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24-25 LUGLIO 2019:
CALURA STORICA IN EUROPA

Redazione Nimbus, 26 luglio 2019


 

Un episodio di caldo di entità storica ha interessato l'Europa centro-occidentale, toccando il culmine tra mercoledì 24 e giovedì 25 luglio 2019 con punte diffusamente superiori a 40 °C tra Francia, Benelux e Germania.

La configurazione meteorologica era simile a quella già vista solo un mese prima durante l'ondata di calore eccezionale di fine giugno 2019, con un rovente promontorio dell'anticiclone nord-africano con asse dall'Algeria alla Francia, che tuttavia - questa volta - si è spinto alcune centinaia di chilometri più a Nord interessando anche le regioni intorno alla Manica.

Per la prima volta da quando si fanno misure meteorologiche in Europa (talora oltre 150 anni) la soglia dei 40 °C è stata raggiunta fino a quasi 53° di latitudine Nord.

In particolare, l'osservatorio di Paris - Montsouris ha registrato una punta sbalorditiva di 42,6 °C il 25 luglio, superando di ben 2,2 °C il primato assoluto precedente nella serie dal 1872 (40,4 °C il 28 luglio 1947).

Ma la punta più estrema di tutto l'evento in Europa si è raggiunta a Saint-Maur, sempre nell'Île-de-France, con ben 43,6 °C.

Report dettagliati di Météo-France qui e qui.
 

La stazione meteorologica Météo France nel Parco di Montsouris a Parigi, dove alle h 16,30 del 25 luglio 2019 si è toccato un record assoluto di 42,6 °C.
Si tratta di un osservatorio centenario, stabilito nel giugno 1872 nel vicino Palais du Bardo e poi spostato nel 1972 nel parco senza perdere la continuità delle misure (foto D. Cat Berro, 9 giugno 2009).

Per sottolineare l'importanza delle lunghe serie di dati ininterrotti nelle valutazioni sul riscaldamento globale, nel 2017 l'Organizzazione Meteorologica Mondiale lo ha nominato "Centennial Observing Station" insieme alle altre stazioni storiche francesi del Mont-Aigoual (1567 m, Cévennes) e di Besançon (così come, nel 2018, gli osservatori italiani di Moncalieri, Urbino, Pesaro, Firenze, Vigna di Valle e Collegio Romano).


Riepilogo dei principali record di temperatura massima stabiliti il 25 luglio 2019 nell'Île-de-France (fonte: Météo-France).

Nuovi record nazionali di temperatura massima (assoluti, dunque per qualunque mese dell'anno e non solo per luglio) sono stati raggiunti il 25 luglio in:

- Olanda: 40,7 °C a Gilze-Rijen
(fonte: The Royal Netherlands Meteorological Institute, KNMI)

- Belgio
: 41,8 °C a Begijnendijk
(fonte: Institut Royal Météorologique, IRM

- Germania: 42,6 °C a Lingen (Bassa Sassonia)
(fonte: Deutscher Wetterdienst, DWD)

- Regno Unito: 38,7 °C a Cambridge - giardino botanico
(fonte: MetOffice, comunicato ufficiale sul record).

Ecco inoltre alcuni tra le decine di altri record su singole località:

42,1 °C a Brive (Nuova Aquitania) il 23 luglio
(precedente: 41,4 °C il 16 luglio 2015; fonte: Météo-France)

41,5 °C a Cambrai (Hauts-de-France) il 25 luglio
(precedente: 38,2 °C il 6 agosto 2003; fonte: Météo-France)

41,5 °C a Lille (Hauts-de-France) il 25 luglio
(precedente: 37,6 °C il 27 luglio 2018; fonte: Météo-France)

40,2 °C a Francoforte sul Meno il 25 luglio
(precedente: 39,6 °C il 7 agosto 2015; fonte: Deutscher Wetterdienst, DWD)

39,7 °C a Uccle (Belgio) il 25 luglio
(precedente: 36,6 °C il 27 giugno 1947)

31,6 °C a Edimburgo (Scozia)  il 25 luglio
(precedente: 31,4 °C nel 1975; fonte MetOffice)
 

Visualizzazione delle temperature massime del 25 luglio 2019 in Francia e dintorni (valori delle stazioni sinottiche, arrotondati al grado °C intero;
fonte: Wetteronline).

 

Aggiornamento
Nel week-end (27-28 luglio) la calura si è spostata ancora più a Nord: mai Helsinki era giunta a 33,2 °C, l'oceanica Bergen (Norvegia) con 33,4 °C ha superato il record di appena un anno prima (32,2 °C), e i 35,6 °C di Laksfors, vicino al Circolo Polare, hanno eguagliato il primato norvegese del 1970 che però era stato stabilito molto più a Sud.


IN ITALIA: CALDO MENO ESTREMO, MA PUR SEMPRE ANOMALO

Come già a fine giugno, l'Italia è rimasta fuori dalla zona di anomalie termiche più estreme che ancora una volta hanno riguardato la Francia, appena più a Ovest. In ogni caso anche nel nostro Paese si sono misurate temperature molto anomale, talora vicine ai primati storici.

Ecco alcune temperature massime del 25 luglio 2019:

40,2 °C a Firenze-Peretola (rete Aeronautica Militare)
(in questo caso lontani dai 42,6 °C del 26 luglio 1983, record assoluto)

39,0 °C a Moncalieri-Collegio Carlo Alberto (seconda Tmax più elevata in luglio nel sito di misura storica dal 1865, dopo i 39,3 °C del 22 luglio 2006)

38,9 °C ad Alessandria - Lobbi (rete ARPA Piemonte)

38,8 °C a Rovereto (giardino convento S. Rocco, rete MeteoTrentino)


CALDO STRAORDINARIO E INCENDI DALL'ALASKA ALLA SIBERIA

Dopo gli episodi di calura delle scorse settimane nell'Artico, continuano a divampare incendi di estensione eccezionale, in Alaska, Canada, Groenlandia e Siberia. Approfondimento su "Sciencealert".

 

ULTIMO SECOLO: IL PIU' CALDO DA DUE MILLENNI
NEL 98% DEL MONDO

Nonostante da singoli episodi meteorologici non si possano trarre conclusioni sui cambiamenti climatici di lungo periodo, eventi canicolari di questa portata e frequenza secondo i climatologi sono ormai chiaramente correlati al riscaldamento globale antropogenico.

Inoltre, in un nuovo studio apparso su "Nature", coordinato da Raphael Neukom dell'Oeschger Centre for Climate Change Research dell'Università di Berna ("No evidence for globally coherent warm and cold periods over the preindustrial Common Era", originale qui) indica che le temperature medie del XX secolo (peraltro ulteriormente aumentate a inizio XXI secolo) sono le più elevate da duemila anni nel 98% del pianeta, in base all'analisi dei dati strumentali recenti e di quelli paleoclimatici elaborati nell'ambito del progetto PAGES-2K (soprattutto dendrocronologia e studio dei coralli).

Altri periodi tiepidi o freddi, come - rispettivamente - l'Anomalia climatica medievale (compresa tra l'800 e il 1200 d.C.) o la Piccola Età Glaciale (1300-1850 d.C.), oltre a non essere stati così appariscenti in termini di anomalia, non si sono manifestati in maniera sincrona nelle diverse regioni del globo e non hanno dunque prodotto segnali di anomalia robusti e coerenti a scala planetaria e secolare, a differenza del caldo recente.

Uno studio che seppellisce ogni dubbio sull'eccezionalità del riscaldamento globale antropogenico.

I colori indicano il secolo con la maggiore probabilità di contenere il periodo di 51 anni più caldo all'interno dell'intervallo considerato - periodo caldo romano (a), anomalia climatica medievale (b) ed epoca calda attuale (c) - nelle diverse zone del mondo. Mentre i primi due periodi (romano e medievale) non hanno mostrato sincronia tra le fasi più calde nelle diverse regioni, il XX secolo è stato il più caldo degli ultimi due millenni in quasi tutto il pianeta (carte tratte dall'articolo originale "No evidence for globally coherent warm and cold periods over the preindustrial Common Era").



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