UN ESTRATTO
Che cosa significa essere meteorosensibili?
Nel nostro organismo ci sono antenne invisibili, che gli scienziati chiamano recettori e che captano le variazioni di pressione atmosferica, umidità, temperatura, velocità ed elettricità dell' aria. li loro compito è far sì che il corpo umano si adatti in fretta, e bene, a tutti i cambiamenti meteorologici. È proprio grazie a queste antenne che, con i dovuti accorgimenti, possiamo vivere sia quando il termometro sale sopra i 40 gradi centigradi, sia quando scende sotto zero. Purtroppo, i recettori a volte non danno il risultato sperato. E così, invece di adattarsi rapidamente a ciò che accade all' esterno, il nostro corpo traduce i segnali ricevuti dal1'ambiente in malessere, fisico e psicologico. Ed è in questo caso che si parla di meteorosensibilità.
«Alcune persone provano soltanto una vaga sensazione di disagio: irritabilità, cefalea, nausea, mancanza di appetito, tensione muscolare», spiega Alberto Massirone, medico specialista in idroclimatologia. Un fastidio che, nella maggior parte dei casi, è sopportabile: quanti di noi si sentono un po' giù di tono con il cielo grigio o hanno mal di testa quando soffia il vento? «Per altri, invece, questa eccessiva sensibilità ai cambiamenti meteorologici diventa causa di disturbi più accentuati: le meteoropatie, appunto. Il malessere può essere così forte da impedire addirittura di alzarsi dal letto la mattina, andare al lavoro, portare a termine le normali occupazioni quotidiane», continua il dottor Massirone (delle meteoropatie in senso stretto parleremo a partire dalla risposta alla domanda 3).
Non tutti i meteorosensibili sono disturbati dagli stessi fenomeni. Per esempio, c'è chi sta male quando soffia il vento, chi non sopporta l'arrivo di una perturbazione. Chi va in tilt prima di un temporale, chi risente molto degli sbalzi di temperatura. E c'è anche, purtroppo, chi è sensibile a quasi tutto. I disturbi possono comparire addirittura molte ore o giorni prima che il cambiamento del tempo sia evidente (fatta eccezione per il temporale, che è awertito poche ore prima che scoppi). Gli stessi disturbi spariscono quando si esaurisce l'evento che li ha scatenati. Talvolta ci abbandonano anche prima, per esempio in caso di perturbazioni che durano parecchi giorni e che solo all'inizio si fanno sentire. Ma non è detto che il malessere si manifesti ogni volta che si verificano determinate condizioni atmosferiche e sempre con la stessa intensità...(continua sul libro )
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