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Nel 2003 il caldo è esploso quasi in perfetta
sincronia con l’avvio del primo mese estivo,
cioè giugno. Per l’esattezza, le temperature
sono balzate sensibilmente oltre le medie
stagionali il 28 di maggio e si sono sempre
mantenute su alti livelli per ridiscendere a
valori normali giusto allo scadere di agosto.
Quasi voler ribadire che le stagioni esistono
ancora, e cancellare il ricordo della fresca
estate del 2002. Giugno
Senza alcun dubbio è stato il mese con gli
scostamenti maggiori rispetto alle medie
storiche delle temperature, prodotti da una
notevole stabilità atmosferica, prova ne sia che
in tutto il mese si contano 18 giorni con mare
calmo o quasi calmo, 12 con mare poco mosso,
nessuno giorno con mare mosso. Sempre usando
come riferimento le registrazioni
dell’osservatorio di Imperia, a giugno la media
delle massime è stata pari a 27,4°C, ovvero
3,0°C oltre la media storica calcolata dal 1876.
L’anomalia è ancora più marcata per quanto
riguarda la media delle minime che con 21,3°C ha
superato di ben 3,5°C la media storica. E’
soprattutto da segnalare che le temperature sono
rimaste sistematicamente superiori alla norma
per tutto il mese, sebbene le punte del caldo
non abbiano mai raggiunto i valori estremi fatti
registrare in altre occasioni; ad esempio, non
si sono mai toccati i 30°C di massima mentre nel
giugno dell’anno precedente, mediamente meno
caldo, più volte si oltrepassarono i 31°C.
Luglio
Anche questo mese si chiude con tutte le temperature medie superiori ai valori normali, ma le anomalie benché positive si rivelano piuttosto contenute, 0,4°C per la massima e 1,3°C per la minima, e rientrano nelle normali oscillazioni interannuali. Dal 2 al 9 del mese si manifesta una flessione delle temperature, dapprima per il transito di un fronte freddo che ha interessato marginalmente il settentrione e poi, dal giorno 5, per l’effetto di correnti fresche provenienti dal bordo orientale dell’anticiclone delle Azzorre in espansione verso l’Europa centro-occidentale, espansione che si concretizzerà il giorno 7 con un massimo di 1024 hpa sulla Francia. Si tira il fiato, ma solo sul nord poiché l’Italia centrale e meridionale restano sotto il saldo dominio dell’alta pressione africana. Successivamente l’area anticiclonica si consolida ovunque riportando in alto i termometri sino a fine mese nonostante effimere instabilità connesse al minimo relativo (1015 hPa) formatosi il 12 sul Mar Ligure ed al transito di un fronte freddo che interessa in particolare il NE italiano e le regioni adriatiche il giorno 14, e ad un nuovo minimo relativo (1010 hPa) sul mar Ligure il giorno 31. Naturalmente si aggrava lo stato di siccità e gli unici apporti idrici continuano a derivare da sporadici eventi temporaleschi, più che altro fonte di disagi.
Agosto
Le temperature si sono sempre mantenute molto
elevate, facendo registrare una serie
ininterrotta di picchi piuttosto ragguardevoli
tra il 2 al 12 del mese, con massime molto
elevate tra i 34 ed i 37 gradi in Liguria il
giorno 5. Tale riscaldamento assolutamente fuori
dal comune è da mettere in relazione ad una
forte subsidenza degli alti stati dell’atmosfera
sotto l’azione dell’anticiclone africano in
quota. Lo dimostra il crollo dell’umidità
relativa tra i giorni 1 e 6 con umidità relative
spesso oscillante intorno al 30%. La scarsa
circolazione atmosferica ha ovviamente favorito
l’accumulo di umidità nell’atmosfera e dal 7 in
poi il tasso di umidità è andato gradualmente
aumentando sino ad oltre l’80%; da qui i
numerosi casi di malessere segnalati con grande
risalto dalla stampa. |