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NUOVE STAZIONI METEOROLOGICHE SULLA MONTAGNA
DI BUSSOLENO E CHIANOCCO (VAL SUSA),
IN BACINI SOGGETTI A PIENE TORRENTIZIE IMPULSIVE

16 settembre 2022
SMI / Redazione Nimbus
 

Due nuove stazioni meteorologiche automatiche "Davis" sono state installate nei territori montani in sinistra idrografica della Dora Riparia nei Comuni di Bussoleno e Chianocco (Val Susa, Torino) per il monitoraggio delle condizioni atmosferiche, e in particolare delle precipitazioni, a quote prossime a 1600 m in piccoli bacini torrentizi soggetti all'innesco di piene impulsive e colate detritiche: il bacino del Rio Reforno o Comba delle Foglie (Bussoleno) e quello del Torrente Prebec (Chianocco).


La stazione meteorologica Davis (modello Vantage Pro 2)
operativa dal 7 settembre 2022 nell'alto bacino del Rio Reforno,
a 1600 m in Comune di Bussoleno.
Da questi versanti molto acclivi, percorsi dai grandi incendi di fine agosto 2003 e fine ottobre 2017, nella primavera 2018 si innescarono ripetute piene torrentizie e colate detritiche, culminate nel gravoso evento
del 7 giugno 2018
che causò danni rilevanti a Bussoleno (ma fortunatamente nessuna vittima) nella zona di Via San Lorenzo.
.

Le due installazioni sono state effettuate su suggerimento e con l'assistenza della Società Meteorologica Italiana, grazie al pronto interessamento delle due amministrazioni comunali che ne sono divenute proprietarie, e con la collaborazione delle rispettive squadre locali AIB - Antincendi Boschivi. L'acquisto delle apparecchiature è avvenuto a carico del Comune di Bussoleno, ente capofila del progetto.

Le loro posizioni, entrambe sul versante solatio della Val Susa, sono state scelte per essere il più possibile rappresentative degli areali di potenziale innesco di piene e colate detritiche pericolose nei due bacini.

Stazione n. 1 (Bussoleno):
alto bacino del Rio Reforno - Comba delle Foglie, su cresta a quota 1600 m.

Stazione n. 2 (Chianocco):
presso l'Alpe Combe, su un modesto promontorio al margine di un pascolo pianeggiante, a 1590 m.


Posizione delle due stazioni meteorologiche in una veduta del versante sinistro della Val Susa dal Castello Borello di Bussoleno
(foto del 24 settembre 2015, clicca per ingrandirla):
1. alto bacino Rio Reforno (Bussoleno)
2. Alpe Combe, bacino Torrente Prebec (Chianocco)


Le stazioni, alimentate da piccoli pannelli solari, sono dotate di sensori per la misura di temperatura, umidità e pressione atmosferica, precipitazioni liquide (data l'assenza di collegamento alla rete elettrica non c'è la possibilità di alimentare un riscaldatore per la fusione artificiale della neve raccolta nel pluviometro), velocità e direzione del vento.

La trasmissione dei dati ai server Davis avviene via rete GSM ogni 15 minuti tramite l'apposito modulo Davis Enviromonitor, pensato per ambienti - anche remoti purché raggiunti da segnale di telefonia cellulare - in cui non siano disponibili nelle immediate vicinanze strutture con collegamento internet stabile.
 


Per consultare il riepilogo dei dati meteorologici
della giornata in corso, clicca su:

Stazione Rio Reforno (Bussoleno)

Stazione Alpe Combe (Chianocco)

I dati di queste come di qualunque altra stazione Davis nel mondo
sono consultabili da smartphone anche scaricando gratuitamente
la app Weatherlink e creando un proprio account personale
seguendo le semplici istruzioni a video.

 

 

7 settembre 2022: Mario Antonucci (caposquadra AIB Bussoleno)
e Marco Ghibaudo (gestore del Rifugio Toesca, Bussoleno) durante l'installazione della stazione meteorologica nell'alto bacino del Rio Reforno.


La stazione meteorologica nell'alto bacino del Rio Reforno,
in posizione molto aperta ed esposta su cresta. In alto, sullo sfondo, la sommità del Truc del Vento (1897 m), il cui toponimo è particolarmente calzante data l'effettiva e marcata ventosità del luogo.
 

Veduta generale, da Sud, del bacino del Rio Reforno o Comba delle Foglie, con l'asterisco a indicare la posizione della stazione meteorologica
(31 gennaio 2021).
 


 

La seconda stazione meteorologica (anche in questo caso una Davis Vantage Pro 2), a quota 1590 m presso l'Alpe Combe di Chianocco. 
 

4 agosto 2022, il personale del Comune di Chianocco e della locale squadra AIB durante l'installazione della stazione meteorologica dell'Alpe Combe
(il caposquadra AIB Francesco Pelissero, e il vicensindaco Osvaldo Vair tra gli operai comunali Cristina Croce e Federico Miletto).

 

Perché due stazioni meteorologiche così vicine?

I due punti di misura distano appena 1,5 km in linea d'aria e sono ben visibili tra loro, pressoché alla medesima quota. Come mai così vicini?
Gli apparecchi sono stati installati principalmente per registrare le precipitazioni di rovesci e temporali intensi, concentrati e di solito, per loro natura, molto localizzati, per cui al fine di monitorare efficacemente piccoli bacini torrentizi non è fuori luogo installare strumenti a distanza così ravvicinata.

Durante l'episodio che generò la rovinosa colata di fango e detriti del
7 giugno 2018 su Bussoleno, il temporale fu concentrato nella Comba delle Foglie con apporti stimati da radar in almeno 15 mm in mezz'ora (fonte: ARPA Piemonte), mentre l'adiacente e vicinissimo bacino del Prebec, su cui gravita la stazione ora presente all'Alpe Combe, ricevette piogge molto minori, e non si verificò alcun effetto significativo sul territorio.


I dati ottenuti permetteranno di prevedere piene e dissesti?

Gli strumenti, dotati di un sistema di allarme al superamento di soglie preimpostate, potranno avvisare le amministrazioni del verificarsi di piogge intense in tempo reale, e a posteriori permetteranno di analizzare la risposta dei bacini torrentizi agli episodi piovosi.

Tuttavia i fattori che possono contribuire all'innesco di colate detritiche sono svariati e mutevoli nel tempo e nello spazio: non solo intensità e quantità di pioggia di un episodio in corso, ma anche le precipitazioni pregresse, il contributo di fusione nivale e il conseguente stato di saturazione dei suoli, la disponibilità di materiale solido (detriti rocciosi, resti vegetali...) che il ruscellamento può prendere in carico, e così via...

Pertanto la previsione di eventi di questo genere, così localizzati, rimane molto difficile, sia a livello modellistico nei giorni precedenti, sia all'attivarsi delle precipitazioni, il cui monitoraggio può comunque dare una mano a identificare situazioni potenzialmente pericolose.




Bussoleno, effetti della colata fangoso-detritica del 7 giugno 2018
in Via San Lorenzo, preceduta da episodi minori il 29 aprile e il 9 maggio.
Non si ha notizia di eventi analoghi prima del 2018 lungo il minuscolo Rio Reforno, la cui tombatura e intensa edificazione nella seconda metà del Novecento ha tuttavia costituito un'aggravante allorché gli incendi di ottobre 2017 hanno evidentemente generato una situazione idrogeologica inedita nel modesto bacino a monte.


TORRENTE PREBEC:
TRA I PIU' IRREQUIETI DEL PIEMONTE

A differenza del piccolo Rio Reforno a Bussoleno, per il quale non vi erano precedenti storici noti di episodi dannosi prima che gli incendi del 2017 generassero condizioni inedite e propizie a colate detritiche (suolo denudato, accumulo di residui vegetali bruciati...), il Torrente Prebec in Comune di Chianocco ha una storia particolarmente fitta di eventi alluvionali responsabili di danni nel conoide abitato, con il contributo dell'abbondante materiale detritico reso disponibile dalla coltre morenica rimasta sui versanti dopo le glaciazioni.

Dalla fine del XIX secolo diffusi interventi di sistemazione idraulico-forestale nel bacino e lungo l'asta torrentizia hanno ridotto di molto la frequenza e l'impatto di tali eventi. Tuttavia a metà giugno 1957 una grave alluvione asportò gran parte delle opere e generò diffuse distruzioni.

Le successive riparazioni e la realizzazione di una nuova grande briglia filtrante all'imbocco dell'Orrido di Chianocco al momento hanno scongiurato il verificarsi di ulteriori disastri durante i noti eventi degli ultimi decenni (ottobre 2000, maggio 2008), ma quello del Prebec rimane pur sempre un bacino ad elevata pericolosità e merita pertanto un monitoraggio meteorologico che riprenda, sebbene in misura ridotta, quanto era stato allestito dal CNR-IRPI di Torino negli Anni 1970.

Da questa esigenza è nata l'idea della stazione meteorologica all'Alpe Combe, cui si è aggiunta la seconda nel bacino del Rio Reforno in un progetto congiunto dei due Comuni.

Approfondimento sulle caratteristiche del bacino del Prebec e sulle sue alluvioni storiche: scarica il pdf (tratto dal volume "Duemila anni di clima in Val Susa" di Luca Mercalli e Daniele Cat Berro - 2018, edizioni SMS; clicca qui per acquistare il libro).


L'alto bacino del T. Prebec ripreso dal motoaliante.
1. L'incisione detta "Gran Gorgia", da cui proviene una considerevole porzione dei detriti mobilizzati dal Prebec durante gli eventi alluvionali.
2. Localizzazione della stazione meteorologica dell'Alpe Combe.
3. Sottobacino del Rio Pianfé, tributario destro del Prebec che spesso
ha contribuito significativamente alle piene dell'asta principale.
(foto del 9 settembre 2011, di Luca Mercalli).
 

Giugno 1957: distruzione della strada di accesso a Chianocco a opera del
T. Prebec
durante la più gravosa alluvione del XX secolo nel bacino
(fondo Severino Savi, Archivio Storico Dioceano di Susa).
 



Briglia filtrante ad arco realizzata nel 1977 immediatamente a monte dell'Orrido di Chianocco, con funzione di contenimento dei detriti trasportati dal Prebec durante le piene. L'opera ha ridotto il trasporto solido a valle e ha dunque impedito danni rilevanti nel conoide di Chianocco in occasione delle alluvioni dei decenni recenti (foto del 30 luglio 2015). 
 

La medesima opera quasi interamente colmata dall'irruente colata detritica del 29 agosto 1977, poco dopo la sua realizzazione, a dimostrazione dell'efficacia del manufatto nel contenere la propagazione del carico solido delle piene del Prebec fino al paese di Chianocco.
L'evento si originò in maniera estremamente localizzata nel sottobacino del Rio Pianfé, per poi propagarsi a valle nel Prebec, la cui testata rimase invece indenne e quasi all'asciutto, a testimonianza di quanto sia giustificata la vicinanza delle due stazioni meteorologiche di recente installate (foto del progettista della briglia, geom. Mauro Dana, tratta dalla pubblicazione "Eventi alluvionali e frane nell'Italia Settentrionale 1975-1981", a cura del CNR-IRPI di Torino).

 

Salvo diversa indicazione, le fotografie di questo articolo
sono di Daniele Cat Berro.
 

Un ringraziamento per la gentile trasmissione di immagini e informazioni va a Gianni Mortara, geologo al CNR-IRPI di Torino, vera e propria memoria storica vivente delle trasformazioni geomorfologiche e territoriali delle Alpi, che negli Anni 1970 lavorò intensamente al monitoraggio
del bacino del Prebec.

 

 

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