UN ESTRATTO
Osservando i cirri
Le nubi dei cirri sono uniche, nel cielo non c'è alcun altra nuvola che assomiglia ai cirri, e ciò deriva dal modo in cui essi si formano. Nella Foto 5.1 osserviamo alcune eccezionali scie che si introducono dentro a una massa di cirri che si vede sul fondo. Al disotto ci sono cumuli che hanno iniziato a dissolversi, a mano a mano e la nube sopra di loro si avvicina. Un cielo di questo genere è tipico della preparazione all'arrivo di un grosso fronte.
Dobbiamo imparare a riconoscere una caratteristica di certi cieli che ci consente di fare previsioni: questa caratteristica è l'organizzazione, la disposizione reciproca dei vari elementi che osserviamo in esso. Non tutti i cieli avranno una sola direzione (o serie di direzioni) definita e riconoscibile, ma quelli che ce l'hanno ci dicono sempre qualcosa sul tempo che sta per arrivare.
Nella Foto 5.1 vediamo come le scie portano il nostro occhio nella medesima direzione delle linee che riusciamo a travedere nella massa di cirri retrotante. Stiamo quasi certamente osservando un cirro da corrente a getto che ha proprio l'aspetto lineare caratteristico dell'arrivo di un peggioramento del tempo.
Un altro importante aspetto del cirro a getto è il suo bordo netto del lato polare, cioè la parte a nord nell'emisfero settentrionale o quella a sud nell'emisfero australe. Questo particolare cirro è somma di migliaia, se non di milioni, di singole nubi di cirro. Esse si mischiano tra loro e formano grandi strisce che giacciono più o meno parallele alla direzione dei venti che soffiano alla loro quota. Se ne può vedere un esempio spettacolare nella Foto 5.2.
È il classico cielo ventoso, che mostra lo spettacolo delle sue «code di cavallo», e nel quale vediamo anche applicato nel modo più evidente il principio dell'allineamento. Naturalmente, la convergenza che notiamo verso l'orizzonte è frutto dello stesso effetto di prospettiva che notiamo se osserviamo i binari della ferrovia, che sembrano convergere in lontananza.
Quindi, ignoriamo i particolari minori sui fianchi delle strisce e concentriamoci sull'aspetto lineare e ordinato del cielo d'alta quota, con il bianco candido dei cirri di ghiaccio che contrasta meravigliosamente con il blu del cielo. Il bianco abbagliante non può appartenere a un altro tipo di nuvola, composta di goccioline d'acqua, perché, se fosse così, si noterebbero ombre e zone più scure, che invece mancano completamente. Solo in alcuni casi, e quando il tempo può diventare del tipo peggiore e più violento, queste nubi possono acquistare uno spessore tale per cui la luce del Sole non riesce ad attraversarle, e le basi mostrano quindi ombreggiature grigie, che, per fortuna, sono rare.
A questo punto abbiamo elementi sufficienti per riconoscere i cirri dovuti alle correnti a getto, ma c'è ancora un altro aspetto che ci può confermare che effettivamente, in quota, sta soffiando un vento con una velocità superiore ai 100 nodi.
Data l'alta quota alla quale si muovono, non è facile giudicare il moto delle formazioni di cirri senza riferirsi a qualcosa di fisso sul terreno, come un'antenna TV o un palo della luce. Se però ciò si rivela necessario, sappiamo ...(continua sul libro)
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