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ESTATE 2022 IN ITALIA: ANCORA SICCITA',
E CALDO SIMILE SOLO AL CASO EPOCALE DEL 2003 AL NORD


Daniele Cat Berro e Luca Mercalli, SMI / Redazione Nimbus
8 settembre 2022

 


A un mese dall'articolo di inizio agosto in cui abbiamo descritto le caratteristiche dell'eccezionale anomalia caldo-secca del 2022 fino al mese di luglio, possiamo ora aggiornare l'analisi in occasione della chiusura di un'estate confermatasi straordinaria per durata e intensità della calura, per di più concomitante con condizioni ancora in gran parte siccitose nonostante una maggiore frequenza di temporali - talora rovinosi - in agosto.

Un'immagine che testimonia lo scempio subito dai ghiacciai alpini nell'estate 2022: alcuni banchi di neve residua permangono alla sommità del piccolo Ghiacciaio del Travignolo (gruppo delle Pale di San Martino, Trentino orientale), ma per il resto l'apparato glaciale è al collasso e in parte ricoperto da abbondante detrito roccioso (25 agosto 2022, f. Milos Lago).
 

Per la descrizione completa delle configurazioni atmosferiche dominanti rimandiamo dunque alla precedente notizia, limitandoci qui a riportare, nella tabella sottostante, le principali statistiche climatiche di una serie di osservatori meteorologici storici del Nord Italia (temperature medie giugno-agosto e maggio-agosto; precipitazioni gennaio-agosto; clicca per ingrandire).


TEMPERATURE: DOPO SOLI 19 ANNI,
UN'ALTRA STAGIONE "FUORI SCALA" SIMILE AL 2003,
SPECIALMENTE AL NORD ITALIA

Dai dati emerge, con una certa omogeneità tra una regione e l'altra del Nord Italia, come l'estate sia risultata per lo più seconda tra le più calde nelle serie storiche ultrasecolari dopo il caso epocale del 2003 riferendosi al canonico trimestre giugno-agosto, ma con un distacco modesto e quasi sempre inferiore a 0,5 °C.
Fa eccezione la fascia che va dalla pianura emiliana alle Marche, dove l'episodio rovente di 19 anni fa è rimasto con maggiore franchezza in prima posizione (1,3 °C di divario all'osservatorio di Piacenza-Alberoni). Al contrario, a Moncalieri e Bolzano l'estate del 2003 è stata eguagliata da quella attuale.

Considerando il quadrimestre maggio-agosto, che permette di rappresentare in maniera ancora più efficace il connubio tra intensità e durata del caldo estivo, insorto precocemente proprio alla metà di maggio, l'eccezionalità dell'episodio del 2022 primeggia in molti casi rispetto a quello del 2003, come ad Aosta, al Gran San Bernardo, a Torino, Moncalieri, Bolzano e Rovereto. Altrove rimane in seconda posizione talora per appena 0,1-0,2 °C (Oropa, Pontremoli), confermando distacchi più marcati invece dall'Emilia alle Marche (1,2 °C inferiore a Piacenza).


Tutte le serie storiche analizzate mostrano i vistosi "outliers" rappresentati dalle stagioni estive 2003 e 2022, al di là delle modeste differenze che hanno portato a superare o meno (soprattutto nel caso del quadrimestre maggio-agosto) il caso di 19 anni fa. La tendenza al riscaldamento è evidente ovunque da fine Anni Ottanta del Novecento, e la frequenza di episodi così estremi in rapporto al clima passato (quando erano sconosciuti) aumenta nettamente.
 

LA SITUAZIONE A SCALA NAZIONALE:
SECONDA ESTATE PIU' CALDA, POCO SOTTO IL 2003

Le analisi del CNR-ISAC di Bologna (a cura del dr. Michele Brunetti) indicano che il trimestre estivo giugno-agosto 2022 è stato il secondo più caldo, sia a livello nazionale (anomalia da 1991-2020: +2,06 °C), sia al Nord (+2,32 °C), al Centro (+2,15 °C) e al Sud (+1,89 °C), nella serie storica con inizio nel 1800 (1831 nel caso del Centro Italia).

Il 2003 è rimasto in cima alla classifica, seppure con distacchi limitati a 0,52 °C nell'insieme del Paese, 0,48 °C al Nord, 0,51 °C al Centro e 0,55 °C al Sud.

Più in dettaglio, anche maggio, giugno e luglio 2022 sono stati secondi tra i più caldi a livello nazionale, seguiti da un agosto in sesta posizione.

Il periodo gennaio - agosto resiste invece al primo posto tra i rispettivi periodi più caldi dal 1800, a scala italiana (+0,99 °C) come in tutte le singole sottozone (+1,33 °C al Nord, +0,93 °C al Centro e +0,76 °C al Sud).
 

Anomalie termiche giugno - agosto 2022 in Italia,
rispetto alla media 1991-2020 (fonte: CNR-ISAC Bologna).
Gli eccessi di caldo più marcati hanno interessato il Nord, il medio-alto Tirreno e la Sardegna; scarti dalla norma meno pronunciati invece tra l'Adriatico e l'estremo Sud.
 

Anomalie termiche gennaio - agosto 2022 in Italia,
rispetto alla media 1991-2020 (fonte: CNR-ISAC Bologna).
In questo caso il Nord-Ovest si distingue particolarmente come la zona più interessata dalle anomalie calde, con oltre 1,7 °C sopra la norma su un lungo periodo di 8 mesi.
 

CALDO OSTINATO E SENZA INTERRUZIONI, GIORNO E NOTTE

Ai numerosi record mensili e assoluti di temperatura massima giornaliera registrati tra maggio e luglio 2022, ed elencati qui, in agosto si sono ancora aggiunti i 44,3 °C registrati il giorno 18 durante un episodio di intenso scirocco a Palermo - Punta Raisi (stazione ENAV), primato per qualunque mese dell'anno nella serie iniziata nel 1960.
All'osservatorio "Vaiana" dell'Università, in centro a Palermo, con 43,8 °C è rimasto invece imbattuto il record di 44,6 °C del 25 giugno 2007.

Ma oltre alle singole punte di caldo estremo, più numerose tra il Nord e le regioni tirreniche, a sorprendere è stata la continuità del caldo anomalo. Ecco un paio di esempi al proposito.

1) Torino - Via della Consolata (ARPA Piemonte)
74 giorni con temperatura massima >= 30 °C, pari merito con quanto osservato nel 2003 fino a tutto settembre (ma alla data attuale nel 2003 si era a 73). Media annua 1991-2020: 42 giorni.
Le massime non sono mai scese sotto i 30 °C dal 29 giugno al 28 luglio inclusi (30 giorni consecutivi), né sotto i 33 °C dal 14 al 26 luglio (13 giorni).
Soffocanti sono state pure le ore notturne: fino al 7 settembre, in ben 79 giorni la temperatura minima non è scesa sotto i 20 °C (media annua 1991-2020: 40 giorni), battendo clamorosamente il precedente primato di 62 giorni del 2003.

2) Modena - Osservatorio Geofisico / Piazza Roma (UniMoRe)
Anche in questa stazione storica, riferimento per la pianura emiliana orientale, si sono contati 74 giorni con Tmax >= 30 °C, frequenza superata solo nel 2003 (80 giorni). La media annua 1991-2020 di è 47 giorni.
Fino al 5 settembre sono state 96 le notti "tropicali", con minima >= 20 °C (media 1991-2020: 62 casi), superando così il precedente primato del 2003 (91 casi).

Il sistema di sorveglianza della mortalità da caldo del Ministero della Salute attribuisce alla calura esagerata un aumento dei decessi rispetto all'andamento ordinario di fondo, preliminarmente valutato nel 36% nella seconda metà di luglio 2022 a scala nazionale, sulla base dei dati raccolti in 33 città campione.
 

PROLUNGATA ASSENZA DI GELO E NEVICATE
IN ALTA MONTAGNA

Prosegue tuttora il lungo periodo senza gelo in alta montagna, per lo meno a quote inferiori a 3000 m.

La stazione meteorologica SMI alla fronte del Ghiacciaio Ciardoney (2850 m, Gran Paradiso) da 89 giorni attende di rivedere una pur flebile gelata notturna (ultimo episodio i -1,2 °C del 10 giugno 2022), e per due settimane, dal 14 al 27 luglio, le temperature minime non sono mai scese sotto i 9 °C, giorno e notte! Nella pur breve serie storica della stazione (2010-2022) non si era mai registrato un periodo senza gelo così lungo.

Inoltre lì non si vede nevicare in maniera apprezzabile perfino dal 6 maggio 2022, mentre di solito alcune imbiancate - per quanto effimere - a quelle quote prossime a 3000 m si verificano di solito anche nel cuore dell'estate, e contribuiscono a rallentare la perdita di ghiaccio che invece quest'anno è proseguita senza posa fino ad asportare probabilmente 4 metri e più di spessore glaciale, ma avremo modo di verificarlo con precisione tra pochi di giorni durante la campagna di misure di fine stagione.

Modeste spruzzate di neve sono avvenute solo a quote superiori (ad esempio dai 3000 m il 18-19 agosto sulle Alpi Graie), o localmente più in basso sulle Alpi orientali (il 13 agosto ai 2752 m del Rifugio Lagazuoi, Dolomiti).
 

Il Ghiacciaio Ciardoney (Gran Paradiso) ripreso dalla webcam della stazione meteorologica al mattino del 23 agosto 2022: da fine giugno in poi il ghiacciaio si è ininterrottamente presentato così, totalmente privo di neve residua e senza il minimo sollievo di alcuna nevicata, ancorché effimera. Il torrente glaciale, gonfio d'acqua cerulea per le fini particelle di limo in sospensione, testimonia proprio l'intensa fusione glaciale.


ONDATA DI CALORE MARINO IN ATTENUAZIONE,
MA ANCORA TROPPO CALDO

Il caldo straordinario ha riguardato non solo l'atmosfera ma anche le acque del Mediterraneo, che per gran parte dell'estate hanno mostrato anomalie termiche fin prossime a 5 °C in superficie tra Golfo del Leone, Mar Ligure, Corsica e Sardegna.
A fine agosto 2022 gli eccessi termici si sono ridotti, ma rimaneva un'area di anomalia intorno a +3 °C tra la Corsica e le coste del Midi francese.


Anomalie della temperatura superficiale (SST, Sea Surface Temperature) del Mediterraneo il 22 luglio e 28 agosto 2022
(fonte: European Union, Copernicus Marine Service data).
 

Secondo il report “State of the climate” dell'American Meteorological Society, già nel 2021 si era stabilito un nuovo record di contenuto di calore negli oceani globali: assorbendo questi il 91% dell'energia in eccesso intrappolata nel sistema-Terra dal crescente effetto-serra, sono loro l'indicatore principale del disequilibrio energetico del pianeta, ben più della temperatura atmosferica.

I mari globali sempre più caldi favoriscono lo sviluppo di tempeste più violente e intensificano la fusione e fratturazione delle piattaforme di ghiaccio costiere (ice-shelf) in Antartide, accelerando il flusso del ghiaccio da monte e dunque la perdita di massa glaciale anche dall'interno del continente.

A tal proposito, lo studio “Antarctic calving loss rivals ice-shelf thinning” del Jet Propulsion Laboratory (NASA), pubblicato su Nature ad agosto 2022, ha raddoppiato le precedenti stime della perdita di massa per distacco di iceberg dalle piattaforme glaciali galleggianti antartiche, destabilizzate proprio dalle acque oceaniche più calde: 12 mila miliardi di tonnellate negli ultimi 25 anni.
 

AGOSTO ED ESTATE 2022: I PIU' CALDI IN EUROPA

Secondo gli aggiornamenti del servizio di monitoraggio satellitare del pianeta EU-Copernicus, sia agosto sia l'intero trimestre estivo 2022 in Europa sono stati con ampio margine i più caldi nella serie di dati satellitari cominciata nel 1979 (ma, ragionevolmente, da tempi ben più lunghi).

Agosto con un'anomalia continentale di +1,72 °C rispetto al trentennio 1991-2020 ha superato di ben 0,8 °C il precedente record del 2018. Inoltre nell'agosto 2003 (quarto in classifica) si registrarono anomalie ancora più intense in alcune parti d'Europa ma altre zone furono più fresche del solito, mentre stavolta gli eccessi di caldo sono stati particolarmente estesi, con massime anomalie (anche intorno a +4 °C) in Russia europea, dal Mare di Barents al Caucaso.

Il trimestre giugno-agosto (anomalia continentale: +1,34 °C) ha superato di 0,4 °C il primato stabilito appena un anno fa, nell'estate 2021, di 0,5 °C le stagioni 2010 e 2018, e di 0,6 °C l'estate 2003.

Inoltre, agosto più caldo anche a livello globale, pari merito con quelli del 2017 e 2021.

Più dettagli nell'analisi mensile/stagionale EU-Copernicus.


Anomalie globali ed europee di temperatura dell'aria in superficie nel trimestre giugno-agosto 2022 (fonte: Copernicus Climate Change Service/ECMWF).


PRECIPITAZIONI: TEMPORALI PIU' FREQUENTI IN AGOSTO, DEFICIT IN LIEVE CALO, MA RESTA MARCATO

Più variegata la situazione delle precipitazioni. In generale, rispetto a quanto descritto nel precedente approfondimento, persiste la situazione di marcato deficit pluviometrico, tuttavia - grazie ai temporali tornati più frequenti in agosto - sempre secondo il CNR-ISAC l'ammanco di precipitazioni rispetto al consueto a scala nazionale e da inizio 2022 si è ridotto da -47% (gennaio-luglio) a -41% (gennaio-agosto).

Precipitazioni cumulate a scala nazionale, espresse in forma di frazione mensile progressiva rispetto al totale annuo normale (da 0 a inizio anno, a 1 a fine anno). Tra gennaio e agosto 2022 nell'insieme del Paese si è raccolto circa il 32% del valore normale annuo, rispetto al 54% che si sarebbe già dovuto accumulare secondo la media 1991-2020. Ciò significa che nei primi otto mesi del 2022 si è totalizzato il 59% della precipitazione normale, ovvero con un'anomalia di -41% (fonte: CNR-ISAC Bologna).


A livello locale, Torino, Varese e Pontremoli segnalano i loro periodi gennaio-agosto più secchi nelle serie pluviometriche iniziate rispettivamente nel 1802, 1966 e 1878, con quantità pari a solo 30%, 36% e 45% della norma 1991-2020 (ovvero deficit di -70%, -64% e -55%).

Spiccano soprattutto i miseri 177 mm di Torino-centro, zona ostinatamente scansata da rovesci e temporali, quantità di gran lunga inferiore al precedente minimo storico di 256 mm del periodo gennaio-agosto 1871.

Inoltre, sempre a Torino, i 189,2 mm del periodo dicembre 2021 - agosto 2022 sono in seconda posizione tra i minimi assoluti per qualunque sequenza possibile di 9 mesi consecutivi nella serie dal 1802, a pochi millimetri dal record bisecolare dell'agosto 1816 - aprile 1817 (grafico qui sotto). 
 


Altre località mostrano invece situazioni meno anomale, in particolare lungo la pianura emiliana: a Modena i 316 mm totalizzati in otto mesi (gennaio-agosto 2022) corrispondono al 76% del normale (deficit -24%) e si pongono solo in cinquantunesima posizione dal 1830 riferendosi sempre ai periodi gennaio-agosto (in media un caso simile avviene ogni 3-4 anni). Identica anomalia a Parma per i 343 mm caduti, corrispondenti però alla diciottesima posizione tra i periodi gennaio-agosto più secchi (un caso ogni 8 anni).

Tuttavia i dati di precipitazione totale talora nascondono comunque al loro interno lunghi periodi critici di siccità, intervallati a precipitazioni brevi e concentrate: all'osservatorio "Serpieri" di Urbino, dei 127 mm raccolti nel trimestre estivo, solo 27 mm appartengono ai 79 giorni dal 1° giugno al 18 agosto, dopodiché tre violenti temporali hanno scaricato 100 mm, il primo dei quali con chicchi di grandine simili a palle da tennis nei dintorni della città.

All'osservatorio di Parma gli 80,6 mm piovuti il 19 agosto da soli rappresentano il 23% di quanto totalizzato nei primi otto mesi del 2022.

Dopo il minimo assoluto bisecolare di portata raggiunto dal Po alla stazione idrometrica storica di Ferrara - Pontelagoscuro il 24 luglio 2022, pari ad appena 104 m3/s, un temporale dopo l'altro i deflussi del fiume sono via via aumentati nel corso di agosto fino a riportarsi a 542 m3/s il giorno 21 (a seguito dei forti rovesci del 18-19), per poi stabilizzarsi poco sopra i 350 m3/s a inizio settembre. Per quanto in miglioramento, si tratta pur sempre di un valore pari a circa un terzo della portata normale del periodo.

Il maggiore apporto di acqua dolce ha comunque permesso un arretramento del cuneo salino da 40 a circa 20 km dalla costa adriatica.
 

ANCHE NUBIFRAGI E TEMPESTE

Alcuni eventi temporaleschi di agosto 2022 sono stati particolarmente violenti e dannosi, ecco una cronaca dei più significativi.

5 agosto 2022, Alpi

Nubifragi sulle Alpi al termine di una giornata canicolare, numerose colate di fango e detriti dalla Val Ferret (Courmayeur) alle Dolomiti, con gli eventi più rovinosi in Val di Fassa e Badia (123 mm a Pozza di Fassa, caduti in gran parte in un'ora, rete Meteonetwork).
 

9-11 agosto 2022, Sud Italia

Al cedere dell'anticiclone nord-africano intensi temporali si sono formati al Centro-Sud e sulle isole. Martedì 9 agosto i fenomeni più violenti hanno investito la Campania e in particolare Monteforte Irpino, raggiunto da impetuose colate di fango sotto uno scroscio da 56 mm di pioggia in poco più di mezz'ora: un evento che, seppure in scala minore e senza vittime, ricorda le dinamiche del disastro di Sarno del maggio 1998, e che proprio a Monteforte si era già verificato il 27 settembre 2020.
Anche l'alluvione-lampo che al mattino di venerdì 12 ha colpito Scilla (Reggio Calabria), innescata dai 68 mm piovuti in un'ora sui rilievi soprastanti il borgo (stazione ARPA Calabria di Monte Scrisi), ha un precedente analogo recente, il 16 luglio 2017. Contemporaneamente, gravi dissesti e danni pure a Stromboli. Agli esiti rovinosi di questi episodi ha contribuito in varia misura un mix di concause antropiche tra cui la costrizione di rii in alvei cementificati e di sezione insufficiente a smaltire i pur rari deflussi di piena, e il denudamento dei versanti da parte di incendi boschivi.
Altri nubifragi e inondazioni giovedì 11 nel Cagliaritano, e a causa dei fulmini una vittima a Casteltermini (Agrigento) e quattro feriti a Soverato (Catanzaro).


17-19 agosto 2022, Centro-Nord (tempeste in Liguria e Toscana)

L'enorme quantità di energia e vapore acqueo messi in gioco dall'atmosfera afosa e dal mare 5 °C più caldo del normale hanno incentivato la violenza dei fenomeni all'arrivo dall'Atlantico del primo sistema perturbato organizzato di fine estate.
Episodi rovinosi già la sera di mercoledì 17 tra il Modenese e il Ferrarese (decine di tetti scoperchiati dal vento), poi nelle ore centrali di giovedì 18 un esteso e potente sistema temporalesco ha fatto disastri su Levante Ligure, Appennino Settentrionale e Toscana con venti fino a 144 km/h alla Spezia, due vittime sotto alberi caduti a Carrara e Lucca e decine di feriti, grandine copiosa a Sestri Levante e a Bardi (Parma); scompiglio per il furioso temporale anche a Venezia, e nel Saluzzese (Cuneo) si è passati dalla siccità agli allagamenti per rovesci da ben 201 mm in poche ore, mentre lo scirocco rovente portava la temperatura a 44,3 °C a Palermo-Punta Raisi (vedi commento sopra).
Venerdì 19 temporali in trasferimento verso l’Adriatico, strade inondate da circa 100 mm di pioggia a Ferrara e molti danni per grandine gigante nel Montefeltro e nel Barese.

Le caratteristiche dell'eccezionale tempesta che il 18 agosto - attraversata la Corsica pure lì con gravissimi danni e ben 6 vittime - ha colpito Liguria e Toscana, rendono l'evento assimilabile ai "derecho" che di quando in quando spazzano le pianure statunitensi: violente linee temporalesche associate a sistemi convettivi a mesoscala che rimangono attive per almeno sei ore producendo danni da vento oltre 94 km/h su gran parte di un'area di almeno 100 km di larghezza e 640 km di lunghezza.


Pistoia, un camion colpito dagli alberi abbattuti dalla tempesta
del 18 agosto 2022 (f. Corpo dei Vigili del Fuoco, via ANSA).


Fulminazioni del 18 agosto 2022 in Europa. Si nota il massiccio ammasso di scariche del violentissimo sistema temporalesco che in una dozzina d'ore ha percorso circa 1500 km dalle Baleari al confine tra Austria e Repubblica Ceca, passando per il Centro-Nord Italia
(fonte: Blitzortung - www.lightningmaps.org).

 

ALTRE RISORSE SU CALDO E SICCITA'
DELL'ESTATE 2022

- Estate più calda pari merito con quella del 2017 in Inghilterra, seconda in Francia e Svizzera, terza (pari merito con il 2019) in Germania e quarta in Austria.

- Francia: stima preliminare di 11 mila vittime probabilmente dovute al caldo eccessivo nell'estate 2022.


GRAZIE A...

... tutti i soggetti ed enti che hanno condiviso e pubblicato dati e informazioni, in particolare i soci e corrispondenti SMI Maurizio Ratti (osservatorio di Pontremoli), Paolo Fantini (osservatorio di Parma), Luca Lombroso (Osservatorio Geofisico di Modena), Alessio Bozzo e Filippo Orlando (osservatorio di Rovereto), Paolo Valisa (osservatorio di Varese, Centro Geofisico Prealpino), Piero Paolucci (osservatorio di Urbino).
Inoltre, Luca Maraldo (Provincia Autonoma di Bolzano, Ufficio meteorologia e prevenzione valanghe), Denise Ponziani (Centro Funzionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta), nonché il Copernicus Climate Change Service/ECMWF, il CNR-ISAC di Bologna, ARPA Piemonte, l'osservatorio meteo-sismico del Santuario di Oropa e MeteoSvizzera.

 

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