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29 APRILE 2023: XXIII ASSEMBLEA GENERALE SMI,
PRESENTAZIONE LIBRO "IL CLIMA DI PIACENZA"
E SCOPRIMENTO DELLA TARGA WMO "CENTENNIAL OBSERVING STATIONS" ALL'OSSERVATORIO ALBERONI

10 maggio 2023
SMI / Redazione Nimbus
 

            
 

Dopo tre edizioni svolte a distanza durante la pandemia Covid, sabato
29 aprile 2023 la ventitreesima Assemblea Generale SMI è finalmente tornata in presenza.
Prestigiosa cornice dell'evento - come già era avvenuto nel 2005 - è stato il Collegio Alberoni di Piacenza, grazie alla sempre squisita ospitalità dell'Opera Pia Alberoni che gestisce il grande complesso di cui fa parte anche l'osservatorio meteorologico storico istituito nel 1802 e divenuto operativo con continuità nel 1871, e la cui sorveglianza tecnico-scientifica è ora affidata proprio alla SMI.

Oltre al raduno istituzionale riservato ai Soci, la giornata è stata anche e soprattutto l'occasione per presentare il libro "Il clima di Piacenza", appena pubblicato a cura di Maurizio Ratti quale dodicesimo volume della collana "Memorie dell'Atmosfera" (edizioni SMS), e per inaugurare la targa celebrativa della nomina dell'osservatorio a "Centennial Observing Station" da parte della World Meteorological Organization.


Piacenza - Collegio Alberoni. Il giardino interno e la torre dell'osservatorio edificata nel 1871 (quando vì iniziarono i rilievi meteorologici continuativi), e ancora oggi luogo di misura di radiazione solare, velocità e direzione del vento, mentre temperature, umidità relativa e precipitazioni vengono misurati nel parco adiacente, esterno al complesso collegiale
(foto del 25 settembre 2018, f. A. Quagliaroli).
 

Piacenza - Collegio Alberoni, 29 aprile 2023, XXIII Assemblea Generale SMI: da sinistra, Claudio Castellano (segretario generale), Luca Mercalli (presidente) e Maurizio Ratti (consigliere).


L'ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI

All'Assemblea, convocata alle ore 10:15 nell'elegante Sala degli Arazzi, hanno partecipato 23 Soci SMI in regola con la quota associativa 2023, cui vanno aggiunti due partecipanti per delega e un Socio abitante all'estero che - impossibilitato a intervenire - ha espresso il voto in modalità telematica come permesso dallo Statuto.
Il Presidente SMI Luca Mercalli ha dapprima presentato le molteplici attività associative svolte nel 2022 e quelle in corso e previste nel 2023, poi ha commentato il bilancio economico 2022, approvato all'unanimità con 26 voti favorevoli.
 

presentazione del libro "il clima di piacenza"

Terminati alle 11 gli adempimenti formali dell'Assemblea, momento cruciale della giornata è stata dunque la presentazione pubblica del libro "Il clima di Piacenza", cui hanno partecipato circa 150 persone.

Il volume (316 pagine) è il frutto di anni di lavoro svolto principalmente da Maurizio Ratti, storico socio e consigliere SMI nonché responsabile dell'osservatorio di Pontremoli (Lunigiana) con pluridecennale esperienza nel recupero e analisi di serie meteorologiche storiche, che tra il 2020 e il 2022 ha curato la laboriosa riproduzione fotografica e digitalizzazione di circa 1,4 milioni di dati dai registri originali manoscritti e la loro successiva elaborazione, coadiuvato da Gennaro Di Napoli e Daniele Cat Berro (SMI).

Il libro, considerando la porzione di serie meteorologica continuativa 1871-2022 e cronache di eventi anche più antiche, descrive la storia e l'evoluzione del clima piacentino, i cui evidenti cambiamenti degli ultimi decenni hanno comportato soprattutto un netto aumento di temperatura media (+2,2 °C in un secolo e mezzo) e un dimezzarsi della quantità di neve e del numero di giorni nebbiosi.

La pubblicazione (prezzo di copertina 30 Euro) è acquistabile:

- per corrispondenza sul Meteoshop (qui scontato a 27 Euro per i Soci SMI);
- presso il bookshop del Collegio Alberoni;
- presso la libreria Fahrenheit 451 di Piacenza.

 

La presentazione del libro è stata moderata dal presidente SMI Luca Mercalli e - dopo i saluti delle autorità, di Giorgio Braghieri, presidente dell'Opera Pia, di Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, consorzio per il riciclo degli imballaggi legnosi che ha finanziato la stampa del volume - ha visto l'intervento dell'autore Maurizio Ratti, che ha descritto come è nata l'opera e i risultati principali riguardo alla climatologia della città.

A seguire, la parola è passata agli ospiti tecnico-scientifici della mattinata: Maurizio Maugeri (Università degli Studi di Milano), tra i maggiori esperti italiani di serie meteorologiche storiche, ha descritto la situazione e le prospettive dei numerosi osservatori italiani e il recupero delle loro preziose messi di dati;
Luigi Iafrate (CREA-AC, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, Roma), ha relazionato sulla conservazione del patrimonio italiano di dati meteorologici storici presso gli archivi del CREA, ente che ha ereditato le funzioni dell'ex-UCEA, Ufficio Centrale di Ecologia Agraria, di cui per decenni l'osservatorio Alberoni è stato corrispondente.

Il convegno di presentazione del libro è stato anche l'occasione per ricordare la figura di Matteo Cerini, ultimo responsabile "in loco" dell'osservatorio, prematuramente scomparso nel 2014.

Dall'anno successivo, per sopperire alla vacante direzione dell'osservatorio, tramite apposita convenzione l'Opera Pia ha coinvolto nella sorveglianza e nel mantenimento in efficienza della stazione la Società Meteorologica Italiana, il cui Statuto prevede tra gli obiettivi fondamentali proprio la salvaguardia e la valorizzazione degli osservatori storici. I sensori automatici sono stati dunque rinnovati, e si è avviata la filiera di recupero dei dati d'archivio culminata con la pubblicazione del libro.

Ecco un fotoracconto dell'evento di presentazione (foto di Carlo Pagani e Daniele Cat Berro).
 

Nelle tre immagini qui sopra, i saluti iniziali di Francesco Brianzi (Assessore comunale alle politiche giovanili, Università e ricerca, con delega all'Agenda 2030) e di Paola Gazzolo (presidente del Consiglio comunale),
nonché l'introduzione di Giorgio Braghieri, presidente dell'Opera Pia Alberoni.
 

Circa 150 le persone presenti nell'elegante Sala degli Arazzi, gentilmente messa a disposizione dall'Opera Pia Alberoni.
 



L'invervento di Nicola Semeraro, presidente del consorzio Rilegno,
ente finanziatore della stampa del volume.


Luca Mercalli introduce la lectio di Maurizio Ratti,
autore del libro, sul clima piacentino.
 

Maurizio Ratti durante la sua ricca descrizione del lavoro che ha portato alla realizzazione del volume, e delle caratteristiche e dei cambiamenti
recenti del clima della città.


Maurizio Maugeri (Università degli Studi di Milano) fa il punto sulla situazione degli osservatori in Italia e sulle iniziative di recupero delle loro serie storiche, di cui Piacenza ha costituito un importante tassello.


Luigi Iafrate, funzionario CREA-AC, descrive al pubblico le sfide della conservazione del tesoro di antiche serie di dati meteorologici presso le sedi dell'Ente a Roma.

 

scoprimento della targa wmo
"centennial observing station",
visita all'osservatorio e alle collezioni artistiche e scientifiche del collegio

Dopo l'ottimo pranzo nel refettorio del Collegio, Soci SMI, collaboratori e relatori del convegno mattutino hanno proseguito con la visita, particolarmente gradita a tutti i partecipanti, agli osservatori meteorologico e sismico e alle eccezionali collezioni artistiche e scientifiche del Collegio, in cui spicca il quattrocentesco Ecce Homo di Antonello da Messina.

Ma, prima di dividersi in due lungo il percorso con l'accompagnamento delle guide del Collegio, il gruppo si è radunato nel corridoio sottostante l'osservatorio, dove è stata posta la targa che ricorda la nomina della stazione piacentina quale "Centennial Observing Station" da parte dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), nel quadro di un'iniziativa internazionale volta a valorizzare gli osservatori meteorologici con almeno cent'anni di misure continuative e le loro collezioni di strumenti e registri antichi.

L'importante e autorevole riconoscimento è avvenuto nel settembre 2020, e ora, passate le restrizioni imposte dalla pandemia, l'Assemblea SMI e il convegno sono stati un'ottima occasione per procedere con la posa e il simbolico scoprimento della targa.

A tal proposito ringraziamo Maria Carmen Beltrano (già funzionario dell'UCEA, poi CREA, Roma), riferimento italiano presso la WMO per il programma "Centennial Observing Stations", e presente all'evento del 29 aprile a Piacenza, per l'assistenza e i consigli in fase di candidatura dell'osservatorio.
 

Giorgio Braghieri (presidente Opera Pia Alberoni) e Luca Mercalli
(presidente SMI) scoprono la targa WMO "Centennial Observing Stations" all'osservatorio Alberoni.
A destra si riconoscono Franca Mangianti (già funzionario UCEA, poi CREA, Roma) e Maurizio Maugeri (Università degli Studi di Milano), con i quali per decenni SMI ha intessuto proficue relazioni: la presenza di entrambi a questo evento ha assunto particolare significato, in ragione del loro pluridecennale ruolo di salvaguardia, promozione e studio delle lunghe serie storiche di dati meteorologici in Italia.
 



Soci SMI e relatori in visita al locale dell'osservatorio meteorologico Alberoni, dove l'Opera Pia ha recentemente migliorato e valorizzato la musealizzazione di strumenti e registri antichi.
 

Maria Rosa Pezza, ricercatrice e guida presso il Collegio Alberoni, mostra un "avvisatore di temporali" conservato nella collezione di strumenti storici  dell'osservatorio.
 

Il legame tra SMI e osservatorio Alberoni è antico: fin dagli Anni Sessanta-Settanta dell'Ottocento padre Giovanni Battista Manzi, sotto la cui direzione iniziarono le misure continuative nel 1871, intrattenne vivaci contatti con padre Denza a Moncalieri, e l'attestato qui sopra, risalente al 1932, sancisce l'iscrizione dell'osservatorio tra i membri effettivi della Società Meteorologica Italiana. Una tradizione che prosegue ora con rinnovata efficacia.


Sosta sulla terrazza sommitale della torre dell'osservatorio, a circa 20 m dal suolo, dove attualmente si compiono le misure elettroniche di radiazione solare, velocità e direzione del vento, ma si trovano ancora - benché non più attivi - anemometri e banderuole installati tra fine Ottocento e metà Novecento.
 



Il pluviometro e la capannina meteorologica nel parco adiacente al Collegio: qui, in condizioni ambientali sostanzialmente immutate nonostante la recente espansione urbana, si eseguono le misure di precipitazioni, temperatura e umidità relativa che proseguono la serie ininterrotta dal 1871. A inizio Anni Sessanta del Novecento agli strumenti nella torre, attivi dal 1871, vennero affiancati quelli nel parco. Ma sulla torre le misure proseguirono fino al 1975 per le precipitazioni e al 1994 per le temperature, costituendo un'importante serie parallela (più unica che rara per lunghezza) utile per l'omogeneizzazione della serie storica.

Il 29 aprile 2023, giorno dell'Assemblea SMI e della presentazione del libro, l'osservatorio rileva i seguenti dati:

temperatura minima: 11,7 °C;
temperatura massima: 21,8 °C;
umidità relativa minima: 68%;
umidità relativa massima: 96%;
precipitazioni: 0,2 mm (debole pioggia in tarda mattinata);
velocità media del vento: 4,3 km/h;
velocità massima del vento: 20 km/h da Sud-Est;
cielo per lo più nuvoloso, alcune schiarite specie nel primo pomeriggio.
 

Al termine della giornata, prima di lasciare la città, uno sguardo al Po in magra storica: secondo ARPAE (Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'Emilia-Romagna) la portata media il 29 aprile 2023 era di 197 m3/s, meno di un quinto del normale per il periodo, a causa dell'eccezionale siccità in corso da fine 2021 soprattutto in Piemonte, laddove il fiume ha origine. Nei due giorni seguenti (30 aprile-1° maggio) piogge abbondanti bagneranno finalmente il Nord-Ovest e la portata salirà rapidamente a 800 m3/s, salvo poi discendere - passato l'effimero impulso di piena - con altrettanta rapidità. Diversa la situazione in Romagna, colpita il 3 maggio 2023 da un'alluvione dei fiumi appenninici tra le più gravi da decenni, con centinaia di sfollati e due vittime.


A proposito di alluvioni, ecco due immagini del monumentale idrometro (padimetro) realizzato - probabilmente nei primi decenni del Novecento - dal Genio Civile in sponda destra del Po a Piacenza, in corrispondenza della spalla del ponte ferroviario, a breve distanza dalla Società Canottieri Nino Bixio. Su un lato del pilastro (prima fotografia) è riportata la graduazione per la lettura diretta dei livelli in caso di piena, mentre su quello opposto (seconda fotografia) sono indicate le "tacche" con le altezze idrometriche raggiunte durante i maggiori episodi alluvionali, tra cui spicca, più in alto di tutti, il caso del 17 ottobre 2000 (10,50 m). Si tratta di un'opera nel suo genere tra le più belle e meglio conservate (e aggiornate!) in Italia. Oggi la misura dei livelli del fiume (e di conseguenza delle portate tramite opportuna scala dei deflussi) è tuttavia garantita dall'idrometro automatico ARPAE collocato proprio sul ponte ferroviario. Le piene storiche del Po sono commentate nel capitolo 8 (precipitazioni) del libro "Il clima di Piacenza". 
 

Come visitare l'osservatorio meteorologico
e le collezioni artistiche e scientifiche
del Collegio Alberoni?


Il Collegio e il suo patrimonio culturale, osservatorio incluso, sono accessibili con visite guidate tutte le domeniche (eccetto in luglio e agosto), o anche in giorni feriali su appuntamento sia per singoli visitatori sia per gruppi.

Clicca QUI per informazioni più dettagliate.

 

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