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Avendo raggiunto lo scorso numero un significativo
numero di test compilati è stato possibile fare una statistica attendibile.
Statistiche delle risposte:
Quiz N° |
Risposta N°1
% |
Risposta N°2
% |
Risposta N°3
% |
Risposta
esatta |
Percentuale
risposte esatte |
1 |
12,1 |
63,6 |
24,2 |
3 |
24,2 |
2 |
9,1 |
0 |
90,9 |
3 |
90,9 |
3 |
30,3 |
36,4 |
33,3 |
3 |
33,3 |
4 |
39,4 |
33,3 |
27,3 |
1 |
39,4 |
Mi ha sorpreso la risposta al quiz N°1, il 63,6% ha selezionato la
risposta N°2 anziché la N°3. Ciò penso sia dovuto alla errata
interpretazione che i mass media spesso danno ai termini che definiscono
la copertura del cielo, inducendo a sua volta la gente ad una errata
interpretazione dei bollettini meteo.
La stragrande maggioranza (il 90,9%) ha risposto correttamente alla
domanda sulla grandine.
C'era da aspettarsi un 33,3% (percentuale esattamente casuale) alla
domanda sull'onefoscopio.
Molto bassa la percentale delle risposte esatte sulla brina di fondo,
poco superiore alla casualità del 33,3%, questo è un termine che chi
pratica lo scialpinismo non può non sapere, e la risposta forse risiede
proprio qui, poche sono le persone che praticano lo scialpinismo. Però
siccome alla maggioranza delle persone che si interessano di
meteorologia piace la neve, pensavo che conoscessero di più le
definizioni che la riguardano.
Quiz N° 1:
Con il termine "Abbastanza soleggiato" quanto soleggiamento in
percentuale deve esserci durante il giorno?
Quiz N° 3:
Che cosa è on onefoscopio?
Quiz N° 4:
Nei bollettini nivologici (delle valanghe) è spesso nominata la
brina di fondo, che cosa è? E perché è pericolosa?
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Umidità che salendo dal fondo del manto nevoso e incontrando un
particolare gradiente termico, trasforma e ingrandisce i cristalli
di neve, creando uno strato a bassissima coesione che rende il
pendio instabile.
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Umidità che cristallizza sul fondo del manto nevoso diminuendo
drasticamente l'aderenza dello stesso al terreno, facendo così scivolare gli strati di neve
soprastanti.
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Umidità che cristallizza sul fondo di ogni cristallo di neve,
riducendo la coesione fra di essi, rendendo così instabile il
pendio. |
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BRINA DI FONDO
Quando il terreno è ricoperto da uno spesso
strato di neve, alle nostre latitudini la temperatura del terreno è
intorno a 0°C, mentre la superficie esterna della neve può essere
anche di molti gradi sotto lo zero, per cui l'aria sale dal terreno,
relativamente caldo e umido, verso la superficie esterna molto
fredda, l'aria raffreddandosi condensa l'acqua in eccesso
sulle pareti dei cristalli incontrati, si ha il metamorfismo da
gradiente termico.
Ma il gradiente termico non è costante all'interno del manto nevoso,
vi possono essere strati, anche di un solo centimetro di
spessore, in cui il salto termico è molto più alto, all'interno di
questo strato l'umidità non si limita a condensarsi sui cristalli ma
li trasforma nella forma e nella dimensione, diventano molto grandi
e fragili, e fra un cristallo e l'altro rimane molto spazio vuoto;
il manto nevoso che prima era compatto e stabile ora rimane diviso
da uno strato fragilissimo a bassissima coesione.
Per una persona che vi transita sopra, apparentemente non è cambiato
nulla, ma ora tutto il manto nevoso è diventato instabile e
pericolosissimo.
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