
Nel complesso le
precipitazioni del trimestre sono state scarse specialmente al
Nord e sui versanti liguri-tirrenici per l’assenza di significativi
episodi perturbati con aria umida da meridione.

La media Valle di Susa (Torino) l'8 gennaio
2012 (f. Cristiana Molin): il limite della neve si attesta
tra 1500 e 2000 m con spessori assai modesti. Nella vicina stazione di Thures a 1703 m, Cesana Torinese, nello stesso giorno si misurano appena
7 cm di neve al suolo rispetto ai 45 mediamente attesi nel periodo.
A livello nazionale,
sempre secondo l’ISAC-CNR,
è mancato il 23% dell’apporto d’acqua mediamente atteso, ma su
vaste zone del Nord e delle Alpi il deficit ha superato il 50%.

Andamento delle precipitazioni cumulate a
Torino dal 1° dicembre 2011 al 7 marzo 2012, confrontato con la
situazione normale (trentennio 1961-90). Fino al 29 febbraio l'apporto
trimestrale è stato di 64 mm di pioggia e neve fusa (52% del valore
normale), poi nei primi giorni di marzo l'arrivo dei primi apporti
primaverili ha riequilibrato, ma solo in parte, il deficit
pluviometrico.
Febbraio 2012:
molto freddo nonostante l’addolcimento finale
Su tutto il Paese
febbraio è stato dominato dall’imponente irruzione di aria gelida
concentrata nella prima metà del mese e, nonostante il netto aumento
delle temperature osservato in seguito con l’arrivo di aria atlantica
molto più mite, le temperature medie mensili sono risultate inferiori
al normale di 2.6 °C a livello nazionale, con anomalie più marcate
al Centro-Nord (scarti talora superiori a -3 °C) e più contenute al
Meridione (tra -1 e -2 °C).
Lo straordinario flusso di aria gelida da Nord-Est ha determinato una
prolungata situazione di sbarramento e precipitazioni contro il versante
adriatico dell’Appennino, ma in generale gli apporti pluviometrici sono
stati abbondanti in tutto il Centro-Sud e specialmente in Sicilia,
dove i versanti ionici hanno subito violenti rovesci il 21-22 (totali
mensili di 200-300 mm tra l'Etna e i Monti Peloritani). Al contrario, le
poche nevicate occorse al Nord-Ovest e in generale a settentrione
del Po hanno prodotto modestissimi valori di acqua equivalente (15 mm
nel mese a Torino, 19 a Verona).

Ad
Urbino (PU) la continua situazione di sbarramento dei venti freddi e
umidi nord-orientali dal
31 gennaio al 12 febbraio ha determinato l'eccezionale caduta di oltre 3
m di neve fresca
(f.
Olivia Nesci).
Si veda anche l'approfondimento
su neve e gelo.
Eccezionale escursione termica NEL febbraio 2012, specie in Piemonte
Già nella prima fase
dell’inverno si sono registrate spesso oscillazioni di temperatura molto
ampie – con brevi fasi fredde da Nord alternate a repentini addolcimenti
per apporto di aria subtropicale marittima da Ovest - ma in particolare
il mese di febbraio ha mostrato un’eccezionale escursione termica tra il
gran gelo di inizio mese e la straordinaria mitezza, quasi estiva, degli
ultimi giorni. Il divario è stato particolarmente pronunciato sulle
pianure del Piemonte, con differenze anche di 40÷45 °C tra la notte più
fredda (in genere il 6 o 7 febbraio) e il pomeriggio più caldo del mese
(quasi ovunque il 29).
All’osservatorio storico di Moncalieri – Collegio Carlo Alberto,
dove le misure sono iniziate nel 1865, non era mai accaduto di
rilevare 38.9 °C di escursione termica complessiva durante un singolo
mese: dai -15.4 °C di minima del 7 si è passati ai 23.5 °C
di massima del 29 (quest’ultimo valore è peraltro un nuovo primato di
caldo per febbraio, che supera i 23.1 °C del 15 febbraio 1990). In
precedenza il caso più eclatante era costituito dai 34.0 °C di
escursione mensile raggiunti nel marzo 2005.
Si noti che in diversi casi (14 volte in 146 anni), 39 °C di escursione
termica non si sono nemmeno registrati durante l’arco di tutto l’anno,
tra la notte invernale più fredda e il pomeriggio estivo più caldo,
l’ultima volta nel 1988 (37.4 °C, da -5.0 °C a 32.4 °C)!

Andamento delle temperature orarie a
Moncalieri nel corso del febbraio 2012: da valori nettamente sotto media
nella prima metà del mese, con una punta di -15.4 °C all'alba del giorno
7, si è passati a valori diurni precocemente caldi nella terza decade,
fino ai 23.5 °C del 29, con un'escursione termica complessiva di 38.9
°C, di ampiezza mai osservata in precedenza.
|