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LAGO GLACIALE DEL ROCCIAMELONE: OPERAZIONI DI EMERGENZA PER RIDURRE IL RISCHIO
SMI redazione Nimbus - 6 ottobre 2004
A seguito dei sopralluoghi condotti nel mese di settembre sul ghiacciaio del Rocciamelone , i tecnici francesi di RTM-ONF (Office National des Forêts - Restauration des terrains en montagne), LGGE (Laboratoire de Glaciologie, Geophysique et de l’Environnement), e Cemagref, insieme alla protezione civile e all’esercito francese, hanno predisposto in questi giorni le prime operazioni volte a ridurre il rischio di svuotamento naturale del lago glaciale verso la vallée de Ribon (Bessans).
L’obiettivo è quello di abbassare di alcuni metri il livello del lago tramite il sifonamento artificiale dell’acqua, al fine di alleviare la pressione che questa esercita sulla fragile diga di ghiaccio, ma anche per ritardare l’imminente tracimazione attraverso la soglia glaciale, che provocherebbe uno svuotamento meno catastrofico, ma pur sempre pericoloso.
Attualmente, a causa delle giornate ancora calde in quota di questo inizio ottobre, la fusione del ghiaccio continua, e non restano che 15 cm di spessore di ghiaccio al di sopra del pelo dell’acqua.
Un primo tubo dal diametro di 100 mm per l’evacuazione dell’acqua sul versante francese è stato installato martedì 5 ottobre, un secondo da 200 mm verrà collocato nei prossimi giorni, compatibilmente con le condizioni meteo: infatti, tra mercoledì sera e giovedì una nevicata potrebbe imbiancare il ghiacciaio, ostacolando i lavori.
 

 

 

 


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