dicembre 2021 (f. Marco Canata).


Le temperature si sono mantenute eccezionalmente elevate anche di notte, facendo stabilire nuovi record pure nelle temperature minime e rimanendo sopra 0 °C talora fino a quote di 3000 m.
In vetta al Monte Fraiteve (2701 m, Sestriere, Val Susa) la temperatura è rimasta positiva per ben 103 ore consecutive, dalle h 15 del 29 dicembre alle h 21 del 2 gennaio, e la minima di 5,0 °C del 1° gennaio (intervallo h 00-24) è stata la più elevata mai registrata nella serie ARPA Piemonte dal 1988 nel bimestre gennaio-febbraio.

Benché episodi di tepore invernale si registrassero anche in un passato più lontano, la crescente frequenza, intensità e durata con cui questi si stanno presentando negli anni recenti, con episodi di entità talora sconosciuta prima nelle lunghe serie di osservazioni meteorologiche, sono con ogni probabilità riconducibili al riscaldamento globale antropogenico.

Sauze d'Oulx (1500 m, alta Val Susa): prima la pioggia del 28-29 dicembre 2021, poi il tempo soleggiato ed estremamente caldo del 30 dicembre-2 gennaio 2022, hanno quasi completamente fuso la neve che era caduta nelle settimane precedenti e in particolare l'8 dicembre, lasciando le piste da sci precariamente innevate tra i prati ormai brulli
(2 gennaio 2022, f. Daniele Cat Berro).


POTENTI INVERSIONI TERMICHE

Parallelamente, con la serenità del cielo e l'assenza di vento, le temperature notturne scendevano invece (seppur di poco) sotto lo 0 °C nei fondovalle e nelle pianure, delineando massicce inversioni termiche che talora persistevano in maniera molto evidente anche di giorno soprattutto in presenza di nebbia e nubi basse, come avvenuto lungo la media-bassa Valpadana e sulle basse pianure venete.

Ad Adria (quota -1 m, Rovigo) il 1° gennaio la temperatura è rimasta compresa tra 0,6 °C e 3,1 °C, mentre sul Monte Grappa (1540 m, Prealpi vicentine) si registravano valori tra 10,2 °C e 15,2 °C (dati ARPA Veneto).

Il diagramma del radiosondaggio eseguito da ARPA Piemonte all'aeroporto di Levaldigi (Cuneo) alle h 00 UTC del 1° gennaio 2022 (h 01 locali, poco dopo il brindisi di mezzanotte, fonte Università del Wyoming), mostra l'imponente inversione termica con rapido passaggio della temperatura (linea nera spessa più a destra) da -0,3 °C al suolo a quota 385 m, a 10,2 °C a 436 m,
10,5 °C in più in soli 51 m di dislivello!


Ai livelli isobarici di 925 hPa (863 m), 850 hPa (1586 m) e 700 hPa
(3195 m) si registrano straordinari valori rispettivamente di 19,2 °C, 16,6 °C e 4,2 °C, che sarebbero normali in estate! Lo zero termico è a ben 3985 m (ed era arrivato perfino a 4004 m alle h 12 UTC del 31 dicembre).


La linea nera più a sinistra indica la temperatura di rugiada, tanto più lontana dalla linea della temperatura "asciutta" a destra quanto più l'umidità relativa è bassa. Sopra i 700 m di quota l'aria, oltre che molto calda per la stagione, è anche estremamente secca, fino a valori di umidità relativa vicini o inferiori al 5% tra 3500 e 6000 m, con venti moderati-tesi da Nord-Ovest (barbe orientate a destra del grafico).

Esempio di imponente inversione termica, per lo più notturna, tra il 30 dicembre 2021 e il 2 gennaio 2022 in media Val Susa, tra il fondovalle di Bussoleno (stazione meteo al campo sportivo, di proprietà del Comune di Bussoleno, quota 450 m) e i pendii di Chianocco (stazione SMI, 620 m, versante soleggiato). Le due località distano soli 3 km in linea d'aria, su un dislivello di appena 170 m.
Le inversioni termiche sono soprattutto notturne-mattutine, e raggiungono un massimo di 13,4 °C alle h 08:10 del 30 dicembre, giorno in cui peraltro si mantengono anche nelle ore centrali, seppure attenuate (si noti come il divario si riduce intorno al mezzogiorno del 30, a causa della temporanea risalita del limite delle foschie e dell'inversione, che arriva a coinvolgere anche Chianocco). Il 31 dicembre, 1 e 2 gennaio l'inversione quasi si annulla nelle ore centrali, nonché intorno alle ore 02 - 03 della notte del 1° gennaio, per il sopraggiungere di un breve e debole foehn da Ovest che rimescola l'aria anche alla stazione di Bussoleno, a fondovalle.



1° gennaio 2022: alle h 13 la nebbia persiste a Padova-Prato della Valle con temperatura di circa 6 °C, oltre 12 °C più bassa rispetto ai tiepidi pendii prealpini, ma in ogni caso decisamente mite per un pomeriggio nebbioso di gennaio (f. Milos Lago).

L'immagine satellitare nel canale visibile del 1° gennaio 2022, ore 13:25 ora italiana, al culmine dell'ondata di caldo invernale, mostra la nebbia persistente in Valpadana dall'Alessandrino fino alle coste romagnole e alla laguna veneta, e la coltre di strati bassi di rara estensione che ricopre quasi tutto il Mediterraneo occidentale, da Gibilterra, alle riviere liguri, alla costa settentrionale della Sicilia, formatasi per la condensazione dell'umidità contenuta nell'aria tiepida a contatto con il mare (relativamente) freddo nelle settimane centrali dell'inverno (non a caso il fenomeno si genera più frequentemente con le prime ondate di tepore primaverile).

30 dicembre 2021: dal Colle della Maddalena (715 m) guardando verso Torino e le Alpi occidentali si scorge la nebbia in diradamento diurno e la linea delle foschie che rende visibile il limite dell'inversione termica a circa 600 m di quota. Le temperature massime della giornata sono attorno a 8 °C a Torino-città, e 14,7 °C ai 619 m di Pino Torinese. L'eccezionale ondata di caldo invernale è solo all'inizio (f. Stefano Alimento).

Tardo pomeriggio del 1° gennaio 2022: gli strati che ricoprono la Lunigiana (Massa-Carrara) ripresi dal Passo del Cirone sull'Appennino Tosco-Emiliano (1266 m), e che proseguono senza interruzione su tutto il Mediterraneo occidentale per oltre 1500 km fino a Gibilterra (f. Maurizio Ratti).
 

CALDO STRAORDINARIO ANCHE SUL RESTO
DELL'EUROPA CENTRO-MERIDIONALE

La sbalorditiva ondata di caldo ha interessato non solo l'Italia e le Alpi, ma tutta l'Europa centro-meridionale, producendo numerosi record di temperatura massima per dicembre e/o gennaio, tra cui 16,5 °C a Francoforte, 20,7 °C a Marsiglia, 20,9 °C a Nimes, 24,1 °C a Biarritz, 24,7 °C a Bilbao... Inoltre, nuovi record nazionali per dicembre in Portogallo (26.4 °C) e per gennaio in Croazia (21,6 °C, fonte: Extreme temperatures of the world). 

Incredibili anche le minime notturne, sopra i 10 °C fino alla latitudine della Scozia e del Mar Baltico. Il Regno Unito ha stabilito un nuovo primato nazionale di temperatura minima per gennaio, con 13,2 °C a Chivenor (Devon).

Nell'insieme della Francia la settimana 24-31 dicembre è stata la più calda in 75 anni con 5 °C sopra media, superando i casi precedenti di fine dicembre 2002 e 2015.

Pure sulle Alpi svizzere i primati di caldo sono stati numerosi (approfondimenti di MeteoSvizzera qui e qui).
 



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