| IL RITIRO DEL GLACIER DES EVETTES E IL LAC DU GRAND 
          MEAN (HAUTE MAURIENNE, FRANCIA)
 
 Redazione Società Meteorologica Italiana -  4 settembre 2013
 
 
 Nell'alta 
          Valle dell'Arc (Haute Maurienne), appena oltre il confine 
          italo-francese delle Valli di Lanzo, si trova un bacino glaciale di 
          grande interesse e facilmente raggiungibile con un paio d'ore di 
          marcia da Bonneval sur Arc: il Cirque des Evettes, delimitato 
          dalle pareti settentrionali dell'Uja di Ciamarella (3676 m) e dell'Albaron 
          di Savoia (3638 m).
 
 Il 30 agosto 2013 gli operatori della Società Meteorologica Italiana hanno eseguito 
          un confronto fotografico del Glacier des Evettes, ripetendo uno 
          scatto eseguito intorno al 1920 e recuperato dal fondo Agostino 
          Ferrari (Istituto di Fotografia Alpina "Vittorio Sella", Biella").
 
           
 
  
 Il Glacier des Evettes ripreso dall'omonimo rifugio (2590 m) nel 1920 
          e nel 2013.
 La lingua valliva del ghiacciaio ben visibile nell'immagine del 1920, 
          con tre evidenti morene mediane, oggi è completamente scomparsa, e la 
          fronte si è ritirata oltre le soglie rocciose che chiudono il vallone. 
          Significativa anche la perdita di spessore (talora decine di metri) 
          dei lobi glaciali pensili sulle pareti settentrionali della Punta 
          Chalanson (al centro) e dell'Albaron di Savoia (destra) (f. SMI - D. 
          Cat Berro).
 
 
 
 
  
          Glacier des Evettes: il cordone morenico più esterno, attribuibile 
          alla massima avanzata della Piccola Età Glaciale (PEG, 1820-50), 
          sovrastato da alcuni imponenti massi erratici in precario equilibrio 
          sul versante destro (f. SMI - D. Cat Berro). 
           
          Glacier des Evettes: veduta generale dell'anfiteatro morenico che 
          comprende, in primo piano, il cordone PEG, e - più internamente - 
          quelli dell'avanzata glaciale degli Anni 1920 e della recente fase di 
          progresso 1970-86. Si noti l'entità del ritiro intervenuto in poco più 
          di 25 anni, osservando la grande distanza che intercorre tra la morena 
          del 1986 e l'attuale posizione della fronte del ghiacciaio (f. SMI - D. Cat Berro).
 
          Poco a Est 
          del Glacier des Evettes, al di sotto della cresta di confine con 
          l'italiana Val Grande di Lanzo, si trova il Glacier du Gran Méan: 
          il suo regresso nella seconda metà del XX secolo ha determinato la 
          formazione di un ampio lago proglaciale a quota 2870 m, in cui 
          ancora adesso la fronte si immerge generando un ambiente d'alta 
          montagna di grande bellezza, dall'aspetto polare, non così comune 
          nelle Alpi occidentali. 
           
          30.08.2013: il Lac du Grand Méan (2870 m), disseminato di blocchi di 
          ghiaccio staccatisi dalla fronte in acqua dell'omonimo ghiacciaio (un 
          processo chiamato "calving"). Delimitato da morene ampie e ormai 
          piuttosto stabilizzate, questo lago non sembra porre rischi di svuotamento improvviso
 (GLOF = Glacial Lake Outburst Flooding).
 Sullo sfondo, la cresta di confine con la Val Grande di Lanzo
 (f. SMI - D. Cat Berro).
 
           
          30.08.2013: dettaglio della ripida fronte del Glacier du Grand Méan,
          immersa nelle acque del lago proglaciale (f. SMI - D. Cat Berro).
 
           
 Veduta generale del Glacier du Grand Méan ripresa dall'aliante 
          il 06.09.2007,
 in direzione Nord: all'estremità sinistra è visibile il lago 
          proglaciale.
 Più sullo sfondo, i Glaciers du Mulinet e des Sources de l'Arc (f. SMI 
          - L. Mercalli).
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