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FINE DICEMBRE 2022 - INIZIO GENNAIO 2023:
EUROPA E NORD AMERICA
TRA ESTREMI DI CALDO E FREDDO

Daniele Cat Berro, SMI / Redazione Nimbus
4 gennaio 2023

 


Il periodo natalizio 2022-23, tra fine dicembre e inizio gennaio, è stato contraddistinto da importanti episodi di temperature estreme negli Stati Uniti in Europa.
Nei giorni immediatamente precedenti il Natale un'intensa (benché breve) ondata di freddo accompagnata da venti tempestosi e bufere di neve ha investito gli Stati Uniti centro-orientali, seguita da un brusco addolcimento con ritorno di temperature molto elevate verso Capodanno.
In Europa, invece, in tutto il periodo si è vissuto un tepore eccezionale per intensità, estensione e durata, esteso a tutto il Centro-Sud del continente da un flusso di aria subtropicale da Ovest-Sud-Ovest. 


Il Nord-Est degli USA e la regione dei Grandi Laghi ripresa dal satellite
NASA-Aqua (sensore MODIS) il giorno di Natale 2022. La combinazione delle bande spettrali del visibile e dell'infrarosso corto permette di distinguere le nubi (bianco) dal suolo estesamente coperto di neve dopo il passaggio della tempesta invernale "Elliott" (fonte: NASA - EarthObservatory).


Ondata di gelo e neve in Nord America:
cali di temperatura eccezionalmente rapidi
 e bufere di rara violenza,
ma in generale freddo non da record

L'episodio di gelo e bufere di neve di fine dicembre 2022 tra Canada e Stati Uniti (tempesta "Elliott") è risultato tra i più intensi da decenni, benché di breve durata e in generale non da record sul lungo periodo per temperature minime raggiunte.

L'irruzione fredda ha preso le mosse tra le province occidentali del Canada e gli Stati USA del Nord-Ovest Pacifico, per poi propagarsi rapidamente verso Sud-Est, tra il 21 e il 23 dicembre, attraverso le Montagne Rocciose, il Midwest, i Grandi Laghi, e giù fino alla Florida, dove si è collocato il limite più meridionale degli 0 °C rilevati al suolo. Gli strascichi dell'evento sono proseguiti fino al 25-26 dicembre.

Al procedere del fronte freddo, sbalorditive sono state le diminuzioni di temperatura in breve tempo, anche per una regione come gli Stati Uniti, in cui impressionanti oscillazioni di temperatura sono comuni. Nel primo pomeriggio del 21 dicembre a Cheyenne (Wyoming) si è scesi di ben 22,2 °C in mezz'ora (da 6,1 °C a -16,1 °C), un record per la città. Primato di raffreddamento anche a Denver (Colorado), 20,5 °C in meno in un'ora, e temperatura scesa a -28,9 °C (lì non aveva fatto così freddo in dicembre dall'evento del 22 dicembre 1990, quando si toccarono i -31.7 °C, e quella di fine 2022 risulta la seconda minima più bassa mai rilevata in dicembre).

Quella del 23 è stata la giornata più difficile intorno ai Grandi Laghi per il tremendo mix di freddo, vento e neve innescato dallo sviluppo di una ciclogenesi esplosiva. L'impetuoso vento da Ponente ha sollevato onde da sei metri e ha sospinto e "accumulato" a Est l'acqua del Lago Erie, tanto che mentre Buffalo (dove il vento ha soffiato fino a 127 km/h) viveva un notevole episodio di acqua alta e inondazioni costiere, nonché spettacolari congelamenti degli spruzzi delle onde sulle strutture, a Toledo, sull'opposta riva (occidentale) presso Detroit, il lago ha raggiunto il livello minimo mai registrato.
 

Un ristorante di Buffalo (New York) coperto da festoni di ghiaccio prodotti
dal congelamento degli spruzzi sollevati dal Lago Erie in tempesta
il 23 dicembre 2022, quando il vento ha toccato i 127 km/h
(f. Kevin Hoak, via www.insider.com).
 

Molti danni per mareggiate e maree di tempesta anche sulle coste del New England, qui per i forti venti orientali richiamati sul lato anteriore della depressione (quarto livello del mare più elevato mai registrato a Portland, Maine).

Pur con le difficoltà di misura connesse allo scompiglio della neve da parte del vento, il totale di neve fresca ufficialmente registrato durante l'evento all'aeroporto di Buffalo ammonta a 129 cm. Qui, da inizio stagione fino al 27 dicembre 2022, le nevicate hanno deposto in totale 258 cm di neve fresca (esito di tre tempeste: 17-19 novembre, 16-19 e 23-27 dicembre), mai così tanti a questa data nella serie di rilievi iniziata nel 1884 (media fino al 27 dicembre: 76 cm; precedente record: 224 cm nel 2000). Si ritiene che a tanta abbondanza abbia contributo almeno in parte la cessione all'aria di vapore acqueo dalla superficie del Lago Erie, congelato solo parzialmente in questo inizio d'inverno.
Proprio al tardivo e/o limitato congelamento dei Grandi Laghi a causa degli inverni divenuti meno freddi (+1,3 °C in media nell'ultimo secolo negli Stati Uniti, secondo la NOAA) si attribuisce un aumento degli episodi di "lake effect snow": i laghi meno ghiacciati possono cedere più vapore all'aria in arrivo dal Canada, fenomeno che si traduce in più intense bufere di neve sulle regioni poste a Sud-Est dei laghi, come lo stato di New York, dove, nonostante il generale addolcimento degli inverni, fa ancora abbastanza freddo per nevicare.

La temperatura più bassa raggiunta durante l'evento pre-natalizio negli USA è rappresentata dai -45,5 °C di Elk Park (Montana) il 22 dicembre 2022 (wind chill: -59 °C), tuttavia in una sola località - Casper, Wyoming - si è stabilito un nuovo record assoluto di temperatura minima più bassa (per qualunque mese dell'anno), pari a -41,1 °C, ed è l'unico caso del 2022 in territorio statunitense, mentre in ben 14 stazioni meteorologiche USA durante il 2022 si erano raggiunti nuovi record assoluti di caldo (fonte: analisi dell'esperto di estremi di temperatura Maximiliano Herrera). 

Bilancio della tempesta: almeno 40 vittime nello stato di New York, 69 morti in totale negli USA (tra incidenti e persone decedute per infarto spalando neve o assiderate avventurandosi all'aperto durante le bufere).

Di solito, a parità di anomalia climatologica, nel breve termine gli episodi di freddo e neve risultano più appariscenti e dannosi per gli effetti dirompenti sulle attività umane (soprattutto per gli incidenti d'auto e "pedonali" dovuti al ghiaccio e per i black-out elettrici), mentre quelli di caldo e siccità, più subdoli, nell'immediato sono magari meno avvertiti  dalla popolazione, che d'inverno li ritiene perfino piacevoli per le temperature dolci... tuttavia determinano conseguenze rovinose soprattutto a medio-lungo termine sulla salute umana e degli ecosistemi, e sulla disponibilità di acqua.

Fonti dei dati:
https://yaleclimateconnections.org
https://www.wunderground.com/news


USA: rapido ritorno a tepori inconsueti a Capodanno

Un rapido addolcimento da Sud è avvenuto dal 28 dicembre 2022 in poi: già il giorno 30 le temperature massime erano di 18 °C in più punti sulla sponda meridionale del Lago Erie, che solo pochi giorni prima era sotto un violento blizzard, poi il 3 gennaio 2023 si sono toccate punte, talora record per il mese, di 23 °C in Virginia e Kentucky, 24 °C in West Virginia e ben 27 °C nel Tennessee.

Continuano gli studi per capire se il riscaldamento anomalo dell'Artico stia causando "estroflessioni" più estreme della corrente a getto, tali da produrre dannosi seppur brevi episodi gelidi alle medie latitudini, nonostante la generale e marcata tendenza all'aumento delle temperature medie: il dibattito è ancora aperto.


Gli scarti della temperatura media giornaliera nel mondo il 2 gennaio 2023 rispetto al periodo 1979-2000 mostrano tre zone principali di anomalia termica (sopra media): Stati Uniti orientali, Europa e Artico russo-norvegese
(fonte: ClimateReanalyzer).


Tepori eccezionali e persistenti in Europa

In questi giorni è ancora più sbalorditiva, per intensità, persistenza ed estensione, l'ondata di tepore europea, prodotta dall'apporto di aria subtropicale, tiepida e umida, che da Ovest-Sud-Ovest, ovvero dall'Atlantico, penetra profondamente fin nell'interno del continente. Questo "fiume" atmosferico, caratteristico delle configurazioni NAO+ (fase positiva della North Atlantic Oscillation), scorre tra gli anticicloni nord-africani a Sud, sul Mediterraneo, e le depressioni nord-atlantiche sull'Europa settentrionale (evoluzione in tempo reale dell'indice di teleconnessione NAO).

Esauritosi un episodio freddo nella prima metà di dicembre 2022, tale anomalia tiepida ha caratterizzato tutta la terza decade del mese, protraendosi anche nei primi giorni del 2023, raggiungendo l'apice proprio intorno a Capodanno.

Il 31 dicembre il gelo notturno era assente fino alla latitudine di Uppsala in Svezia e su tutto il Sud della Finlandia, e il 1° gennaio si sono rilevate incredibili minime di 13 °C a Varsavia (normale 1991-2020 per gennaio: -4 °C) e 15 °C a Berlino (normale 1991-2020: -2 °C), ben superiori anche a quelle che dovrebbero essere le massime, e ovviamente da record su lunghi periodi.

Nella sola Germania, in tre giorni si è battuto un migliaio di record di caldo per dicembre e/o gennaio. A Capodanno, nuovi record nazionali di temperatura massima per gennaio si sono stabiliti in Polonia (19,0 °C, raggiunti peraltro nelle ore notturne!), Danimarca (12,6 °C), Repubblica Ceca (19,6 °C), Olanda (16,9 °C), Bielorussia (16,4 °C), Lituania (14,6 °C) e Lettonia (11,1 °C).

Inoltre, il 2 gennaio, alla scala di singole città, primati di lungo periodo anche a Kiev (13,2 °C) e all'aeroporto di Bucarest (17,2 °C) (fonte: esperto di estremi di temperatura Maximiliano Herrera)..
 

Previsione delle anomalie di temperatura media per il periodo 28 dicembre 2022 - 4 gennaio 2023: l'apice dell'eccezionale episodio caldo riguarda soprattutto i Paesi dell'Europa centro-orientale, con scarti settimanali
fino a oltre 6-7 °C sopra media.


Questo evento da un lato, e sul breve periodo, attenua gli effetti economici e sociali della crisi energetica in Europa, ma è lo specchio di una crisi climatica sempre più grave e impattante a lungo termine sulla salute degli ecosistemi terrestri e di conseguenza sulla stabilità della civiltà umana, e si inserisce pienamente in una tendenza all'aumento di frequenza, estensione, durata e intensità degli episodi di caldo eccessivo, in conseguenza del riscaldamento globale. Il ruolo dei cambiamenti climatici antropogenici nel rendere più probabili e intense le ondate di caldo, anche fuori stagione, è ampiamente riconosciuto dagli studi di "weather attribution", come attestato per le recenti fasi di calura estrema in India e Pakistan (primavera 2022), nel Regno Unito (luglio 2022) e in Sud America (dicembre 2022). 
 



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