Il settore destro del ghiacciaio
Meridionale d’Hohsand, in alta Val Formazza, è stato equipaggiato con
4 paline ablatometriche in occasione del
corso di tecniche di monitoraggio glaciologico condotto nel luglio
2011.

Il ghiacciaio meridionale
del Sabbione ripreso dal coronamento della diga del Sabbione, il
10.08.2012 (f. Paolo Valisa). A oltre un mese dal termine dell'estate,
quasi non vi è più traccia di neve residua.
L’operatore CGI Paolo Valisa (Centro
Geofisico Prealpino), che da un ventennio segue l’evoluzione di
questo apparato glaciale, ha eseguito il 5 settembre le misure di
ablazione relative alla stagione 2011-12, che risultano
comprese tra 145 (palina n. 4, quota 2800 m) e 308 cm (palina n. 1,
2560 m) di ghiaccio, equivalenti a una lama d’acqua media di 1,88 m.

La palina n. 2
installata a quota 2710 m: qui il ghiacciaio ha perso uno
spessore di 233 cm nell'estate 2012, e ben 471 cm dall'installazione
a fine luglio 2011 (f. Paolo Valisa).
Infatti anche qui - nonostante la
posizione settentrionale e intralpina relativamente fresca e molto
nevosa, prossima al confine italo-svizzero - i forti calori estivi
hanno penalizzato l’ambiente glaciale, asportando pressoché tutto
il nevato anche alle quote superiori del bacino, salvo un modesto
accumulo che ha resistito sulla parete orientale della Punta d’Arbola
attorno a 3100 m.
La fronte infine si è ritirata di 17 m rispetto al
settembre 2011, tuttavia la porzione di ghiaccio attualmente misurata
si è ormai separata dal resto dell'apparato, ed è dunque priva di
alimentazione.

Un'immagine della
fronte glaciale con evidenti cavità che ne contribuiscono allo
smembramento, segno di evidente regresso (f. Paolo Valisa).
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