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LUGLIO 2015 IN ITALIA: MAI COSI' CALDO DA 200 ANNI


Daniele Cat Berro e Luca Mercalli, SMI / Redazione Nimbus
7 Agosto 2015


La straordinaria persistenza di anticicloni nord-africani ha determinato ripetute ondate di canicola in Italia (e in generale in Europa centro-meridionale) nel luglio 2015, che è così diventato il più caldo dal 1800 a livello nazionale, ma talora il mese più rovente in assoluto in diverse città del Nord, superando perfino l'agosto 2003 in termini di temperatura media mensile (es. a Torino e Bolzano).

La calura è stata accompagnata da un notevole deficit di precipitazioni (-32% a scala italiana), ma anche da elevata umidità relativa con afa insopportabile soprattutto durante l'ondata di caldo di inizio mese (6-7 luglio).

Le fasi temporalesche sono state effimere, non hanno determinato raffrescamenti significativi, tuttavia sono state a volte distruttive (tornado EF4 dell'8 luglio nel Veneziano, vedi sotto).

5 agosto 2015: dopo il luglio più caldo mai rilevato al Nord Italia e un mese e mezzo di precipitazioni rare e scarse, la stazione meteorologica ARPA Lombardia di Carona-Carisole
(1950 m, Val Brembana) giace tra pascoli ormai rinsecchiti, rari a vedersi nelle umide
e verdi Alpi Orobie (f. Corrado Scolari).

 



Anomalie del geopotenziale (in alto) e della temperatura (qui sopra) alla superficie isobarica di 500 hPa nel luglio 2015 in Europa. Tutto il settore centro-meridionale del continente ha vissuto una situazione ben più anticiclonica del normale alle quote medie della troposfera (circa 5500 m), e -  parallelamente - un eccesso termico anche di oltre 2-3 °C sulle medie mensili dai Pirenei al Nord Italia e ai Balcani. Le fresche depressioni atlantiche hanno invece prevalso sull'Europa settentrionale. Una configurazione esattamente opposta a quella dell'estate 2014
(Fonte: ESRL-NOAA).


Nella tabella sottostante, riepilogo delle principali statistiche termo-pluviometriche riferite al luglio 2015 in alcuni osservatori del Nord Italia (cliccare sulla tabella per aprirla in pdf; le celle colorate indicano il raggiungimento o superamento dei precedenti record di caldo e/o siccità).


Temperature: luglio più caldo dal 1800 in Italia,
talora il mese più rovente in assoluto

A scala nazionale è risultato dunque il luglio più caldo dal 1800 con anomalia media di +3.5 °C, e pressoché equivalente sia sulle temperature minime, sia sulle massime.
Solo all'estremo Sud le deviazioni dal normale sono state meno marcate, ma pur sempre attorno a +1 °C in Sicilia.

Al Nord Italia, con temperature medie mensili estesamente di 27-29 °C e scarti dalla media 1981-2010 attorno a +4 °C, è stato non solo il luglio più caldo (con la sola eccezione di Genova, imbattuto il primato del luglio 2006), ma talora il mese più bollente in assoluto nelle serie termometriche ultrasecolari, superando incredibilmente anche di 1 °C il rovente agosto 2003, come accaduto a Torino e Bolzano.
La Pianura Padana ha vissuto un luglio che a livello termico sarebbe stato normale per città come Tripoli, Siviglia e Calcutta!

Un po' meno estrema la situazione tra Liguria e Lunigiana, nonché, localmente, all'estremo Nord-Est:
- a Pontremoli la Tmed di 24.9 °C ha lasciato imbattuto per un soffio il record dell'agosto 2003 (Tmed 25.1 °C);
- a Genova, con media di 26.6 °C, il mese è rimasto in terza posizione dopo agosto 2003 (27.6 °C) e luglio 2006 (26.7 °C);
- stessa classifica a Borgo Grotta Gigante (Carso triestino), dove i dati preliminari indicano per luglio 2015 una media di 25.0 °C, rispetto ai 25.6 °C del luglio 2006 e ai 26.0 °C dell'agosto 2003.

A livello giornaliero solo localmente si sono stabiliti nuovi record assoluti di temperatura massima (es. 40.2 °C a Gradisca d'Isonzo, Gorizia, il 22 luglio), mentre ad essere più diffusamente eccezionali a scala ultrasecolare sono state le temperature minime di alcune notti:
nuovi primati a Torino e Bolzano il 7 luglio (Tmin rispettivamente di 26.8 e 25.0 °C), e a Milano e Modena il 22 luglio (28.0 e 28.9 °C).


Anomalie termiche del luglio 2015 in Italia. A livello nazionale è stato il luglio più caldo dal 1800 con anomalia media di +3.5 °C, più marcata al Centro-Nord (circa +4 °C) e un po' più attenuata al Meridione e soprattutto in Sicilia (circa +1 °C). Fonte: CNR-ISAC, Bologna.
 



Serie delle temperature medie di luglio a Torino e Modena. Entrambi gli osservatori hanno stabilito di gran lunga il nuovo record mensile rispettivamente dal 1753 e dal 1861,
superando di oltre 1 °C i precedenti primati del luglio 2006 e luglio 2012 (pallini rossi).
 







Elenchi dei dieci mesi in assoluto più caldi in alcune lunghe serie di misura termometrica del Nord Italia. Il luglio 2015 è salito in vetta alla classifica a Torino, Bolzano e Modena (superando perfino l'agosto 2003 a Torino e Bolzano, ed eguagliandolo nella città emiliana).
Con temperature medie di 27-29 °C e talora oltre, si può dire che il Nord Italia ha vissuto
un mese di stile nord-africano o andaluso...
Un po' meno estrema, benché sempre molto anomala, la situazione a Genova, dove luglio 2015 si è collocato terzo dopo l'agosto 2003 e il luglio 2006.
Significativo che quasi tutti i 10 mesi più caldi siano successivi al 1990.


Principali periodi di canicola

1-8 luglio
Caldo intenso ed eccezionalmente afoso al Centro-Nord Italia, Tmax fino a 35-38 °C in Pianura Padana, 37 °C a Bolzano-Uff. Idrografico e Firenze-Peretola. Il giorno 8 il caldo più intenso si sposta sull’Adriatico, in Sardegna e al Sud, 40 °C a Bari e 40.7 °C a Monastir (Cagliari). Soffocante combinazione con l’elevata umidità relativa che determinato un disagio fisico pressoché inedito, e temperature minime eccezionalmente elevate al Settentrione.
Il 4, straordinario valore di 34 °C in piena notte ad Alassio a causa di un vento di caduta da NW discendente da sistemi temporaleschi in Piemonte.
Inoltre nella notte del 7 i termometri non scendono sotto i 25 °C a Bolzano, i 25.4 °C a Lugano e i 26.8 °C a Torino, nuovi record rispettivamente dal 1921, 1864 e 1753, anni d’inizio misure.
Costante presenza di polvere sahariana nell’aria.
L’1, calura eccezionale tra Francia e Inghilterra: 36.7 °C a Londra-Heathrow (primato per luglio e per tutto il Regno Unito), 39.7 °C a Paris-Montsouris (valore secondo solo ai 40.4 °C del luglio 1947, nella serie iniziata nel 1873).
Il 7, record assoluto di 39.7 °C a Ginevra (inizio misure nel 1864, superati i 38.9 °C del 28 luglio 1921).

Il 9 luglio rinfresca quasi ovunque dopo un fronte temporalesco atlantico, ma non a Genova, che anzi tocca il massimo termico del mese a causa della tramontana in caduta (föhn) dall’Appennino (Tmax 35.2 °C ad Albaro, valore insolito per il capoluogo ligure); inoltre, ancora 38 °C a Lecce.

13-24 luglio
Nuova lunga ondata di calore, meno afoso rispetto alla precedente, ma con Tmax nell’insieme più elevate. In particolare, il 22, Tmax 36.1 °C a Torino-centro, 38.3 °C a Bolzano, 39 °C nella bassa Modenese e a Foggia, 40.2 °C a Gradisca d’Isonzo (nuovo primato storico per il Friuli-Venezia Giulia), 40.9 °C ad Acqui Terme (AL).
Nello stesso giorno, Tmin record agli osservatori di Milano e Modena, rispettivamente 28.0 °C e 28.9 °C. Inoltre, il 16 Bolzano ritocca ulteriormente il record di temperatura minima, con 25.8 °C.

27-31 luglio: la canicola si sposta al Sud, mentre il Nord rimane sotto un flusso atlantico meno caldo. Tmax 40.1 °C a Dorgali-Filitta (Nuoro) il 29; 40.8 °C a Caltanissetta il 30; 42.0 °C a Siracusa e 42.9 °C a Paternò (Catania) il 31.

5-7 agosto: il gran caldo si riprende, stavolta di nuovo al Centro-Nord. Il 6, nella notte record di altezza dell'isoterma 0 °C al di sopra dell'aeroporto di Cuneo-Levaldigi, ben 5294 m (pagina con i rilevamenti completi lungo tutto il profilo atmosferico)!
Poche ore più tardi, Tmax 37.2 °C a Mirandola-ARPA EMR (Modena), 37.3 °C a Monfalcone-OSMER (Gorizia), 37.5 °C a Bolzano-Uff. Idrografico, 37.7 °C a Pontremoli-SMI, 40.4 °C a Castelmartini-SIR (Pistoia).
Il 7, il vento da Nord in "caduta" dall'Appennino (föhn) si è eccezionalmente arroventato su Genova, fino a 38.5 °C all'aeroporto di Sestri, primato assoluto da inizio misure nel 1928, e a 37.3 °C all'osservatorio storico universitario di Via Balbi, anche qui record assoluto, dal 1822 (grafico qui sotto).



Il 7 agosto 2015 è stata una giornata storica per le temperature genovesi: un moderato vento di caduta dall'Appennino ha prevalso sulle mitiganti brezze di mare, per cui i termometri sono balzati a livelli mai raggiunti nelle lunghe serie di misura. Qui l'andamento delle temperature minime, medie e massime orarie all'osservatorio storico di Via Balbi, dove si sono toccate punte di 37.3 °C alle h 16 e h 17 (record assoluto dal 1822). Fonte: Università di Genova.
 

6-7 luglio: afa eccezionale e pressoché inedita al Nord

La calura della prima decade è stata particolarmente insopportabile per la combinazione con l'elevata umidità relativa. A tal proposito, la temperatura di rugiada (Td, dew point, valore al quale occorre raffreddare un volume d'aria per giungere alla saturazione e dunque alla condensazione del vapore contenuto) è un parametro fisico molto efficace per determinare il livello di afa e conseguente disagio: in genere con Td > 20 °C si avverte caldo afoso.

Ebbene, prendendo a riferimento la pianura torinese, considerando le medie giornaliere della temperatura di rugiada a Caselle (8 osservazioni sinottiche), il 7 luglio 2015 con 23.4 °C è stato stabilito il nuovo primato assoluto da inizio misure nel 1953, superando i 23.3 °C del 14 agosto 1966. Le due giornate del 6-7 luglio 2015 sono state nell'insieme le più opprimenti almeno degli ultimi 62 anni nel Torinese.
Se però si analizzano i valori istantanei di Td a Caselle, il primato di temperatura di rugiada resta quello di 27.2 °C alle h 19 del 14 agosto 1966 (T aria 29.0 °C, UR 90%, copertura nuvolosa 7/8), mentre la Td di 24.9 °C alle h 19 del 7 luglio 2015 (T aria 30.8 °C) si colloca verso il decimo posto della classifica.

Ma l'afa straordinaria ha riguardato tutto il Nord Italia, con valori di temperatura di rugiada che sono saliti perfino a 29 °C sul litorale romagnolo! Nel pomeriggio-sera del 7 luglio, nessuna città dell'India e del Sud-Est asiatico era afosa quanto il Delta del Po e le coste ravennati!

Si può dunque ragionevolmente affermare che su ampie zone del Nord Italia si siano vissute condizioni di disagio fisico da caldo afoso di intensità e durata praticamente sconosciute in precedenza.


Anche il Mediterraneo "ribolle"...

Anche le acque del Mediterraneo si sono scaldate in modo straordinario, toccando i 29-30 °C in superficie sul Mar Ligure, Tirreno e alto Adriatico nella terza decade di luglio. L'eccesso termico ha determinato un grave abbassamento delle quantità di ossigeno disciolto, e nella laguna di Orbetello (Grosseto) si è avuta un’eccezionale moria di pesci con danni per oltre 10 milioni di euro al settore dell’ittiocultura.
 



La fusione nivale attorno a 3000 m di quota sulle Alpi è cominciata con circa un mese di anticipo, a inizio maggio 2015, e le successive intense ondate di calura hanno precocemente consumato il pur abbondante manto nevoso stagionale sui ghiacciai, esponendoli a bilanci di massa che entro fine estate diverranno sicuramente molto negativi.
Qui il ghiacciaio Ciardoney (Gran Paradiso) visto dall'elicottero il 21 luglio 2015, già privo di neve residua su circa metà della sua superficie (f. D. Cat Berro).  



Poco distante, alla testata del Vallone d'Eugio (Valle Orco, versante Sud del Gran Paradiso), il remoto e affascinante Lago Gelato un tempo era in effetti coperto da banchi di ghiaccio fino a tarda estate a quota 2850 m, mentre qui lo vediamo già interamente scongelato
il 19 luglio 2015 (f. Gianpaolo Castellano). 



Altre due immagini che testimoniano l'ingente fusione glaciale in corso nell'estate 2015: copiose cascate sgorgano dalle ripide lingue frontali dei ghiacciai delle Grandes Murailles e di Tza de Tzan (Valpelline, AO), il 25 luglio 2015 (f. Egidio Bergerone). 
 

Il caldo estremo ha inoltre contribuito a una sequenza di nuovi record dei consumi elettrici elettrici nazionali, spinti ai massimi dai condizionatori sempre più diffusi dopo l’eccezionale estate 2003: picco di potenza erogata di 56.883 megawatt l’8 luglio 2015, poi superato dai 57.608 MW del 16 e ancora dai 59.126 MW del giorno 21 (dati Terna).
 

Confronto con l'estate 2003:
nel 2015 calura estrema meno prolungata,
ma notti tropicali e maggiore disagio da afa

Se a livello mensile nel luglio 2015 la calura ha superato quella del terribile agosto 2003 quasi ovunque tra Alpi e Nord Italia, a scala stagionale (trimestre giugno-agosto) rimarrà sicuramente imbattuto l'episodio epocale di 12 anni fa, quando - a differenza di quest'anno - canicola e siccità iniziarono già in maggio e proseguirono quasi ininterrottamente fino a fine agosto.

All'epoca peraltro vennero registrate quasi ovunque Tmax giornaliere superiori, soprattutto l'11 agosto 2003, con i 40 °C diffusamente raggiunti in Valpadana, e nell'intera Europa si registrò un eccesso di mortalità dell'ordine di 70.000 unità (quest'anno il numero definitivo di eventuali vittime non è ancora noto; per ora ARPA Piemonte ha segnalato - a metà luglio 2015 - una prima stima di un centinaio di vittime in più rispetto al normale a Torino, +33%).

Tuttavia si trattò allora di caldo torrido (ovvero asciutto), con atmosfera più limpida e umidità relativa anche inferiore al 30% nelle ore centrali della giornata, mentre nel caso del luglio 2015 la sfavorevole combinazione con una maggiore quantità di vapore nell'aria ha determinato peggiori condizioni di disagio fisico da afa, in particolare nella prima decade (vedi considerazioni sopra).

Inoltre, nel luglio 2015 l'atmosfera spesso torbida e umida ha rallentato il raffrescamento dopo il tramonto, per cui anche le notti sono state straordinariamente calde e afose (vedi sopra i nuovi record di Tmin, da Torino a Bolzano).

In ogni caso, al di là delle differenze o delle analogie più o meno marcate tra i due eventi, ciò che preoccupa è la frequenza con cui di recente si stanno manifestando ondate di calura estrema che fino a circa 15 anni fa erano pressoché sconosciute: nel 2003 in Europa, nel 2010 in Russia, nel 2012 negli Stati Uniti, nel 2015 nuovamente in Europa e West americano...
Secondo i climatologi tale maggiore ricorrenza è sintomo del riscaldamento globale in corso, e supera ciò che avverrebbe con la naturale variabilità del clima.

Articolo sull'aumento di frequenza delle ondate di calura estrema in Europa dal 2003 apparso su "Nature": "Dramatically increasing chance of extremely hot summers since the 2003 European heatwave", di N. Christidis e collaboratori (MetOffice - Hadley Center, UK).
 


Luglio 2015: non solo rovente, ma anche molto soleggiato

Il predominio delle alte pressioni si è tradotto, oltre che in temperature eccezionalmente elevate, anche in un soleggiamento particolarmente "generoso". All'osservatorio SMI di Pontremoli il sole ha brillato per ben 348 ore, come mai era accaduto in luglio dal 1994 (grafico sottostante), situazione opposta a quella grigia e umida di un anno fa... Curioso che in due anni consecutivi si siano osservati i mesi di luglio rispettivamente più grigio (solo 225 ore soleggiate nel luglio 2014) e più solare in 22 anni di misure!

Precipitazioni: siccità e fiumi in magra,
ma anche dannosi temporali

Nel luglio 2015 la prevalenza di anticicloni subtropicali ha determinato nell'insieme del Paese un deficit di precipitazioni del 32% secondo il CNR-ISAC, con siccità diffusa da Nord a Sud salvo isolate eccezioni.

Particolarmente critica rispetto al consueto la situazione in bassa Valpadana, dove i temporali sono stati particolarmente rari: nemmeno una goccia a Parma, come in luglio era accaduto solo nel 1861 e nel 1878 (serie pluviometrica iniziata nel 1831), e così a Imperia, dove però è meno eccezionale che il mese centrale dell'estate trascorra interamente all'asciutto (altri 22 casi dal 1876 a oggi).

Benché si arrivasse da stagioni precedenti molto ricche di precipitazioni, con il concorso delle temperature eccezionalmente elevate i suoli si sono rapidamente disseccati in superficie, avviando una "siccità agricola" che ARPA Emilia Romagna in un report ha definito "grave o gravissima".

Dopo un mese di siccità e con il precoce esaurimento della neve in alta quota i fiumi sono rapidamente entrati in magra: secondo gli aggiornamenti di ARPA Piemonte, la portata del Po a Isola Sant'Antonio (all'uscita dal territorio regionale, al confine tra Alessandrino e Pavese) è scesa a poco oltre 50 m3/s il 17 luglio, sotto il deflusso minimo vitale, sfiorando il minimo storico di 43 m3/s del 2003, rispetto ai 259 m3/s normali dell’ultimo ventennio a metà luglio.

 

Anomalie pluviometriche in Italia nel luglio 2015: è mancato un terzo della precipitazione normalmente attesa, salvo locali eccezioni. Siccità importante soprattutto in bassa Valpadana (fonte: ISAC-CNR, Bologna).
 



Torino-Mirafiori: il traliccio della stazione meteorologica al campus CNR, interamente seccato
il 17 luglio 2015, a un mese esatto dall'ultima precipitazione significativa (f. Daniele Cat Berro).




La siccità si fa sentire anche in montagna, dove - nonostante i più frequenti temporali - i suoli ripidi e poco profondi perdono più rapidamente il prezioso contenuto idrico. Qui i pascoli dell'Alpe Combe, a 1600 m sulle alture di Chianocco (Val Susa), precocemente ingialliti il 18 luglio 2015, in parte per la siccità, in parte per la maturazione anticipata delle graminee (f. Daniele Cat Berro). 




Campo di mais non irriguo in evidente sofferenza da siccità a Bosconero (20 km a Nord di Torino) il 27 luglio 2015 (f. Daniele Cat Berro). 




Si sono salvate solo le colture che hanno potuto beneficiare dell'irrigazione, in tal caso approfittando talora delle temperature tropicali... Qui un campo di mais intorno a Rivarolo Canavese, Torino (27.07.2015, f. Daniele Cat Berro). 
 

Non sono mancati tuttavia violenti temporali, talora “di calore”, talora di natura frontale durante i rari passaggi di fronti atlantici.

3 luglio 2015: temporali di calore pomeridiani e serali, forti grandinate in bassa Valtellina (72 mm a Talamona), allagamenti in Trentino, piccole frane sulle strade in Val Badia e Val Martello, spettacolare tempesta elettrica notturna sul Torinese.

8 luglio: un fronte atlantico valica le Alpi rimescolando l’aria e portando sollievo ma a prezzo di rovinosi temporali. Grandinate nella notte in Valtellina, poi intensi scrosci dal Trentino alla Carnia (42 mm a Lavarone, Trento; 68 mm a Breganze, Vicenza), colate di detriti in Val di Fassa e sulla statale “Alemagna” per Cortina, interrotta (due auto travolte ma nessun ferito), grandine da oltre 5 cm a Thiene (Vicenza), ma soprattutto furioso tornado di livello EF4 (venti
rotanti a 267-322 km/h) alle 17:30 a Dolo e Mira (Venezia), distruzioni per almeno 55 milioni di euro, una vittima e una settantina di feriti. Uno dei tornado più violenti mai visti in Veneto,
superiore agli eventi del 6 luglio 2008 a Salboro-Albignasego (Padova) e del 6 giugno 2009 a Riese Pio X (Treviso), entrambi EF3; paragonabile a quello dell’11 settembre 1970 che tuttavia percorse 70 km dai Colli Euganei alla laguna causando ben 36 morti, e inferiore all’episodio del 23
luglio 1930 a Selva del Montello (Treviso), il più estremo documentato in Italia (grado EF5, 23 vittime).

16 luglio: forte grandinata in Val Passiria (Bolzano)

24 luglio: 59 mm a Panni (Foggia), alcuni feriti a Carosino (Taranto) per lo scoperchiamento di un campo sportivo. Nel pomeriggio-sera all’avvicinarsi della “coda” di una perturbazione
occidentale, temporali più organizzati al Nord: 56 mm di pioggia a Torino-Sud, allagamenti e caduta di rami nei viali.

25 luglio: i temporali si concentrano tra Liguria e alta Toscana al mattino (allagamenti a Pisa, 54 mm) e in provincia di Udine la sera (ben 148 mm a Fagagna, strade inondate e alberi abbattuti, spenti gli incendi boschivi sulle alture di Moggio Udinese), ma rimane una generale situazione di siccità specie al Nord-Ovest.

28 luglio
: nubifragio con forte vento nel Vicentino, 35 mm a Chiampo, tetti divelti, black-out,
alberi caduti e strade interrotte.

30 luglio: la sera grandinata distruttiva nel Modenese, a Maranello e dintorni, chicchi come
palle da tennis sui vigneti di Lambrusco.

1° agosto: temporali dalla Toscana al Nord-Est, di cui uno rovinoso su Firenze: 50-60 mm
di pioggia in centro, inondazioni nei quartieri Sud, auto in panne, una ventina di feriti per alberi e rami caduti, decine di tetti scoperchiati, treni fermi sulla linea per Roma.

4 agosto: rovesci temporaleschi intorno al massiccio dolomitico dell’Antelao, benché di entità non eccezionale (40 mm in meno di un’ora presso Cancia, Belluno), attivano una violenta colata detritica lungo il Ru Secco che investe San Vito di Cadore causando 3 vittime.
 

2015: estate calda ma particolarmente "elettrica" in Piemonte

In Piemonte l'estate 2015 è stata molto calda ma anche decisamente ricca di fulmini, stando ai dati rilevati dal Cesi (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano): nei primi sette mesi del 2015 ne sono caduti oltre 96.000, vale a dire circa 3.8 per chilometro quadrato di territorio regionale, almeno il doppio della media 2000-2014 (47.000 lampi, 1,9 al chilometro quadrato) riferita però a tutto l’anno, mentre ora mancano ancora agosto e settembre, mesi potenzialmente assai temporaleschi, per cui la statistica finale potrà essere ancor più eclatante.
Un aumento del 134% rispetto ai quasi 42.000 fulmini dello stesso periodo del 2014, nonostante la straordinaria piovosità dello scorso anno.

In effetti la correlazione tra elevate temperature e marcata attività temporalesca non è casuale. Malgrado la prevalenza di anticicloni di questa rovente estate, e dunque la rarità di estese perturbazioni che invece avevano funestato tutta la stagione 2014, proprio il caldo intenso ha incentivato i moti ascensionali dell’aria all’origine di temporali di calore particolarmente produttivi in termini di elettricità. Tra i vari, due episodi in particolare hanno illuminato le notti di Torino e dintorni proprio al culmine di intense ondate di calura, il 7 giugno e il 4 luglio scorsi.

Leggi il comunicato del CESI.




La sera del 3 luglio 2015, al termine di una giornata rovente (35-37 °C in Valpadana occidentale), un ampio Cumulonimbus incus si forma sul Piemonte centrale, toccando almeno i 13-14 km di quota grazie alla notevole altezza raggiunta dalla tropopausa (confine superiore della troposfera) entro una massa d'aria subtropicale molto calda (alle h 00 del 4 luglio, isoterma 0 °C a 4450 m al di sopra di Cuneo-Levaldigi). I lampi nube-nube sono frequentissimi, circa 40-50 al minuto, qui ripresi dalla Val Susa in direzione di Torino. Moderate però le piogge, al più di 29 mm a Costigliole Saluzzo (f. Daniele Cat Berro).




I temporali più rovinosi si formano sul Veneto al passaggio di un fronte atlantico che smorza la calura l'8 luglio 2015. Una supercella attraversa la bassa pianura veneta (qui sopra, veduta da Padova, f. Milos Lago), producendo un eccezionale tornado sul Veneziano. 






Effetti devastanti del tornado di livello EF4 (venti rotanti a 267-322 km/h) che alle 17:30
dell'8 luglio 2015 ha colpito Dolo e Mira (Venezia) causando distruzioni per almeno 55 milioni di euro, una vittima e una settantina di feriti (f. Milos Lago). 





Dopo il passaggio frontale l'aria è finalmente rimescolata, più limpida, asciutta e meno calda: atmosfera trasparente e gradevole già al mattino dell'8 luglio 2015 al Lago delle Streghe, presso l'Alpe Devero (1770 m, Ossola, VB), mentre il Triveneto attende violenti temporali.
Ma la tregua della calura durerà poco... (f. Toni Farina).
 

Le anomalie del luglio 2015 in altri paesi europei

Svizzera: mese più caldo in assoluto dal 1864 al Sud delle Alpi, in Engadina, nel Vallese e nella Svizzera occidentale, superati i primati precedenti che in genere spettavano all’agosto 2003 o al luglio 2006.

Francia: terzo luglio più caldo dal 1900 a scala nazionale, ma il più caldo sulle Alpi, anche più di qualunque altro mese (es. agosto 2003) a Barcelonnette, Embrun, Saint-Auban, Bourg-Saint-Maurice, Val d'Isère e Chamonix. Straordinaria aridità dei suoli.

Austria: luglio più caldo a livello nazionale (anomalia +3.0 °C), e mese più caldo in assoluto a Innsbruck, Klagenfurt e Linz, da inizio misure rispettivamente nel 1777, 1813 e 1816.

Germania
: mese 2.5 °C più caldo rispetto alla media 1961-90; il giorno 5, nuovo record nazionale di 40.3 °C a Kitzingen am Main.


RINGRAZIAMENTI
La redazione di Nimbus ringrazia tutti i numerosi collaboratori ed enti che hanno trasmesso i dati, ma in particolare Luca Lombroso (Osservatorio Geofisico di Modena), Maurizio Ratti (Pontremoli), Roberto Pedemonte (Genova), Carlo Montini (Osservatorio meteo-sismico di Imperia), Paolo Fantini (Osservatorio Università di Parma), Paolo Valisa (Centro Geofisico Prealpino, Varese), Alessio Bozzo (Rovereto), Claudio Mutinelli (Ufficio Idrografico Provincia Autonoma di Bolzano), Bruno Renon (ARPA Veneto), Renato R. Colucci (UMFVG e CNR ISMAR, Trieste), Piero Paolucci (Osservatorio "Serpieri", Università di Urbino), inoltre ARPA Piemonte, ARPA Emilia Romagna e OSMER - Friuli Venezia Giulia.
Gennaro Di Napoli (SMI) ha curato le elaborazioni sulla serie termometrica storica di Torino.


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