IL
CLIMA DEL
2016 IN ITALIA: UN ALTRO ANNO TRA I PIU' CALDI;
PRECIPITAZIONI INTORNO ALLA NORMA, MA TRA SICCITA' E ALLUVIONI
Daniele Cat Berro,
SMI / Redazione Nimbus
14 Gennaio 2017
Nell'insieme dell'Italia il 2016 è nuovamente risultato un anno
tra i più caldi a scala plurisecolare, sebbene meno eccezionale
rispetto al
2014 e al
2015,
in quarta posizione dal 1800 a livello nazionale con un'anomalia
termica media di +1,2 °C secondo l'ISAC-CNR.
Concentrando l'attenzione sul Nord, in quasi tutte le lunghe serie storiche
l'anno si è collocato tra il 4° e il 6° posto,
con anomalie per lo più comprese tra +0,7 e +1,5 °C.
Poco discoste dal normale le precipitazioni annue, il cui totale
tuttavia maschera alcune ragguardevoli anomalie mensili e locali di
segno opposto, quali le forti siccità di gennaio, di fine estate e di
dicembre, quest'ultima straordinaria al Nord-Est e in alta Toscana,
e i diluvi alluvionali di fine novembre al Nord-Ovest.
Al Nord-Ovest il 2016
si è chiuso così come era cominciato,
con prevalenza di alte pressioni, temperature elevate soprattutto in
montagna sopra le inversioni termiche, e precipitazioni scarse o assenti
sulle Alpi. Per lo meno i rilievi di Piemonte e Valle d'Aosta hanno
beneficiato, tra fine autunno e inizio inverno, degli unici due episodi
nevosi significativi del periodo (21-25 novembre 2016, sopra i 2000 m, e
19-21 dicembre 2016, fin quasi in pianura), che invece hanno lasciato
completamente al secco le Alpi centro-orientali. Qui sopra, lo strato
caliginoso di aria inquinata intrappolato sopra Torino
il 22 dicembre 2016, nonostante le precipitazioni dei due giorni
precedenti (f. Valentina Acordon).
Anomalie del geopotenziale alla superficie isobarica di 500 hPa nel 2016
in Europa.
Mentre nel
2015 era evidente una fortissima anomalia positiva della pressione
in quota (eccessiva presenza di anticicloni ben strutturati a circa 5500
m), nell'ultimo anno la deviazione dalla norma, pur presente su tutto il
continente, è stata più moderata (colori verdi). Si noti invece la
marcata anomalia (toni arancio) sull'Artico,
che ha contribuito a
temperature eccezionalmente elevate
(Fonte:
ESRL-NOAA).
Nella tabella sottostante, ecco un riepilogo delle principali statistiche
termo-pluviometriche riferite al 2016 in alcuni osservatori
del Nord Italia (cliccare sulla tabella per ingrandirla).
Temperature: quarto anno più caldo
in Italia; dal quarto al sesto posto nella maggioranza delle stazioni
del Nord
Presso gran parte degli osservatori
meteorologici del Nord Italia dotati di lunghe serie di misura il 2016
si è collocato tra il quarto e il sesto posto nell'elenco degli
anni più caldi con anomalie comprese tra +0,7 e +1,5 °C rispetto al trentennio 1981-2010.
I mesi di febbraio, aprile e settembre sono in genere quelli che
più hanno contribuito alle anomalie positive di temperatura, e solo
maggio, nonché localmente marzo e ottobre (al Nord-Ovest), hanno
mostrato temperature leggermente sotto media (circa mezzo grado in
difetto rispetto al 1981-2010).
Anomalie termiche
mensili del 2016 a Torino,
Pontremoli e Rovereto. L'andamento è simile nelle
tre stazioni, con i mesi di
febbraio, aprile e settembre maggiormente
responsabili delle anomalie di caldo. Lievemente più fresco (ma
soltanto rispetto alla media del già caldo trentennio 1981-2010)
il mese di maggio, ma pure marzo a Torino, e ottobre a Torino e
Pontremoli.
L'analisi nazionale
delle anomalie termiche medie annue condotta dall'ISAC-CNR
di Bologna evidenzia una situazione piuttosto omogenea da Nord a Sud, e
conferma anche per l'intero Paese la quarta posizione del 2016 tra
gli anni più caldi nella serie dal 1800,
con +1,2 °C (in questo caso rispetto al 1971-2000).
Le lunghe serie
storiche delle temperature
medie annue a Torino e Modena.
Il 2016 ha mostrato il caldo più anomalo nella città emiliana (Tmed 15,8
°C, scarto +1,5 °C, quarta posizione tra gli anni più caldi) rispetto al
capoluogo subalpino (Tmed 14,7 °C, scarto +0,8 °C, quinta posizione).
Elenchi dei dieci anni più caldi in alcune lunghe serie di misura
termometrica.
Il 2016 ha assunto la quinta posizione a Torino e Pontremoli, la quarta a Modena, ma anche
a Moncalieri, e la terza a Genova. Ormai quasi tutti gli anni
appartenenti alla "top ten" del caldo sono successivi al 2000!
Precipitazioni: totali annui vicini al
normale, ma alternanza tra
periodi secchi e nubifragi. Molto asciutto solo in Liguria.
L'anno si è chiuso con quantità totali
di pioggia e neve fusa prossime alla norma
(-3% a livello nazionale; fonte
ISAC-CNR), talora moderatamente
superiori (110-120% in diverse città padane, da Torino, a Varese, a
Modena), talora inferiori (95% a Pontremoli).
Più drastico il deficit in Liguria centrale, con Genova
(osservatorio di Via Balbi) che ha ricevuto appena 653 mm d'acqua, pari
a poco più della metà del consueto (53%).
Ma i totali annuali spesso mascherano
anomalie più importanti, anche opposte, che si sono avvicendate di mese
in mese.
Il 2016 è infatti cominciato con un
gennaio molto secco al Nord-Ovest, poi controbilanciato da una
fine d'inverno più generosa di pioggia e nevicate sulle Alpi.
Ma ecco in seguito un aprile insolitamente caldo e avaro d'acqua
(solo 30 mm a Rovereto, 36% del normale).
Numerosi nubifragi hanno funestato le Prealpi, soprattutto lombarde,
a inizio estate, mentre tra agosto e metà settembre - complice anche
il caldo tardivo che ha accresciuto l'evapotraspirazione da suoli e
vegetazione - una marcata siccità ha penalizzato i boschi delle Alpi
occidentali (26 mm tra il 1° agosto e l'11 settembre 2016 a
Chianocco, Val di Susa).
Ma la stagione autunnale delle piogge, cominciata con scarsa
convinzione al Nord, si è "sbloccata" in maniera dirompente con i prodigiosi
diluvi di fine novembre tra Piemonte e Liguria di Ponente, che
hanno scaricato in una settimana fino a 500-700 mm d'acqua sui rilievi
torinesi, cuneesi e sulle Alpi liguri.
Questo intenso e dannoso episodio ha però completamente risparmiato il
Triveneto, e così è andata anche con la successiva fase piovosa e nevosa
del 19-21 dicembre, tanto che, per il secondo anno consecutivo, città
come Rovereto, Belluno e Trieste non hanno visto cadere una goccia di
pioggia né un fiocco di neve in dicembre, e a Natale sulle Alpi
centro-orientali l'unica neve presente sotto i 2000-2500 m era quella
prodotta artificialmente sui comprensori sciistici...
Andamento delle
precipitazioni mensili nel 2016 a Torino, Pontremoli (MS) e Rovereto
(TN),
confrontate con i valori medi 1981-2010.
Ed ecco in sintesi le principali
caratteristiche meteo-climatiche dei singoli mesi del 2016:
GENNAIO 2016: mite e finalmente più piovoso tra Nord-Est e Toscana
Il breve periodo rigido intorno al
giorno 20 (venti da Nord, temperature minime vicine a -10 °C nelle zone
padane più gelide, neve a Pescara e Bari, e 30 cm di manto a quote di
200 m sul Cosentino) non ha impedito al mese di essere più mite del
normale, con anomalie prossime a +1,5 °C al Nord Italia.
Precipitazioni ancora misere in Piemonte (solo 4 mm a Torino), via via
più copiose verso il Nord-Est (82 mm a Trieste, nella norma) e la
Toscana, con 187 mm a Pontremoli (+15% rispetto alla media), dove
peraltro dal 25 gennaio al 3 febbraio si è avuta la più lunga
sequenza di giorni senza soleggiamento in 22 anni di osservazioni, a
causa di ostinate nubi basse dal mare. Nella prima metà del mese una
serie di perturbazioni atlantiche ha portato un po’ di sollievo alla
siccità che su molte zone perdurava da due mesi, e un’effimera spruzzata
di neve si è vista il 2 gennaio in Pianura Padana. Ma nel complesso
l’aria è rimasta tiepida: nuovo record di 24 °C il 10 al Capo
Bellavista, in Ogliastra.
FEBBRAIO 2016: tiepido
ma piovoso, specie in Emilia
Temperature sopra media di 1-3 °C in
Italia; in regime di prevalenti flussi atlantici, umidi e temperati,
sono mancate significative irruzioni di aria fredda da Nord. Niente
neve in Pianura Padana, ma almeno molta pioggia è caduta soprattutto sul
bacino ligure-tirrenico e a ridosso dell'Appennino Tosco-Emiliano (febbraio
più piovoso da inizio misure nel 1830 a Modena, 178 mm), e la
siccità che al Nord aveva segnato l'inizio dell'inverno si è spenta.
Tepore fuori stagione a inizio mese, 0 °C a 4000 m sulle Alpi l'1, e
punte di 22-24 °C tra Sicilia e Calabria il 2, situazioni poi ripetutesi
anche il 21-22 febbraio (sull'arco alpino fino a 23 °C a quota 1000 m,
inoltre 26 °C presso Alghero!); precoci fioriture di fruttiferi
nella seconda metà del mese in Emilia-Romagna.
Insoliti temporali invernali dalla Lombardia, all'Emilia al Nord-Est il
3, 9 e 18 febbraio, al passaggio di fronti freddi nord-atlantici.
Inoltre: piogge intense tra il 7 e il 10 su Appennino settentrionale e
Alpi orientali (in 4 giorni, 135 mm a Tolmezzo e 327 all'Abetone) e
tempeste di libeccio; scirocco, polvere sahariana e caldo record il 15
in Puglia (25 °C a Bari!), piene fluviali e frane invece in Emilia,
Toscana e Lazio. Intensa depressione a fine mese: burrasca di
scirocco (130 km/h a Reggio Calabria e danni in tutto il Sud), piogge
intense al Settentrione (157 mm a Barge, Cuneese, e 197 mm a Piancavallo,
presso Pordenone), un metro e mezzo di neve fresca a 1500-2000 m tra
Monviso e Alpi Liguri, straripamento del Secchia intorno a Modena, frane
nel Senese e nel Grossetano.
Il Po in magra tra Casale Monferrato e Valenza (Alessandria) il 4
febbraio 2016, prima del ritorno di precipitazioni che hanno finalmente
estinto la siccità al Nord-Ovest. A Torino il trimestre novembre 2015 -
gennaio 2016 è stato il più asciutto della serie dal 1802, con appena 4
mm d'acqua (f. Toni Farina).
MARZO 2016: gelo e nevicate, poi caldo a fine mese
Dopo un inverno straordinariamente mite le
anomalie di temperatura si sono attenuate in marzo, che tuttavia è stato
pur sempre un po' più tiepido del consueto (+0,8 °C in Italia), e
più fresco solo al Nord-Ovest. In leggero eccesso le precipitazioni
nell’insieme del Paese (+14%), ma anche doppie rispetto alla media dalla
Puglia alla Sicilia, e in lieve difetto invece dal Nord, al Tirreno e
alla Sardegna.
Nelle prime due decadi hanno prevalso fresche correnti nord-orientali,
con ricorrenti gelate a inizio mese in Valpadana, e curiosamente
sulla pianura del Piemonte le uniche nevicate della stagione invernale
si sono viste proprio alle soglie della primavera, il 5 e 16 marzo,
in quest’ultimo caso con 5-10 cm caduti a Torino durante una burrascosa
irruzione di bora (raffiche a 94 km/h a Trieste). Forte nevicata tra l’
8 e il 9 marzo sui rilievi emiliani, 40 cm a 600 m, piogge copiose e
alcuni dissesti nell’entroterra riminese; venerdì 11 rovesci e temporali
in Sicilia (85 mm a Linguaglossa, Catania), poi tra il 12 e il 13 in
Puglia, anche con grandine nel Brindisino, e straripamento del fiume
Cervaro nel Foggiano; il 15 un nubifragio da 75 mm di pioggia e grandine
ha estinto la siccità a Siracusa. Altra ondata di piogge intense il
17-18 tra Foggiano, Basilicata e Calabria, straripamenti e colture
allagate, 2 vittime in un torrente in piena presso Lamezia Terme.
Straordinaria tempesta di polvere sahariana il 22-23 al Meridione,
chiuso l’aeroporto di Brindisi, mentre piogge intense scaricavano oltre
100 mm d’acqua sul Fermano (Marche), esondazioni e smottamenti.
A fine mese anticiclone nord-africano al Centro-Sud: il 31 marzo, 25 °C
a Fiumicino, 29 °C a Palermo e 31 °C alle Eolie, una decina di
gradi sopra media.
In Piemonte le uniche nevicate dell'inverno 2015-16 a bassa quota si
sono verificate in marzo. Qui le Langhe innevate, così come le Alpi
Cozie e il Monviso sullo sfondo, riprese il 6 marzo 2016 a Benevello
dopo la nevicata che il giorno precedente ha depositato 5-10 cm di manto
sulla pianura alessandrina e 22 a Cuneo (f. Emanuele Sella).
APRILE 2016: insolitamente caldo e asciutto
Nonostante alcuni giorni più freddi a fine
mese, è il terzo aprile più caldo dal 1800 in Italia con 2,8 °C
sopra media a livello nazionale, anche oltre +3 °C al Sud, dove hanno
prevalso le risalite di aria nord-africana. Ed è pure piovuto poco,
la metà del normale nell'insieme del Paese.
Fino al giorno 22 hanno dunque prevalso situazioni anticicloniche e
precocemente calde, con rapido sviluppo della vegetazione: Tmax 28 °C a
Guidonia (Roma) il 6, 29,2 °C a Lecce il 13, primato per la seconda
decade di aprile, 33,2 °C a Gela (Caltanissetta) il 18, record
mensile. Brevi passaggi di perturbazioni hanno determinato i primi
temporali diffusi al Nord. La notte del 19 aprile copiosa grandinata sul
Mantovano, seguita da una giornata fresca e temporalesca sulla Romagna,
e con bora a 100 km/h a Trieste. Libeccio e pioggia dirotta il 23 in
Toscana (125 mm a Montopoli in Val d’Arno, allagamenti), in attesa di un
fronte freddo da Nord-Ovest tra il 24 e il 25, che ha recato
rovesci e temporali dal Nord-Est alla Puglia, neve in calo a 600 m in
Emilia e a 800 m più a Sud (imbiancate L'Aquila e Potenza), föhn e aria
limpida sulle regioni nord-occidentali, e poi locali brinate tardive
in Valpadana nei mattini del 25 e 26 aprile (-1 °C nel Novarese).
Ulteriore impulso freddo il 27 con neve a 600-800 m sulle Alpi
centro-orientali.
MAGGIO 2016: un po' fresco al Nord, mosso e temporalesco ovunque
Temperature complessivamente normali (o
leggermente sotto media al Nord, scarto
-0,7 °C a Torino), ma non sono mancati episodi tardivi di stampo quasi
invernale, come le nevicate fino a 600-1000 m del giorno 1 sulle Alpi
occidentali, o al contrario vampate di calore estivo, ma solo al
Sud.
In eccesso del 50% le precipitazioni a scala nazionale, ma localmente in
Puglia si è accumulato anche il triplo della pioggia normale.
Tra gli eventi atmosferici di rilievo, i forti rovesci del 2-3 maggio
sul versante adriatico, con ritorno della neve a 1500 m anche
sull'Appennino meridionale, le piogge abbondanti dell'11 al Nord-Ovest
(anche oltre 100 mm sulle Prealpi torinesi) mentre al Sud si toccavano
32 °C nella Sicilia interna; le furiose grandinate del 14 a Torino,
Reggio Emilia e nel Piacentino, le lievi gelate tardive del 18 maggio in
alcune località dell'entroterra sardo a quote di 800 metri.
Forti temporali di nuovo il 19 al Nord, Appennino settentrionale e
Toscana, 62 mm a Villafranca Lunigiana (Massa Carrara) e 104 mm a Santo
Stefano d'Aveto (Genova), fiocchi a 1300 m sulle Alpi lombarde, poi
il 20 imponente grandinata a Castellana Grotte e Putignano (Bari),
accumuli di ghiaccio di diversi decimetri. Il 23 fronte freddo al
Settentrione, raffiche di vento, temporali e neve talora a 1200 m, poi
breve periodo più anticiclonico e asciutto fino al 28, caldo
soprattutto al Sud (38 °C nel Catanese), infine ultimi giorni più
temporalesche e freschi al Nord, con grandine forte a Forlì e un piccolo
tornado nel basso Lodigiano il 29.
La straordinaria nevicata tardiva del 1° maggio 2016 sulle Valli di
Lanzo (Torino): 70 cm di neve fresca schiantano i faggi già in foglia ai
1300 m del Col del Lys (f. Antonella Dorma).
L'eccezionale grandinata del 20 maggio 2016 a Putignano, Murgia barese
(f. Antonio Palomba).
GIUGNO 2016: nubifragi e grandinate, poi anticiclonico e caldo nella
terza decade
Frequenti giornate temporalesche specie al
Centro-Nord nelle prime due decadi, ma quanto a temperature è stato
comunque un mese un po’ più caldo del normale (di circa mezzo
grado al Settentrione), per effetto di alcuni giorni di calura dopo il
Solstizio. Numerosi gli eventi intensi e dannosi, come le
grandinate, soprattutto quella devastante del 19 a Lesina, nel Foggiano.
Nubifragi su Spezzino e Lunigiana il 2 (165 mm a Casale di Pignone,
torrenti in piena), sul Chianti l’8 (straripato il fiume Ema), a
Grosseto il 9, sul Lago d’Iseo l’ 11 (strade ed edifici invasi da acqua
e fango), in Val Calepio (Bergamo) il 13 (fiumi d’acqua e grandine per
le strade), in Val Brembana il 16, a Torino il 26 e sul Bellunese il 30
(123 mm in poche ore a Belluno).
Invece il giorno 16, mentre le Prealpi erano sotto diluvi, lo scirocco a
90 km/h arrostiva il versante settentrionale della Sicilia, 43,6 °C a
Palermo (a 1 °C dai primati storici) e vasti incendi su oltre
5600 ettari di vegetazione.
Anticiclonica e più stabile la terza decade, prima ondata di caldo
intenso su tutto il Paese, Tmax fino a 35 °C a Torino, Bologna e
Grosseto, 36 °C a Firenze, Olbia, Prato e nel Tarantino, e 37,3 °C ad
Acqui Terme (Alessandria), 5-7 °C sopra media.
Numerosi nubifragi
hanno colpito le Prealpi lombarde nel giugno 2016.
Qui un'impetuosa piena torrentizia il giorno 16 a Cornalba, Bergamo (f.
Matteo Vistalli).
LUGLIO 2016: caldo, ma senza eccessi. Temporali frequenti, salvo in
Emilia
Pur senza esorbitanti estremi termici, un altro mese più caldo del
normale (scarti fino a 2-2,5 °C sulle basse pianure del Nord), e
pure decisamente asciutto in Emilia (appena 7 e 5 mm di pioggia
totale, rispettivamente).
I periodi caldi tuttavia non sono stati particolarmente lunghi,
intervallati a tratti da passaggi temporaleschi atlantici più attivi
lungo le Alpi e a Nord del Po, ma non solo. Gravi danni nel tardo
pomeriggio del 2 per una tempesta di vento e grandine grossa come uova a
Chieri (Torino), poi grandinate dannose anche il 5 sull'Appennino
modenese, il 6 a Candela (Foggia), il 22 a Mondovì (Cuneo) e il 26
intorno a Nizza Monferrato.
Degni di nota anche i violenti temporali dell'11 luglio a Novara, del 12
a Meduna di Livenza, nel Trevigiano (alberi sradicati e tetti
scoperchiati), del 24 sulla Sardegna settentrionale (92 mm a Nuoro,
valore anomalo per l'estate sarda), del 25 sul Lazio (allagamenti a
Tivoli) e del 27 in diverse zone del Nord (piante abbattute su auto in
sosta a Bibione, Venezia). Piogge intense e allagamenti il 15 sul
Riminese (ben 160 mm a Cattolica, record giornaliero per luglio).
A metà mese fase più fresca con Tmin talora sotto i 10 °C nelle campagne
padane, ma giornate eccezionalmente limpide tra il 16 e il 18 grazie al
vento da Nord.
Tra le temperature più elevate: 39 °C il 13 a Foggia, 38,6 °C il 20 ad
Acqui Terme (Alessandria), 41,7 °C il 22 a Sorso (Sassari), 37 °C il 27
a Firenze..
AGOSTO 2016: tra
siccità e nubifragi localizzati, caldo tardivo a fine mese
Caldo e moderatamente secco nell'insieme
del Paese (mezzo grado in eccesso e piogge in difetto del 10% circa a
scala nazionale). Marcata siccità su parte del Nord, specie tra
Alpi occidentali, Liguria ed Emilia: 66 mm a Genova e 73 a Parma in
tutto il trimestre giugno-agosto, solo il 41 e 48% del consueto.
Caldo tardivo nella terza decade, con giornate insolitamente terse;
36 °C il 27 ad Acqui Terme e Firenze.
Tra le lunghe sequenze di giorni soleggiati tuttavia non sono mancati
temporali anche dannosi. Violenta ondata temporalesca il 4-5 agosto
al Nord, con grandine a Ivrea e dintorni, 104 mm di pioggia a Garlate
(Lecco) e 93 a Vipiteno (Bolzano), tempesta di vento nel Trevigiano), in
trasferimento il 6 lungo la penisola (nubifragi da Bastia Umbra a
Barletta). Altre grandinate tra Bergamo e Brescia il 9, intorno a
Piacenza l'11, nel Cadore la sera di Ferragosto, e a Reggio Emilia il
16. Inoltre, furiosi temporali in Ciociaria e sul Livornese il 18, sul
Modenese il 19 e soprattutto il 20 (frutteti distrutti tra Castelnuovo
Rangone e Spilamberto), infine nubifragi la sera del 29 sul Torinese
(grandine rimossa con gli spazzaneve a Collegno) e il 30 tra Emilia e
Toscana.
SETTEMBRE 2016: estivo
al Nord nella prima metà, poi più fresco e piovoso
Un mese ancora estivo: scarto di +1,4 °C
a scala nazionale ma anche tra +2 e +3 °C al Nord, dove per un soffio
non si sono superati i primati storici di temperatura media del 1987 e
del 2011. In particolare la prima metà del mese è stata
soleggiata e rovente, con punte giornaliere di 32-33 °C in Pianura
Padana, e 34 °C il giorno 9 a Sestri (Genova), nuovo record per
settembre. Soprattutto sulle Alpi occidentali i boschi sono
precocemente ingialliti per la siccità, a cui solo le piogge
finalmente arrivate nella seconda decade hanno portato sollievo.
Diversa la situazione al Sud, che ha vissuto un mese termicamente
normale o sotto norma di 0,5-1 °C, nonché piovosissimo in Sicilia
orientale, con quantità d’acqua da due a cinque volte il consueto
(259 mm a Riposto, litorale etneo).
Tra i fenomeni più importanti: violenti temporali hanno scoperchiato
tetti e abbattuto decine di alberi il 6 tra basso Veneto, Ferrarese e
Modenese, rovesci torrenziali tra il 5 e il 10 hanno scaricato fin oltre
300 mm d'acqua tra il Leccese e il Brindisino (diffusi straripamenti di
fiumi), "rottura" dell'estate con piogge intense il 15 al Nord-Ovest
(122 mm a Chiavari), nubifragi il 16 in Toscana e Lazio (esondato il
fiume Marta nella Tuscia), diluvi il 20 in Emilia Romagna (molta
grandine nel Ravennate) e il 21 nel Varesotto, infine alluvione a
Siracusa il 25 (oltre 170 mm di pioggia).
OTTOBRE 2016: primi
freddi da Nord-Est ma poca pioggia
Frequenti ondate di aria fresca
dall'Europa nord-orientale soprattutto nella prima metà del mese;
solo le isole ne sono rimaste al margine, in condizioni spesso
tardo-estive: tuttavia, scarto di +0,6 °C nell'insieme del Paese, e solo
al Settentrione il mese è stato appena più fresco del normale. In
difetto del 20% le precipitazioni, le grandi piogge autunnali hanno
latitato al Nord e sulle isole, e in Sardegna a fine mese gli invasi
artificiali contenevano solo il 44% del volume idrico ordinario, come
non era più accaduto dall’estate 2003.
Primi freddi a partire dal 6, Tmin -7 °C a Ortisei (Dolomiti), mentre
Catania rilevava una Tmax di ben 34 °C! Neve a 1200 metri sulle Alpi
l'11 ottobre, e prime brinate anche in pianura al mattino seguente (-2,5
°C a Nizza Monferrato), poi piogge e temporali a metà mese per una
vigorosa perturbazione sciroccale. Il 14, raffiche a oltre 160 km/h
hanno abbattuto decine di alberi sul Levante genovese bloccando la
ferrovia, 150 mm d'acqua sulle Prealpi venete e sul Mugello, 35 °C
invece a Palermo, quasi un record per ottobre.
Altri impulsi di aria umida e instabile la sera del 20, con un
nubifragio su Bibione, Venezia (121 mm di pioggia in 5 ore), e
allagamenti anche in Sicilia.
Vampata di caldo in Sardegna il 25 ottobre, 33 °C nel Sassarese,
poi altra sventagliata di bora, forti rovesci e inondazioni dal
Salernitano al Crotonese e al Salento tra il 27 e il 28, mentre al Nord
si stabiliva un tiepido anticiclone, con 20 °C a quota 1500 m il 29.
Tiepido anticiclone a fine ottobre 2016 sulle Alpi: i colori autunnali
nella Val Divedro (presso il Sempione, Ossola) il giorno 29, con circa
20 °C a quote di 1500 m! (f. Tony Scalera).
NOVEMBRE 2016: mite, tornado nel Lazio, grave alluvione in Piemonte e
Liguria
Più tiepido del normale di circa 1 °C in
Italia. Prime intense gelate notturne in pianura al Nord intorno al
10 (nelle zone extraurbane Tmin tra -3 e -5 °C, che a inizio
novembre non si vedevano dal 2006), ma poi l’intensa sciroccata della
terza decade ha sbilanciato verso il caldo le temperature medie mensili.
Piogge abbondanti al Nord-Ovest e in diverse località tirreniche.
Tra gli eventi più rilevanti, i violenti rovesci che in 36 ore tra il 5
e il 6 hanno scaricato oltre 300 mm d’acqua sull’Appennino
Tosco-Emiliano, allagando diverse località dal Pisano al Pistoiese;
sotto la stessa perturbazione atlantica, due tornado nel pomeriggio
del 6 a Ladispoli e alla periferia Nord di Roma, distruzione
di edifici e 2 vittime. Venerdì 11 allagamenti nel Beneventano, e prime
spruzzate di neve a 500 m nel Mugello.
Altri nubifragi il 19 novembre, sott’acqua Licata (Agrigento),
nuovamente l’alta Toscana (Pisano, Lucchesia e Valdinievole) e i
dintorni di Udine.
A fine mese alluvione su Ponente ligure e basso Piemonte. In 6
giorni, dal 20 al 25 novembre, fino a 693 mm di pioggia sono caduti a
Piaggia (Alpi Liguri) e 615 mm nelle Valli di Lanzo (Torino), frane e
straripamenti hanno devastato le valli savonesi e imperiesi, grande
piena di Po, Tanaro e affluenti, gravi inondazioni intorno a Moncalieri
(Torino), una vittima in Val Chisone.
Sempre il 25 novembre, allagamenti, dissesti e colture devastate anche
su Agrigentino, Messinese e Calabria ionica.
Il raro e devastante tornado che ha colpito Ladispoli (litorale romano)
nel tardo pomeriggio del 6 novembre 2016, al passaggio di un fronte
freddo atlantico
(video
completo su Youreporter).
Il Tanaro
sormonta il ponte di Garessio (Cuneo) durante la grande piena del 24
novembre 2016, attivata da precipitazioni che sulla testata del bacino,
al pluviometro
ARPA Piemonte di Piaggia, hanno toccato i 700 mm in 6 giorni (f.
Massimo Sciandra).
Il Po al colmo di piena la sera del 25 novembre 2016 a Torino (ponte
Vittorio Emanuele I):
si è trattato della terza piena per livello ai Murazzi dal 1791, dopo i
casi dell'ottobre 1839 e dell'ottobre 2000 (f. Luca Mercalli).
DICEMBRE 2016: tiepido sulle Alpi, secco al Nord-Est ma nubifragi
sulle isole
Un altro mese mite (+1,1 °C a scala
nazionale) e in particolare sulle Alpi, qui con temperature medie
mensili sopra la norma anche di 3 °C. Al Nord infatti hanno
prevalso le alte pressioni, tanto che su molte località del
Triveneto, come Belluno, Rovereto e Trieste, non è caduta una goccia di
pioggia, né un fiocco di neve, e le montagne sono rimaste
brulle anche ad alta quota.
E’ andata un po’ meglio al Nord-Ovest, dove una perturbazione
mediterranea ha portato pioggia in pianura e neve nelle valli alpine il
19-21 dicembre.
Per il resto, nebbie frequenti e aria stagnante e inquinata in
Valpadana per quasi tutto il mese, mentre al di sopra delle
inversioni termiche l’atmosfera era insolitamente tiepida: record di 19
°C a Merano il 1° dicembre, poi il 27 il föhn ha raggiunto anche la
pianura lombarda portando temperature eccezionali di 20 °C a Milano.
Più instabile al Centro-Sud. Rovesci e temporali intensi sulle isole a
inizio mese, 274 mm tra il 4 e l’8 ad Augusta (Siracusa), vaste
inondazioni, colpiti pure il Nuorese e l’Ogliastra. Altri scrosci
torrenziali il 19-21 dicembre, 355 mm a Linguaglossa (Catania). Venti
freddi balcanici sull’Adriatico e al Sud il 28-30, un po’ di neve a Bari
e punte di -3 °C a Lecce e Lamezia Terme, valori insoliti ma non
eccezionali.
Le anomalie del 2016 in altri paesi europei
Francia: decimo anno più caldo dal 1900;agosto e dicembre più
secchi da mezzo secolo
Svizzera: tra i primi 10 anni più caldi dal 1864, piogge record
nel primo semestre
Austria: quarto anno più caldo dal 1768
Regno Unito: mezzo grado sopra media, appena fuori dalla "top
ten" degli anni più caldi
RINGRAZIAMENTI
La redazione di Nimbus ringrazia tutti i numerosi collaboratori ed enti
che hanno trasmesso i dati, ma in particolare Luca Lombroso (Osservatorio
Geofisico di Modena), Maurizio Ratti (Pontremoli), Fabio Brunier e
Livio Chatrian
(Centro Funzionale Regione Valle d'Aosta),
Roberto Pedemonte (Genova), Carlo Montini (Osservatorio meteo-sismico di Imperia), Paolo
Fantini (Osservatorio Università di Parma), Paolo Valisa (Centro
Geofisico Prealpino, Varese), Alessio Bozzo e Filippo Orlando (Rovereto), Claudio Mutinelli
(Ufficio
Idrografico Provincia Autonoma di Bolzano), Piero Paolucci (Osservatorio
"Serpieri" - Università di Urbino).
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