Sovente le inondazioni costituiscono un fatto naturale
e ricorrente che interessa la vita delle popolazioni che abitano lungo le
rive dei fiumi. Le inondazioni possono essere stagionali, quando le piogge
invernali, cui si può aggiungere lo scioglimento della neve in primavera,
gonfiano i fiumi con grossi volumi di acqua, oppure repentine, quando sono
prodotte da intense precipitazioni che si abbattono nei bacini di
affluenti, anche minori, dei grandi fiumi e provocano il tracimamento del
corso d’acqua principale (cosiddette piene improvvise), abbattendo tutto
ciò che trovano sul loro percorso. Che un fiume tranquillo diventi
distruttivo non è infrequente. Nell'area del Rio de la Plata, in
Argentina, ricorre un evento meteorologico chiamato “Sudestada”, che
provoca inondazioni con piogge abbondantissime e venti persistenti.
La "Sudestada"
Ci sono due eventi meteorologici che producono
inondazioni nell'area urbana di Buenos Aires. Uno é costituito da
temporali intensi di origine termica e dinamica, l'altro é la “Sudestada”.
Si da il nome di "Sudestada" a un periodo di brutto
tempo, caratterizzato da forti e persistenti venti da Sud-Est nella zona
del Rio de la Plata. Questa condizione è accompagnata da piogge
(persistenti, deboli o moderate) e da temperature relativamente basse e
coinvolge particolarmente il Río de la Plata (Buenos Aires città e
adiacenze), la Provincia di Buenos Aires e l’Uruguay. Spesso la
“Sudestada” è causa di alluvioni sulla costa argentina dell'estuario del
fiume.
La “Sudestada” ha una durata che va da 1 a 3 giorni ed
eccezionalmente può prolungarsi fino a 6 giorni. Si manifesta per
l'effetto combinato di due sistemi. Uno di alte pressioni ubicato
nell'Oceano Atlantico, davanti alle coste della Patagonia, che trasporta
aria fredda di origine marittima verso Est, nella provincia di Buenos
Aires e il sud dell'Uruguay. L'altro, di basse pressioni, la cui
circolazione trasporta aria calda e umida dal nord, vicino all'Uruguay.
I venti richiamati dall’alta pressione situata vicino
alla Patagonia oppure nel sud della Provincia di Buenos Aires, convergono
verso la bassa citata. Questi venti attraversano la regione e arrivano da
Sud-Est o da Est Sud-Est, con velocità tra 18 e 35 km/h nei casi lievi e
di oltre 70 km/h nei casi più notevoli. Simultaneamente, il centro di
bassa pressione e i fronti a esso associati, producono precipitazioni
accompagnate a volte da temporali.
Foto da satellite/Universitá di Buenos Aires - Banda Visibile - Giorno
16 maggio 2000 11.09 locale (14:09 Z) / Forte Sudestada
Sistema nuvoloso su tutto il centro ovest dell'Argentina e Uruguay.
Osservare la circolazione della bassa in superficie, i cui fronti
associati hanno prodotto piogge e pioviggini (i sistemi si sposteranno
da Ovest verso Est).
Notare a Ovest, verso il il Cile e il Pacifico, la neve sulla
Cordigliera delle Ande
Quali conseguenze produce?
Le conseguenze più gravi di una “Sudestada” sono le
inondazioni delle zone rivierasche sulla sponda destra del Rio de la
Plata, che colpiscono in particolare le fasce più povere della società,
alloggiate in baracche e in aree troppo basse.
Le inondazioni si fanno sentire specialmente in Buenos
Aires e periferia, dove si è avuta un’urbanizzazione intensa, allorquando
le acque superano l’altezza critica di 2.70 m. Ora tuttavia si sono messi
a punto dei sistemi di previsione sinottica e dinamica che consentono di
prevedere il fenomeno con un anticipo variabile tra le 24 e le 48 ore.
Nel 91% dei casi le “Sudestadas” si verificano tra
aprile e dicembre (autunno, inverno e primavera dell'emisfero Sud).
Statisticamente giugno è il mese in cui si presentano con la maggiore
intensità.
La “Sudestada” genera sempre una crescita del livello
delle acque che, come è già stato accennato, può essere pericolosa per il
lembo argentino dell’estuario. L’entità di questa crescita dipende dalla
durata e intensità della “Sudestada” e delle precipitazioni che
accompagnano questo fenomeno. L’intensità sarà ancora maggiore,
peggiorando la situazione, se i fiumi che scendono dal Nord, “Parana” e
“Uruguay”, nel caso di piogge persistenti nel Sud del Brasile o nel
Nord-Est dell’Argentina, sono anch’essi in fase di piena, innalzando
ulteriormente il livello delle acque e se, contemporaneamente, i venti da
Sud-Est ostacoleranno il normale deflusso in mare delle acque fluviali.
Evoluzione del tempo: verso una
"Sudestada"
Giorno 1
A - ALTA PRESSIONE
B -
BASSA PRESSIONE
Giorno
2
Le mappe espongono il modello teorico di Celemin - in
superficie con i campi di pressione e i suoi fronti - che esemplifica il
tipico sviluppo di una “Sudestada” (notare che nei sistemi di bassa e alta
pressione i venti girano in senso contrario a quelli dell'emisfero nord).
Nel giorno 1 si nota un fronte freddo che attraversa la Patagonia e la
provincia di Buenos Aires. Dopo aver attraversato il Rio de la Plata si
ferma. Il fronte separa aria calda e umida (a nordest) dall'aria polare
accolta nel sud dell'Argentina. Nel contempo si introduce un sistema di
alta pressione sul centro-nord della Patagonia. Cominciano a soffiare in
questo giorno venti da Sud-Est nella regione del Río de la Plata tra 18 e
45 km/h, e il passaggio del fronte freddo sulla regione e i suoi sistemi
nuvolosi danno luogo a precipitazioni, anche temporalesche.
Nel giorno 2 il fronte freddo si ferma divenendo
stazionario generando un ramo freddo e uno caldo mentre l'aria fredda
persiste al Sud. Un anticiclone di 1025 hPa copre gran parte della
Patagonia e la bassa termica si sposta un po' più a Nord. Sul Río de la
Plata aumenta la velocità del vento da 25 a 35 km/h, con raffiche sino a
55 km/h. Con questa situazione meteorologica potrebbe essere imminente lo
sviluppo di un'onda frontale, una bassa all'interno del fronte
stazionario.
Nel giorno 3 possono verificarsi due situazioni
differenti: se si origina l’onda frontale, allora c'è “Sudestada”; se
l’onda non si origina, allora l'anticiclone prosegue la sua marcia verso
Est o Nord-Est
Giorno 3 / con
Sudestada
Giorno 3/ senza
Sudestada
Giorno 3 con “Sudestada”
L'onda frontale in Uruguay, con un ramo freddo e uno
caldo, si sposta verso Sud o Sud-Est. Parte del sistema di alta pressione
si estende all'interno dell'Argentina e il gradiente barico cresce
nell'area del Río de la Plata. Si producono piogge e molti temporali nella
zona del Río de la Plata, nella provincia di Buenos Aires e in Uruguay. I
venti normalmente soffiano da Est o da Sud-Est con velocità tra 35 e 55
km/h, a volte con raffiche di 70 - 90 Km/h.
Giorno 3 senza “Sudestada”
Il giorno 2 il cielo è coperto, talvolta con piogge e
venti da Sud-Est, e quindi è predicibile una “Sudestada”. Tuttavia ciò non
accadrà se l'anticiclone si sposta rapidamente verso Est, non venendosi a
formare quindi una ciclogenesi sul fronte stazionario. La bassa termica
rimane sul Nord-Ovest argentino. Nella regione del Río de la Plata i venti
calano a 25 km/h.
Intensità delle Sudestadas
Deboli
Medie
Intense
con venti dei 20 ai 35
chilometri/ora. Cielo parzialmente nuvoloso
con venti di 25 ai 55
chilometri/ora. Cielo coperto ed a volte con piogge
Venti di oltre 55 km/h. Normalmente con piogge in tutta la regione.
16 Maggio 2000, un caso eccezionale
Il 16 maggio 2000 un temporale dovuto a una forte
“Sudestada” povocò gravi rovine: si ebbero 3 morti e circa 45 mila persone
furono costrette a evacuare dalle loro case; molti di loro non poterono
rientrare che dopo una settimana. Alcuni quartieri periferici rimasero
isolati perché il livello dell'acqua tardava a ritirarsi. Secondo il
governo della provincia di Buenos Aires mille persone, in gran parte
indigenti, persero la loro casa. La quantità di alberi caduti fu di oltre
120 solo nella capitale; nelle aree di periferia il numero fu ancora
maggiore. Numerose strade furono interrotte a seguito dell’inondazione
Buenos Aires: le onde investono il lungo fiume. Strade
allagate e alberi caduti su autovetture bloccano la circolazione. Giorno
16.05.2000
Stazione automatica (Davis) / Città Universitaria /
Buenos Aires
Andamento della precipitazione e della pressione atmosferica
Dal 14 maggio (domenica) al 17 maggio (mercoledì). Si osservi il massimo
di precipitazione il 16 con 80 mm e si noti come la pressione (linea
gialla) raggiunga il minimo in superficie di 1002 hPa in concomitanza con
questo evento.
Per quanto riguarda il vento, la media della giornata fu di circa 20 km/h,
con raffiche di 74 km/h.
Analisi della pressione al livello del mare e alle superfici isobariche
di 1000/500 hPa (a sinistra), geopotenziale di 500 hPa (a destra) ore 0Z
del 17 maggio = 21 ore locali del 16 maggio. (dal National Centers for
Environmental Prediction/ USA)
Notare la forte depressione con il suo intenso gradiente barico in
superficie (si verifichi il modello teorico con “Sudestada”) e in alto la
bassa chiusa. Confrontare con l’immagine da satellite.
PIOGGIA
LIGTH = leggera - MODEATE = moderata - HEAVY = forte - SEVERE =
intensa
Immagine radar del 16 maggio 2000, 8:41 ora locale: le
precipitazioni si estendono per un raggio di circa 70 chilometri.
Radar situato accanto al fiume nella Città Universitaria, Buenos
Aires. Le precipitazioni si verificarono per 4 giorni di seguito.
Fonti:
"Inundaciones, Sudestadas y Crecientes Repentinas" - Servicio
Meteorologico Nacional, Fuerza Aerea Argentina Boletin Informativo n 2
"Meteorolgia practica" di Celemin, 1984 (Modello teorico presentato)
Meteorologica Vol 22. 1997 - Pronostico de sudestadas en el Río de la
Plata. H. Ciappesoni - P. Salio
"Climatology and Hydrology of the Plata Basin"
VAMOS Scientific Study Group on the Plata Basin
Variability of American Monsoon Systems (VAMOS) Panel is a component of
the Climate Variability Program (CLIVAR), under the World Climate Research
Programme (WCRP).
Giornali di Buenos Aires: Pagina 12 (17.05.00) e Clarin (18.05.00)