FAQ - DOMANDE E RISPOSTE SU METEO, CLIMA E GHIACCIAI
24 Dicembre 2001
CHE COSA E' L’INVERSIONE TERMICA
Daniele Cat Berro - SMI/redazione Nimbus

Molto spesso, soprattutto durante l’inverno, accade di avvertire temperature più elevate sui pendii collinari e montuosi rispetto alla pianura e ai fondovalle; lo avranno certamente notato anche gli escursionisti meno attenti che, dopo essere partiti immersi nelle brume fredde e umide, ritrovano aria più tiepida e asciutta via via risalendo i versanti. Si tratta dell’inversione termica, fenomeno che comporta un riscaldamento dell’aria con la quota anziché un raffreddamento; può verificarsi in prossimità del suolo oppure a quote più elevate nell’atmosfera con meccanismi di formazione differenti. Ci limiteremo qui a considerare l’inversione al suolo. In condizioni di cielo sereno, dopo il tramonto il suolo e gli strati d’aria immediatamente sovrastanti si raffreddano rapidamente; l’aria fredda è più densa e pesante rispetto a quella calda, e tende così a fluire verso il basso e a raccogliersi in pianura, nei fondovalle, nelle conche e depressioni anche in quota; in condizioni anticicloniche l’assenza di rimescolamento dell’aria favorisce la formazione di uno strato più freddo a bassa quota. Durante l’estate la radiazione solare è sufficiente a dissipare l’inversione già nelle prime ore del mattino, mentre in inverno questa tende a mantenersi e a perdurare tutto il giorno e anche per più giorni consecutivi se non intervengono perturbazioni o rinforzi del vento. L’inversione al suolo è riconoscibile visivamente per la formazione, soprattutto nella stagione autunnale-invernale, di uno strato di foschia, caligine o nebbia la cui persistenza è favorita dall’assenza di movimenti verticali delle masse d’aria attraverso l’inversione; è questa la situazione più favorevole all’accumulo di sostanze inquinanti in prossimità dei grandi centri urbani. 


Situazione di inversione termica con formazione di foschie a bassa quota il 02.01.2000, dai pressi del M. Musinè (bassa Valle di Susa). Foto D. Cat Berro. 


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