RAPPORTO SPECIALE IPCC SU CAMBIAMENTI CLIMATICI, TERRITORIO, PRODUZIONE
ALIMENTARE
08.08.2019
- SMI/Redazione Nimbus
Giovedì 8 agosto 2019, a Ginevra, l'Intergovernmental
Panel on Climate Change (IPCC) ha presentato il nuovo
rapporto
speciale "Climate Change and Land", dedicato agli impatti dei
cambiamenti climatici sui suoli e il rischio di desertificazione, la
sicurezza alimentare, la gestione sostenibile del territorio e i flussi
di gas serra attraverso gli ecosistemi terrestri.
Al rapporto - che
segue quello su
1,5 °C di riscaldamento globale (autunno 2018), e che precede quello
su oceani e
criosfera (pubblicazione prevista: 25 settembre 2019) - hanno
lavorato 103 autori principali e revisori da 52 Paesi.
Riassunto per i decisori politici.
Domande e risposte sul report, preparate dal
CMCC, Centro
Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici.
Alcune informazioni fondamentali tratte dal
rapporto.
- L'intera filiera
alimentare (dalla produzione nei campi ai nostri piatti)
contribuisce al 25-30% delle emissioni totali di gas serra nel
mondo (non solo diossido di carbonio, ma anche metano, protossido di
azoto, ecc...).
- Lo spreco alimentare contribuisce a circa un decimo dei cambiamenti
climatici antropogenici: il 25-30% del cibo prodotto viene buttato,
corrispondente all'8-10% delle emissioni serra globali.
- Il passaggio a diete a prevalenza vegetale
permetterebbe, al 2030, di ridurre le emissioni di 1,8 - 3,4 miliardi di
tonnellate di CO2 equivalente all’anno (sarebbe come
eliminare la deforestazione).
- L'aumento delle
temperature medie nel decennio 2006-2015 rispetto al 1850-1900 (era
preindustriale) è stato di 0,9 °C a scala globale (inclusi gli
oceani) e di 1,5 °C sulla terraferma, dove il riscaldamento è più
rapido.
- L'aumento delle temperature e l'estremizzazione delle precipitazioni
(siccità più lunghe alternate a piogge più violente) penalizzeranno
sempre più la produttività agricola attraverso il degrado e
l'erosione del suolo, gli stress termici delle piante, la diffusione di
parassiti, soprattutto nelle regioni tropicali e sub-tropicali, ma anche
nel Mediterraneo, minacciando la sicurezza alimentare globale.
- E' necessario
mantenere la resilienza degli ecosistemi agro-forestali e la loro
capacità di assorbire carbonio dall'atmosfera.
Molte strategie sono "win-win" e apportano benefici sia al clima e agli
ecosistemi, sia alla società e all'economia. Ad esempio, diete meno
carnivore e abbattimento degli sprechi alimentari riducono le emissioni
serra, ma alleviano anche la pressione sulle risorse naturali, la
povertà, e migliorano le condizioni di salute umana.
- Tali strategie andranno tuttavia accoppiate a massicci tagli delle
emissioni serra in tutti i comparti delle attività umane, per
sperare di poter contenere il riscaldamento globale entro i 2 °C
rispetto all'era preindustriale.
|