DOVE MI TROVO:  Nimbus Web » Eventi meteorologici » Aprile 2024: dal caldo eccezionale al freddo


APRILE 2024: DAL CALDO ECCEZIONALE
A FREDDO E NEVE POCO USUALI

SMI / Redazione Nimbus
24 aprile 2024
(con aggiornamenti del 2 maggio 2024)

 

La primavera è per sua natura una stagione di vivace variabilità termica, ma in Europa è da considerarsi memorabile il brusco passaggio dal caldo eccezionale della prima metà di aprile 2024 al successivo episodio di freddo e neve a bassa quota.

Tuttavia quest'ultimo - ancorché notevole e inconsueto soprattutto per l'estensione su gran parte del continente e la durata di quasi dieci giorni, con alcuni elementi straordinari a lungo termine come le basse temperature massime del 22-23 aprile in Valpadana, per quanto riguarda l'Italia - nel complesso è stato assai meno straordinario del caldo precedente che ha fatto cadere una moltitudine di record secolari per aprile dalla Spagna, all'Italia, ai Balcani.
 

Confronto tra le anomalie di temperatura in Europa e dintorni (rispetto al periodo 1991-2020) il 14 e 22 aprile 2024, al culmine dei due eventi ravvicinati
 di caldo precoce e freddo tardivo (fonte: Climate Pulse,
Copernicus Climate Change Service - C3S
).



PRIMA META' DI APRILE 2024: ECCEZIONALE ANTICIPO
D'ESTATE IN TUTTA L'EUROPA CENTRO-MERIDIONALE

Dopo che già il primo trimestre dell'anno era risultato particolarmente caldo (2,0 °C sopra la norma 1991-2020 in Italia; fonte CNR-ISAC), aprile 2024 ha esordito con due anomali eventi dal tenore pressoché estivo.

Il primo è culminato tra sabato 6 e lunedì 8, quando sulle Alpi - in un'atmosfera di nuovo greve di polvere sahariana (terzo appariscente episodio in due settimane dopo quelli pasquali) - secondo i radiosondaggi l'isoterma 0 °C è balzata alle esorbitanti quote di 4106 m e 4301 m rispettivamente sopra gli aeroporti di Cuneo-Levaldigi e Udine-Rivolto, situazione mai osservata prima in questo mese e che sarebbe esagerata perfino a luglio.

Nonostante le velature e la copiosa polvere desertica in sospensione abbiano limitato la radiazione solare e dunque la risalita delle temperature soprattutto al Nord, in tutto il Paese molte località di pianura e costa sono giunte a 25 °C e oltre (Bologna, Firenze, Lecce, Trapani), con punte fino a 30-33 °C in Sardegna occidentale (29,6 °C a Capo Frasca, stazione dell'AM-Aeronautica Militare di fronte a Oristano, 13 °C sopra media e record per aprile dall'inizio delle misure nel 1962). Da primato anche i 13,9 °C in vetta al Monte Cimone, a 2173 m sull'Appennino Tosco-Emiliano (rete AM, serie dal 1946).

Reanalisi della pressione in superficie (linee isobare bianche) e dell'altezza del geopotenziale al livello di 500 hPa (scala di colore) alle h 00 UTC del 7 aprile 2024. Un anticiclone ben strutturato a tutte le quote della troposfera interessa il Mediterraneo centro-occidentale, l'Italia e la Mitteleuropa, con - al suo interno - aria subtropicale eccezionalmente calda (alle h 12 UTC, isoterme +16 °C a circa 1550 m in libera atmosfera sulle Alpi) e abbondante polvere sahariana in sospensione (fonte: modello GFS, via www.wetterzentrale.de).
 

8 aprile 2024: le isole I Variglioni e la Serpentara, in prossimità di Capo Carbonara (Sud Sardegna) durante il primo periodo anticiclonico e caldo di inizio aprile, durante il quale la stazione meteorologica dell'Aeronautica Militare di Capo Frasca, sul lato opposto della Sardegna (presso Oristano), ha stabilito un nuovo record di temperatura massima per il mese di 29,6 °C (13 °C sopra media). Molto calde anche le acque del Mediterraneo, tra 2 e 3 °C oltre la norma, un'anomalia considerevole per un ambiente termicamente piuttosto stabile come il mare
(f. Daniele Cat Berro).


Il secondo episodio caldo ha raggiunto l'apice domenica 14 aprile con punte di 28-30 °C in Pianura Padana, dove però in genere sono rimasti imbattuti i primati mensili del 9 aprile 2011, mentre diversi record di temperatura massima per il mese vengono stabiliti al Centro-Sud e sulle isole: tra le stazioni AM, con oltre 50-60 anni di dati, segnaliamo i primati di 26,6 °C all'Argentario, 27,8 °C ad Ancona-Falconara, 28,7 °C a Brindisi, 28,9 °C a Olbia, 29,4 °C a Ustica, 30,2 °C a Foggia-Amendola, 30,4 °C a Decimomannu (Cagliari); in alta montagna, 8,2 °C al Plateau Rosa (3488 m, Cervinia), e al Monte Cimone il record mensile raggiunto appena una settimana prima viene ulteriormente superato, e di larga misura, con 15,2 °C, un valore che sarebbe normale a luglio.

Ma in questo periodo è gran parte d'Europa a vivere un'anomalia di caldo tra le più intense mai osservate con nuovi record nazionali di temperatura massima per aprile in Slovenia (31,8 °C), Croazia (31,6 °C) e Bosnia (33,3 °C), e in centinaia di singole località tra cui Barcellona-osservatorio Fabra (29,4 °C), Carcassonne (31,3 °C), Lyon (29,0 °C), Chamonix (27,8 °C), Ginevra (28,3 °C). L'ondata di calore si è poi spostata a Est con punte eccezionali di 30-35 °C tra Russia, Caucaso e Turchia, mentre aria fredda polare si apprestava a raggiungere all'improvviso la regione alpina.

La prima metà di aprile 2024 nel suo insieme è stata una delle più calde nelle serie di misura secolari del Nord Italia, con anomalie termiche tra +3 °C e +4 °C.
Ad esempio:

* terza in classifica a Torino-centro dal 1753, con temperatura media di 17,0 °C (anomalia +3,9 °C rispetto al 1991-2020), dopo i casi del 1981 (17,1 °C) e 2011 (18,5 °C).

* terza anche a Piacenza-Collegio Alberoni, dal 1872, con Tmed 15,7 °C (+3,4 °C), in questo caso dopo le prime metà di aprile 2011 (16,8 °C) e 2017 (16,2 °C).


Reanalisi della pressione in superficie (linee isobare bianche) e dell'altezza del geopotenziale al livello di 500 hPa (scala di colore) alle h 00 UTC del 14 aprile 2024. Ad appena una settimana di distanza, si ripete un episodio di caldo precoce e straordinario. Rispetto all'evento precedente, l'asse del promontorio in quota è decisamente più inclinato e disteso con direzione SW-NE dalle Canarie, alla Spagna, alle Alpi. Le caratteristiche termiche della massa d'aria sono paragonabili, ma la più intensa radiazione solare in assenza di polvere sahariana contribuisce al raggiungimento di temperature al suolo più elevate rispetto al 7-8 aprile
(fonte: modello GFS, via www.wetterzentrale.de).


BRUSCO RAFFREDDAMENTO A META' APRILE 2024

Dopo il picco di caldo del 14 aprile, il robusto anticiclone ha ceduto permettendo l'ingresso, martedì 16, di un fronte freddo da Nord che ha varcato le Alpi seguito da una massa d'aria polare marittima decisamente fredda, innescando forti venti, temporali con grandine sulle Venezie e il calo della neve fino ai 794 m di Tarvisio, dove solo due giorni prima c'erano 26,7 °C (fonte: ARPA FVG-OSMER).

Mercoledì 17 aprile l'instabilità si è estesa anche lungo la penisola con temporali in atmosfera variabile e fresca, rinnovandosi giovedì 18 al Nord all'arrivo di un nuovo nucleo di aria fredda da Nord-Est, con colpi di vento e graupel (o neve tonda) che ha imbiancato la A4 tra Verona e Vicenza.

Nella notte serena di venerdì 19 aprile i vigneti del Piemonte hanno subito alcuni danni da gelo per temperature tra 0 °C e -2 °C (meno estesi e gravi rispetto agli eventi di aprile 2017 e aprile 2021), effetti favoriti dal precoce sviluppo della vegetazione a causa del precedente caldo anomalo.

La neve ha imbiancato l'Appennino meridionale e il Gennargentu dai 1000-1300 m, evento però piuttosto comune in questo periodo dell'anno.

Reanalisi della pressione in superficie (linee isobare bianche) e dell'altezza del geopotenziale al livello di 500 hPa (scala di colore) alle h 00 UTC del 19 aprile 2024. Una saccatura colma di aria fredda si protende dal Nord Europa all'Italia. L'aria fredda aggira le Alpi presentandosi come maestrale in Sardegna e bora sull'alto Adriatico (fonte: modello GFS, via www.wetterzentrale.de).


Più che le temperature minime raggiunte, poco usuali ma registrate più volte in un passato anche recente (come il 19-21 aprile 2017), a sorprendere è stata proprio la rapidità e l'entità del calo termico.

Il radiosondaggio di Udine-Rivolto ha registrato, al livello di 850 hPa in libera atmosfera, un passaggio in 60 ore da 14,0 °C a quota 1588 m alle h 12 UTC del 14 aprile, a 2,2 °C a 1384 m alle h 00 UTC del 17 aprile, in ulteriore diminuzione con i successivi impulsi freddi a -0,9 °C alle h 12 del 19 e a -2,1 °C alle h 00 del 23 aprile.

Ma ben più impressionante è stato il raffreddamento in superficie, come nel caso del Carso e della Slovenia, dove si sono "persi" fino a 26,2 °C in 24 ore (immagine e didascalia qui sotto).


A metà aprile 2024 in particolare la Slovenia ha registrato il più intenso calo termico storicamente noto in 24 ore nel Paese: a Podčetrtek, al confine con la Croazia, si è passati da 27,2 °C alle ore 15 di lunedì 15, a 1,0 °C alle 15 di martedì 16! Si pensa che dietro a variazioni così brusche ci possano essere anche cambiamenti nell'assetto della corrente a getto - il grande “fiume” d'aria che scorre a 5-10 km di quota separando aria polare e subtropicale e modulando il tempo delle medie latitudini - conseguenti al riscaldamento globale e alla contrazione della banchisa artica (fonte: Agenzia slovena dell'ambiente).

Temperature medie orarie registrate dalla nuova stazione climatologica di riferimento installata a Nichelino (Torino Sud) dall'INRiM - Istituto Nazionale per la Ricerca Metrologica. Si tratta della prima stazione nel suo genere in Italia, che si unisce a un network internazionale sotto il coordinamento della World Meteorological Organization (WMO - GCOS, Global Climate Observing System): è equipaggiata con strumenti professionali (termo-igrometri, pluviometri, anemometri, radiometri) frequentemente tarati e collocati seguendo le più severe normative WMO, su prato raso in posizione aperta, ad almeno cento metri di distanza da ogni manufatto in grado di perturbare le misure, in un terreno vincolato e difeso a lungo termine - in questo caso dall'Ente di Gestione delle Aree Protette dei Parchi Reali - da futuri cambiamenti d'uso ed edificazioni.
Da una massima di 28 °C il 14 aprile la temperatura è scesa a una minima di
-2,5 °C il 19 aprile (valori istantanei).
 

Tormenta di neve sotto nubi cumuliformi nel pomeriggio del 18 aprile 2024 a Entracque, a 900 m in Valle Gesso, Cuneo (f. Maddalena Veronese).


La discesa di un ulteriore nucleo di aria fredda la sera del 21 aprile ha generato lo sviluppo di una depressione tra il Golfo Ligure e la Corsica, con annessa perturbazione attiva tra il 22 e il 23 tra Nord Italia e Toscana, e in modo particolare tra la bassa Lombardia e l'Emilia, dove nei due giorni si sono totalizzati anche più di 70 mm di precipitazioni (71,4 mm all'Osservatorio Geofisico di Modena, di cui 60,6 mm il 22, valore giornaliero più elevato per la terza decade di aprile nell'intera serie di misura con inizio nel 1830).

Durante questo episodio le temperature si sono mantenute molto basse anche nelle ore diurne (vedi più avanti), e la neve è riuscita a scendere a quote di bassa collina (500-600 m) dal Cuneese all'Emilia (lieve imbiancata a Mondovì-Piazza al mattino del 22 aprile), con depositi inconsueti per il periodo fino a 50-80 cm di neve fresca sopra i 1300 m sull'Appennino Tosco-Emiliano e 30-50 cm sulle Alpi Liguri e Marittime.

Copiose nevicate fino a bassa quota anche al Nord-Est italiano e in Slovenia tra la sera del 22 e il mattino del 23 aprile, con imbiancate dai 400-500 m sul Carso sloveno nei pressi di Postumia (circa 15 cm dagli 800 m) e apporti di 30-40 cm sui rilievi della Carnia intorno ai 1000 m.

A Sella Nevea (1124 m), dove è operativo l'Alpi Giulie Meteo-Lab ideato dalla Società Meteorologica Alpino-Adriatica, si sono raggiunti 27 cm di neve al suolo il 23 aprile, curiosamente il valore più elevato di tutto l'inverno 2023-24, assai avaro di neve in bassa montagna.

Particolarmente fresche le temperature massime del 23 aprile sulla pianura emiliana:

7,8 °C a Piacenza-Collegio Alberoni, record per la terza decade di aprile nella serie avviata nel 1871 (13 °C sotto la norma 1991-2020);

7,6 °C a Parma-Piazzale S. Croce
, secondo valore più basso nella terza decade di aprile nella serie dal 1878 (13 °C sotto norma), dopo i 7,0 °C del 30 aprile 1984.

Considerando le temperature medie giornaliere, secondo Arpae i valori del 22 e 23 aprile nell'insieme dell'Emilia Romagna (5,9 °C e 5,8 °C, sotto la norma 1991-2020 di 7,5 °C e 8,1 °C) sono stati i più bassi per le rispettive date nella serie regionalizzata, battendo di 0,4 °C e 1,0 °C i precedenti primati che spettavano al 22 e 23 aprile 1991.
Tuttavia, va detto che tutti i giorni dal 12 al 15 aprile 2024 avevano ampiamente battuto i record precedenti, con un picco di temperatura media di 20,5 °C il 14 aprile (7,4 °C sopra media), superiore di ben 4,0 °C al caso del 14 aprile 2017.

A Piacenza la temperatura massima del 23 aprile era inoltre 20,2 °C più bassa rispetto a quella del 14 aprile (28,2 °C), un raffreddamento di cui non si riscontrano precedenti, in un arco di otto giorni, in 154 anni di osservazioni (precedente: diminuzione di 18,7 °C tra gli 11,7 °C di massima del 3 gennaio 1885 e i gelidi -7,0 °C di massima dell'11 gennaio del medesimo anno).

Per quanto basse e talora sotto 0 °C nelle zone più fredde di pianura e fondovalle nelle notti serene, le temperature minime non hanno raggiunto primati di lungo periodo per la seconda e terza decade di aprile (in molti casi grazie a nuvolosità e vento che hanno limitato le inversioni termiche), tanto meno per il mese nel suo insieme, e si pongono a livelli analoghi o spesso meno freddi di altri episodi anche recenti (in primo luogo quello del 20-21 aprile 2017).

Alcuni valori minimi del periodo:

0,4 °C ad Aosta-aeroporto il 19 aprile
(record seconda metà di aprile, serie dal 1974: -3,0 °C il 18 aprile 1978;
fonte: Centro Funzionale Regione Autonoma VdA);

0,8 °C ad Alessandria-Lobbi il 19 aprile
(record seconda metà di aprile, serie dal 1988: -2,4 °C il 20 aprile 2017;
fonte: Arpa Piemonte);

3,5 °C a Piacenza-Alberoni il 19 aprile
(record seconda metà di aprile, serie dal 1871: -2,6 °C il 29 aprile 1985;
fonte: SMI-Opera Pia Alberoni);

-1,4 °C a Belluno-aeroporto il 21 aprile
(record seconda metà di aprile, serie dal 2004: -3,1 °C il 21 aprile 2017;
fonte: Arpa Veneto);

0,6 °C a Borgo Grotta Gigante (Trieste) il 20 aprile
(record seconda metà di aprile, serie dal 1967: -3,3 °C il 17 aprile 1997;
fonte:
Società Meteorologica Alpino-Adriatica e Società Alpina delle Giulie);

1,8 °C a Pontremoli-via Roma (Massa-Carrara) il 22 aprile
(record seconda metà di aprile, serie dal 1929: -3,8 °C il 24 aprile 1938;
fonte: SMI - Osservatorio di Pontremoli); una minima analoga (1,3 °C) e in condizioni simili a quest'anno (cielo coperto, pioggia mista a neve e vento da Nord) si verificò il 21 aprile 2001, tuttavia all'epoca venne registrata nelle ore pomeridiane e fu per questo ben più eclatante del caso attuale, in cui la minima di 1,8 °C si è verificata di notte.

Più straordinarie e dannose per il settore agricolo le temperature minime raggiunte in Europa centrale, con svariati record per la terza decade di aprile in Germania (-8,4 °C il 23 aprile 2024 a Deutschneudorf-Brüderwiese, in Sassonia al confine con la Repubblica Ceca; fonte DWD-Deutscher Wetterdienst).



Reanalisi della pressione in superficie (linee isobare bianche) e dell'altezza del geopotenziale al livello di 500 hPa (scala di colore) alle h 00 UTC del 23 aprile 2024. Un nuovo nucleo di aria fredda da Nord-Est genera una depressione in superficie tra il Mar Ligure e la Corsica tra il 22 e il 23, con sviluppo di estesa nuvolosità e precipitazioni più copiose dal Cuneese, alla bassa Lombardia e all'Emilia-Romagna, dove la neve imbianca località fino a 500-600 m di quota.


Circa 30 cm di neve a Canevare di Fanano (1165 m, Appennino Modenese)
il 23 aprile 2024. La situazione ricorda la nevicata del 5 maggio 2019, che però - oltre che più tardiva - fu pure più copiosa e riuscì a scendere fino alle porte della pianura, a quota 200 m, intorno a Reggio Emilia (f. Giovanni Pellegrini).
 

23 aprile 2024: neve a 1000 m sui boschi della bassa Val Susa, ormai verdi per la rapida ripresa vegetativa in corrispondenza dei precoci episodi caldi di inizio aprile (f. Daniele Cat Berro).


23 aprile 2024: verso il tramonto una cella temporalesca dal Biellese raggiunge il Torinese sospinta dai venti nord-orientali in quota, producendo anche rovesci di grandine presso Ivrea, e perfino neve bagnata a quote di pianura e fondovalle tra il Pinerolese e la Val Pellice (es. Bibiana). Nella foto, arcobaleno dopo il temporale in bassa Val Susa (f. Luca Mercalli).
 



Nonostante il caldo straordinario della prima metà di aprile, dopo le imponenti precipitazioni di febbraio e marzo 2024 l'innevamento in quota rimane notevole sulle Alpi, con spessori diffusamente superiori a 1,5-2 metri sopra quota 2000-2500 m. Nell'immagine, l'arrivo in vetta al Monte Salmurano (2269 m, Alpi Orobie valtellinesi) sotto le ampie schiarite del 24 aprile 2024, in regime di venti da Nord. Le condizioni del manto in superficie sono invernali dopo le nevicate dei giorni precedenti (f. Riccardo Scotti).
 

EPISODI FREDDI INCONSUETI RESTANO POSSIBILI
(MA PIU' RARI) ANCHE IN UN CLIMA CHE MEDIAMENTE
SI RISCALDA 
 

Non deve stupire che, anche in un'epoca fortemente segnata dal riscaldamento globale antropogenico, di quando in quando si presentino ancora - qua o là nel mondo - dei marcati episodi di freddo, che peraltro non smentiscono la stessa tendenza all'aumento delle temperature medie.
Infatti una caratteristica dei cambiamenti climatici è l'aumento non solo della media delle temperature, ma anche della loro varianza (potremmo dire: la dispersione dei valori intorno al loro valor medio). In altre parole, aumenta la variabilità delle temperature.
Nella distribuzione gaussiana dei dati (immagine sotto, figura a destra), gli eventi di caldo più o meno estremo aumentano di molto ("coda" destra della distribuzione, aree rosse), quelli di freddo diminuiscono ("coda" sinistra, area azzurra), ma in proporzione molto meno, per cui, seppure più di rado, continuano a manifestarsi e soprattutto in primavera fanno pure più danni poiché si presentano all'improvviso colpendo la vegetazione in avanzato sviluppo fenologico a causa dei tepori anticipati di fine inverno, come accaduto in vari anni recenti (2017, 2019, 2021, e ora nel 2024).
 

Tre modalità in cui un cambiamento climatico può manifestarsi in una serie di osservazioni di una variabile atmosferica con distribuzione gaussiana,
come la temperatura.
1) aumenta la media, ma la varianza non cambia (forma della curva invariata):
gli estremi di caldo diventano più numerosi, e quelli di freddo più rari;
2) la media non cambia, ma aumenta la varianza (curva più "schiacciata"):
gli estremi di caldo e di freddo divengono più numerosi allo stesso modo;
3) aumentano sia la media sia la varianza: si incrementano molto gli estremi di caldo, ma quelli di freddo - pur diventando più rari - non diminuiscono così tanto; nella realtà osservata è quanto sta accadendo al clima terrestre
(dis. SMI, adattato da Borroughs, 2003).

 

IL FREDDO NON CONTROBILANCIA
IL CALDO PRECEDENTE, E LA CALURA PROSEGUE
NEL MEDITERRANEO ORIENTALE

Per quanto notevole, prolungato ed esteso, l'episodio freddo del 16-24 aprile 2024 a livello europeo non ha potuto controbilanciare la sbalorditiva anomalia calda della prima metà del mese, tanto che - giunti al giorno 24 - aprile mantiene temperature complessivamente sopra media in tutta Europa a eccezione della Fennoscandinavia.

Impressionanti le deviazioni dalla norma nel Centro-Sud della Russia europea (tra +8 °C e +10 °C), ragione di una rapida fusione nivale sui Monti Urali che nelle scorse settimane ha innescato estese inondazioni nel bacino del fiume Ural, tra Russia e Kazakistan.

Intanto, mentre gran parte d'Europa è ancora al freddo, una calura straordinaria interessa svariate regioni del mondo, tra cui la Turchia e il Mediterraneo orientale, sotto un intenso flusso di venti dal Nord Africa (36 °C a Cipro il 24 aprile).

Inoltre le temperature medie globali dell'aria continuano a collocarsi in prossimità dei massimi storici per il periodo (e ben al di sopra dei record precedenti nel caso delle temperature oceaniche).

A riprova della superiorità statistica del caldo della prima metà di aprile 2024 rispetto al (pur notevole) freddo recente, il mese rimane tuttora, fino al giorno 24, ben più caldo della norma in Europa (1-3 °C sopra media), e tale resterà dato anche il progressivo addolcimento atteso nei suoi ultimi giorni. Straordinarie le anomalie termiche fin oltre +8 °C in Russia meridionale, dove il recente evento freddo non ha agito (elaborazione: Karsten Haustein, meteorologo e climatologo all'Università di Leipzig).

Aggiornamento del 2 maggio 2024

Il grafico delle anomalie giornaliere regionalizzate di temperatura media in Piemonte mostra che, per quanto rilevante, l'episodio freddo della seconda metà di aprile 2024 (area blu) è stato ampiamente superato in frequenza e durata dalle anomalie calde dei mesi precedenti (area rossa). Inoltre, solo un paio di giorni (22-23 aprile) hanno raggiunto o avvicinato i record di freddo del periodo storico 1958-2003 a scala regionale, rappresentati dalla linea azzurra più in basso, mentre nel primo quadrimestre dell'anno numerose giornate hanno raggiunto e superato i record di caldo (linea rossa in alto), soprattutto tra fine gennaio e metà febbraio, e verso metà aprile (fonte: Arpa Piemonte).


 

Anomalie giornaliere di temperatura media globale degli oceani in superficie: ogni linea rappresenta un anno dal 1979 in poi. La linea arancione del 2023 mostra l'insorgere di condizioni senza precedenti noti a partire da maggio, e la linea rossa indica gli ulteriori e preoccupanti record del 2024, ben al di sopra del 2023. La temperatura media del mare sotto il profilo della fisica del clima è molto più importante di quella dell'atmosfera, in quanto gli oceani sono in grado di accumulare e scambiare con questa enormi quantità di calore in virtù della grande capacità termica dell'acqua, condizionando il clima terrestre, i regimi atmosferici e delle precipitazioni e in generale il ciclo dell'acqua (fonte: Climate Pulse,
Copernicus Climate Change Service - C3S
).

 

In un commento su “Nature”, Gavin Schmidt, direttore del Goddard Institute for Space Studies della Nasa, spiega che nessun anno come il 2023 (probabilmente il più caldo degli ultimi centomila) ha mai disorientato e inquietato tanto i climatologi, con un salto di temperatura oltre ogni previsione, non spiegabile con il temporaneo contributo di El Niño sovrapposto al riscaldamento antropogenico di fondo. Si teme che il sistema climatico stia reagendo più rapidamente delle attese con meccanismi ancora poco noti, proiettandoci verso “territori inesplorati”. Forse c'entra la riduzione delle emissioni solforose delle navi che finora mascheravano un po' l'aumento termico, ma servono altri dati e una più urgente azione contro il riscaldamento globale.

 

 
Grazie...


... oltre a tutti gli enti citati nel testo, a Luca Lombroso (Osservatorio Geofisico di Modena), Paolo Fantini (già responsabile dell'osservatorio dell'Università di Parma), Maurizio Ratti (osservatorio SMI di Pontremoli) e Renato R. Colucci (Società Meteorologica Alpino-Adriatica e CNR-ISP).


 



Devolvi il 5 per mille alla SMI!
Sosterrai le ricerche su scienze dell'atmosfera, clima e ghiacciai,
e la salvaguardia degli osservatori meteorologici storici


 

 

Guida al   sito    |    Contattaci    |    Segnala il sito    |   Credits    |   Copyrights