Al fine di rallentare la fusione e il ritiro dei
ghiacciai, stanno diffondendosi sulle Alpi progetti di copertura
dei ghiacciai nella stagione estiva con teli geotessili
bianchi.
Di pari passo campagne di finanziamento promosse da alcuni circuiti di
pagamento elettronici o più recentemente da start-up, propongono
l'adozione e il salvataggio dei ghiacciai alpini raccogliendo fondi
per finanziare l'acquisto e la stesura di porzioni di telo geotessile.


Esempi di copertura con teli geotessili
di ghiacciai sulle Alpi adibiti a pista per lo sci
estivo. Le porzioni coperte, soggette a minore fusione e perdita di
spessore, rimangono in rilievo di svariati metri rispetto ai settori
scoperti e direttamente raggiunti dalla radiazione solare. Il metodo è
di per sè efficace - proteggendo neve e ghiaccio e ritardando così la
scomparsa del ghiacciaio - tuttavia ha elevati costi energetici e
conseguenze ambientali (tra cui il logorio dei teli e la dispersione
di rifiuti nei dintorni) e pertanto, anche per ragioni
logistiche, una sua applicazione su vasta scala è da considerarsi
impraticabile e comunque inopportuna (foto di Elena Bertoni - in alto
- e Matthias Huss - in basso).
Nel mondo della ricerca in campo glaciologico e climatico si sta
diffondendo una forte preoccupazione per l’ambigua comunicazione
che spesso accompagna la divulgazione di questi progetti.
Essi, come purtroppo succede, non possono essere descritti come
interventi finalizzati al contrasto del cambiamento climatico e
delle conseguenze del riscaldamento globale.
Nel documento indicato in calce, 39 esperti ed esperte di clima e
ghiacciai - con il supporto delle principali istituzioni che si
occupano del monitoraggio dei ghiacciai italiani su scala regionale e
nazionale - spiegano il perché.
Gli interventi di copertura artificiale hanno importanti
conseguenze ambientali e per motivi logistico-economici non
possono essere applicati a un numero rilevante di ghiacciai.
Per citare qualche dato: i ghiacciai italiani occupano oggi circa 360
km2; le azioni di copertura artificiale interessano meno
dello 0,08% di questa superficie e tipicamente ghiacciai che ospitano
piste per lo sci alpino o altre forme di sfruttamento turistico.
Coprire i ghiacciai non significa salvarli.
La copertura dei ghiacciai può avere senso solo se eseguita su
specifiche porzioni di ghiacciai a tutela di interessi economici e
turistici locali.
Trascurare questi aspetti dipingendo la copertura come un intervento
di contrasto al cambiamento climatico si prefigura come un tentativo
di greenwashing di una pratica che presenta anzi diversi impatti
negativi sull’ambiente.
Scarica la
lettera degli scienziati in formato pdf e la
cartella Google Drive contenente anche
alcune immagini.

Foto
Cristian Ferrari
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