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RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

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INVERNO 2013-14 IN ITALIA: TIEPIDO MA BURRASCOSO
E CON PRECIPITAZIONI STRAORDINARIE

SMI - Redazione Nimbus


6 Marzo 2014 - L'inverno 2013-14 verrà ricordato su gran parte d'Europa per l'anomala persistenza di venti oceanici sud-occidentali, miti e umidi, con numerose tempeste violente sulle coste atlantiche, temperature sopra media, gelo quasi assente in pianura, precipitazioni straordinarie e alluvionali su Regno Unito, Francia e Italia, e imponente innevamento sulle Alpi meridionali oltre i 1000-1200 m.



25.01.2014, Campodolcino, fraz. Starleggia (1565 m), Val Chiavenna (Alpi Centrali). Nonostante le temperature elevate che durante l'inverno 2013-14 hanno impedito nevicate significative a bassa quota al Nord Italia, sulle Alpi oltre i 1000-1200 m si sono accumulate quantità di neve straordinarie, non dissimili da quelle osservate nel recente inverno 2008-09, tra i più nevosi da almeno mezzo secolo (f. Stefano Anghileri).


Come già preliminarmente indicato in un precedente approfondimento, per quasi tre mesi, dalla seconda metà di dicembre a inizio marzo, si è infatti mantenuta una configurazione atmosferica segnata da profonde depressioni nord-atlantiche che in rapida successione si sono mosse da Ovest a Est a latitudini di 50° - 55° Nord, da Groenlandia e Islanda verso le isole britanniche, il Mare del Nord e il Baltico, con saccature e ciclogenesi secondarie frequentemente estese anche ai mari intorno all'Italia. Pressoché assenti i periodi anticiclonici (salvo le prime due decadi di dicembre 2013), così come le irruzioni di aria artica verso il Mediterraneo.
Nella carta sottostante è ben visibile la marcata anomalia negativa di pressione alle quote medie della troposfera (circa 5500 m) tra Islanda e Regno Unito.

Più che di un inverno, si è trattato di un prolungamento dell'autunno...

Per dare un'idea della notevole dinamicità atmosferica della stagione, da metà dicembre 2013 a fine febbraio 2014 l'Istituto di Meteorologia dell'Università di Berlino ha ufficialmente battezzato ben 36 depressioni che hanno attraversato il continente, una ogni due giorni circa.




Carta dell'anomalia del geopotenziale alla superficie isobarica di 500 hPa (circa 5500 m) sull'Europa nel periodo 1° dicembre 2013 – 28 febbraio 2014: evidenti le depressioni nord-atlantiche più profonde del normale a Ovest delle Isole britanniche (viola, anomalie di quota del geopotenziale > -150 gpm), nonché gli anticicloni prevalenti dall'Est Europa fino alla Scandinavia e all'Artico (anomalie > +100 gpm). Nel mezzo, l'Italia è stata soggetta a continue invasioni di aria subtropicale da Sud, mite e molto umida
(fonte: ESRL-NOAA).





Sul fianco orientale delle insistenti depressioni atlantiche ha prevalso il trasporto di aria subtropicale molto mite, che ha invaso gran parte d'Europa determinando anomalie termiche estesamente > +1,5 °C al livello isobarico di 850 hPa (circa 1400 m di quota), con punte di oltre +3 °C sull'Europa orientale (fonte: ESRL-NOAA).


In Italia ne è conseguita una stagione tiepida, estremamente piovosa soprattutto al Nord, con frequenti burrasche di scirocco, mareggiate, inconsueti temporali invernali anche in Pianura Padana, e straordinarie quantità di neve sulle Alpi, ma solo oltre i 1000-1200 m, mentre sotto quota 500 m è quasi sempre piovuto e le nevicate sono state effimere ed occasionali (appena 6 cm di neve fresca totale a Torino, e pressoché nulla sulle pianure venete).

Qui sotto, una sintesi delle principali anomalie termo-pluviometriche registrate presso alcuni osservatori storici dell'Italia settentrionale.




TEMPERATURA: SECONDO INVERNO PIU' CALDO IN ITALIA
A scala italiana il trimestre dicembre 2013 - febbraio 2014 è stato, in base alle analisi dell'ISAC-CNR, il secondo più caldo dal 1800, dopo quello del 2006-07, con 1.8 °C sopra media. Particolarmente forti le anomalie tra Emilia-Romagna e Nord-Est (anche oltre + 3 °C), in parte per la maggiore esposizione allo scirocco in risalita dall'Adriatico, in parte per le situazioni di föhn appenninico da Sud-Ovest (inverno più caldo in assoluto nel Ravennate, vedi approfondimento di Pierluigi Randi - Meteocenter).



Anomalie della temperatura media invernale 2013-14 in Italia: secondo inverno più mite dal 1800 a scala nazionale con 1.8 °C in eccesso (fonte: ISAC-CNR).




Anche a Torino (sopra) e Modena (sotto) l'inverno si è collocato in seconda posizione tra i più tiepidi dall'inizio delle misure rispettivamente nel 1753 e 1861,
con anomalie di +1.6 °C e +2.8 °C rispetto al trentennio 1981-2010.


Poche gelate in Pianura Padana
Il numero di notti con temperatura minima inferiore a 0 °C è stato estremamente basso, ad esempio appena 6 episodi nell'intera stagione, a partire da novembre, sia a Modena (media 27 giorni, minimo di 4 nel 2006-07) sia a Torino-Consolata (media 37 giorni, e nuovo primato di scarsità di gelo che supera gli 8 giorni dell'inverno 2006-07).

Inoltre, mai o quasi si erano misurate temperature estreme minime così poco rigide: appena -2.5 °C a Moncalieri il 13 dicembre 2013, perfino il mitissimo inverno 2006-07 osò scendere fino a -3.2 °C...
Trieste non è mai andata sotto i 2.8 °C durante la stagione, e il 19 febbraio 2014 lo scirocco manteneva la minima giornaliera a ben 12.4 °C, circa 10 °C sopra media
(fonte: OSMER-FVG).
 

PRECIPITAZIONI – INVERNO DA RECORD IN LIGURIA, APPENNINO SETTENTRIONALE, LOMBARDIA E TRIVENETO

A livello italiano sono cadute precipitazioni doppie rispetto al normale, che hanno collocato l'inverno 2013-14 all'undicesimo posto tra i più bagnati dal 1800.

Ma numerose località di Liguria, alta Toscana, Lombardia e Triveneto hanno vissuto il loro inverno più ricco di precipitazioni nelle serie di misura secolari, con quantità trimestrali estesamente da 2 a 5 volte il normale (vedi tabella in alto).

I continui flussi umidi da Sud o Sud-Ovest hanno subissato d'acqua in particolare l'arco di territorio tra il Levante Ligure e l'Alta Toscana, e le Prealpi orientali, scaricando esorbitanti apporti di 848 mm a Pordenone, 1728 a Barcis (Val Cellina, PN), 1944 a Campagrina e 2174 a Orto di Donna (Alpi Apuane), e ben 2546 mm a Musi (Prealpi Giulie), località mediamente più piovosa d'Italia con i suoi 3300 mm annui.
In queste zone, nel trimestre sono caduti circa due terzi di quanto di norma dovrebbe cadere in un anno.

Brevissime le pause asciutte tra una perturbazione e l'altra: se si eccettuano le prime due decadi di dicembre 2013, tranquille su gran parte del Paese, non sono mai passati più di 2 o 3 giorni tra un fronte piovoso e il successivo.

Precipitazioni abbondanti, ma meno straordinarie, hanno interessato il Piemonte occidentale, rimasto più al riparo rispetto ai flussi umidi sud-occidentali, in parte sottovento alle Alpi Marittime e Cozie: a Torino sono caduti 310 mm di pioggia e neve fusa, pur sempre ottavo inverno più ricco di precipitazioni dal 1802.




Anomalie delle precipitazioni invernali 2013-14 in Italia: undicesimo inverno più ricco d'acqua dal 1800 a scala nazionale con apporti doppi rispetto alla media. Solo le isole maggiori sono rimaste in deficit pluviometrico, così come le Marche, sottovento all'Appennino durante i continui flussi da Sud-Ovest, in situazione di föhn
(fonte:
ISAC-CNR).




Tra le numerose località che hanno stabilito nuovi primati di precipitazioni invernali, figura Pontremoli (Lunigiana): il pluviometro dell'osservatorio SMI ha raccolto nei 3 mesi 1297 mm di pioggia (quasi il triplo del normale), superando di gran lunga il precedente massimo di 1133 mm dell'inverno 1935-36.




Ma il primato italiano di piovosità, come quasi sempre accade, spetta a Musi, località delle Prealpi Giulie (627 m) eccezionalmente esposta all'esaltazione orografica delle precipitazioni quando soffiano venti umidi da Sud-Sud-Ovest. Qui si sono totalizzati ben 2546 mm di pioggia e neve fusa in 40 giorni, di cui 12 hanno ricevuto oltre 100 mm. Anche in questo caso si tratta di un record, che supera enormemente i 1822 mm dell'inverno 1950-51 nella serie pluviometrica iniziata nel 1923 (fonte: OSMER-FVG).




Le Alpi Apuane sono pure molto esposte a piogge torrenziali durante gli episodi di libeccio, frequentissimi nell'ultimo inverno, e a Campagrina il trimestre dicembre 2013 - febbraio 2014 ha totalizzato 1944 mm di precipitazione, con massimo giornaliero di 204 mm tra le h 9 del 4 e le h 9 del 5 gennaio (fonte: SIR Toscana).




Piene fluviali e inondazioni hanno interessato le pianure venete-friulane in particolare nei primi giorni di febbraio 2014, a seguito di precipitazioni di 300-600 mm in 7 giorni (30 gennaio - 5 febbraio), piovose talora fino a 1500 m. Qui sopra, il 2 febbraio, abitazioni sommerse nell'area golenale del Fiume Livenza a Meduna, nel Trevigiano
(f. Milos Lago).





3 febbraio 2014: effetti dello straripamento del Fiume Bacchiglione a Creola di Saccolongo, provincia di Padova (f. Milos Lago).





Il Mar Ligure in burrasca a Varigotti (SV) l'8 febbraio 2014 (f. Luca Onorato, ARPA Liguria), durante una delle numerose mareggiate da libeccio e scirocco che hanno investito i litorali italiani durante l'inverno (in questo episodio, massime altezze d'onda di 4,5 m al largo di Ventimiglia). Ulteriori e più intensi "colpi di mare" si sono avuti in Liguria il 9-11 e 13-14 febbraio, con altezze d'onda fino a 7 m. Inoltre, durante i più vigorosi eventi sciroccali, danni ed erosioni si sono verificati lungo le coste dell'alto Adriatico (Veneto) e dello Ionio (Calabria, Salento).





Arcobaleno apparso il 1° marzo 2014 a Casalecchio di Reno (BO), in situazione variabile tra schiarite e piovaschi, dal sapore ormai primaverile (f. Giancarlo Anfossi). 
 

Anomali temporali invernali
Altra particolarità dell'inverno 2013-14 sono stati i ricorrenti temporali, non solo sui mari intorno alla penisola, dove sono meno inusuali in questa stagione, ma anche su pianure e rilievi del Nord-Est, probabilmente favoriti anche dai maggiori moti ascensionali dell'aria dovuti alle temperature elevate, oltre che dall'estrema dinamicità dell'atmosfera.
A Pontremoli nel trimestre si sono contati ben 13 giorni con temporale (tuoni con o senza precipitazioni), mai così tanti in inverno dall'inizio di queste osservazioni nel 1982.




Un temporale con grandine piccola ma abbondante, straordinario per la stagione, ha colpito Milano la sera del 26 febbraio 2014, al passaggio di un attivo fronte freddo da Ovest (f. La Repubblica web). 




L'inverno 2013-14 è stato molto mite e piovoso anche in Francia.
Qui la Saône gonfia a Lyon il 17 febbraio 2014, durante un breve intervallo soleggiato
(f. Luca Mercalli).
 

NEVE - ABBONDANTISSIMA SULLE ALPI, MA SOLO OLTRE I 1000 METRI;
A SECCO L'APPENNINO CENTRO-MERIDIONALE

Le temperature elevate hanno impedito nevicate significative a bassa quota al Nord, ma sopra i 1000-1200 m le frequenti e abbondanti precipitazioni hanno potuto tradursi in un innevamento straordinario, soprattutto sui settori alpini dal Monte Rosa verso Est, ma in parte anche sul Cuneese.
Dato che nuove nevicate potranno giungere ancora nei mesi primaverili, è ancora presto per stilare un bilancio, tuttavia dai primi dati preliminari a livello di Alpi italiane la stagione appare nel complesso confrontabile (se non superiore, localmente), con quella recente del 2008-09, che pure fu tra le più ricche di neve dell'ultimo mezzo secolo.

Alcune curiosità:

- La stazione svizzera di San Bernardino (1600 m, Grigioni) ha rilevato un massimo spessore al suolo di 243 cm l'8 febbraio 2014, record da inizio misure nel 1961.

- ARPA Veneto ha calcolato, a inizio febbraio 2014, eccezionali valori di carico nevoso al suolo di 402 kg/m2 a Falcade, 431 ad Arabba... fino a 824 kg/m2  al Col dei Baldi.

- Al campo neve Meteomont del Rifugio Gilberti (1850 m, Alpi Giulie) si è rilevato lo spessore massimo sulle Alpi italiane, 670 cm il 20 febbraio (nel 2009 si arrivò a 645 cm il 1° aprile).

- Sul Monte Rosa tra venerdì 28 febbraio e sabato 1° marzo 2014 sono caduti 80-120 cm di neve fresca in 24 ore, in luoghi come Gressoney (AO) e Macugnaga (VB). In quest'ultima località, a soli 1380 m di quota, il nivometro ARPA Piemonte ha rilevato una punta stagionale di 283 cm al suolo il 4 marzo 2014, probabilmente il massimo almeno dal 1984.

- Sul Cuneese, la stazione ARPA Piemonte di Terme di Valdieri (1390 m, Valle Gesso) ha raggiunto un massimo spessore al suolo di 269 cm, record dall'inizio delle misure nel 1993, pari merito con quanto registrato nel marzo 2009. Inoltre, sempre nel Cuneese, notevole accumulo stagionale di neve fresca di 240 cm a Priero (610 m).



Andamento giornaliero dell'altezza della neve al suolo nell'inverno 2013-14 a Balme (1450 m, Valli di Lanzo, TO), confrontato con la media e i valori massimi (periodo 1929-2013). In questo settore alpino gli spessori nevosi sono divenuti anomali più avanti nella stagione, a partire da inizio febbraio 2014, fino ai 146 cm del 4 marzo, ma restando ampiamente al di sotto dei massimi storici degli ultimi 85 anni (405 cm il 22 febbraio 1972). Cortesia dell'osservatore e socio SMI Gianni Castagneri.


Andamento giornaliero dell'altezza della neve al suolo nell'inverno 2013-14 a Gressoney-D'Ejola (1850 m, versante valdostano del Monte Rosa), confrontato con la media e i valori massimi (periodo 1927-2012). Qui gli apporti sono stati decisamente più copiosi che sulle Alpi Torinesi, e significativamente sopra media a partire dal Natale 2013, benché inferiori ai primati storici assoluti (325 cm il 12 febbraio 1978). Le intense nevicate di fine febbraio e inizio marzo tuttavia hanno fatto crescere il manto fino a 240 cm (4 marzo), massimo per questo periodo dell'anno, e valore non più raggiunto dal febbraio 1986 (290 cm). In questa stazione, dopo la recente cessazione delle osservazioni per anzianità da parte di Willy Monterin, l'altezza del manto nevoso viene ora sorvegliata in remoto grazie a una webcam installata da SMI in collaborazione con la Regione Autonoma Valle d'Aosta.



 NEVICATE STRAORDINARIE SULLE ALPI: GALLERIA FOTOGRAFICA

ALPI OCCIDENTALI




06.02.2014, Cogne-Lillaz (1612 m), Valle d'Aosta (f. Gianfranco Rapetta).




10.02.2014, Gressoney-St-Jean (1385 m), Valle d'Aosta (f. Viviana Passera).




11.02.2014, Alagna Valsesia, fraz. Piane, 1380 m (f. Alessandro Sbragia).




12.02.2014, Pian della Mussa (1700 m), Valli di Lanzo (f. Gianni Castagneri).




16.02.2014, verso il Col du Lautaret (2058 m), Hautes-Alpes (f. Luca Mercalli).




22.02.2014, Colma di Toceno (1700 m), Val Vigezzo (f. Roberto Paniz).




23.02.2014, Rifugio De Alexandris-Foches al Laus, San Bernolfo (1910 m),
Valle Stura di Demonte (f. Tony Scalera).




01.03.2014, Gressoney-La Trinité (1635 m), Val d'Aosta (f. Michele Freppaz).
Un momento dell'intensissima nevicata che deposita 120 cm di neve fresca in meno di 24 ore, con manto totale al suolo di oltre 200 cm.
 



02.03.2014, verso il Colle della Portia (circa 1300 m), bassa Val di Viù
(f. Luca Mercalli). Ritorno del sereno dopo l'intensa situazione di sbarramento da Sud del giorno precedente, con caduta di 60 cm di neve fresca che porta il manto totale al suolo a 150-180 cm sui versanti in ombra.




02.03.2014, Colle della Portia (1328 m), bassa Val di Viù
(f. Luca Mercalli).




02.03.2014, Gressoney-La Trinité (1635 m), Val d'Aosta (f. Michele Freppaz).




02.03.2014, Valtournenche - fraz. Crepin (1600 m), Val d'Aosta (f. Adelaide Rosset).




02.03.2014, Alpe Oregge di Ribordone (1807 m), Valle Orco (f. Alessandro Donetti).




02.03.2014, tra Pestarena e Borca di Macugnaga (1150 m), Valle Anzasca
(f. Daniele Cat Berro). La SS 549 viene riaperta in mattinata dopo la chiusura notturna per pericolo di valanghe (80-100 cm di neve fresca caduti il giorno precedente).




02.03.2014, Pecetto di Macugnaga (1350 m), Valle Anzasca:
due metri e mezzo di neve al suolo (f. Daniele Cat Berro).




02.03.2014, Staffa di Macugnaga (1350 m), Valle Anzasca:
due metri e mezzo di neve al suolo (f. Daniele Cat Berro).




02.03.2014, Staffa di Macugnaga (1350 m), Valle Anzasca:
due metri e mezzo di neve al suolo (f. Daniele Cat Berro).


02.03.2014, Pecetto di Macugnaga (1350 m), Valle Anzasca:
due metri e mezzo di neve al suolo (f. Daniele Cat Berro).
 



02.03.2014, Staffa di Macugnaga (1350 m), Valle Anzasca:
due metri e mezzo di neve al suolo (f. Daniele Cat Berro).





02.03.2014, Alpe Deccia Inferiore (1620 m), Valle Antigorio (f. Tony Scalera).




02.03.2014, Alpe Deccia Inferiore (1620 m), Valle Antigorio (f. Tony Scalera).




05.03.2014, Usseglio - fraz. Perinera (1400 m), Valli di Lanzo. Circa 2 metri di neve al suolo dopo la caduta di 140 cm di neve fresca in due riprese
 tra il 28 febbraio e il 4 marzo (f. Luca Mercalli).




05.03.2014, Usseglio - Pian Benot, Valli di Lanzo. Circa 2 metri di neve al suolo dopo la caduta di 140 cm di neve fresca in due riprese
 tra il 28 febbraio e il 4 marzo (f. Luca Mercalli).
 

05.03.2014, Usseglio - Pian Benot, Valli di Lanzo.
Vista verso la parete orientale del Rocciamelone, sovraccarico di neve (f. Luca Mercalli).




06.03.2014, Gressoney-La Trinité (Valle d'Aosta). Circa 2 m di neve al suolo
(f. Valentina Acordon).




06.03.2014, Gressoney-La Trinité (Valle d'Aosta). Circa 2 m di neve al suolo
(f. Valentina Acordon).




06.03.2014, Gressoney-La Trinité (Valle d'Aosta). Circa 2 m di neve al suolo
(f. Valentina Acordon).

 

ALPI CENTRALI
 



25.01.2014, Campodolcino, fraz. San Sisto (1780 m), Val Chiavenna
(f. Stefano Anghileri).




23.02.2014, Madesimo (1550 m), Val Chiavenna
(f. Roberta Scolari).





23.02.2014, Madesimo (1550 m), Val Chiavenna
(f. Roberta Scolari).

 



08.02.2014, San Bernardino (1600 m), Grigioni (f. Giovanni Kappenberger).
Sgombero della neve dai tetti con 243 cm di neve al suolo,
record da inizio misure nel 1961.





24.02.2014, Sils - fraz. Isola (1800 m), Alta Engadina
(f. Corrado Scolari). Due metri di spessore nevoso totale, tuttavia circa un metro inferiore rispetto allo storico livello raggiunto nel febbraio 1951.




24.02.2014, Sils - fraz. Isola (1800 m), Alta Engadina
(f. Corrado Scolari).
 

ALPI ORIENTALI



26.01.2014, Malga Fiorentina (1799 m), Dolomiti Bellunesi
(f. Rosa Savani).



29.01.2014, Alta Val Badia, Dolomiti (f. Mihil Costa).




13.02.2014, il versante friulano del Mangart (2677 m), Alpi Giulie.
E' questa la zona che ha ricevuto le nevicate più imponenti durante questo inverno sulle Alpi, con accumuli totali al suolo dell'ordine dei 6,5 m al Rifugio Gilberti, a quota 1850 m nel comprensorio sciistico di Sella Nevea (f. Roberto Renato Colucci).



PRINCIPALI EVENTI METEO-CLIMATICI DEL TRIMESTRE IN ITALIA

DICEMBRE 2013

1-2: alluvioni nel Materano e in Abruzzo, tra le province di Pescara e Teramo (una vittima); le piogge più intense cadono però nel Foggiano (328 mm in 3 giorni a Panni). Scirocco e rovinose mareggiate sulle coste ioniche.

19-20: piogge intense sull'entroterra del Ponente Ligure, 100-140 mm in 24 ore.

24-26: la depressione "Dirk", centrata a Nord della Scozia, insieme a un minimo di pressione secondario sul Golfo di Genova indirizzano verso l'Italia una vigorosa perturbazione con forti correnti di scirocco, miti e umide. Piogge molto intense tra Alpi Liguri e Appennino settentrionale, e sui rilievi dall'alto Piemonte al Friuli. Nei 3 giorni, 311 mm a Verbania, 448 a Piampaludo (bacino del Bormida, che è andato in piena), e 476 a Barcis (Pordenone); quantità record per dicembre di 100-150 mm in 24 ore tra Canton Ticino e Varesotto. Straordinarie bufere di neve sulle Alpi dal Monte Rosa verso Est: un metro e mezzo di manto umido e pesante è caduto sopra i 1500 m, alberi abbattuti, linee elettriche interrotte, isolata Madesimo, al buio Cortina d'Ampezzo. Sulle Alpi 5 vittime per valanghe. Scirocco a 94 km/h a Palermo, 122 a Capo Mele (Imperia), perfino oltre 200 km/h sulle creste alpine e appenniniche, mareggiate in Liguria, acqua alta a Venezia (115 cm il 26 dicembre), anomala mitezza con 14,8 °C a Modena il 25 (Natale più caldo dal 1830) e 11-15 °C al mattino di Santo Stefano tra bassa Valpadana e pianura romagnola.


GENNAIO 2014

4-5: depressione "Balda" sul Mar Ligure, in circa 36 ore un centinaio di mm di pioggia dalle Prealpi venete alle coste friulane, e oltre 200 dall’entroterra del Tigullio alla Montagna Pistoiese (260 mm a Cabanne di Rezzoaglio, Appennino genovese; 263 mm a Orto di Donna, Alpi Apuane). Piogge temporalesche fin sul crinale appenninico a 2000 m: in piena Entella e Magra sul lato ligure-toscano, Secchia, Reno ed Enza su quello emiliano, frane su entrambi i versanti. Sulle Alpi centro-orientali oltre i 1500 m mezzo metro di neve fresca, interrotta la statale 51 “Alemagna” per valanga tra Dobbiaco e Cortina.

16-19: due perturbazioni riportano piogge abbondanti in Liguria, alta Toscana e Prealpi. 140 mm il 16 a Imperia, giornata di gennaio più piovosa dal 1876 (pari merito con il 20 gennaio 1975), ma perfino 350 mm in una trentina d'ore a Ceriana (IM), in piena il Nervia e l'Impero, allagamenti e frane su strade e ferrovia.
Il 18, scirocco a 94 km/h e 24 °C a Palermo, ma anche 18 °C a Fiumicino e 21 °C a Pescara; inconsueti temporali invernali in Emilia, in provincia di Pisa e in Carnia.
Il 19, Tmax 16,6 °C a Trieste, nuovo record di caldo per gennaio dal 1920, ed esondazione del Secchia nel Modenese per la rottura di un argine dopo 400 mm di pioggia caduti in 3 giorni sul crinale appenninico. Con il vento nord-africano, pioggia fino a 1500-1700 m sulle Alpi centro-orientali, ma alle quote più alte l'innevamento è straordinario, ormai simile, nello stesso periodo, a quello del nevosissimo inverno 2009, con spessori di 230 cm al Passo Rolle (1995 m) e 360 cm presso il Rifugio Gilberti (1800 m, Alpi Giulie).

20
: temporale con grandine copiosa sul Leccese.

22
: anomala grandinata invernale a Forlì.

28-30: unico e modesto episodio freddo della stagione, neve il 28 da Modena a Rimini (2 cm), il 29-30 al Nord-Ovest (6 cm a Torino).

31: torna lo scirocco, grande piena dell'Arno a Pisa (4,91 m, livello non più raggiunto dal 31 ottobre 1992), nubifragio alluvionale con gravi danni a Roma (167 mm in 18 ore a Monte Mario).


FEBBRAIO 2014

Inizio mese: piene fluviali e inondazioni sulle pianure venete-friulane (300-600 mm dal 30 gennaio al 5 febbraio tra pedemontana e Prealpi), eccezionali cadute di 100-200 cm di neve fresca a 1500-2000 m dalle Dolomiti alle Alpi Giulie.
Tra l'1 e il 2, 200-250 mm di pioggia in 48 ore tra Etna e Monti Peloritani, numerosi straripamenti in Sicilia orientale (3 vittime a Noto per un'auto in un torrente) e Basilicata; sui versanti ionici scirocco a 70-100 km/h, rovinose mareggiate.

11: nuova grande piena dell'Arno nel Pisano (4,98 m a Pisa) per piogge in 24 ore di 45 mm a Firenze, 85 a Lucca e 164 al Passo del Cerreto, al termine di un'eccezionale sequenza di 14 giorni piovosi consecutivi: in un paio di settimane, due episodi di piena tra i più importanti dopo l'alluvione del 1966, senza tuttavia danni di sorta; allagamenti nel Fiorentino per lo straripamento della Sieve.

14: 202 cm di neve al suolo a Gitschberg/Monte Cuzzo (2010 m, Alto Adige), record da inizio misure nel 1982; 220 cm a Cortina (1265 m), 243 a Misurina (1802 m) e ben 640 cm al Rifugio Gilberti (1830 m, Alpi Giulie). Numerose valanghe: sulla statale 26 tra Pré St-Didier e La Thuile (Val d'Aosta), su un'abitazione di Gliera (Arabba), lambite inoltre le piste sciistiche di San Giorgio (Prealpi veronesi) e Cortina, ma senza vittime.

16-18: Tmax record per febbraio di 21.4 °C ad Ancona, 23.2 °C Termoli, 26.3 °C a Pescara, ma anche 27.9 °C Palermo, dove però ha resistito il primato di 29.5 °C del 24 febbraio 1977.
Valanghe: cinque auto travolte ad Arabba (Dolomiti) domenica 16, ma senza vittime; tra lunedì 17 e martedì 18 interrotte le strade della Valsavarenche in Val d'Aosta (una quindicina di evacuati e un'alpinista uccisa), dell'Alpe Devero nell'Ossola e del Passo Maniva nel Bresciano; inoltre, una casa travolta nel Comelico (Belluno).

19: Tmin 17.2 °C al Collegio Romano, record per febbraio dal 1782. Inconsueti temporali invernali da Torino, all'Emilia-Romagna, al Triveneto, mentre i venti meridionali trasportavano abbondante polvere sahariana ricaduta al suolo insieme alle precipitazioni (neve rosa-ocra sulle Alpi).

25: tromba marina a Cornigliano (Genova) ma senza gravi danni.

26: intensa grandinata con tuoni e lampi su Milano, rarissima per la stagione, al passaggio serale di un fronte freddo.
 

ALTRI RAPPORTI SULL'INVERNO 2013-14 IN EUROPA
Francia: secondo inverno più mite dal 1900, alluvioni e mareggiate in Bretagna
Svizzera: terzo inverno più mite dal 1864 ma innevamento eccezionale su Alpi del Sud
Austria: secondo più tiepido, forti contrasti pluviometrici e föhn.
Germania: quarto tra i più miti, ma più secco e soleggiato che sull'Europa Ovest
Regno Unito: alluvioni e tempeste a ripetizione, inverno più piovoso dal 1766 in Inghilterra e Galles.


RINGRAZIAMENTI
La redazione di Nimbus ringrazia tutti i numerosi collaboratori ed enti che hanno trasmesso fotografie, cronache e dati, ma in particolare Gianni Castagneri (Balme, TO), Luca Onorato (ARPA Liguria), Luca Lombroso (Osservatorio Geofisico di Modena), Maurizio Ratti (Pontremoli), Roberto Pedemonte (Genova), Carlo Montini (Osservatorio meteo-sismico di Imperia), Matteo Cerini (Osservatorio Collegio Alberoni, Piacenza), Paolo Fantini (Osservatorio Università di Parma), Paolo Valisa (Centro Geofisico Prealpino, Varese), Alessio Bozzo (Rovereto), Claudio Mutinelli (Ufficio Idrografico Provincia Autonoma di Bolzano), Bruno Renon e Mauro Valt (ARPA Veneto), Fosco Spinedi (MeteoSvizzera, Centro Regionale Sud / Locarno-Monti).


 


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