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IL CLIMA DEL
2016 IN ITALIA: UN ALTRO ANNO TRA I PIU' CALDI;
PRECIPITAZIONI INTORNO ALLA NORMA, MA TRA SICCITA' E ALLUVIONI


Daniele Cat Berro, SMI / Redazione Nimbus
14 Gennaio 2017


Nell'insieme dell'Italia il 2016 è nuovamente risultato un anno tra i più caldi a scala plurisecolare, sebbene meno eccezionale rispetto al 2014 e al 2015, in quarta posizione dal 1800 a livello nazionale con un'anomalia termica media di +1,2 °C secondo l'ISAC-CNR.
Concentrando l'attenzione sul Nord, in quasi tutte le lunghe serie storiche l'anno si è collocato tra il 4° e il 6° posto, con anomalie per lo più comprese tra +0,7 e +1,5 °C.

Poco discoste dal normale le precipitazioni annue, il cui totale tuttavia maschera alcune ragguardevoli anomalie mensili e locali di segno opposto, quali le forti siccità di gennaio, di fine estate e di dicembre, quest'ultima straordinaria al Nord-Est e in alta Toscana, e i diluvi alluvionali di fine novembre al Nord-Ovest.

Al Nord-Ovest il 2016 si è chiuso così come era cominciato, con prevalenza di alte pressioni, temperature elevate soprattutto in montagna sopra le inversioni termiche, e precipitazioni scarse o assenti sulle Alpi. Per lo meno i rilievi di Piemonte e Valle d'Aosta hanno beneficiato, tra fine autunno e inizio inverno, degli unici due episodi nevosi significativi del periodo (21-25 novembre 2016, sopra i 2000 m, e 19-21 dicembre 2016, fin quasi in pianura), che invece hanno lasciato completamente al secco le Alpi centro-orientali. Qui sopra, lo strato caliginoso di aria inquinata intrappolato sopra Torino il 22 dicembre 2016, nonostante le precipitazioni dei due giorni precedenti (f. Valentina Acordon).
 

Anomalie del geopotenziale alla superficie isobarica di 500 hPa nel 2016 in Europa.
Mentre nel 2015 era evidente una fortissima anomalia positiva della pressione in quota (eccessiva presenza di anticicloni ben strutturati a circa 5500 m), nell'ultimo anno la deviazione dalla norma, pur presente su tutto il continente, è stata più moderata (colori verdi). Si noti invece la marcata anomalia (toni arancio) sull'Artico, che ha contribuito a temperature eccezionalmente elevate (Fonte: ESRL-NOAA).


Nella tabella sottostante, ecco un riepilogo delle principali statistiche termo-pluviometriche riferite al 2016 in alcuni osservatori del Nord Italia (cliccare sulla tabella per ingrandirla).


Temperature: quarto anno più caldo in Italia; dal quarto al sesto posto nella maggioranza delle stazioni del Nord

Presso gran parte degli osservatori meteorologici del Nord Italia dotati di lunghe serie di misura il 2016 si è collocato tra il quarto e il sesto posto nell'elenco degli anni più caldi con anomalie comprese tra +0,7 e +1,5 °C rispetto al trentennio 1981-2010.  

I mesi di febbraio, aprile e settembre sono in genere quelli che più hanno contribuito alle anomalie positive di temperatura, e solo maggio, nonché localmente marzo e ottobre (al Nord-Ovest), hanno mostrato temperature leggermente sotto media (circa mezzo grado in difetto rispetto al 1981-2010).


Anomalie termiche mensili del 2016 a Torino, Pontremoli e Rovereto. L'andamento è simile nelle tre stazioni, con i mesi di febbraio, aprile e settembre maggiormente responsabili delle anomalie di caldo. Lievemente più fresco (ma soltanto rispetto alla media del già caldo trentennio 1981-2010) il mese di maggio, ma pure marzo a Torino, e ottobre a Torino e Pontremoli.
 

L'analisi nazionale delle anomalie termiche medie annue condotta dall'ISAC-CNR di Bologna evidenzia una situazione piuttosto omogenea da Nord a Sud, e conferma anche per l'intero Paese la quarta posizione del 2016 tra gli anni più caldi nella serie dal 1800,
con +1,2 °C (in questo caso rispetto al 1971-2000).
 



Le lunghe serie storiche delle temperature medie annue a Torino e Modena.
Il 2016 ha mostrato il caldo più anomalo nella città emiliana (Tmed 15,8 °C, scarto +1,5 °C, quarta posizione tra gli anni più caldi) rispetto al capoluogo subalpino (Tmed 14,7 °C, scarto +0,8 °C, quinta posizione).






Elenchi dei dieci anni più caldi in alcune lunghe serie di misura termometrica.
Il 2016 ha assunto la quinta posizione a Torino e Pontremoli, la quarta a Modena, ma anche a Moncalieri, e la terza a Genova. Ormai quasi tutti gli anni appartenenti alla "top ten" del caldo sono successivi al 2000!


Precipitazioni: totali annui vicini al normale, ma alternanza tra
periodi secchi e nubifragi. Molto asciutto solo in Liguria.

L'anno si è chiuso con quantità totali di pioggia e neve fusa prossime alla norma
(-3% a livello nazionale; fonte ISAC-CNR), talora moderatamente superiori (110-120% in diverse città padane, da Torino, a Varese, a Modena), talora inferiori (95% a Pontremoli).
Più drastico il deficit in Liguria centrale, con Genova (osservatorio di Via Balbi) che ha ricevuto appena 653 mm d'acqua, pari a poco più della metà del consueto (53%).

Ma i totali annuali spesso mascherano anomalie più importanti, anche opposte, che si sono avvicendate di mese in mese.

Il 2016 è infatti cominciato con un gennaio molto secco al Nord-Ovest, poi controbilanciato da una fine d'inverno più generosa di pioggia e nevicate sulle Alpi.
Ma ecco in seguito un aprile insolitamente caldo e avaro d'acqua (solo 30 mm a Rovereto, 36% del normale).
Numerosi nubifragi hanno funestato le Prealpi, soprattutto lombarde, a inizio estate, mentre tra agosto e metà settembre - complice anche il caldo tardivo che ha accresciuto l'evapotraspirazione da suoli e vegetazione - una marcata siccità ha penalizzato i boschi delle Alpi occidentali (26 mm tra il 1° agosto e l'11 settembre 2016 a Chianocco, Val di Susa).
Ma la stagione autunnale delle piogge, cominciata con scarsa convinzione al Nord, si è "sbloccata" in maniera dirompente con i prodigiosi diluvi di fine novembre tra Piemonte e Liguria di Ponente, che hanno scaricato in una settimana fino a 500-700 mm d'acqua sui rilievi torinesi, cuneesi e sulle Alpi liguri.
Questo intenso e dannoso episodio ha però completamente risparmiato il Triveneto, e così è andata anche con la successiva fase piovosa e nevosa del 19-21 dicembre, tanto che, per il secondo anno consecutivo, città come Rovereto, Belluno e Trieste non hanno visto cadere una goccia di pioggia né un fiocco di neve in dicembre, e a Natale sulle Alpi centro-orientali l'unica neve presente sotto i 2000-2500 m era quella prodotta artificialmente sui comprensori sciistici...


 

Andamento delle precipitazioni mensili nel 2016 a Torino, Pontremoli (MS) e Rovereto (TN), confrontate con i valori medi 1981-2010.
 

Ed ecco in sintesi le principali caratteristiche meteo-climatiche dei singoli mesi del 2016:


GENNAIO 2016: mite e finalmente più piovoso tra Nord-Est e Toscana

Il breve periodo rigido intorno al giorno 20 (venti da Nord, temperature minime vicine a -10 °C nelle zone padane più gelide, neve a Pescara e Bari, e 30 cm di manto a quote di 200 m sul Cosentino) non ha impedito al mese di essere più mite del normale, con anomalie prossime a +1,5 °C al Nord Italia. Precipitazioni ancora misere in Piemonte (solo 4 mm a Torino), via via più copiose verso il Nord-Est (82 mm a Trieste, nella norma) e la Toscana, con 187 mm a Pontremoli (+15% rispetto alla media), dove peraltro dal 25 gennaio al 3 febbraio si è avuta la più lunga sequenza di giorni senza soleggiamento in 22 anni di osservazioni, a causa di ostinate nubi basse dal mare. Nella prima metà del mese una serie di perturbazioni atlantiche ha portato un po’ di sollievo alla siccità che su molte zone perdurava da due mesi, e un’effimera spruzzata di neve si è vista il 2 gennaio in Pianura Padana. Ma nel complesso l’aria è rimasta tiepida: nuovo record di 24 °C il 10 al Capo Bellavista, in Ogliastra.

FEBBRAIO 2016: tiepido ma piovoso, specie in Emilia

Temperature sopra media di 1-3 °C in Italia; in regime di prevalenti flussi atlantici, umidi e temperati, sono mancate significative irruzioni di aria fredda da Nord. Niente neve in Pianura Padana, ma almeno molta pioggia è caduta soprattutto sul bacino ligure-tirrenico e a ridosso dell'Appennino Tosco-Emiliano (febbraio più piovoso da inizio misure nel 1830 a Modena, 178 mm), e la siccità che al Nord aveva segnato l'inizio dell'inverno si è spenta.
Tepore fuori stagione a inizio mese, 0 °C a 4000 m sulle Alpi l'1, e punte di 22-24 °C tra Sicilia e Calabria il 2, situazioni poi ripetutesi anche il 21-22 febbraio (sull'arco alpino fino a 23 °C a quota 1000 m, inoltre 26 °C presso Alghero!); precoci fioriture di fruttiferi nella seconda metà del mese in Emilia-Romagna.
Insoliti temporali invernali dalla Lombardia, all'Emilia al Nord-Est il 3, 9 e 18 febbraio, al passaggio di fronti freddi nord-atlantici. Inoltre: piogge intense tra il 7 e il 10 su Appennino settentrionale e Alpi orientali (in 4 giorni, 135 mm a Tolmezzo e 327 all'Abetone) e tempeste di libeccio; scirocco, polvere sahariana e caldo record il 15 in Puglia (25 °C a Bari!), piene fluviali e frane invece in Emilia, Toscana e Lazio. Intensa depressione a fine mese: burrasca di scirocco (130 km/h a Reggio Calabria e danni in tutto il Sud), piogge intense al Settentrione (157 mm a Barge, Cuneese, e 197 mm a Piancavallo, presso Pordenone), un metro e mezzo di neve fresca a 1500-2000 m tra Monviso e Alpi Liguri, straripamento del Secchia intorno a Modena, frane nel Senese e nel Grossetano.

Il Po in magra tra Casale Monferrato e Valenza (Alessandria) il 4 febbraio 2016, prima del ritorno di precipitazioni che hanno finalmente estinto la siccità al Nord-Ovest. A Torino il trimestre novembre 2015 - gennaio 2016 è stato il più asciutto della serie dal 1802, con appena 4 mm d'acqua (f. Toni Farina).


MARZO 2016: gelo e nevicate, poi caldo a fine mese

Dopo un inverno straordinariamente mite le anomalie di temperatura si sono attenuate in marzo, che tuttavia è stato pur sempre un po' più tiepido del consueto (+0,8 °C in Italia), e più fresco solo al Nord-Ovest. In leggero eccesso le precipitazioni nell’insieme del Paese (+14%), ma anche doppie rispetto alla media dalla Puglia alla Sicilia, e in lieve difetto invece dal Nord, al Tirreno e alla Sardegna.
Nelle prime due decadi hanno prevalso fresche correnti nord-orientali, con ricorrenti gelate a inizio mese in Valpadana, e curiosamente sulla pianura del Piemonte le uniche nevicate della stagione invernale si sono viste proprio alle soglie della primavera, il 5 e 16 marzo, in quest’ultimo caso con 5-10 cm caduti a Torino durante una burrascosa irruzione di bora (raffiche a 94 km/h a Trieste). Forte nevicata tra l’ 8 e il 9 marzo sui rilievi emiliani, 40 cm a 600 m, piogge copiose e alcuni dissesti nell’entroterra riminese; venerdì 11 rovesci e temporali in Sicilia (85 mm a Linguaglossa, Catania), poi tra il 12 e il 13 in Puglia, anche con grandine nel Brindisino, e straripamento del fiume Cervaro nel Foggiano; il 15 un nubifragio da 75 mm di pioggia e grandine ha estinto la siccità a Siracusa. Altra ondata di piogge intense il 17-18 tra Foggiano, Basilicata e Calabria, straripamenti e colture allagate, 2 vittime in un torrente in piena presso Lamezia Terme. Straordinaria tempesta di polvere sahariana il 22-23 al Meridione, chiuso l’aeroporto di Brindisi, mentre piogge intense scaricavano oltre 100 mm d’acqua sul Fermano (Marche), esondazioni e smottamenti.
A fine mese anticiclone nord-africano al Centro-Sud: il 31 marzo, 25 °C a Fiumicino, 29 °C a Palermo e 31 °C alle Eolie, una decina di gradi sopra media.

In Piemonte le uniche nevicate dell'inverno 2015-16 a bassa quota si sono verificate in marzo. Qui le Langhe innevate, così come le Alpi Cozie e il Monviso sullo sfondo, riprese il 6 marzo 2016 a Benevello dopo la nevicata che il giorno precedente ha depositato 5-10 cm di manto sulla pianura alessandrina e 22 a Cuneo (f. Emanuele Sella).


APRILE 2016: insolitamente caldo e asciutto

Nonostante alcuni giorni più freddi a fine mese, è il terzo aprile più caldo dal 1800 in Italia con 2,8 °C sopra media a livello nazionale, anche oltre +3 °C al Sud, dove hanno prevalso le risalite di aria nord-africana. Ed è pure piovuto poco, la metà del normale nell'insieme del Paese.
Fino al giorno 22 hanno dunque prevalso situazioni anticicloniche e precocemente calde, con rapido sviluppo della vegetazione: Tmax 28 °C a Guidonia (Roma) il 6, 29,2 °C a Lecce il 13, primato per la seconda decade di aprile, 33,2 °C a Gela (Caltanissetta) il 18, record mensile. Brevi passaggi di perturbazioni hanno determinato i primi temporali diffusi al Nord. La notte del 19 aprile copiosa grandinata sul Mantovano, seguita da una giornata fresca e temporalesca sulla Romagna, e con bora a 100 km/h a Trieste. Libeccio e pioggia dirotta il 23 in Toscana (125 mm a Montopoli in Val d’Arno, allagamenti), in attesa di un fronte freddo da Nord-Ovest tra il 24 e il 25, che ha recato rovesci e temporali dal Nord-Est alla Puglia, neve in calo a 600 m in Emilia e a 800 m più a Sud (imbiancate L'Aquila e Potenza), föhn e aria limpida sulle regioni nord-occidentali, e poi locali brinate tardive in Valpadana nei mattini del 25 e 26 aprile (-1 °C nel Novarese). Ulteriore impulso freddo il 27 con neve a 600-800 m sulle Alpi centro-orientali.

MAGGIO 2016: un po' fresco al Nord, mosso e temporalesco ovunque

Temperature complessivamente normali (o leggermente sotto media al Nord, scarto
-0,7 °C a Torino), ma non sono mancati episodi tardivi di stampo quasi invernale, come le nevicate fino a 600-1000 m del giorno 1 sulle Alpi occidentali, o al contrario vampate di calore estivo, ma solo al Sud.
In eccesso del 50% le precipitazioni a scala nazionale, ma localmente in Puglia si è accumulato anche il triplo della pioggia normale.
Tra gli eventi atmosferici di rilievo, i forti rovesci del 2-3 maggio sul versante adriatico, con ritorno della neve a 1500 m anche sull'Appennino meridionale, le piogge abbondanti dell'11 al Nord-Ovest (anche oltre 100 mm sulle Prealpi torinesi) mentre al Sud si toccavano 32 °C nella Sicilia interna; le furiose grandinate del 14 a Torino, Reggio Emilia e nel Piacentino, le lievi gelate tardive del 18 maggio in alcune località dell'entroterra sardo a quote di 800 metri.
Forti temporali di nuovo il 19 al Nord, Appennino settentrionale e Toscana, 62 mm a Villafranca Lunigiana (Massa Carrara) e 104 mm a Santo Stefano d'Aveto (Genova), fiocchi a 1300 m sulle Alpi lombarde, poi il 20 imponente grandinata a Castellana Grotte e Putignano (Bari), accumuli di ghiaccio di diversi decimetri. Il 23 fronte freddo al Settentrione, raffiche di vento, temporali e neve talora a 1200 m, poi breve periodo più anticiclonico e asciutto fino al 28, caldo soprattutto al Sud (38 °C nel Catanese), infine ultimi giorni più temporalesche e freschi al Nord, con grandine forte a Forlì e un piccolo tornado nel basso Lodigiano il 29.
 

La straordinaria nevicata tardiva del 1° maggio 2016 sulle Valli di Lanzo (Torino): 70 cm di neve fresca schiantano i faggi già in foglia ai 1300 m del Col del Lys (f. Antonella Dorma).
 

L'eccezionale grandinata del 20 maggio 2016 a Putignano, Murgia barese
(f. Antonio Palomba).


GIUGNO 2016: nubifragi e grandinate, poi anticiclonico e caldo nella terza decade

Frequenti giornate temporalesche specie al Centro-Nord nelle prime due decadi, ma quanto a temperature è stato comunque un mese un po’ più caldo del normale (di circa mezzo grado al Settentrione), per effetto di alcuni giorni di calura dopo il Solstizio. Numerosi gli eventi intensi e dannosi, come le grandinate, soprattutto quella devastante del 19 a Lesina, nel Foggiano. Nubifragi su Spezzino e Lunigiana il 2 (165 mm a Casale di Pignone, torrenti in piena), sul Chianti l’8 (straripato il fiume Ema), a Grosseto il 9, sul Lago d’Iseo l’ 11 (strade ed edifici invasi da acqua e fango), in Val Calepio (Bergamo) il 13 (fiumi d’acqua e grandine per le strade), in Val Brembana il 16, a Torino il 26 e sul Bellunese il 30 (123 mm in poche ore a Belluno).
Invece il giorno 16, mentre le Prealpi erano sotto diluvi, lo scirocco a 90 km/h arrostiva il versante settentrionale della Sicilia, 43,6 °C a Palermo (a 1 °C dai primati storici) e vasti incendi su oltre 5600 ettari di vegetazione.
Anticiclonica e più stabile la terza decade, prima ondata di caldo intenso su tutto il Paese
, Tmax fino a 35 °C a Torino, Bologna e Grosseto, 36 °C a Firenze, Olbia, Prato e nel Tarantino, e 37,3 °C ad Acqui Terme (Alessandria), 5-7 °C sopra media.
 

Numerosi nubifragi hanno colpito le Prealpi lombarde nel giugno 2016. Qui un'impetuosa piena torrentizia il giorno 16 a Cornalba, Bergamo (f. Matteo Vistalli).


LUGLIO 2016: caldo, ma senza eccessi. Temporali frequenti, salvo in Emilia

Pur senza esorbitanti estremi termici, un altro mese più caldo del normale (scarti fino a 2-2,5 °C sulle basse pianure del Nord), e pure decisamente asciutto in Emilia (appena 7 e 5 mm di pioggia totale, rispettivamente).
I periodi caldi tuttavia non sono stati particolarmente lunghi, intervallati a tratti da passaggi temporaleschi atlantici più attivi lungo le Alpi e a Nord del Po, ma non solo. Gravi danni nel tardo pomeriggio del 2 per una tempesta di vento e grandine grossa come uova a Chieri (Torino), poi grandinate dannose anche il 5 sull'Appennino modenese, il 6 a Candela (Foggia), il 22 a Mondovì (Cuneo) e il 26 intorno a Nizza Monferrato.
Degni di nota anche i violenti temporali dell'11 luglio a Novara, del 12 a Meduna di Livenza, nel Trevigiano (alberi sradicati e tetti scoperchiati), del 24 sulla Sardegna settentrionale (92 mm a Nuoro, valore anomalo per l'estate sarda), del 25 sul Lazio (allagamenti a Tivoli) e del 27 in diverse zone del Nord (piante abbattute su auto in sosta a Bibione, Venezia). Piogge intense e allagamenti il 15 sul Riminese (ben 160 mm a Cattolica, record giornaliero per luglio).
A metà mese fase più fresca con Tmin talora sotto i 10 °C nelle campagne padane, ma giornate eccezionalmente limpide tra il 16 e il 18 grazie al vento da Nord.
Tra le temperature più elevate: 39 °C il 13 a Foggia, 38,6 °C il 20 ad Acqui Terme (Alessandria), 41,7 °C il 22 a Sorso (Sassari), 37 °C il 27 a Firenze..

AGOSTO 2016: tra siccità e nubifragi localizzati, caldo tardivo a fine mese

Caldo e moderatamente secco nell'insieme del Paese (mezzo grado in eccesso e piogge in difetto del 10% circa a scala nazionale). Marcata siccità su parte del Nord, specie tra Alpi occidentali, Liguria ed Emilia: 66 mm a Genova e 73 a Parma in tutto il trimestre giugno-agosto, solo il 41 e 48% del consueto. Caldo tardivo nella terza decade, con giornate insolitamente terse; 36 °C il 27 ad Acqui Terme e Firenze.
Tra le lunghe sequenze di giorni soleggiati tuttavia non sono mancati temporali anche dannosi. Violenta ondata temporalesca il 4-5 agosto al Nord, con grandine a Ivrea e dintorni, 104 mm di pioggia a Garlate (Lecco) e 93 a Vipiteno (Bolzano), tempesta di vento nel Trevigiano), in trasferimento il 6 lungo la penisola (nubifragi da Bastia Umbra a Barletta). Altre grandinate tra Bergamo e Brescia il 9, intorno a Piacenza l'11, nel Cadore la sera di Ferragosto, e a Reggio Emilia il 16. Inoltre, furiosi temporali in Ciociaria e sul Livornese il 18, sul Modenese il 19 e soprattutto il 20 (frutteti distrutti tra Castelnuovo Rangone e Spilamberto), infine nubifragi la sera del 29 sul Torinese (grandine rimossa con gli spazzaneve a Collegno) e il 30 tra Emilia e Toscana.

SETTEMBRE 2016: estivo al Nord nella prima metà, poi più fresco e piovoso

Un mese ancora estivo: scarto di +1,4 °C a scala nazionale ma anche tra +2 e +3 °C al Nord, dove per un soffio non si sono superati i primati storici di temperatura media del 1987 e del 2011. In particolare la prima metà del mese è stata soleggiata e rovente, con punte giornaliere di 32-33 °C in Pianura Padana, e 34 °C il giorno 9 a Sestri (Genova), nuovo record per settembre. Soprattutto sulle Alpi occidentali i boschi sono precocemente ingialliti per la siccità, a cui solo le piogge finalmente arrivate nella seconda decade hanno portato sollievo.
Diversa la situazione al Sud, che ha vissuto un mese termicamente normale o sotto norma di 0,5-1 °C, nonché piovosissimo in Sicilia orientale, con quantità d’acqua da due a cinque volte il consueto (259 mm a Riposto, litorale etneo).
Tra i fenomeni più importanti: violenti temporali hanno scoperchiato tetti e abbattuto decine di alberi il 6 tra basso Veneto, Ferrarese e Modenese, rovesci torrenziali tra il 5 e il 10 hanno scaricato fin oltre 300 mm d'acqua tra il Leccese e il Brindisino (diffusi straripamenti di fiumi), "rottura" dell'estate con piogge intense il 15 al Nord-Ovest (122 mm a Chiavari), nubifragi il 16 in Toscana e Lazio (esondato il fiume Marta nella Tuscia), diluvi il 20 in Emilia Romagna (molta grandine nel Ravennate) e il 21 nel Varesotto, infine alluvione a Siracusa il 25 (oltre 170 mm di pioggia).

OTTOBRE 2016: primi freddi da Nord-Est ma poca pioggia

Frequenti ondate di aria fresca dall'Europa nord-orientale soprattutto nella prima metà del mese; solo le isole ne sono rimaste al margine, in condizioni spesso tardo-estive: tuttavia, scarto di +0,6 °C nell'insieme del Paese, e solo al Settentrione il mese è stato appena più fresco del normale. In difetto del 20% le precipitazioni, le grandi piogge autunnali hanno latitato al Nord e sulle isole, e in Sardegna a fine mese gli invasi artificiali contenevano solo il 44% del volume idrico ordinario, come non era più accaduto dall’estate 2003.
Primi freddi a partire dal 6, Tmin -7 °C a Ortisei (Dolomiti), mentre Catania rilevava una Tmax di ben 34 °C! Neve a 1200 metri sulle Alpi l'11 ottobre, e prime brinate anche in pianura al mattino seguente (-2,5 °C a Nizza Monferrato), poi piogge e temporali a metà mese per una vigorosa perturbazione sciroccale. Il 14, raffiche a oltre 160 km/h hanno abbattuto decine di alberi sul Levante genovese bloccando la ferrovia, 150 mm d'acqua sulle Prealpi venete e sul Mugello, 35 °C invece a Palermo, quasi un record per ottobre.
Altri impulsi di aria umida e instabile la sera del 20, con un nubifragio su Bibione, Venezia (121 mm di pioggia in 5 ore), e allagamenti anche in Sicilia.
Vampata di caldo in Sardegna il 25 ottobre, 33 °C nel Sassarese, poi altra sventagliata di bora, forti rovesci e inondazioni dal Salernitano al Crotonese e al Salento tra il 27 e il 28, mentre al Nord si stabiliva un tiepido anticiclone, con 20 °C a quota 1500 m il 29.

Tiepido anticiclone a fine ottobre 2016 sulle Alpi: i colori autunnali nella Val Divedro (presso il Sempione, Ossola) il giorno 29, con circa 20 °C a quote di 1500 m! (f. Tony Scalera).



NOVEMBRE 2016: mite, tornado nel Lazio, grave alluvione in Piemonte e Liguria

Più tiepido del normale di circa 1 °C in Italia. Prime intense gelate notturne in pianura al Nord intorno al 10 (nelle zone extraurbane Tmin tra -3 e -5 °C, che a inizio novembre non si vedevano dal 2006), ma poi l’intensa sciroccata della terza decade ha sbilanciato verso il caldo le temperature medie mensili.
Piogge abbondanti al Nord-Ovest e in diverse località tirreniche. Tra gli eventi più rilevanti, i violenti rovesci che in 36 ore tra il 5 e il 6 hanno scaricato oltre 300 mm d’acqua sull’Appennino Tosco-Emiliano, allagando diverse località dal Pisano al Pistoiese; sotto la stessa perturbazione atlantica, due tornado nel pomeriggio del 6 a Ladispoli e alla periferia Nord di Roma, distruzione di edifici e 2 vittime. Venerdì 11 allagamenti nel Beneventano, e prime spruzzate di neve a 500 m nel Mugello.
Altri nubifragi il 19 novembre, sott’acqua Licata (Agrigento), nuovamente l’alta Toscana (Pisano, Lucchesia e Valdinievole) e i dintorni di Udine.
A fine mese alluvione su Ponente ligure e basso Piemonte. In 6 giorni, dal 20 al 25 novembre, fino a 693 mm di pioggia sono caduti a Piaggia (Alpi Liguri) e 615 mm nelle Valli di Lanzo (Torino), frane e straripamenti hanno devastato le valli savonesi e imperiesi, grande piena di Po, Tanaro e affluenti, gravi inondazioni intorno a Moncalieri (Torino), una vittima in Val Chisone.
Sempre il 25 novembre, allagamenti, dissesti e colture devastate anche su Agrigentino, Messinese e Calabria ionica.

Il raro e devastante tornado che ha colpito Ladispoli (litorale romano) nel tardo pomeriggio del 6 novembre 2016, al passaggio di un fronte freddo atlantico
(video completo su Youreporter).
 



Il Tanaro sormonta il ponte di Garessio (Cuneo) durante la grande piena del 24 novembre 2016, attivata da precipitazioni che sulla testata del bacino, al pluviometro ARPA Piemonte di Piaggia, hanno toccato i 700 mm in 6 giorni (f. Massimo Sciandra).
 

Il Po al colmo di piena la sera del 25 novembre 2016 a Torino (ponte Vittorio Emanuele I):
si è trattato della terza piena per livello ai Murazzi dal 1791, dopo i casi dell'ottobre 1839 e dell'ottobre 2000 (f. Luca Mercalli).


DICEMBRE 2016: tiepido sulle Alpi, secco al Nord-Est ma nubifragi sulle isole

Un altro mese mite (+1,1 °C a scala nazionale) e in particolare sulle Alpi, qui con temperature medie mensili sopra la norma anche di 3 °C. Al Nord infatti hanno prevalso le alte pressioni, tanto che su molte località del Triveneto, come Belluno, Rovereto e Trieste, non è caduta una goccia di pioggia, né un fiocco di neve, e le montagne sono rimaste brulle anche ad alta quota.
E’ andata un po’ meglio al Nord-Ovest, dove una perturbazione mediterranea ha portato pioggia in pianura e neve nelle valli alpine il 19-21 dicembre.
Per il resto, nebbie frequenti e aria stagnante e inquinata in Valpadana per quasi tutto il mese, mentre al di sopra delle inversioni termiche l’atmosfera era insolitamente tiepida: record di 19 °C a Merano il 1° dicembre, poi il 27 il föhn ha raggiunto anche la pianura lombarda portando temperature eccezionali di 20 °C a Milano.
Più instabile al Centro-Sud. Rovesci e temporali intensi sulle isole a inizio mese, 274 mm tra il 4 e l’8 ad Augusta (Siracusa), vaste inondazioni, colpiti pure il Nuorese e l’Ogliastra. Altri scrosci torrenziali il 19-21 dicembre, 355 mm a Linguaglossa (Catania). Venti freddi balcanici sull’Adriatico e al Sud il 28-30, un po’ di neve a Bari e punte di -3 °C a Lecce e Lamezia Terme, valori insoliti ma non eccezionali.


Le anomalie del 2016 in altri paesi europei

Francia: decimo anno più caldo dal 1900;agosto e dicembre più secchi da mezzo secolo
Svizzera: tra i primi 10 anni più caldi dal 1864, piogge record nel primo semestre
Austria: quarto anno più caldo dal 1768
Regno Unito: mezzo grado sopra media, appena fuori dalla "top ten" degli anni più caldi



RINGRAZIAMENTI

La redazione di Nimbus ringrazia tutti i numerosi collaboratori ed enti che hanno trasmesso i dati, ma in particolare Luca Lombroso (Osservatorio Geofisico di Modena), Maurizio Ratti (Pontremoli), Fabio Brunier e Livio Chatrian (Centro Funzionale Regione Valle d'Aosta), Roberto Pedemonte (Genova), Carlo Montini (Osservatorio meteo-sismico di Imperia), Paolo Fantini (Osservatorio Università di Parma), Paolo Valisa (Centro Geofisico Prealpino, Varese), Alessio Bozzo e Filippo Orlando (Rovereto), Claudio Mutinelli (Ufficio Idrografico Provincia Autonoma di Bolzano), Piero Paolucci (Osservatorio "Serpieri" - Università di Urbino).


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