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Un recente soggiorno nel Sud Ovest degli USA ha suscitato in me un certo interesse per il clima di queste regioni aride, con quantità di precipitazioni concentrate e sovente intense. Talune aree si possono accostare agli ambienti del versante meridionale dell’Atlante marocchino. I grandi parchi del Sud Ovest americano, che rappresentano un’icona a livello mondiale, grazie soprattutto all’utilizzo di questi orizzonti in moltissimi lungometraggi made in USA e non solo, si possono circoscrivere nei Four Corners, ovvero a cavallo di quattro stati: Utah, Colorado, Arizona e New Mexico. Qui il Colorado Plateau rappresenta lo scalino più meridionale di questo settore delle Montagne Rocciose e degrada verso sud fino a incontrare le aree desertiche che hanno la loro massima estensione nel Deserto di Sonora, che sconfina anche nel Messico. Più a ovest altri importanti parchi si trovano tra il Nevada e la California e sulla Sierra Nevada. La più elevata quota dei territori dello Utah e del Colorado fa sì che le temperature in estate, durante il giorno, sebbene alte, si mantengano a livelli di sopportazione accettabili, con repentine rinfrescate notturne. Inoltre la scarsa umidità presente nell’aria contribuisce a stabilire ottimi livelli di comfort. Il basso valore dell’umidità non riesce però a rendere sopportabili i pomeriggi estivi delle aree meno elevate.
Una sintetica panoramica. Utah meridionale. Nello Zion
National Park, compreso tra le quote di 1200 e 2400 metri, durante i
pomeriggi estivi, la colonnina del mercurio spazia tra i 20°C delle zone
più elevate fino ai 40°C delle aree a quote inferiori; durante la notte la
temperatura passa dai 7°C fino ai 24°C. L’inverno, benché mite, specie
alle altitudini più basse, presenta temperature che si possono talvolta
avvicinare a 0°C; la neve è un fenomeno raro. Il vicino Bryce Canyon NP,
estendendosi quasi integralmente a quote vicine ai 2500 m, ha un clima
piacevole durante quasi tutto l’anno ma con neve in inverno e temporali,
anche di forte intensità, nella tarda estate e inizio autunno, periodo
che, come in tutta la zona, raccoglie il maggiore apporto di
precipitazioni. Il Capitol Reef NP a quota inferiore (circa 1600 m), ha
temperature estive diurne che spesso superano i 32°C e notturne che
possono scendere anche a 10°C. In questa stagione tuttavia sono temibili i
temporali estivi pomeridiani. L’area è infatti soggetta a flash flood,
piene improvvise, e a pericolosa attività elettrica. Anche il Canyonlands
NP, a quota intorno 1700 m, presenta similarità climatiche con
quest’ultimo parco; le precipitazioni sono scarse e concentrate nei
temporali estivi e dell’inizio autunno e la neve è rara. In estate la
temperatura varia tra 27°C e 38°C durante il giorno e tra 10°C e 16°C di
notte; in inverno le massime sono comprese tra i valori di –1°C e 10°C e
le minime tra –18°C e –7°C. Procedendo verso sud, la progressiva
diminuzione di altitudine dell’Arizona e del New Mexico, determina un
graduale avvicinamento ai climi prettamente desertici e semi desertici. Il
Saguaro NP, nel sud dell’Arizona, presenta temperature molto elevate tra
maggio e settembre con medie massime che si avvicinano ai 38°C e minime di
oltre 20°C. Ha due stagioni piovose: violenti rovesci e temporali da
luglio a settembre e leggere piogge o pioviggini tra gennaio e marzo;
negli altri periodi prevale il cielo sereno. Spostandoci più a est, prima
di giungere alla barriera della Sierra Nevada, in territorio californiano
al confine con il Nevada, incontriamo la Valle della Morte, dove è stato
creato il più vasto parco nazionale statunitense continentale, il Death
Valley NP. Qui l’ambiente prettamente desertico fornisce spettacolari
vedute. Sul fondo della valle, a Badwater, si scende a quota 84.6 m sotto
il livello del mare, il più basso punto degli Stati Uniti. In questa vasta
depressione il 10 luglio 1913, a Greenland Ranch, l’attuale Furnace Creek,
è stata raggiunta la temperatura massima di 56.7°C. Per una curiosa
coincidenza, nel gennaio dello stesso anno e nella stessa località è stato
regitrato anche il valore minimo di –9.0°C. Due primati locali ancora
imbattuti. Le piogge variano dagli 0.5 mm di giugno agli 8.4 mm di
febbraio, per un totale annuo di 41.9 mm.
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