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Altocumulus fractus


Scattata il 22 agosto 2004, alle ore 13.00 alle pendici del Monte di Ciabriera, Val Maira (Cn).
Questa rara nube viene generata dai moti vorticosi dell'aria che nascono quando un forte vento attraversa una zona di montagna.
Gli Altocumulus fractus acquistano sovente forme suggestive. In questo caso la nube assomiglia alla testa di un guerriero fantasma.
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Foto: Massimo Riso

 

L'inverno in Sud America

Due fatti, dal punto di vista degli impatti sulla società sono da rimarcare durante questo inverno 2004: il freddo nel sud del Perù e le precipitazioni (piogge e neve) nel sud del Cile e sud dell'Argentina. Climatologicamente questi fatti si presentano con delle anomalie fredde durante giugno, luglio e agosto nel sud del Perù e con un'anomalia piovosa, a giugno, al sudest della Patagonia.


Valdivia - Cile: innondazione
Fonte: Giornale El Mercurio 03.07.04

 

L'ultima foresta
Se esistesse fattore naturale che moltiplica in modo esponenziale l'effetto serra causato dall'inquinamento dell'uomo, che cosa potrebbe accadere?
Prendendo come spunto questo reale pericolo ho costruito una situazione possibilistica per l'avvenire della Terra e la sopravvivenza dell'uomo.
In questo numero la seconda parte.

 

La neve
Climatologia della neve

In questa terza parte vengono analizzate le zone della Terra dove si hanno maggiori precipitazioni nevose.
Nelle montagne del West degli Stati Uniti e del Canada che si affacciano sul Pacifico si registrano i massimi accumuli a livello mondiale. In Canada la stazione di Glacier (Columbia Britannica) a solo 1150 s.l.m. si hanno circa 10 m di neve all’anno. Più a sud, nella catena delle Cascate e nella Sierra Nevada si raggiungono record ancora più impressionanti: 2896 cm alla stazione di Mount Baker Ski Area (WA) ad appena 1300 m s.l.m, nella stagione luglio 1998.
Ed inoltre i record mondiali di nevosità stagionale: monte Baker (WA) 29m e annuale: Il vulcano Rainier (WA), 31m.

Record veramente impressionanti.


Il vulcano Rainier (WA), 4392 m.
Record mondiale di caduta di neve in 12 mesi: 31 m

Notizie dal mondo (Estate)

Asia


Il Tifone Rananim

Giappone, Filippine e Cina le più colpite dagli uragani.
Il più disastroso si è sviluppato da una depressione sul Mar delle Filippine il 7 agosto , il giorno 10 si è evoluto nel Tifone Rananim, che ha colpito la parte orientale della provincia di Zhejiang, provocando la morte di almeno 164 persone e il ferimento di altre 1800. La velocità del venti ha raggiunto 165 km/h

Nord America


Il percorso dell'uragano Charley

Anche il Nord America ed in particolare gli stati Uniti sono stati colpiti da violenti uragani. Quello che sicuramente ha fatto più parlare di sè è Charley che, dopo aver colpito Cuba, con intensità di categoria 4, si è abbattuto sulla Florida il 13 agosto, investendo la costa vicino a Mangrove Point, con venti fino a 230 km/h. Poi, inoltrandosi nell’entroterra in direzione Orlando, ha interessato l’area di Daytone Beach. All’Aeroporto di Orlando, la massima raffica ha raggiunto 169 km/h, nuovo record per la città. E’ stato, per la costa occidentale della Florida, il peggiore uragano da Donna, nel 1960, e per gli interi Stati Uniti il peggiore dal 1992, quando furono sconvolti dall’Uragano Andrew. Charley ha poi proseguito verso il South Carolina.

Oceania
Anche in Oceania i protagonisti sono i tifini, il Tifone Tingting è transitato a nord delle Isole Marianne tra il 25 e il 28 giugno con venti fino a 140 km/h. Pur transitando a nord dell’isola di Guam, ha innescato, su quest’isola, precipitazioni che hanno raggiunto un’altezza di 406 mm.

Europa


1 Luglio, 2004. La Spagna colpita dall'onda di calore.
Immagine: NASA: Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) on the Aqua.

Come ormai di consueto in Europa il protagonista è il caldo.
In Spagna negli ultimi giorni di giugno, e durante i primi di luglio, la temperatura nel Paese ha raggiunto, e in alcune località superato, 40°C. Il 29 a Madrid il termometro ha segnato 39.3°C, il valore più alto negli ultimi 73 anni, mentre a Cordoba ha toccato 42.3°C. L’onda di calore ha provocato 7 decessi.

 

 

Questo ed altro nelle NEWS

 

Contributo alla classificazione dei climi della Liguria
Distribuzione geografica delle precipitazioni annue
II parte

In questa seconda parte viene analizzata la distribuzione geografica delle precipitazioni nella provincia di Savona.
In questa provincia lo spartiacque alpino si avvicina al mare e, lungo i due versanti, la quantità delle piogge che cade annualmente decresce a mano a mano che si scende di quota. Vengono a configurarsi in tal modo due aree con minore apporto pluviometrico: una sul versante interno e l’altra su quello marittimo. Le più basse quantità della provincia si riscontrano, infatti, all’estremo lembo di costa occidentale e alle quote inferiori e più interne della Valle Bormida di Millesimo, rispettivamente con 700 mm a Capo Mele e 711 mm alla diga di Osiglia.

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collaboratori

Guido Goretti

Gustavo  Pittaluga
Tecnico in meteorologia, classe II OMM, Dipartimento di Meteorologia presso l'Università di Buenos Aires

Nicola Podestà
Direttore dell'Osservatorio Meteorologico di Imperia

 

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