DOVE MI TROVO:  Nimbus Web » Eventi meteorologici » 16-19 gennaio 2014, diluvi sciroccali
16-19 GENNAIO 2014: NUOVI DILUVI SCIROCCALI E CALDO STRAORDINARIO

21.01.2014
SMI - Redazione Nimbus


L'ennesima sequenza di vigorosi sistemi frontali, provenienti da Sud-Ovest e associati a correnti sciroccali umide e miti al suolo, ha interessato l'Italia tra giovedì 16 e domenica 19 gennaio 2014, confermando almeno per ora il carattere straordinariamente tiepido e piovoso di questo inverno.

In una prima fase, tra il 16 e il 17 gennaio, le precipitazioni più violente hanno colpito il Ponente Ligure, zona che - a differenza del Levante - è poco abituata a ricevere grandi quantità d'acqua (medie annue dell'ordine di 750 mm). In circa 30 ore si è rilevato un massimo di 350 mm a Ceriana, poco a monte di Sanremo, e il pluviometro di Imperia - Istituto Nautico (dati ARPA Liguria) ha misurato 140 mm entro la mezzanotte di giovedì 16, pari merito con il primato di piovosità giornaliera di gennaio dal 1876 (sempre 140 mm il 20 gennaio 1975).
Notevoli piene si sono sviluppate lungo i corsi d'acqua, come l'Impero e il Nervia, numerosi gli allagamenti e le frane, una delle quali ha causato il deragliamento dell'Intercity Milano-Ventimiglia in prossimità di Andora (nessuna vittima), chiusa al traffico per alcune ore anche l'Autostrada dei Fiori.

Tra Piemonte, Canton Ticino e Lombardia, più al riparo dagli effetti diretti del flusso mite marittimo, nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 la neve è temporaneamente scesa fino a 400-600 m, e talora più in basso, grazie a una marcata isotermia con temperature costantemente vicine a 0 °C sotto i 1000 m di quota: pioggia mista a neve a Milano, una spruzzata nell'Alessandrino, 2 cm a Lugano, 5 cm a Bussoleno (TO), 8 cm a Locarno Monti.

Dopo una breve pausa, la situazione di sbarramento delle correnti umide meridionali si è rafforzata tra sabato 18 e domenica 19 gennaio, portando piogge estese e intense soprattutto in Liguria, alta Toscana, Appennino Tosco-Emiliano e Prealpi centro-orientali.



Analisi al suolo, h 00 UTC del 19.01.2014: dalle grandi depressioni nord-atlantiche ("Helga") una saccatura si protende verso il Mediterraneo occidentale, e intense correnti di scirocco, umide e molto miti, soffiano sull'Italia producendo un marcato effetto di sbarramento contro le Prealpi e l'arco ligure-toscano dell'Appennino (Institut für Meteorologie, Berlin).




Immagine Meteosat nel canale infrarosso del 18 gennaio 2014 - ore 23 UTC
(mezzanotte in Italia). Un complesso sistema nuvoloso ricopre il Paese, e in particolare si distingue una cella temporalesca con forma a "V" che suggerisce la presenza di un sistema convettivo rigenerante, responsabile degli intensi temporali, rari in inverno, tra alta Toscana ed Emilia
(Fonte: Eumetsat).


Intanto lo scirocco ha soffiato, sabato, con raffiche fino a 94 km/h a Palermo - Punta Raisi, facendo salire qui il termometro a ben 24 °C, ma un'inconsueta dolcezza dell'aria, talora eccezionale, si è riscontrata anche altrove; sempre sabato 18, massime di
18 °C a Fiumicino e 21 °C a Pescara (5-10 °C sopra media), mentre i 16.6 °C registrati domenica pomeriggio alla sede CNR-ISMAR di Trieste costituiscono un nuovo record di caldo per gennaio dal 1920 nel capoluogo giuliano.

In particolare, in questa fase rovesci torrenziali, di rara intensità per le settimane centrali dell'inverno, hanno interessato il crinale appenninico tra le province di Massa-Carrara, Lucca, Parma, Reggio Emilia e Modena, trasformandosi in neve solo alle quote più elevate (come sulla sommità del Monte Cimone, 2165 m), e alimentando così importanti piene fluviali su entrambi i versanti, ma in particolare su quello emiliano.
Il pluviometro del Passo del Cerreto (tra la Lunigiana e il Reggiano, rete SIR Toscana) ha rilevato 189 mm nella sola giornata del 18, e un totale di ben 505 mm in 4 giorni, tra il 17 e il 20 gennaio, ma la cumulata di 8 giorni, comprendente anche il precedente intenso episodio del 13-14 gennaio, sale a ben 657 mm! Si tratta di quantità superiori a quelle che, nelle stesse zone, causarono l'alluvione di inizio novembre 1966.
In queste situazioni sul versante emiliano, sottovento al flusso meridionale rispetto all'Appennino, la quantità di pioggia si riduce procedendo verso la pianura, ma la stazione montana di Sestola ha ancora misurato 144 mm tra il 17 e il 20 gennaio (rete ARPA Emilia Romagna).
Ecco qui di seguito un riepilogo delle precipitazioni giornaliere e totali.




Al mattino di domenica 19 gennaio una breccia ampia alcune decine di metri si è originata sull'argine destro del Fiume Secchia in prossimità di Modena: il fiume ha così invaso vaste distese di territorio morfologicamente depresso (paludi bonificate) in direzione del Fiume Panaro, allagando paesi come
Albareto, Bastiglia, Bomporto (qui evacuazione totale dei 10.000 abitanti), Medolla... Una situazione che, oltre ad essere estremamente rara per la stagione invernale, non si era più riscontrata nel Modenese quanto meno dal grave episodio alluvionale del settembre 1972.
I livelli fluviali stanno calando ma l'inondazione è ancora in corso, e si sta propagando verso la bassa Modenese e il corso del Po, e il bilancio completo degli effetti sarà possibile solo nei prossimi giorni (aggiornamenti della situazione in tempo reale sulla Gazzetta di Modena).



20 gennaio 2014, inondazione dell'area industriale di Bomporto, cittadina a Nord-Est di Modena che, nonostante sia in riva al Panaro, è stata raggiunta dalle acque del Secchia esondate attraverso la breccia apertasi nell'argine destro (f. Gazzetta di Modena).


In questo periodo, precipitazioni più ordinarie sono cadute sul resto del Nord, ma pur sempre con punte attorno a 150-170 mm in 5 giorni (16-20 gennaio) sulle Prealpi venete (149 mm a Col Indes di Tambre, dati ARPA Veneto) e fino a circa 300 mm sulle Alpi Giulie (319 mm a Musi, dati OSMER-FVG).

Inoltre, inconsueti temporali invernali si sono osservati in numerose località nella sera di sabato 18 gennaio (pianura emiliana, Veneto, Carnia, Toscana), in particolare in provincia di Pisa, qui con molti fulmini e ben 158 mm caduti nella giornata a Migliarino Pisano e 121 mm a Pisa - Viale delle Cascine (informazione del socio SMI Giovanni Staiano).

Con il vento nord-africano è piovuto fino a 1500-1700 m sulle Alpi centro-orientali, rovinando la piste da sci dei comprensori di media montagna, ma alle quote più alte l'innevamento è straordinario, ormai simile, nello stesso periodo, a quello del nevosissimo inverno 2009, con spessori, al mattino di lunedì 20 gennaio, di 239 cm al Passo Rolle (1995 m) e 360 cm presso il Rifugio Gilberti - Livinal Lunc (1800 m, Alpi Giulie).
Sulle Alpi occidentali, investite meno direttamente dal flusso mite meridionale, invece la precipitazione è sempre stata nevosa oltre i 1100-1200 m.




19 gennaio 2014: 120 cm di neve sui tetti di Piamprato Soana (1551 m, versante piemontese del Gran Paradiso)
. Fasi terminali della nevicata, umida e pesante, di 40 cm, che ha determinato black-out elettrici tra notte e mattino nei paesi dell'alta valle per la rottura di alberi sulle linee elettriche.
La pioggia cade temporaneamente fino a 1000-1100 m, mentre sulle Alpi orientali si spinge anche sopra i 1500 m, ma oltre quota 1800-2000 m il continuo afflusso di umidità marittima sta alimentando tuttavia un innevamento straordinario (f. D. Cat Berro).
 

Periodo estremamente mite e piovoso
Soprattutto l'ultimo mese (periodo 20 dicembre 2013 - 19 gennaio 2014) si è mostrato particolarmente temperato e umido al Nord Italia, come visibile nei grafici più in basso, a causa dell'assenza di irruzioni fredde dall'Artico, a favore invece di continui apporti di aria subtropicale marittima.


Anomalie delle temperature al suolo tra il 7 e il 21 gennaio 2014: tutta l'Europa centro-meridionale, e in particolare i Balcani, hanno vissuto un periodo estremamente mite in rapporto alla media 1981-2010, con deviazioni di 2-4 °C al Centro-Nord Italia, e fino a oltre 7-8 °C in Croazia. Il gelo intenso è arrivato invece tra Scandinavia e Russia nord-occidentale, dopo che - anche lì - l'inizio dell'inverno era stato assai temperato. Ma si notino, infine, le forti anomalie termiche positive che hanno interessato pure l'Artico e soprattutto la Groenlandia nord-orientale (fonte: Weatherbell).



Andamento delle temperature minime e massime giornaliere dal 20 dicembre 2013 al 19 gennaio 2014 a Moncalieri - Collegio Carlo Alberto (linee spesse), e valori medi calcolati sul trentennio 1981-2010 (linee sottili). Tutto il periodo è più mite del normale, con scarti medi dalla norma di +3.4 °C sulle minime e +2.0 °C sulle massime (fonte: SMI - Osservatorio di Moncalieri).



Andamento delle temperature minime e massime giornaliere dal 20 dicembre 2013 al 19 gennaio 2014 a Venezia - Istituto Cavanis (linee spesse), e valori medi calcolati sul trentennio 1981-2010 (linee sottili). Qui l'anomalia è ancora superiore, pari a +4.8 °C sulle minime e +3.1 °C sulle massime (fonte: ARPA Veneto).



La zona d'Italia che ha ricevuto le maggiori quantità di precipitazione è, come spesso accade quando i venti dominanti si orientano da libeccio, quella delle Alpi Apuane, a breve distanza dalle acque dei mari Ligure e Tirreno. Il pluviometro della piccola località di Orto di Donna (1070 m) ha raccolto l'esorbitante totale di 1334 mm in un mese, con 222 mm il 5 gennaio e 540 mm tra il 14 e il 19 gennaio 2014 (fonte: SIR Toscana).

Poco più a Nord, lungo il crinale appenninico principale tra le province di Massa-Carrara e Reggio Emilia, al Passo del Cerreto si sono totalizzati 843 mm di precipitazione, di cui 587 tra il 14 e il 19 gennaio 2014 (fonte: SIR Toscana).



Una quantità analoga è caduta nell'insieme del periodo anche al Cansiglio (1028 m, Prealpi Bellunesi), con 782 mm di pioggia e neve fusa, ma qui l'episodio più importante è stato quello di Natale e Santo Stefano 2013, con ben 410 mm in 2 giorni, mentre l'evento del 17-19 gennaio 2014 ha prodotto 164 mm di pioggia (fonte: ARPA Veneto).


A 10 giorni dalla fine del mese, gennaio 2014 è già divenuto il più piovoso della serie dal 1920 a Pontremoli (MS), con un apporto provvisorio di 536 mm.
Il precedente massimo spettava al gennaio 1977, con 525 mm
(fonte: SMI - Osservatorio di Pontremoli).

 


Torna indietro

Guida al   sito    |    Contattaci    |    Segnala il sito    |   Credits    |   Copyrights