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RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

ATLANTE
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GLI EVENTI ALLUVIONALI  DEL 12-27 NOVEMBRE 2002 IN LOMBARDIA
Stefano Nava-SMI Sezione Lombardia - 8 dicembre 2002
Analisi meteorologica
Ad appena due anni dall’ultima alluvione che colpì Valle D’Aosta e Piemonte un nuovo intenso episodio alluvionale si ripresenta sul Nord Italia, ma questa volta la regione maggiormente colpita risulta la Lombardia insieme alla Liguria, il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia e parte dell’Emilia. Bisogna inoltre ricordare che non solo l’Italia è stata colpita da intense precipitazioni, ma anche la Svizzera (Canton Ticino) e la Francia (sud est, Alpi Marittime, Savoia) hanno registrano intense precipitazioni che hanno fatto aumentare il livello dei laghi e dei fiumi.
I due episodi perturbati che più sotto verranno descritti si inquadrano in un andamento della stagione autunnale piuttosto anomalo, infatti ad un settembre freddo e piovoso ha fatto seguito un ottobre tutto sommato mite e poco piovoso. La prima decade di novembre sulla Lombardia è caratterizzata da assenza di precipitazioni nella maggior parte delle località, ma dal giorno 12 lo scenario cambia a causa dell’arrivo di una saccatura da ovest che fa disporre le correnti da scirocco. La nuvolosità aumenta su tutta la regione ed iniziano le prime deboli piogge che daranno inizio ad una fase di maltempo (12-22 novembre) a cui seguirà la seconda ed ancor più intensa fase perturbata (23-27 novembre).
Settembre ed ottobre 2002 in Lombardia
L’inizio di settembre è caratterizzato da frequenti piogge e temporali che localmente risultano abbondanti (il giorno 3 a Monza nelle 24 ore cadono 99 mm di pioggia). Episodi perturbati che si susseguono fino al giorno 13 quando un anticiclone mobile ricopre la Lombardia. Dal giorno 19 inizia il periodo delle “tempeste equinoziali” e si susseguono diversi episodi perturbati con piogge e temporali un po’ ovunque fino al giorno 26, quando un nuovo anticiclone abbraccia la regione.
La prima decade di ottobre prosegue all’insegna del bel tempo e con temperature miti sia nei valori minimi che massimi. Spesso in pianura vi sono foschie e banchi di nebbia. Dal giorno 9 una perturbazione atlantica investe la Lombardia portando quantitativi di pioggia localmente abbondanti. Gli episodi perturbati si susseguono fino al giorno 18 quando ai temporali si accompagnano anche locali grandinate (Brianza e Comasco). La fase perturbata si conclude il giorno 25 in cui le condizioni del tempo migliorano nettamente per l’espansione sulla regione di un promontorio anticiclonico.
Prima fase: 12-22 novembre 2002. I cicloni Sylvia e Tamara.

12 novembre 2002
La pressione è in calo su tutta la Lombardia ed è intorno ai 1015 hPa alle 00 GMT. La depressione Sylvia (così denominata dall’Istituto di Meteorologia dell’Università di Berlino) ormai formatasi sull’Atlantico si avvicina all’Italia. Il vento al suolo inizia a spirare moderato da SE e verso sera iniziano le prime deboli precipitazioni su Varesotto, poi Milanese ed il resto della regione nella notte. Nella figura sottostante si può osservare la posizione della depressione Sylvia (ancora in formazione) a cui corrisponde al suolo un minimo inferiore a 970 hPa, mentre alla quota di 500 hPa il minimo ha valori inferiori a 5000 gpm. 


Carta delle isoipse ed isoterme a 500 hPa e delle isobare al suolo alle 00 GMT del 12/11/2002. Si osservi la posizione del minimo denominato “Sylvia”. 
Fonte: www. wetterzentrale.de

Nella figura seguente  si osservi invece l’imminente avvezione di aria calda proveniente dal Nord Africa che sta per investire l’Italia (freccia gialla). Dall’Atlantico invece collegata alla depressione Sylvia giunge aria molto fredda ed umida (freccia blu).


Carta delle isoipse ed isoterme a 850 hPa alle 00 GMT del 12/11/2002. 
La freccia gialla indica l’avvezione calda, quella blu l’avvezione fredda. 
Fonte: www. wetterzentrale.de

13 novembre 2002
La situazione meteorologica non cambia di molto rispetto al giorno precedente. Le correnti in quota piegano più decisamente da SW ed investono in particolar modo la Lombardia occidentale (Varesotto, Milanese, Pavese, Lodigiano, Comasco, Lecchese e bassa Valtellina) dove le precipitazioni cadono per tutto il giorno con intensità debole.

14 novembre 2002
L’avvezione di aria calda ha ormai investito il Centro-Sud Italia dove si registrano temperature minime con valori superiori ai 20°C a causa dei forti venti di scirocco che investono la parte peninsulare d’Italia. La depressione Sylvia sta per raggiungere l’Italia. Il minimo si divide in due (uno principale con valore di 970 hPa ed un altro secondario con valore di 975 hPa ). Le precipitazioni su tutto il territorio lombardo sono moderate diffuse localmente anche abbondanti. A Viggiù (VA) nelle 24 ore cadono 58,2 mm, mentre a Barzio (LC) cadono 95 mm. Da segnalare inoltre che su tutta la regione si registrano venti da modearti a forti da NE al suolo (a Viggiù si registra una raffica massima di 32,2 km/h da NE). Nella pioggia iniziano a cadere piccole quantità di sabbia giallo-rossa di origine sahariana. 
Sulle Alpi cominciano a cadere copiose nevicate al di sopra dei 2000 metri che investono in particolar modo la Val Chiavenna e la Valtellina. Lo zero termico è molto alto e si trova intorno ai 2500 metri.

15 novembre 2002
L’avvezione calda ha ormai raggiunto il nord Italia. Sia i valori minimi che massimi subiscono rispetto al giorno precedente incrementi di 5°-6° C. Un’ampia saccatura a 500 hPa abbraccia gran parte dell’Europa occidentale: essa è colma di aria fredda (isoterma di –30°C nei pressi del minimo). I due minimi si fondono e divengono un solo minimo che inizia a colmarsi (980 hPa). 
Le precipitazioni sono ancora moderate diffuse localmente forti su Alpi e Prealpi. A Barzio (LC) nelle 24 ore cadono 91 mm.Sulla pianura sono invece più deboli e sparse. Continua anche la tempesta di vento al suolo ( a Monza si registra una raffica massima di 19,4 km/h da NE). 
Nella pioggia cadono notevoli quantità di sabbia responsabili a metà giornata di un colore giallo delle nubi che conferisce un aspetto quasi irreale al cielo. La caduta di sabbia continuerà fino al giorno 16. Continuano le nevicate su tutto l’arco alpino e prealpino lombardo determinando accumuli al di sopra dei 2000 metri di 2-3 metri come accade ad esempio per la Val Chiavenna. 


16 novembre 2002

Le correnti in quota si dispongono da sud e sono forti. La disposizione delle correnti in quota fa sì che si crei un potente effetto di sbarramento (effetto stau) contro la catena alpina e prealpina. Le precipitazioni infatti in questi luoghi sono ancora copiose. A Barzio (LC) nelle 24 ore cadono 124 mm di pioggia, mentre a Viggiù (VA) 60,5 mm. Le località di pianura risentono meno dell’evento ed infatti registrano precipitazioni modeste ( a Monza ad esempio nelle 24 ore cadono solo 16 mm). Il vento è sempre tra moderato e forte da NE al suolo (a Viggiù si registra una raffica massima di 35,4 km/h da NE). Continuano le forti nevicate al di sopra dei 2000 metri su tutto l’arco alpino e prealpino lombardo. Il pericolo valanghe è elevato.
L’avvezione di aria calda raggiunge oltre all’Italia anche gran parte dell’Europa orientale.

17 novembre 2002
La depressione Sylvia è in fase di colmamento sia al suolo che in quota. Il minimo transita sulla Germania centrale alle 00 GMT del 17 novembre. Le correnti in quota rimangono sempre forti e si dispongono da SW. La saccatura è meno ampia ed al suo interno vi è l’isoterma di –25°C (quella normale del mese di novembre dovrebbe aggirarsi intorno ai –18°C). Sull’Atlantico però si va formando una nuova depressione denominata dall’Istituto di Meteorologia di Berlino “Tamara”. Il minimo che si trova a SW dell’Islanda alle 00 GMT è di 975 hPa al suolo e di 5200 gpm alla quota di 500 hPa. 
Le precipitazioni diminuiscono d’intensità su tutta la regione.
L’avvezione calda si ritira dal nord Italia, mentre continua ad insistere al centro sud ed abbraccia ormai l’Europa Orientale, la Turchia, il Medio Oriente e la parte meridionale ed orientale della federazione russa. Nella figura seguente è possibile osservare la situazione meteorologica del 17 novembre 2002 a 500 hPa.


Carta delle isoipse ed isoterme a 500 hPa e delle isobare al suolo 
alle 00 GMT del 17/11/2002. 
Fonte: www.wetterzentrale.de

18 novembre 2002
La depressione Tamara sul nord Atlantico va sempre più approfondendosi al suolo (minimo inferiore a 960 hPa alle 00 GMT) mentre a 500 hPa il minimo risulta inferiore ai 5200 gpm.
Alle 00 GMT inoltre la saccatura collegata alla depressione Sylvia si sta per staccare dal flusso zonale occidentale per poi isolarsi come minimo in quota (fenomeno denominato cut-off). Le precipitazioni sono più deboli su tutta la regione localmente ancora moderate. 
La pressione è in lenta ripresa su tutta la regione e si attesta su valori intorno ai 1015 hPa. Le correnti in quota rimangono sempre meridionali ed interessano ora maggiormente le province orientali (Bresciano, Bergamasco, Mantovano e Valtellina orientale).

19 novembre 2002
Il giorno 19 la pressione è in calo su tutta la Lombardia. Il minimo isolatosi dal flusso zonale occidentale staziona sul nordovest italiano interessando maggiormente la Lombardia occidentale (Comasco, Varesotto, Lecchese, Milanese, Pavese e Lodigiano). Le precipitazioni su tutta la regione sono deboli sparse ed irregolari. I quantitativi di pioggia sono davvero modesti.
La depressione Tamara racchiude al suo interno aria molto fredda alla quota di 500 hPa (isoterma di –35°C). L’avvezione di aria calda dal nord Africa ha lasciato tutta l’Italia e a 850 hPa vi è l’isoterma di 3°C. I valori termici sia minimi che massimi sono in calo su tutta la regione.
La situazione dei fiumi inizia ad essere critica a causa delle abbondanti precipitazioni cadute nei giorni precedenti. 

20 novembre 2002
A 500 hPa la pressione è in aumento e si instaura un effimero promontorio anticiclonico con valori intorno a 5600 gpm, mentre al suolo la pressione è sempre intorno a valori di 1015 hPa. 
La depressione Tamara appare stazionaria e presenta un minimio di 965 hPa al suolo ed uno in quota di 5200 gpm.Tale depressione è colma di aria fredda (isoterma di –25°C a 500 hPa). 
Dalla carta a 850 hPa si può osservare che il fronte caldo collegato alla depressione Tamara si trova alle 00 GMT sulla Spagna, mentre il fronte freddo è ancora sull’Atlantico (figura 4). L’isoterma a 850 hPa sulla Lombardia è di 1°C. Le precipitazioni sono deboli sparse su tutta la regione. Diminuisce d’intensità anche il vento e cessano le nevicate sull’arco alpino e prealpino.


Carta delle isoterme ed isoipse a 850 hPa del 20/11/2002 alle 00 GMT. 
FC=Fronte caldo; FF=Fronte freddo. 
Fonte: www. Wetterzentrale.de

 


Il radiosondaggio delle ore 12 GMT del 21/11/2002 a Milano Linate.
 Fonte: Università di Wyoming.

Il bollettino di allerta valido per la regione Lombardia emesso dalla Società Meteorologica Italiana venerdì 22 novembre 2002


Continua con la parte 2


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