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GHIACCIAIO CIARDONEY (GRAN PARADISO, TO): BILANCIO 2007 NEGATIVO
Luca Mercalli, Daniele Cat Berro, Fulvio Fornengo, SMI Redazione Nimbus,
Gianni Mortara CNR IRPI - 11 settembre 2007
Il giorno 10 settembre 2007 si è svolta l’annuale campagna di misure glaciologiche sul ghiacciaio Ciardoney (Valle Soana, Gran Paradiso), grazie al consueto appoggio logistico di IRIDE ENERGIA (già AEM Torino) e dell’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso.

Dopo il rapido passaggio di temporali della notte, causato da una goccia fredda in transito da Nord, il cielo si è rasserenato al primo mattino, lasciando sul ghiacciaio modestissime tracce di neve granulare. Appena più a Sud, sulle alte valli di Lanzo, la neve ha invece imbiancato le cime oltre i 2600-2800 m con spessori di neve fresca di circa 10 cm. All’arrivo in elicottero sul Colle Ciardoney, alle 8.30, gli ultimi cumulonembi si attardavano all’orizzonte meridionale, sul Cuneese. A 3150 m, temperatura di 2.5 °C e fusione ancora assente dopo il rigelo notturno.


10.09.2007, ore 8.30: veduta dal Colle Ciardoney verso la Valle Orco.
Cielo rasserenato e ultime nubi lontane sul Cuneese.

Il ghiacciaio e i dintorni presentavano comunque i segni di un’altra estate calda e sfavorevole all’ambiente glaciale: assenza totale di neve residua, crolli di roccia lungo pareti e canali, bédières incise dai torrenti di fusione.

La stagione idrologica 2006-07 sul Gran Paradiso è trascorsa con una lunga carenza di nevicate che si è protratta fino al mese di aprile, in seguito la ripresa di precipitazioni abbondanti, ancora in gran parte nevose all’altitudine del ghiacciaio, ha permesso una parziale ricostituzione del manto stagionale, che prima si presentava davvero modesto. Al Lago Valsoera (2400 m) si è rilevato un totale di 359 cm di neve fresca tra ottobre 2006 e giugno 2007, la metà della quantità media registrata nel trentennio di riferimento 1961-90: si è trattato di una tra le stagioni meno nevose dal 1959 a oggi, seconda solo all’inverno 2005-06, ancora più scarso di innevamento (338 cm).
Al sopralluogo del 4 giugno 2007 si erano misurati sul ghiacciaio Ciardoney spessori di neve variabili tra 195 e 325 cm, con accumulo specifico pari a 0.98 m di equivalente d’acqua, una quantità pressoché nella media del periodo di misura 1992-2006, ma solo grazie alle nevicate tardive avvenute in alta quota tra maggio e giugno 2007.

 

 

04.06.2007: misure di spessore e densità del manto nevoso al Colle Ciardoney, in condizioni di tempo nuvoloso e in parte nebbioso, marginali per i lavori e il recupero in elicottero. A 3150 m spessore nevoso di 325 cm, equivalente a 1284 mm d’acqua.

L’estate 2007 ha mostrato temperature sopra la media, con un’anomalia trimestrale (giugno-agosto) di +1.7 °C al Lago Valsoera. Ciò è stato sufficiente a fondere del tutto il manto stagionale sul ghiacciaio, e a determinare la fusione di importanti spessori di ghiaccio, variabili tra 82 cm al Colle Ciardoney (sito più elevato sul ghiacciaio, 3150 m) e 211 cm alla palina n. 7 (sito più basso, 2900 m circa).


10.09.2007: trasporto della sonda a vapore attraverso il ghiacciaio
per l’installazione di nuove paline ablatometriche. Assenza totale di neve residua,
con perdite stagionali di spessore comprese tra 82 e 211 cm.

Ne è risultato un bilancio specifico di -1.49 m di equivalente d’acqua, valore che colloca questa stagione in sesta posizione tra le più sfavorevoli dall’inizio delle misure nel 1992 (dopo 1998, 2003, 1999, 2005, 2006).

Dunque, la situazione è stata un po’ meno grave rispetto al 2003, al 2005 e al 2006, ma pur sempre molto sfavorevole al glacialismo.


Serie annuale delle misure di accumulo invernale, ablazione estiva
e bilancio di massa al Ghiacciaio Ciardoney. In 16 anni
il bilancio cumulato ha raggiunto i -21.2 m di equivalente d’acqua.

Si noti che, nel periodo 2003-2007, il valore del bilancio medio annuo (-1.98 m) è pressoché raddoppiato rispetto al precedente periodo di misura 1992-2002 (-1.03 m), in ragione dell’intensificarsi della calura estiva unito a modesti accumuli nevosi invernali e primaverili.

Le misure di variazione frontale confermano il regresso, con una media dei due segnali di -10.2 m, che porta a 315 m l’arretramento cumulato dal 1971.


Serie delle variazioni frontali annue misurate dal 1971 al Ghiacciaio Ciardoney.


Il ghiacciaio Ciardoney ripreso il 10.09.2007 dalla stazione fotografica S2.


10.09.2007: il settore frontale, annerito dal detrito e in disfacimento,
presenta ormai spessori di ghiaccio non superiori a 3÷4 m.

La deglaciazione in corso intensifica le frane sui versanti: più numerosi che mai apparivano i blocchi rocciosi precipitati quest’anno sul ghiacciaio dalle Uje di Ciardoney, e durante il sopralluogo si è udito il rombo di un notevole crollo attivatosi probabilmente sui fianchi della Punta di Teleccio, sopra i due piccoli ghiacciai di Valsoera (questi ultimi in via di estinzione e sempre più coperti di detrito roccioso).


10.09.2007: i numerosi blocchi rocciosi franati sul ghiacciaio dalla parete settentrionale
della Piccola Uja di Ciardoney, fenomeno via via più importante
con la deglaciazione dei versanti.

La fusione sul ghiacciaio si è riattivata durante il mattino, alimentando le bédières che sul settore frontale raggiungevano la profondità di circa 1 metro.
Sempre presenti, ma meno ampi e attivi degli anni passati, i pozzi sul settore mediano del ghiacciaio, allineati in prossimità della palina n. 3.
10.09.2007: le bédières, che sempre incidono il settore mediano e inferiore del ghiacciaio alla fine della stagione di ablazione, anche quest’anno erano profonde circa 1 metro.
10.09.2007: i pozzi glaciali si presentavano meno attivi rispetto ad altri anni recenti, e solamente uno, presso la palina n. 3, mostrava un’apertura libera del diametro di circa un metro (foto a destra)
La forte fusione degli anni recenti ha reso necessaria l’installazione di nuove paline ablatometriche (siti n. 1, 3, 6, 7), in sostituzione di quelle finora in uso, in procinto di fuoriuscire del tutto dal ghiaccio. Per la prima volta dal 1992 è stata sostituita la palina n. 1 del Colle Ciardoney, dove in 15 anni la perdita di spessore glaciale è stata di 8.4 m.


10.09.2007: Fulvio Fornengo e Luca Mercalli durante l’installazione, tramite sonda a vapore, di una nuova palina ablatometrica al Colle Ciardoney, in sostituzione di quella installata nel 1992, che – infissa nel ghiaccio ormai per soli 60 cm – minaccia di cadere entro la prossima stagione.


10.09.2007: Fulvio Fornengo trasporta a spalle la comoda sonda a vapore (modello tedesco Heucke) per la perforazione del ghiacciaio e l’inserimento delle nuove paline.


10.09.2007: installazione della nuova palina ablatometrica al sito n. 3, settore mediano del ghiacciaio.


10.09.2007: il Ghiacciaio meridionale di Valsoera visto dal Colle Ciardoney.
Il laghetto in basso si è formato nel corso dell’estate 2007
con il ritiro della trasfluenza del ghiacciaio Ciardoney verso l’alto Vallone di Valsoera.


10.09.2007: l’adiacente Ghiacciaio settentrionale di Valsoera
risulta invece quasi completamente sepolto dal detrito roccioso.

Un ringraziamento ad ARPA Valle d’Aosta per l’indispensabile supporto tecnico.


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