| INNEVAMENTO DELL'INVERNO 2014-15
 A GRESSONEY-D'EJOLA (MONTE ROSA):
 STAGIONE MODESTA SOTTO I 2000 M, PRECOCE FUSIONE
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        aprile 2015, SMI/Redazione Nimbus
 
 L'osservatorio meteorologico di Gressoney-La Trinité (AO), frazione D'Ejola 
        (1850 m) è rappresentativo della situazione meteo-climatica sul versante 
        italiano del Monte Rosa: è operativo dal 1927 (con dati di innevamento 
        continui dal 1939), e dall'inverno 2013-14 è 
        stata attivata la lettura in remoto dell'altezza della neve al suolo 
        sull'asta nivometrica tramite webcam («snowcam»), innovazione resa necessaria per 
        rimediare alla cessazione delle osservazioni per anzianità dello storico 
        operatore
        Willy
        
        
        Mónterin, 
        purtroppo deceduto lo scorso 16 febbraio.
 
 Grazie ai proventi del 
        5 per 1000, la Società Meteorologica Italiana 
        Onlus ha provveduto alle spese di acquisto e cablaggio elettrico della 
        webcam, in collaborazione con il
        Centro Funzionale 
        della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che invece si è occupato 
        dell'installazione di nuovi sensori di temperatura e precipitazione per 
        garantire la continuità della serie storica.
 
 La tele-lettura dell'altezza del manto nevoso è stata eseguita ogni 
        giorno, per il secondo inverno, da un operatore SMI tramite osservazione 
        e interpretazione diretta delle immagini, senza l'ausilio di software di 
        riconoscimento ottico, sostanzialmente replicando, ma in remoto, le 
        misure «a vista» condotte per decenni da Mónterin, 
        con precisione del medesimo ordine di grandezza (1 cm).
 
        
         
        Il grafico qui sopra mostra l'evoluzione giornaliera della neve al 
        suolo nell'inverno 2014-15 (linea rossa), confrontata con lo 
        spessore medio del trentennio 1981-2010 (linea nera) e  con quello 
        massimo nell'intero periodo disponibile (1939-2014, linea blu).
 Nell'insieme si è trattato di un inverno relativamente modesto, 
        con innevamento precario sotto i 2000 m fino a metà gennaio, in seguito 
        rientrato attorno alla norma fino a inizio aprile, dunque terminato con 
        tepori precoci e rapida fusione nivale.
 
 Dopo una prima spruzzata il 22 ottobre 2014 (1 cm), il manto nevoso 
        stagionale si è formato il 5 novembre e si è mantenuto per 171 
        giorni consecutivi (5 mesi e 21 giorni), in linea con la norma di 167 
        giorni.
 
 Tuttavia in una prima fase, fino a inizio dicembre, le nevicate più 
        copiose hanno riguardato solo le quote sopra i 2000 m (flussi 
        mediterranei umidi e tiepidi), poi fino a metà gennaio si è instaurato 
        un regime nord-occidentale mite e secco, tanto che dopo il föhn caldo 
        del 9-11 gennaio 2015 il manto nevoso ai 1850 m di D'Ejola era prossimo 
        a scomparire, rimanendo al suolo appena 8 cm (in 76 anni di 
        osservazioni nivometriche continue, dal 1939, solo nel 1990 e nel 2002 
        si rilevò così poca neve in questo periodo).
 
 La situazione si è risollevata dalla metà di gennaio 2015 con una 
        serie di nevicate moderate, e lo spessore nevoso ha oscillato - senza 
        clamori - intorno a valori normali fino all'inizio di aprile, toccando 
        un massimo stagionale di 112 cm al mattino del 17 marzo.
 
 Ultima nevicata significativa il giorno di Pasqua, 5 aprile, con 
        19 cm di neve fresca e 85 cm totali al suolo, che tuttavia sono stati 
        rapidamente fusi dalla precoce mitezza delle 3 settimane successive, 
        tanto da scomparire entro il 25 aprile, con circa 10 giorni di 
        anticipo rispetto alla data mediana di completa fusione primaverile.
 
 Gli atleti del biennale 
        Trofeo Mezzalama 
        di scialpinismo, in programma sabato 2 maggio 2015 con 
        assistenza meteo curata dalla SMI, si troveranno dunque a percorrere sci 
        a spalle le prime centinaia di metri di dislivello dalla partenza quest'anno 
        stabilita a Gressoney-La Trinité, almeno fin verso i 2200 m.
 
 Salvo episodi tardivi al momento 
        non prevedibili, la stagione di innevamento 2014-15 si può ritenere 
        conclusa, eccone pertanto un riepilogo:
 
 
 Totale neve fresca (*): 337 cm (media 1981-2010: 397 cm, 
        -15%)
 
 Giorni con nevicata: 35 (media 1981-2010: 31 giorni)
 
 Nevicata più intensa in una sequenza di 24 ore:
 45 cm tra le h 19 del 16 e le h 19 del 17 gennaio 2015
 
 Spessore nevoso massimo: 112 cm alle h 8 del 17 marzo 2015
 
 Spessore nevoso medio novembre-aprile: 44 cm (media 1981-2010: 53 
        cm)
 
 Durata totale innevamento:
 172 giorni, di cui 171 consecutivi (media 1981-2010: 167 giorni)
 
 (*) neve fresca calcolata da differenza tra spessori nevosi al suolo 
        in giorni consecutivi alle h 8.
 
 Di seguito, alcune immagini riprese durante l'inverno dalla webcam.
 
        
  
 Dopo l'episodio di föhn caldo del 9-11 gennaio 2015 (punte di 25 °C 
        sulla pianura piemontese) il manto nevoso ha rischiato di scomparire 
        completamente all'osservatorio di Gressoney-D'Ejola (1850 m). Tra il 12 
        e il 15 gennaio non restava che uno strato di appena 8 cm, situazione 
        simile solo al 1990 e al 2002, in quel periodo dell'anno. In seguito 
        sono giunte finalmente nuove nevicate che hanno riportato lo spessore 
        nevoso nella normalità fino all'inizio della primavera.
 
 
         
 Immagine del «campetto» meteorologico di D'Ejola sotto il massimo 
        spessore nevoso dell'inverno 2014-15, 112 cm all'alba del 17 marzo, al 
        termine di una nevicata di 45 cm in 3 giorni. In questa stagione, 
        nessuna caduta di neve ha superato i 50 cm ad episodio, e non si sono 
        avute situazioni critiche per valanghe
 nella viabilità della Valle del Lys.
 
 
         
        25.04.2015: dopo 
        171 giorni di copertura continua (5 mesi e 21 giorni) il prato si è in 
        gran parte liberato dalla neve, con una decina di giorni d'anticipo 
        rispetto al consueto. La stagione di innevamento, salvo prossimi episodi 
        tardivi ancora possibili, si può considerare terminata.
 Ringraziamenti
 Alla famiglia Monterin, per aver consentito la posa di nuove 
        apparecchiature e la prosecuzione delle osservazioni.
 Al Centro 
        Funzionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, per aver 
        creduto nell'importanza del mantenimento delle misure storiche e per 
        l'installazione di nuovi strumenti.
 A Michele Freppaz (Università di Torino, Laboratorio Neve e Suoli 
        Alpini) per il supporto operativo alla logistica e alle misure sul 
        campo.
 
 
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