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RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

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MISURE AL GHIACCIAIO DELLA CROCE ROSSA
(VALLI DI LANZO, TO)


SMI redazione Nimbus - 04 febbraio 2011

Il 17 gennaio 2011 è stato effettuato un sopralluogo sul ghiacciaio sospeso della Croce Rossa (confine italo-francese tra Valli di Lanzo e Savoia) per la determinazione del bilancio di massa, per una misura intermedia del manto nevoso in corso di stagione di accumulo, i rilievi GPS di spostamento del ghiaccio e l’acquisizione dei dati di temperatura dell’aria. Come di consueto i lavori sono stati condotti dagli operatori di IMAGEO Srl e della Società Meteorologica Italiana, con l’indispensabile supporto tecnico e logistico di ENEL.
 



Veduta generale del Ghiacciaio della Croce Rossa dall’elicottero.
 

Il ghiacciaio appariva coperto da uno strato nevoso di modesto spessore (da 20 a 70 cm), fortemente eroso e rimaneggiato per azione dei forti venti nord-occidentali dei giorni precedenti. D’altra parte in pieno inverno è frequente che ad alta quota e in posizione prossima alla cresta principale delle Alpi l’erosione eolica impedisca la formazione di un manto nevoso consistente: infatti sono più le nevicate tardo-primaverili - umide e pesanti - ad alimentare il ghiacciaio. Tuttavia, all’inizio del 2011 l’innevamento era piuttosto scarso anche alle quote inferiori (meno di un metro ai laghi della Rossa, 2720 m, e Dietro la Torre, 2400 m), e si è ridotto in particolare a seguito della mitezza anomala registrata nella seconda decade di gennaio (Tmax fino a 9.2 °C il giorno 16 al Rif. Gastaldi, 2659 m, rete ARPA Piemonte.

Sotto lo strato di neve recente era facilmente individuabile la superficie del ghiacciaio, completamente priva di neve residua al termine dell’estate 2010. Le paline ablatometriche mostravano perdite di spessore, riferibili alla stagione idrologica 2009-10, comprese tra 58 e 81 cm, corrispondenti a un bilancio di massa specifico di -0.61 m di acqua equivalente, molto prossimo alla media decennale di -0.63 m/anno. Il bilancio cumulato dall’inizio delle misure nella stagione 2000-01 è giunto a -6.3 m di acqua equivalente, un valore notevole considerata l’esposizione nord-orientale del ghiacciaio, a quote attorno a 3450 m.
D’altra parte la perdita di spessore glaciale (dal 2001, 7.6 m alla palina 13 e 8.6 m alla palina 14) è ben apprezzabile anche a vista in corrispondenza dell’ex-lago marginale, svuotatosi nel 2004, in prossimità della cresta detritica su cui è posta la stazione meteorologica automatica.

Grazie alla misura periodica della posizione delle paline ablatometriche, effettuata con precisione centimetrica grazie all’impiego di strumentazione GPS geodetica, è stato possibile determinare la velocità di spostamento superficiale del ghiacciaio e la sua distribuzione spaziale. Attualmente la velocità annua di spostamento superficiale del ghiacciaio raggiunge valori di poco superiori al metro nella parte centrale del ghiacciaio, riducendosi progressivamente verso i bordi, dove si misurano velocità di circa 20 cm/anno. I dati acquisiti nel corso di quasi 10 anni di misure stanno indicando che la velocità di spostamento superficiale mostra una tendenza alla diminuzione, correlabile con la progressiva riduzione di massa del ghiacciaio.
 



Il ghiacciaio della Croce Rossa nell’ombra invernale del 17.01.2011.
Cielo sereno, vento moderato da W-SW, temperatura dell’aria -7.7°C.



Veduta verso le Valli di Lanzo e la Pianura Padana (Est): sullo sfondo si nota le nebbia che ristagna all’interno dell’anfiteatro morenico di Ivrea.
 



Al lavoro per le misure di spessore nevoso, l’individuazione delle paline ablatometriche e la perforazione del ghiacciaio per l’installazione di nuovi sensori di temperatura del ghiaccio.



Misura dell’emergenza dal ghiaccio delle paline ablatometriche per il calcolo
delle perdite di spessore glaciale.
 



Serie annuale dei bilanci di massa specifici al Ghiacciaio della Croce Rossa  tra le stagioni idrologiche 2000-01 e 2009-10: spicca il drastico valore di -2.3 m di acqua equivalente della stagione 2002-03;  soltanto nel 2001-02 si è avuto un leggero guadagno di massa (+0.2 m). Il bilancio cumulato è pari a -6.3 m di acqua equivalente.
 



La guida alpina Arnold Welf  avvia la sonda a vapore per la perforazione del ghiacciaio e la posa di nuovi di sensori di temperatura del ghiaccio in profondità.



Perforazione tramite sonda a vapore (apparecchio a sinistra).



Acquisizione dei dati di temperatura dell’aria dalla stazione meteorologica automatica.
 



Andamento orario della temperatura dell’aria al Ghiacciaio della Croce Rossa dal 28 maggio 2009 al 17 gennaio 2011. La temperatura media del 2010 è stata pari a -6.5 °C, mentre gli estremi termici degli ultimi 12 mesi sono costituiti dai -27.3 °C del 9 marzo 2010 e dagli 11.9 °C del 19 luglio 2010. Si nota il calo termico dell’agosto 2010, segnato anche da una nevicata il giorno 14, che tuttavia non ha impedito la completa fusione del manto nevoso stagionale sul ghiacciaio e dunque l’evoluzione negativa del bilancio di massa.
Più di recente, notevole è stato il freddo di metà dicembre 2010 (minima di -27.0 °C il 18 dicembre), mentre un drastico addolcimento dell’aria si è avuto a metà gennaio 2011 (massima di -0.2 °C il 16 gennaio).
 



In prossimità della cresta spartiacque tra le Valli di Lanzo e la Vallée de l’Arc il vento ha completamente asportato il manto nevoso, lasciando emergere il detrito roccioso che costituisce una sorta di deserto d’alta quota.



Uno sguardo sul versante francese, verso il Glacier du Baounet (a sinistra)
 e la piramidale Pointe du Charbonel (3751 m, a destra).
 



Vettori di spostamento superficiale del ghiacciaio della Croce Rossa relativi al semestre
luglio 2010 – gennaio 2011. Ciascun vettore rappresenta lo spostamento rilevato
tramite GPS presso ciascuna palina ablatometrica di riferimento (la scala grafica
dei vettori è diversa rispetto a quella della carta del ghiacciaio). Gli spostamenti nel periodo considerato variano da 20 a 50 cm, con valori massimi verso il centro del ghiacciaio.
 

Si ringraziano, per l’assistenza e l’indispensabile supporto tecnico e logistico, l’ing. Francesco Fornari (ENEL Torino), Sergio Seffusatti (ENEL – centrale di Usseglio), e la ditta di elitrasporti Airgreen (Robassomero).

 


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