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La meteorologia del primo semestre 2003 non è stata scialba ed anonima; al contrario vi si ritrovano situazioni interessanti e significative che le hanno impresso precisi connotati, ad iniziare dal comportamento della temperatura.
Sulla scia di un dicembre insolitamente mite,
specialmente per quanto riguarda le temperature
minime, di circa due gradi superiori alle medie
climatologiche, anche i primi giorni dell’anno
si sono presentati non certo all’insegna del
rigore invernale, ma il tepore, relativamente
parlando, è durato poco. Una decisa svolta è
presto intervenuta per effetto di vasta
circolazione depressionaria centrata sull’Europa
centro-settentrionale che ha iniziato a far
affluire sul Mediterraneo fronti freddi da NW
producendo, il giorno 5, una transitoria
depressione sottovento alle Alpi nella quale si
può individuare il momento iniziale di una
prolungata fase di instabilità. Il prevalere delle alte pressioni si è prolungato nel tempo ed ha rappresentato il filo conduttore anche della primavera. Ha fatto scudo contro le perturbazioni atlantiche ed ha prodotto il secondo carattere rimarchevole del semestre appena trascorso: l’impressionante ridimensionamento delle potenzialità pluviometriche. Ciò è perfettamente in linea con le tendenze manifestatesi da anni su tutto il Mediterraneo occidentale, ma quest’anno la scarsità complessiva di piogge primaverili si è estremamente acuita, nonostate i consistenti apporti idrici di Aprile. A parte le piogge derivanti dagli sconfinamenti sulla costa dei frequenti episodi temporaleschi connessi alla diffusa instabilità che si è impossessata delle zone montuose, in Liguria la pioggia vera manca da lungo tempo. Se poi si pensa che tali eventi riguardano essenzialmente la parte centrale ed orientale della regione, è facile comprendere come la siccità nel ponente ligure abbia raggiunto livelli da record, con 0,4 mm a febbraio, 4 mm a marzo e addirittura 0 mm a giugno; quest’ultimo valore è del tutto straordinario essendosi verificato in precedenza solo nei lontani 1945, 1928, 1892. Giugno, l’ultimo mese del semestre considerato, si segnala per l’esplosione di caldo conseguente all’espansione di un potente e tenace campo di alta pressione in quota con radici ben salde in Africa e allungato vistosamente verso nord. Già il primo giorno le temperature erano diversi gradi oltre le medie stagionali e vi sono rimaste ininterrottamente per tutto il mese. Il caldo prolungato non ha toccato, e non solo in Liguria, i picchi estremi fatti registrare nella seconda metà del giugno 2002, ma ha provocato notevoli disagi per i ben noti effetti connessi al binomio temperatura-umidità relativa, parametro, quest’ultimo, che col sopraggiungere dell’anticiclone africano si è attestato su valori fastidiosamente elevati.
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