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MISURE 2005 AL GHIACCIAIO CIARDONEY (GRAN PARADISO): ESTATE CALDA, FORTE REGRESSO
Luca Mercalli, Daniele Cat Berro, Fulvio Fornengo – SMI Redazione Nimbus, 16 settembre 2005
Il 15 settembre 2005 è stato condotto l’annuale sopralluogo al ghiacciaio Ciardoney (Valle Soana, Gran Paradiso) per le misure di variazione frontale e di bilancio di massa.


La fronte del ghiacciaio Ciardoney vista il 15.09.2005.
La superficie è ricoperta da 10-30 cm di neve fresca caduta l’11 settembre,
tuttavia la stagione è stata molto negativa per il glacialismo,
con un arretramento frontale di circa 22 m e perdite di spessore
comprese tra 162 e 312 cm.

Il 2005 è stato un altro anno fortemente negativo per i ghiacciai delle Alpi occidentali: i calori precoci e intensi di maggio, giugno e luglio hanno completamente fuso – al di sotto dei 3200-3500 metri - il modesto innevamento invernale e primaverile.

Al lago Valsoera (2440 m), stazione meteorologica più vicina al ghiacciaio Ciardoney (dati AEM Torino), l’inverno 2004-05 ha visto accumularsi “appena” 450 cm di neve fresca, quantità pari al 58% del normale, e il manto stagionale si è esaurito del tutto entro il 1° giugno, con un anticipo di circa 15 giorni rispetto alla media.
Nel trimestre maggio-luglio si è rilevata una temperatura media di 7.7 °C, al di sopra della media del trentennio 1971-2000 di 1.8 °C. Soltanto agosto si è mostrato più fresco (scarto: -0.8 °C), con una precoce nevicata che il giorno 21 ha completamente imbiancato il ghiacciaio Ciardoney, limitando per alcuni giorni la fusione. Una nuova caduta di neve ha deposto circa 50 cm l’11 settembre.

Nonostante questo, l’effetto dei calori avuti nei mesi precedenti si è tradotto in perdite di massa importanti, tra le più gravi dall’inizio delle misure (1971 per le variazioni frontali, 1992 per il bilancio di massa), con diminuzioni dello spessore glaciale comprese tra i 162 cm del sito di misura più elevato (3150 m, Colle Ciardoney) e i 312 cm del settore frontale (2900 m circa).

La palina ablatometrica n. 1 al Colle Ciardoney, dove nell’estate 2005 il ghiaccio ha perso 162 cm di spessore. Sullo sfondo, la Grande Uja di Ciardoney (3325 m).
Complessivamente, nell’estate 2005 il ghiacciaio ha perso una quantità di ghiaccio equivalente a una lama d’acqua spessa 2.23 m (2 milioni di metri cubi), valore che si colloca in quarta posizione tra i più negativi dal 1992 (dopo il 1998, 2003 e 1999), e che porta a ben -17.6 m il bilancio cumulato negli ultimi 14 anni.


Grafico dei dati di bilancio di massa sul ghiacciaio Ciardoney dalla stagione 1991-92 alla stagione 2004-05. In blu i valori annuali di accumulo invernale, in rosso quelli di ablazione (fusione) estiva, in giallo quelli di bilancio. La curva nera indica invece il bilancio cumulato. I valori sono tutti espressi in metri di equivalente d’acqua. Il bilancio 2004-05, pari a -2.23 m, è il quarto tra i più negativi dal 1992, e in 14 anni il bilancio cumulato ha raggiunto i -17.6 m.

Di conseguenza, pure la fronte ha accusato un netto regresso, pari a 21.7 m (media dei due segnali frontali). Dal 1971 a oggi il ghiacciaio è arretrato di ben 279 m.


Variazioni frontali al ghiacciaio Ciardoney. Nell’estate 2005 la fronte è arretrata di 21.7 m, portando a 279 m il ritiro complessivo intervenuto dal 1971.

Il ghiacciaio si presentava del tutto coperto da 10-30 cm di neve fresca molto umida, residuo della nevicata dell’11 settembre, tuttavia durante la visita la fusione era ancora ben attiva per via del caldo intenso (12 °C alla fronte del ghiacciaio, 2850 m, alle ore 16).

Tra le particolarità morfologiche, vale la pena segnalare l’emersione di una fascia di rocce montonate nel settore sinistro orografico del ghiacciaio, poco a monte della fronte (freccia nelle immagini). L’affioramento era iniziato nel 2003, e si è rapidamente esteso a seguito della forte perdita di spessore del ghiaccio. E’ prevedibile che, entro un paio d’anni, il regresso confinerà la fronte glaciale al di sopra di questa soglia rocciosa.
Il pianoro detritico immediatamente a valle del ghiacciaio mostrava i segni di un vasto alluvionamento, probabilmente attribuibile al violento nubifragio pomeridiano del 29 luglio 2005, che al vicino lago Valsoera ha scaricato 46 mm di pioggia in un’ora circa (fonte: AEM).


La fascia di rocce montonate in emersione nel settore frontale,
dove la superficie del ghiacciaio si è abbassata di circa tre metri in un solo anno.


Confronto fotografico del ghiacciaio Ciardoney, visto dalla stazione fotografica “S2” il 17.09.2003 (a sinistra) e il 15.09.2005 (a destra): le frecce indicano l’emergenza rocciosa, notevolmente ampliatasi in due anni soltanto. Si noti pure, poco sotto, l’evidente ritiro della fronte verso monte.
Il periodo 2003-2005 ha segnato una brusca accelerazione dell’arretramento del ghiacciaio, in accordo con una sequenza di stagioni estive molto calde: in soli tre anni la fronte si è ritirata di 61 m, e la superficie si è abbassata mediamente di 6 m. Considerando che lo spessore di ghiaccio - nei settori più profondi, si aggira intorno a 35-45 m - le condizioni climatiche attuali non lascerebbero al ghiacciaio che 20-25 anni di vita, pur senza tenere conto dell’ulteriore riscaldamento climatico previsto per i prossimi decenni.

Si ringrazia l’Azienda Energetica Metropolitana SpA di Torino per la collaborazione nella logistica della giornata di misure, e per la fornitura dei dati meteorologici.


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