L'estate 2019 si aggiunge all'elenco
delle stagioni recenti straordinariamente calde, in Italia come su
buona parte d'Europa.
Dopo un
maggio temporaneamente fresco, nel trimestre hanno prevalso
anticicloni subtropicali, soprattutto in giugno e in agosto sul
settore centro-orientale del continente, e in luglio su quello
occidentale.
Ondate di calura estrema si sono verificate a
fine giugno e a
fine luglio 2019, con particolare intensità tra Francia, Regno
Unito e Mitteleuropa.

Ghiacciaio occidentale
di Presena, presso il Passo del Tonale, il 9 agosto 2019:
con teli plastici si tenta di proteggere neve e ghiaccio presso
le piste di sci estivo dall'intensa fusione della seconda (talora
terza, come a Bolzano) estate più calda in un paio di secoli sulle
Alpi centro-orientali.
Un metodo praticato dal 2009 su questo ghiacciaio: si nota la porzione
coperta, in rilievo di svariati metri rispetto a quella circostante
non protetta e soggetta a intensa fusione e abbassamento della
superficie glaciale.
E' una soluzione tuttavia costosa, fonte di rifiuti di
difficile smaltimento, e che ovviamente - poiché non applicabile su
larga scala - non può risolvere alla radice il problema della
massiccia deglaciazione alpina
(foto Milos Lago).
Nell'insieme della stagione (1° giugno-31
agosto 2019) le anomalie positive di geopotenziale a 500 hPa sono
state più marcate (con forti alte pressioni e aria calda in quota, a
circa 5700 metri) in un'area che va dalla Germania, alla Polonia,
all'Ungheria e al Nord-Est italiano, dove infatti si sono registrate
anche le anomalie di temperatura più marcate.

Anomalie del
geopotenziale alla superficie isobarica di 500 hPa
(circa 5700 m di quota) nel trimestre giugno-agosto 2019 in
Europa.
Come evidenziato dal colore arancione, gli anticicloni in quota
hanno insistito
più del solito sull'Europa centro-orientale, includendo anche il
Centro-Nord Italia e in particolare il Nord-Est.
La stagione è stata seconda tra le più calde in
Austria (anomalia +2,7 °C rispetto al 1981-2010, a un soffio
dall’episodio storico del 2003) nonché in
Svizzera (oltre +2 °C, pressoché pari merito con i casi del
2015, 2017 e 2018). Terza in
Germania (+2,1 °C) e in
Francia (+1,7 °C), dietro alle estati 2003 e 2018.
Situazione simile in Italia
settentrionale: il Nord-Est, più vicino alla zona di maggiore
presenza degli anticicloni, ha vissuto la seconda estate più rovente
dopo quella del 2003, come segnala
ARPA Veneto.
Solo un po' meno eccezionale il posizionamento della stagione al
Nord-Ovest e sull'Appennino settentrionale.
Terza estate più calda a:
Moncalieri - Collegio Carlo Alberto (anomalia +2,3 °C da
1981-2010),
dopo i casi del 2003 e 2017, pari merito con l'estate 2015;
Pontremoli (+1,7 °C), dopo 2003 e 2015, pressoché pari merito
con 2012, 2017 e 2018.
Quarta più calda a:
Modena -
Osservatorio Geofisico (anomalia +2,6 °C), dopo i casi del
2003, 2012 e 2017, e pari merito con l'estate 2015.
Quinta più calda a:
Torino-centro (+1,8 °C), dopo 2003, 2015, 2017, 2018;
Parma-Piazzale Santa Croce (+2,0 °C), dopo 2003, 2017, 2012 e
2015.
Meno anomala l'estate nel
Regno Unito: calda sì (+0,8 °C), ma nel suo complesso "solo"
dodicesima dal 1910, nonostante la punta record giornaliera del 25
luglio (38,7 °C a Cambridge, nuovo primato di temperatura massima per
il Regno Unito).

Serie delle
temperature medie estive all'osservatorio di
Moncalieri:
terza estate più calda dal 1864 (Tmed 26,2 °C, scarto +2,3 °C da
1981-2010), pari merito con la stagione 2015.

Serie delle
temperature medie estive all'Osservatorio
Geofisico di Modena:
quarta estate più calda dal 1861 (Tmed 26,9 °C, scarto +2,6 °C da
1981-2010), anche qui pari merito con la stagione 2015.
RINGRAZIAMENTI
Grazie ai soci e collaboratori SMI che con solerzia hanno trasmesso dati e
informazioni alla redazione di Nimbus:
Paolo Fantini (Osservatorio Università di Parma)
Luca Lombroso (Osservatorio
Geofisico di Modena)
Maurizio Ratti (Osservatorio
di Pontremoli)
Devolvi il 5 per mille alla SMI!
Sosterrai
le ricerche su scienze dell'atmosfera, clima e ghiacciai,
e la salvaguardia degli osservatori meteorologici storici

|