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INIZIO AGOSTO 2017:
CALDO ESTREMO E SICCITA' IN ITALIA

Daniele Cat Berro, SMI/Redazione Nimbus - 6 agosto 2017
 


Un'ondata di caldo tra le più notevoli mai osservate in Italia per estensione, intensità e durata si è sviluppata a inizio agosto 2017, facendo registrare anche numerosi nuovi primati assoluti di temperatura massima tra l'Emilia-Romagna, la penisola e la Sardegna, zone ove l'anomalia termica è stata maggiore. Relativamente più al margine invece l'estremo Nord-Ovest.
Il caldo anomalo è accompagnato da una grave siccità che perdura dalla primavera con effetti più gravi su basso Piemonte, Emilia occidentale, Maremma e Sardegna.


Il Fiume Secchia completamente prosciugato a Rubiera, presso Modena
(immagine tratta dalla pagina facebook "Sei di Rubiera se...").


ROVENTE ANTICICLONE NORD-AFRICANO:
40-45 °C AL SUOLO E 0 °C a 5000 M

Dopo che già il bimestre giugno-luglio 2017 era stato caratterizzato dalla presenza più insistente della norma di anticicloni subtropicali sull'Europa meridionale, dal 1° agosto un vasto e potente promontorio nord-africano in quota si è esteso con asse SW-NE dall'Algeria, all'Italia centrale, ai Balcani, con temperature della massa d'aria al suo interno eccezionalmente elevate.

I radiosondaggi hanno infatti rilevato 25,2 °C al livello di 850 hPa (circa 1600 m) alle h 00 UTC del 2 agosto sopra San Pietro Capofiume (Bologna), un nuovo primato per la zona, e isoterma 0 °C a ben 5082 m sopra Milano-Linate alle h 00 UTC del 4 agosto.

Con l'avvezione di aria arroventata dall'entroterra algerino, l'intensa radiazione solare (cieli sereni pressoché ovunque dalla Valpadana alla Sicilia) su suoli disseccati da mesi di precipitazioni sotto media, e locali effetti di compressione adiabatica per effetto-föhn da Sud-Ovest (es. basso Piemonte, Emilia-Romagna, Marche), le temperature massime al suolo sono salite diffusamente attorno a 40 °C, con punte di 42-43 °C in Emilia, Toscana, Lazio e Sicilia, e 43-45 °C in Sardegna e Calabria, per diversi giorni consecutivi, stabilendo molti nuovi record assoluti (vedi più avanti).


Anomalie del geopotenziale alla superficie isobarica di 500 hPa nel bimestre giugno-luglio 2017 in Europa. Evidente la presenza di campi di pressione più elevata del normale alle quote di circa 5500 m sopra l'Europa meridionale
(Fonte: ESRL-NOAA).
 



Carta di analisi della pressione al suolo (isobare in bianco) e dell'altezza del geopotenziale al livello di 500 hPa (scala di colore), h 12 UTC del 3 agosto 2017. Sull'Italia la pressione in superficie è livellata, come solitamente accade in piena estate durante le intense ondate di caldo, ma in quota un vasto e potente anticiclone nordafricano si estende da Marocco e Algeria all'Italia e ai Balcani,
con valori di geopotenziale superiori a 5900 gpm a 500 hPa.

 

L'ondata di caldo straordinario ha investito dapprima la Sardegna, dove già lunedì 31 luglio la stazione AM di Alghero-Fertilia registrava una Tmax di 40,6 °C, poi nei giorni seguenti ha rapidamente invaso il resto d'Italia, lasciando un po' al margine solo l'estremo Nord-Ovest, con temperature sempre molto elevate ma meno straordinarie.

Ecco alcuni significativi valori giornalieri di temperatura massima
registrati tra l'1 e il 5 agosto 2017.

SARDEGNA:
41,9 °C ad Alghero-Fertilia
(rete AM), nuovo primato assoluto dal 1951;
45,0 °C a Ottana, Nuoro (rete ARPAS).

LAZIO:
42,8 °C a Frosinone-aeroporto (rete AM), nuovo primato assoluto dal 1961;
40,1 °C a Viterbo-aeroporto (rete AM), eguagliato il record del 29 luglio 2005 (serie dal 1961);
37,4 °C al Collegio Romano (rete CREA-AA), imbattuto il record di 39,9 °C dell'8 agosto 1956 (grazie alla "rinfrescante" brezza dal Tirreno che invece non ha raggiunto località più interne come Viterbo e Frosinone).

TOSCANA:
41,3 °C a Firenze-Peretola (rete AM), imbattuti i 42,6 °C del 26 luglio 1983;
42,4 °C a Pitigliano, Grosseto (rete CFR-SIR Toscana);
37,4 °C a Pontremoli-Seminario (rete SMI).

PIEMONTE:
36,7 °C a Torino-Consolata (ARPA Piemonte), imbattuti i 39,7 °C dell'11 agosto 2003 alla stazione Uff. Idrografico - C.so Bolzano;
40,2 °C a Moncalieri - Coll. Carlo Alberto (SMI), 2° valore più elevato dal 1865 dopo i 41,0 °C dell'11 agosto 2003;
41,2 °C ad Acqui Terme (ARPA Piemonte).

EMILIA-ROMAGNA:
43,0 °C a Forlì (AM), nuovo record assoluto dal 1969;
41,4 °C a Ferrara
(AM), nuovo record assoluto dal 1951;
40,1 °C a Bologna - Borgo Panigale
(AM), nuovo record assoluto dal 1951;
38,4 °C a Modena-P.za Roma (Uni.Mo.Re.), sfiorati i 38,5 °C del 29 luglio 1983.

Inoltre, impressionanti punte di 40-41 °C sulla fascia collinare a quote di circa 500 m nel Forlivese per locale effetto-föhn: il 2 agosto a Modigliana (556 m), estremi giornalieri di 27,7 e 41,0 °C, con umidità media giornaliera al 23%!

LOMBARDIA:
39,9 °C a Castiglione delle Stiviere, Mantova (rete ARPA Lombardia).

VENETO:
39,5 °C a Galzignano (ARPA Veneto), imbattuti i 40,3 °C dell'agosto 2012.

FRIULI-VENEZIA GIULIA:
38,0 °C a Trieste (AM), eguagliato il record dell'8 agosto 2015 (serie dal 1946).

MARCHE:
39,4 °C a Urbino-Oss. "Serpieri" (Università di Urbino), nuovo primato assoluto dal 1850.

ABRUZZO:
41,0 °C a Pescara-aeroporto (AM), nuovo primato assoluto dal 1947.



Anche di notte il caldo è stato talora eccezionale.

A Urbino-Oss. Serpieri, Tmin di 28,6 °C il 4 agosto, pure questo un nuovo record assoluto da inizio serie nel 1850.

Inoltre, impressionanti minime > 30 °C nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto su alcune zone interessate da venti di caduta in Sardegna (33 °C in piena notte a Bosa, Oristano) e nel Ponente ligure (Tmin 31,7 °C a Castellari, Savona; 31,4 °C ad Albenga-Isolabella).
 

UNO TRA I PERIODI PIU' CALDI NELLE SERIE STORICHE

Possiamo ottenere un'idea più complessiva dell'anomalia del periodo analizzando - per alcune stazioni rappresentative - le temperature medie calcolate su Tmin e Tmax in tutte le possibili sequenze di 5 giorni consecutivi.

Ne risulta che l'1-5 agosto 2017, con temperature medie in eccesso di 5-7 °C rispetto alla norma, è stato tra i periodi di 5 giorni più caldi mai rilevati da decenni, talora il più caldo in assoluto, come ad Alghero, Roma, Ferrara e Modena, superiore su tale intervallo a precedenti episodi storici come quelli del 1983, 2003, 2006, 2012...
Al Nord-Ovest invece l'anomalia, pur ragguardevole, è stata meno straordinaria (settimo episodio a Torino), e lì rimane ampiamente in prima posizione il caso dell'agosto 2003.

Colpisce, inoltre, la netta concentrazione degli episodi canicolari più intensi dopo il 2000, ulteriore segno del riscaldamento atmosferico in corso.
 

Classifiche delle più calde sequenze di 5 giorni consecutivi (temperature medie)
 in alcune serie meteorologiche italiane
. L'episodio di inizio agosto 2017 è stato il più intenso ad Alghero, Roma, Ferrara e Modena, secondo dopo quello dell'agosto 2003 a Firenze, mentre all'estremo Nord-Ovest l'ondata di calore - pur intensa - è stata meno eccezionale (settima posizione a Torino).


Carta delle anomalie termiche 1-6 agosto 2017 in Europa: tra Italia e Balcani le temperature del periodo hanno superato la media 1981-2010 anche di 5-7 °C
(Fonte: Weatherbell).
 

MOLTI RECORD SU 1-5 GIORNI, MA L'ESTATE PIU' CALDA NEL SUO INSIEME RIMARRA'  RAGIONEVOLMENTE QUELLA DEL 2003

Nonostante l'eccezionalità di questa ondata di calore in molte regioni su intervalli da uno a cinque giorni, in Italia l'estate 2017 nel suo insieme (giugno-agosto) rimarrà ragionevolmente inferiore, come temperature medie, al caso epocale del 2003, e probabilmente anche a quelli del 2012 e 2015, rispettivamente prima, seconda e terza stagione estiva più calda dal 1800 sul territorio nazionale (serie CNR-ISAC).


GHIACCIAI IN CRISI SPECIALMENTE SULLE ALPI ORIENTALI

La situazione dei ghiacciai è già particolarmente critica soprattutto sulle Alpi centro-orientali, dove - rispetto al settore occidentale - l'alimentazione nevosa dell'inverno 2016-17 era stata molto scarsa, tanto che gli apparati sono ormai "scoperti", con il ghiaccio vivo affiorante, fino a quote anche di 3200-3300 m.
Nei prossimi giorni le temperature sulle Alpi torneranno normali, ma - con ancora almeno un mese/un mese e mezzo di potenziale fusione - le perdite di massa glaciale entro fine estate si prospettano molto gravi specie a Est.

Le immagini acquisite dal satellite Sentinel-2 mostrano che il Ghiacciaio dell'Adamello (il più vasto d'Italia considerando il complesso Pian di Neve - Mandrone, totale 16 km2) il 31 luglio 2017 era già in gran parte sgombro di nevato stagionale (ghiaccio scuro affiorante), in condizioni ben più negative rispetto al
7 agosto 2016, in un'annata già negativa... (fonte: Eurac).

Il piccolo Ghiacciaio della Fradusta (0,07 km2, gruppo Pale di San Martino)
già il 26 luglio 2017 era completamente privo di neve residua, nella peggiore situazione mai osservata a quella data (f. Milos Lago).

Ma anche a Ovest il patrimonio glaciale risente del caldo eccessivo:
il Ghiacciaio Basei ripreso dai piani del Nivolet (2550 m, Gran Paradiso)
il 1° agosto 2017, con il pendio frontale in via di disgregazione e il ghiaccio "nero" che - fusa la neve invernale - ormai affiora fino a quote di 3250 m nonostante l'esposizione nord-orientale (f. Fulvio Fornengo).


NON SOLO CALDO, ANCHE ECCEZIONALMENTE SECCO

L'intensa calura è accompagnata da una siccità che si trascina da diversi mesi, e che sta assumendo caratteri di eccezionalità in molte zone dall'Emilia al versante tirrenico, con apice nella Maremma, sia toscana sia laziale, dove la crisi idrica colpisce gravemente l'agricoltura e le disponibilità d'acqua per la popolazione.

Temperature elevate, assenza di precipitazioni e vento hanno accresciuto l'aridità di suoli e sottobosco favorendo la propagazione di centinaia di incendi, spesso dolosi, che nei primi sette mesi del 2017 hanno bruciato circa 75.000 ettari di territorio italiano secondo un rapporto di Legambiente, pari a tre volte e mezza l'area del Lago Maggiore.

Carta delle anomalie di umidità del suolo in Europa a metà luglio 2017: in rosso,
la siccità particolarmente grave tra Alessandrino ed Emilia occidentale,
e in Maremma. Fonte CNR-IRPI, su base dati EU-Copernicus.
 

A Parma - Piazzale S. Croce i 12 mesi tra agosto 2016 e luglio 2017 hanno ricevuto 454 mm di precipitazione (-40%), terzo caso per scarsità in tale intervallo di mesi dall'inizio delle misure continue nel 1878, superato solo dal 1921-22 (390 mm) e dal 1930-31 (448 mm).

A Civitavecchia (Roma) dal 1° gennaio 2017 sono caduti appena 93 mm d'acqua, meno di un terzo della media.

In Veneto la situazione è leggermente migliorata nelle ultime settimane, ma secondo il bollettino idrologico Arpa i livelli delle falde freatiche sono ancora estremamente bassi, e le portate fluviali ai minimi storici nel Bacchiglione, e superiori solo al caso del 1976 nell'Adige.

In Piemonte la siccità è più avvertita nei settori meridionali, ed è grave in particolare nel bacino del Tanaro. Nel luglio 2017, portata media del Po di appena 45 m3/s a Torino (-34% rispetto al normale) e di 251 m3/s a Isola Sant'Antonio, nell'Alessandrino (-45%).

Il Po in anomala secca a Revello, allo sbocco sulla pianura cuneese,
il 27 luglio 2017. Sullo sfondo, il Monviso ormai pressoché completamente
privo di neve residua (f. Paolo Siccardi).

 

In Europa
- Francia: nuovo record nazionale di temperatura minima (30,5 °C in Corsica) e siccità estrema.
- Svizzera: 37 °C a Sion.
 

Altri approfondimenti

- Narrazione di una calda giornata di ricerca sui cambiamenti climatici in alta Val Susa, di Luca Mercalli, sul quotidiano "La Stampa".

- CNR: Mediterraneo, "specchio" dei cambiamenti climatici.

- Environmental Research Letters: oltre 50 °C probabili in Francia entro fine XXI secolo.

- Nature Climate Change: improbabile riuscire a mantenere il riscaldamento globale entro i 2 °C.

- Science Advances: Asia meridionale inabitabile per caldo umido estremo nel 2100?

 

RINGRAZIAMENTI
Un ringraziamento per la fornitura di dati e informazioni in particolare a:
-
Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare;
-
Maurizio Ratti (SMI/Osservatorio di Pontremoli);
- Paolo Fantini (Osservatorio di Parma);
- Luca Lombroso (Osservatorio di Modena);
- Piero Paolucci (Osservatorio di Urbino);
- Maria Carmen Beltrano e Luigi Iafrate (CREA-AA), che - nonostante il trasferimento di sede dell'ente in via della Navicella a Roma - continuano a mantenere in efficienza e funzionalità lo storico osservatorio di Torre Calandrelli al Collegio Romano.

Un grazie particolare, inoltre, a Gennaro Di Napoli (SMI) per la verifica e l'analisi delle serie climatiche storiche.


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