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TRA SUV E TAV CI PERDIAMO IL SOL
Riflessioni sul rapace uso del suolo e dell’energia e le conseguenze irreversibili sul clima e sul territorio
Luca Mercalli, SMI redazione Nimbus - 8 giugno 2004

Pagina di inizio
CAPITOLO 1
Importanza del suolo per la vita: il primo e ultimo anello della catena alimentare

A Quinto sembrava di non essersi mai accorto che una vita così fitta e varia lussureggiasse in quelle quattro spanne di terra, e adesso, a pensare che lì doveva morire tutto, crescere un castello di pilastri e mattoni, prese una tristezza, un amore fin per le borragini e le ortiche, che era quasi un pentimento.
Italo Calvino, La speculazione edilizia, 1957
Il suolo è un sistema di grande complessità
Un “corpo tridimensionale continuamente variabile nel tempo e nello spazio” (White, 1979) composto di particelle minerali miscelate con sostanze organiche che ospitano vita vegetale e animale, in equilibrio con le condizioni ambientali, in particolare il clima.
Il suolo è un importantissimo anello della catena alimentare e della vita in genere.

…il suolo, come ogni altra risorsa naturale, ha necessità di essere amministrato in modo da fornire i prodotti di oggi, ma nello stesso tempo in modo da preservare il suo potenziale produttivo e il suo valore ricreativo per la posterità.
R.E. White, Introduzione ai principi e all’applicazione della scienza del suolo, 1979
Da esso traggono sostentamento i vegetali di cui ci nutriamo noi e gli animali domestici, dentro di esso vivono funghi, batteri, insetti e altre forme di vita poco o nulla appariscenti che hanno il compito di degradare le sostanze organiche di rifiuto di altri organismi restituendo i componenti chimici primari al ciclo produttivo attivato dalla fotosintesi.
E’ nel suolo che avvengono le complesse reazioni chimiche in grado di liberarci di gran parte dei nostri rifiuti, è nel suolo che nei limiti del possibile – l’inquinamento delle acque e dei materiali solidi viene neutralizzato. E’ nel suolo che l’acqua penetra in profondità e viene immagazzinata a lungo e filtrata naturalmente costituendo il principale serbatoio da cui attingono i pozzi degli acquedotti.
Eppure certi poetici campi di grano che si vedono nelle pubblicità di chi vende pasta e biscotti, sono ormai costruiti al computer e non esistono più nella realtà.

La produzione primaria netta (PPN) dei sistemi fotosintetici vegetali è stimata in 60x109 t di C/ anno. Questa PPN è calcolata al netto della respirazione da parte dei produttori fotosintetici.

Calcolando la superficie delle terre emerse in circa 150x106 km2, la PPN per m2 sarà calcolabile in circa 0.4 kg/m2 (alle nostre latitudini circa 1 kg/m2). La stima del C organico totale del suolo è di 1,5 x 1015 kg, con una media di 10 kg/m2.
Suolo e stabilità del clima

Nei confronti del clima il suolo ha un ruolo di estrema importanza. A seconda della sua copertura (vegetale, minerale o artificiale) la sua capacità di riflettere o immagazzinare energia solare cambia (viene definita albedo) e con essa la temperatura superficiale e il bilancio radiativo della superficie terrestre. E’ nota la differenza di temperatura tra un parcheggio asfaltato e un bosco in una assolata giornata estiva. Da ciò dipende anche la produzione locale di vapore acqueo e il regime delle piogge temporalesche.

< Appennino emiliano: l'armonia del paesaggio permane intatta solo nelle zone a bassa densità di popolazione
L’impermeabilizzazione del suolo influisce sul tasso di infiltrazione delle acque piovane e incrementa lo scorrimento superficiale e le portate dei corsi d’acqua, favorendo alluvioni e allagamenti.
Recentemente il ruolo del suolo è stato riconosciuto basilare anche per i problemi climatici dovuti all’aumento di gas serra: i vegetali che vivono sul suolo immagazzinano infatti imponenti quantità di carbonio non solo nell’apparato epigeo (tronchi, foglie), ma anche in profondità, sia come massa dell’apparato radicale, sia sotto forma di residui organici che permangono per lungo tempo immobilizzando la CO2 che verrebbe altrimenti liberata in atmosfera.

Il sito del CSiTE – Carbon Sequestration in Terrestrial Ecosystem
Il suolo impiega millenni per formarsi: la sua distruzione è irreversibile

Occorrono almeno 100-200 anni perché da un suolo minerale si formi un primo sottile strato di materiale organico stabilizzato da vegetali pionieri. Da qui allo sviluppo di un suolo maturo dovrà passare ancora circa un millennio.




< Zona ovest di Torino: l'espansione industriale invade una fertile campagna coltivata da 2 millenni
Chi distrugge suolo fertile e lo copre di cemento compie un danno irreversibile per molti millenni, privando le generazioni future della base del sostentamento.
In Francia, dove pure l’artificializzazione dei suoli è un grave problema, si conosce bene lo stato dello spazio disponibile, al punto che è relativamente facile calcolate che – al tasso di utilizzo attuale, in 160 anni l’intera superficie della nazione sarà cementificata!
 
punto elenco Evoluzione dell'urbanizzazione in Francia: in quanto tempo avremo urbanizzato al 100% l'intera nazione?
punto elenco Osservatorio sul consumo del suolo della Provincia di Torino
Non tutti i suoli sono uguali
Per l’agricoltura, ci sono suoli buoni e altri scadenti. I suoli più fertili e pianeggianti sono detti di Classe I, mentre quelli più ripidi e poveri di Classe VII.
Ovviamente strade, case, ferrovie e zone industriali divorano soprattutto i preziosi suoli di pianura in Classe I…
 

Introduzione | capitolo dopo

Indice capitoli:

Introduzione

  1. Importanza del suolo per la vita: il primo e ultimo anello della catena alimentare
  2. Operazione “Assalto al suolo”: missione compiuta. Il centro commerciale  “La Certosa” di Collegno (TO)
  3. Linee ferroviarie ad alta velocità: un inutile atto d’arroganza tecnologica
  4. I SUV: un affronto alla limitatezza del mondo fisico
  5. L'importanza di un nuovo paradigma
  6. Bibliografia

 


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