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INIZIO NOVEMBRE 2011:
ALLUVIONE AL NORD-OVEST ITALIANO


Redazione Nimbus - Società Meteorologica Italiana
 
AGGIORNAMENTO ORE 17.00 DEL 7 NOVEMBRE 2011

La considerevole fase piovosa ha subito una relativa pausa nella giornata di oggi, lunedì 7 novembre 2011, grazie al temporaneo allontanamento della depressione “Rolf” verso la Sardegna. Dopo che tra il pomeriggio di ieri e la scorsa notte si erano registrati i maggiori livelli torrentizi e fluviali sul Piemonte occidentale, con svariati straripamenti soprattutto lungo il Pellice e il Sangone, tale situazione ha favorito un abbassamento delle criticità idrogeologiche, anche se i suoli rimangono completamente saturi d'acqua e non più in grado di assorbire ulteriori precipitazioni (previste in nuova intensificazione da questa sera).

Immagine satellitare delle h 15 UTC del 7 novembre 2011. Fonte: Eumetsat.
La depressione “Rolf” rimane ancora bloccata tra il Golfo del Leone e la Sardegna, impedita nel suo movimento verso levante dall'anticiclone “Walli” presente sull'Europa nord-orientale (carta di analisi sotto, h 00 UTC del 7 novembre, da Istituto di Meteorologia dell’Università di Berlino). Da questa sera a domani (8 novembre 2011) è attesa una nuova intensificazione delle piogge sul Nord-Ovest italiano.

La piena del Po a Torino ha raggiunto il colmo nelle prime ore della giornata senza causare danni di sorta, con un livello di 4,3 m misurato ai Murazzi (il 16 ottobre 2000 si giunse a 5,9 m, secondo caso in due secoli dopo i 6,2 m del 17 ottobre 1839): in via cautelativa è stato chiuso al traffico il ponte di San Mauro Torinese ed evacuato un edificio (circa 90 residenti) a Moncalieri. Per la piena della Dora Riparia sono stati chiusi 3 ponti ed evacuati alcuni reparti dell'ospedale Amedeo di Savoia, ma nella giornata di oggi la situazione è tornata alla normalità.

Il Po ai Murazzi di Torino la sera di domenica 6 novembre 2011, poco prima del passaggio del colmo di piena (f. Claudio Castellano).

Evoluzione del livello del Po ai Murazzi di Torino: il massimo livello, 4,3 m,
è raggiunto attorno alle h 02 locali del 7 novembre 2011. Fonte: ARPA Piemonte.


Anomalia della precipitazione a Torino: tempo di ritorno circa ventennale

A Torino la precipitazione, di insolita abbondanza e durata, si è protratta – salvo brevi pause – dal pomeriggio di giovedì 3 al mattino di oggi, lunedì 7 novembre 2011, quando è divenuta debole e intermittente. Considerando gli accumuli raccolti fino alle h 24 del 6 novembre, si notano 173 mm in via della Consolata (ARPA Piemonte), 186 mm ai Giardini Reali (ARPA Piemonte) e 187 mm a Borgo Po (SMI). Si tratta di valori che su 4 giorni si registrano con tempi di ritorno dell'ordine di 20 anni, calcolati sull'intera serie pluviometrica giornaliera con inizio nel 1802, e – seppure molto abbondanti – sono ancora lontani dal massimo storico che relativamente a questo intervallo di tempo spetta al periodo 30 maggio – 2 giugno 1818 (245 mm). Negli ultimi trent'anni, valori analoghi in situazioni di prolungato sbarramento da Sud-Est furono misurati il 29 marzo-1 aprile 1981 (159 mm) e il 2-5 ottobre 1992 (197 mm): anche in questi casi – come accaduto nei giorni scorsi - si osservarono straripamenti e dissesti, sebbene non gravi.

La situazione di sbarramento è stata particolarmente accentuata in una prima fase – soprattutto venerdì - sulle montagne biellesi, in seguito – tra sabato sera e domenica – sui rilievi tra il Monviso e le Valli di Lanzo: i massimi apporti in 4 giorni sono stati registrati dalle stazioni ARPA Piemonte di Trivero-Camparient, nel Biellese (498 mm) e Corio-Pian Audi, sulle Prealpi intorno a Lanzo (483 mm).

A fronte di apporti pluviometrici così notevoli, in Piemonte non si sono registrate esondazioni massicce e danni importanti (salvo sabato mattina nel bacino del Bormida e domenica in quello del Pellice), a nostro avviso per la concomitanza di almeno tre fattori:

1) le piogge sono cadute almeno inizialmente con gradualità su suoli estremamente asciutti, che hanno potuto assorbire una grande quantità d'acqua prima di saturarsi e dare il via all'incremento dei livelli fluviali;
2) è nevicato abbondantemente sopra i 2200-2300 m (depositi anche di un metro e mezzo oltre i 2500 m), con calo a circa 1800 m la sera di domenica 6, elemento che ha moderatamente contenuto i deflussi in arrivo dalle porzioni più elevate dei bacini montani;
3) i contributi di piena provenienti dai diversi affluenti del Po e del Tanaro sono giunti a valle in tempi diversi, senza combinarsi in modo pericoloso lungo le aste dei fiumi principali. Per esempio, il Bormida è andato in piena sulla pianura alessandrina sabato mattina a causa dei violenti rovesci notturni sull'Appennino, 36 ore prima che giungessero i deflussi dall'alto bacino del Tanaro; e così domenica notte, quando la piena del Po è arrivata nel tratto vercellese, gli importanti volumi d'acqua caduti sul bacino del Sesia erano ormai in gran parte defluiti.

Nella giornata di domani, martedì 8 novembre 2011, la ripresa di forti precipitazioni potrà riproporre situazioni di crisi dei bacini idrografici piemontesi e liguri, con probabili straripamenti e attivazione di movimenti franosi su versanti collinari e di bassa montagna data la caduta di ulteriore pioggia su suoli ormai completamente saturi, in attesa delle prime schiarite che mercoledì dovrebbero porre fine a questa prolungata fase piovosa.
 

AGGIORNAMENTO ORE 16.00 DEL 6 NOVEMBRE 2011

Nelle prime ore di oggi, domenica 6 novembre 2011, la vigorosa depressione “Rolf” si è posizionata con centro al suolo sul Golfo del Leone (minimo di 1000 hPa), fatto che sul Nord-Ovest italiano ha favorito la rotazione delle correnti nei bassi strati atmosferici a Est-SudEst. Tra la sera di sabato e la notte si è infatti avvertito l’ingresso più marcato dello scirocco come vento orientale tiepido, anche teso, che ha intensificato la situazione di sbarramento orografico dell’aria umida marittima contro le Alpi occidentali tra Cuneese, Torinese, Canavese e Biellese, dove è piovuto forte soprattutto sulla fascia prealpina e pedemontana. Nel frattempo, il limite delle nevicate è salito a circa 2500 m questa mattina, e solo ora – nel primo pomeriggio - sta tornando lievemente a scendere, attorno a quota 2200-2300 m.

Analisi delle isobare e dei fronti al suolo delle h 00 di domenica 6 novembre 2011: la depressione “Rolf”, centrata tra Golfo del Leone e Corsica, indirizza verso il NW italiano aria umida, che entra in Valpadana con direzione orientale favorendo una situazione di marcato sbarramento orografico e forti piogge contro le Alpi occidentali piemontesi. In queste circostanze le precipitazioni risultano meno intense invece su Verbano e Ossola, zone più soggette ad apporti abbondanti quando i venti nei bassi strati sono orientati da S o SSW (come infatti avvenuto nella prima fase di questo peggioramento, fino al primo mattino di sabato 5 novembre).
Fonte: Istituto di Meteorologia dell’Università di Berlino.

Immagine satellitare delle h 12 UTC del 6 novembre 2011. Estesa nuvolosità sull’Italia, soprattutto al Centro-Nord, ma si notano anche le celle temporalesche responsabili dei violenti temprali sulla Campania. Fonte: Eumetsat.

In particolare le valli Po, Pellice e Germanasca hanno ricevuto rovesci abbondanti e persistenti: dalla mezzanotte di oggi alle h 15:30 locali la rete ARPA Piemonte ha infatti rilevato ben 177 mm a Barge, 195 a Praly, 282 al Colle Barant di Bobbio Pellice (caduti però in parte in forma nevosa, a quota 2294 m). Di conseguenza si è sviluppata una notevole piena soprattutto del Pellice, che attorno alle h 12 ha abbattuto il Ponte dell’Albertenga di Torre Pellice, che aveva retto al precedente episodio alluvionale del 29 maggio 2008. Più a valle, il torrente è esondato nei pressi di Garzigliana, nella pianura pinerolese.

Il T. Angrogna, affluente sinistro del Pellice, alle h 9 del 6 novembre 2011
a Torre Pellice (f. Raffaella Canonico).

Il T. Sangone in piena al ponte tra Giaveno e Cumiana alle h 14:30
del 6 novembre 2011 (f. M. Tron).

Gli inconsueti apporti pluviometrici sulle Alpi Cozie stanno dunque contribuendo a una rilevante piena del Po, che si manifesterà soprattutto a partire da questa sera a Torino, propagandosi poi domani lungo il tratto vercellese e alessandrino, rimanendo tuttavia con grande probabilità al di sotto dei livelli toccati nel 1994 e 2000.

Intanto si sta propagando a valle anche la piena del Tanaro, che questa mattina risultava notevole sul medio-alto bacino a monte di Alba, anche se di gran lunga inferiore a quanto osservato nel novembre 1994.

Ecco, in ordine decrescente, alcuni totali pluviometrici rilevati dalla rete ARPA Piemonte dall’inizio dell’episodio piovoso, giovedì 3 novembre, fino alle h 15 di oggi, domenica 6 novembre 2011:
474 mm a Trivero-Camparient (BI)
418 mm a Corio-Pian Audi (TO)
377 mm a Barge (TO)
359 mm a Piedicavallo (BI)
352 mm a Bobbio Pellice-Colle Barant (TO), in parte in forma nevosa
346 mm a Oropa (BI)
328 mm a Viù-Niquidetto (TO)
319 mm a Coazze (TO)

Nel territorio ligure afferente ai bacini del Bormida e Tanaro:
541 mm a Rossiglione (GE), di cui 368 venerdì 4
442 mm a Murialdo (SV), di cui 247 sabato 5

I notevoli apporti rilevati sulle montagne biellesi non si sono per ora tradotti in piene torrentizie preoccupanti e in dissesti, dal momento che si tratta di bacini di norma più soggetti a precipitazioni intense (medie annue attorno a 2000-2200 mm) e pertanto naturalmente dimensionati per smaltire grandi quantità d’acqua.

L’attenuazione delle piogge attesa per la prossima notte e domani mattina dovrebbe favorire un temporaneo calo dei livelli torrentizi e fluviali sui tratti montani e pedemontani dei corsi d’acqua piemontesi, in attesa di una nuova fase più critica nella giornata di martedì.
 

AGGIORNAMENTO ORE 12.00 DEL 5 NOVEMBRE 2011
Dopo il furioso nubifragio su Genova di ieri, venerdì 4 novembre 2011, precipitazioni estese sono proseguite su tutto il Nord-Ovest italiano, ma i massimi di intensità si sono spostati verso il Savonese e l'entroterra alle testate dei bacini del Tanaro e del Bormida. Eccezionali le intensità e quantità pluviometriche registrate da alcune stazioni della rete ARPA Piemonte e ARPA Liguria tra tardo pomeriggio e sera di ieri: a Rossiglione, località già in provincia di Genova ma compresa nel bacino idrografico padano (T. Stura), si sono misurati ben 85.6 mm in 1 ore, 174 mm in 3 ore, 279 mm in 6 ore, 478 mm in 12 ore, con un totale da inizio evento (giovedì) di 512 mm. Inevitabile l'incremento impulsivo di portata dei torrenti Stura e Orba, che hanno poi mandato in piena il Bormida nel suo tratto inferiore verso Alessandria, dove è straripato.

Qui sopra, due immagini dell'esondazione del Bormida alla periferia Est di Alessandria, al primo mattino del 05.11.2011. Questa zona, ora in parte interessata da strutture commerciali, nel 1800 era occupata dall'alveo del fiume (il cui corso è in seguito cambiato) come desumibile dalle carte napoleoniche d'epoca (foto e informazioni Davide Notti).

Meno torrenziali le precipitazioni altrove, tuttavia abbondanti e persistenti soprattutto sulla fascia montana compresa tra Biellese e Val Sesia, dove da giovedì si sono finora accumulati 150-250 mm, ma al momento non si sono ancora registrati pericolosi ingrossamenti dei corsi d'acqua, trattandosi di bacini di norma abituati a ricevere piogge importanti.

Da segnalare, stanotte, anche temporali con forte attività elettrica, non comune per la stagione autunnale ormai avanzata, sulla pianura vercellese.

Attualmente, guardando la carta di analisi dei fronti e della pressione al suolo (qui sotto), si nota la formazione della depressione secondaria “Rolf” attorno alla regione pirenaica, che continua a indirizzare un vigoroso flusso di aria umida, temperata e instabile dal Mediterraneo verso Alpi e Appennino settentrionale. La situazione di sbarramento con precipitazioni estese e copiose dunque prosegue, almeno fino a tutta la giornata di domani (vedi il bollettino di Nimbusweb).

Carta di analisi dei fronti e della pressione al suolo, ore 00 UTC del 05.11.2011 (fonte: Istituto di Meteorologia dell'Università di Berlino). Intenso flusso di scirocco sull'Italia, prosegue lo sbarramento delle correnti molto umide da parte di Alpi e Appennino settentrionale.

Immagine satellitare Meteosat9 (fonte: Eumetsat) nel canale infrarosso, h 9 UTC di sabato 5 novembre 2011: la perturbazione legata alla depressione “Rolf” è in piena azione sul NW italiano. Sono visibili, come elementi tondeggianti e bianchi, alcune celle temporalesche tra il Mar Ligure e gli adiacenti rilievi appenninici.

Le preoccupazioni riguardano soprattutto il probabile sviluppo di nuovi nubifragi “rigeneranti” questa volta in prevalenza sul Savonese, che si abbatterebbero in tal caso su suoli resi ormai saturi dalle forti piogge attive da ieri pomeriggio (oltre 100 mm su pressoché tutta la provincia di Savona).
 

AGGIORNAMENTO ORE 15.00 DEL 4 NOVEMBRE 2011
La prima fase dell'intenso peggioramento si sta sviluppando in linea con le previsioni degli ultimi giorni. La violenta perturbazione legata alla depressione atlantica “Quinn”, stamattina posizionata con il suo centro al suolo al largo delle isole britanniche (965 hPa), ha raggiunto il Nord-Ovest italiano insieme a un forte flusso di venti meridionali che determina una marcata situazione di sbarramento al Sud delle Alpi e contro l'Appennino Ligure.

Analisi della pressione e dei fronti al suolo, h 00 UTC di venerdì 4 novembre 2011. Si notino le isobare molto ravvicinate in corrispondenza delle Alpi: indicano il forte gradiente barico attraverso la catene alpina, indizio della marcata situazione di sbarramento dei forti venti umidi meridionali. E' la tipica configurazione meteorologica responsabile di precipitazioni alluvionali sul Nord-Ovest italiano (fonte: Istituto Meteorologico dell'Università di Berlino).

Le precipitazioni sono cominciate ieri, inizialmente deboli, su Piemonte e Liguria, e si sono nettamente intensificate dalla scorsa notte in particolare su Genova e le retrostanti valli appenniniche. Al momento la situazione è già drammatica proprio a Genova-città, colpita a più riprese da furiosi temporali rigeneranti in formazione sul mare, e per lo più circoscritti su una stretta zona a ridotto dell'area urbana. La situazione è fortemente evolutiva, ma al momento (ore 15) vi possiamo segnalare uno straordinario apporto piovoso, dalla mezzanotte, di 385 mm a Genova-Università. Sono in atto impetuosi straripamenti dello Sturla e del Fereggiano e parte della città, specie la zona Foce, è sott'acqua, e si registrano 6 vittime.

Immagine satellitare Meteosat9 (fonte: Eumetsat) nel canale infrarosso, h 12 UTC di venerdì 4 novembre 2011: ben visibile la vasta perturbazione organizzata sull'Europa occidentale.

Dal dettaglio sul Nord-Ovest italiano (sempre h 12) si scorge la cella temporalesca “a V” responsabile dei nubifragi rigeneranti sul Genovesato.

La situazione di emergenza era stata perfettamente delineata dai modelli ad area limitata, come visibile nell'immagine qui sotto. Sorprendente la corretta localizzazione dei massimi apporti superiori a 300 mm in 24 ore.


Per seguire in tempo reale le precipitazioni in Liguria e su Genova:

Rete osservativa ARPA Liguria
Stazione meteorologica di Genova – Università (zona Albaro)

Per quanto riguarda il Piemonte, al momento la rete ARPA segnala apporti di 50-60 mm tra Biellese e Sesia, 80-120 mm nelle valli cuneesi e fino a 180 mm sull'Appennino alessandrino.

Domani le precipitazioni più violente, con probabili crisi alluvionali, si sposteranno sul Ponente ligure, ma le piogge si intensificheranno ulteriormente anche sugli alti bacini di Tanaro, Bormida, Orba, nonché dal Canavese alla Valsesia.

Seguite a tal proposito gli aggiornamenti del bollettino meteorologico di Nimbusweb.


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