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PRIMO SEMESTRE 2024: PIOGGE STRAORDINARIE PER FREQUENZA E ABBONDANZA AL NORD (SICCITA' ESTREMA INVECE AL SUD), POCO SOLE, MA NON FREDDO

18 luglio 2024, SMI / Redazione Nimbus


Mentre il Sud Italia, soprattutto Sicilia e Puglia, vive da mesi una siccità eccezionale, al Nord il periodo tra fine inverno, primavera e inizio estate 2024 ha mostrato precipitazioni rare a vedersi per elevata frequenza e abbondanza.

Responsabile è l'influenza di prevalenti condizioni depressionarie tra le isole britanniche e la Francia, associate al ripetuto passaggio di sistemi frontali con apporti di aria umida da Ovest, Sud-Ovest, Sud, talora Sud-Est (ponente, libeccio, scirocco), situazioni variamente favorevoli a precipitazioni sulle regioni italiane settentrionali e specie a Nord del Po, dove lo sbarramento orografico contro il pendio sudalpino esalta le piogge (e le nevicate in quota).

All'avvicinarsi dell'estate, da maggio in poi, la componente convettiva (moti dell'aria verticali innescati dal surriscaldamento del suolo) ha inoltre contribuito favorendo il moltiplicarsi di temporali spesso violenti e rovinosi per grandine, vento tempestoso e alluvioni-lampo.

La medesima configurazione atmosferica prevalente a grande scala ha invece lasciato a secco l'estremo Sud e il medio-basso versante adriatico, regione rimasta più sotto l'influenza degli anticicloni che hanno dominato a Est, sui Balcani, o di regimi di foehn sottovento ai rilievi appenninici.


Torino, 2 giugno 2024: l'ennesimo rovescio interessa la città, soggetta,
nel primo semestre dell'anno, a una piovosità straordinaria
(f. Claudio Castellano).

Anomalie di altezza del geopotenziale al livello isobarico di 500 hPa nel periodo 1° febbraio - 15 luglio 2024 in Europa: depressioni più profonde e ostinate del consueto intorno alle isole britanniche hanno influenzato il tempo anche al Nord Italia, con precipitazioni frequenti e abbondanti, mentre il resto del Paese e soprattutto il Sud è rimasto maggiormente coinvolto nelle anomalie positive di geopotenziale (prevalenza di anticicloni) che hanno caratterizzato l'Est del continente, in netta contrapposizione a quanto verificatosi a Ovest (Fonte: Physical Science Laboratory - NOAA).


A Torino-centro (stazione Arpa Piemonte di via della Consolata) da febbraio a giugno 2024 si sono conteggiati 55 giorni con almeno 1 mm di precipitazione, +58% rispetto alla media, e per trovare un caso analogo o superiore nello stesso periodo dell'anno occorre tornare indietro di mezzo secolo, al febbraio-giugno 1972 (56 giorni). Nella serie di misure pluviometriche avviate nel 1802, solo in altre sei occasioni è stata superata la frequenza di precipitazioni di quest'anno, sempre in riferimento ai mesi da febbraio a giugno (nel 1810, 1832, 1889, 1905, 1930 e, dunque, nel 1972).

Nel primo semestre dell'anno sono caduti ben 783,8 mm d'acqua (+79%), terzo caso in oltre due secoli dopo i periodi gennaio-giugno 1810 (1029,4 mm) e 1936 (834,6 mm).
Estendendo l'analisi fino al 15 luglio si arriva a 846 mm, valore molto vicino a quanto si dovrebbe rilevare in tutto l'anno (898 mm, media del trentennio climatologico standard 1991-2020), e lo stesso si può dire per l'insieme del Piemonte: secondo le analisi regionalizzate Arpa finora si sono raccolti, come media territoriale, 932 mm, +85% rispetto alla norma, e pari alla precipitazione che si dovrebbe totalizzare da gennaio a inizio dicembre!

La situazione è fin più eccezionale in Lombardia, regione ripetutamente colpita da situazioni alluvionali: all'osservatorio di Milano-Brera il pluviometro Arpa Lombardia ha raccolto 973,8 mm nel primo semestre 2024, figurando come il periodo gennaio-giugno di gran lunga più bagnato nella serie di misura avviata nel lontano 1764 (supera gli 848,6 mm del gennaio-giugno 1876). Incredibilmente, solo due anni fa (gennaio-giugno 2022) si registrava invece il minimo assoluto della serie, con 109,4 mm!
 

Il semestre gennaio-giugno 2024 a Torino e Milano è stato rispettivamente terzo e primo più piovoso nelle serie dal 1802 e 1764, con 783,8 e 973,8 mm di precipitazione totale. Fonte dati: Arpa Piemonte e Arpa Lombardia.


Proprio la frequenza delle piogge (ancor più che la loro quantità totale), insieme alla carenza di soleggiamento, ha contribuito alla diffusa e giustificata sensazione di tempo pessimo persistente e di uno zoppicante avvio d'estate.

Meno determinanti di quanto comunemente si pensi sono state invece le temperature. E' vero che da metà aprile a inizio luglio 2024 i periodi più freschi del consueto hanno prevalso su quelli più caldi al Nord-Ovest italiano, ma nel complesso le anomalie termiche negative sono state contenute, al confronto delle marcate anomalie positive (caldo eccessivo) dei mesi precedenti.

Sempre a Torino, rispetto alla norma 1991-2020, risultano scarti termici mensili di -0,9 °C in maggio e -0,6 °C in giugno, dunque un po' più fresco ma solo rispetto ai decenni recenti segnati da un netto riscaldamento atmosferico.
Se si prende a riferimento il clima del precedente trentennio standard internazionale 1961-1990, che potremmo definire più "normale" e ancora poco influenzato dal riscaldamento globale antropogenico, vediamo che la fine primavera e l'inizio estate 2024 risultano allora perfino un po' più caldi della media, rispettivamente +0,4 °C e +1,1 °C in maggio e giugno.

Allargando lo sguardo a tutto il primo semestre 2024, includendo dunque i mitissimi (rispetto alla norma) mesi invernali e di inizio primavera, questo risulta perfino quinto tra i più caldi dal 1753 a Torino, con anomalia di +1,0 °C rispetto al 1991-2020 e +2,3 °C rispetto al 1961-1990.

Ancora, se usciamo dall'angolo nord-occidentale, unica zona italiana che tra metà aprile e inizio luglio ha risentito dell'influsso fresco delle depressioni "britanniche", il carattere caldo del 2024 emerge con ulteriore evidenza, tanto che a livello nazionale, se si chiudesse qui, l'anno risulterebbe il più caldo dal 1800 con +1,47 °C rispetto alla norma 1991-2020, secondo il CNR-ISAC.

Anomalie di temperatura del periodo gennaio-giugno 2024 in Italia, rispetto alla norma del trentennio 1991-2020. Il primo semestre dell'anno è stato molto caldo in tutto il Paese, e soprattutto al Centro-Sud e in Sardegna
(fonte: CNR-ISAC, Bologna).


COME L'ESTATE 2014?

Il ricordo va a dieci anni fa, all'estate 2014, che si distinse per nuvolosità e piovosità ostinate con ripercussioni negative su agricoltura e turismo, tuttavia un parziale bilancio di metà stagione rivela che siamo abbastanza lontani da quella situazione, per lo meno nel capoluogo piemontese.

Nel periodo 1° giugno - 15 luglio si sono contati quest'anno 12 giorni con precipitazioni, mentre allora furono 16, le temperature medie sono leggermente superiori (22,7 °C vs 22,5 °C), ma soprattutto all'epoca fu in particolare luglio a mostrarsi tra i più grigi, bagnati e freschi a scala pluridecennale, mentre nel 2024 il mese centrale dell'estate, con il contributo del caldo scoppiato nella seconda decade, sembra avere altre intenzioni.

Oltre all'eccezionale piovosità già dei mesi precedenti, per ora l'estate 2024 si fa notare per i nubifragi frequenti e rovinosi al Nord, ma le settimane centrali della stagione stanno trascorrendo (per ora) in modo diverso rispetto ai grigiori persistenti del luglio 2014, che ebbe sembianze autunnali.

In ogni caso considerazioni più significative andranno fatte a stagione terminata, tra un mese e mezzo, e analizzando i dati di regioni più estese, in modo da contemplare le varie peculiarità locali.
Ad esempio nell'alta Lombardia e soprattutto tra Varesotto e Comasco, le precipitazioni della prima metà di luglio sono state effettivamente straordinarie: 243,5 mm a Varese-Centro Geofisico Prealpino (in gran parte concentrati nei due intensi episodi del 7 e 12 luglio), valore che nella serie avviata nel 1967 supera i casi del 2009 (232,8 mm) e del 2008 (174,7 mm; com. pers. del meteorologo CGP Paolo Valisa).

Di certo, dell'estate 2024 ricorderemo gli episodi alluvionali ravvicinati del 20 giugno nel massiccio francese degli Écrins e nel Vallese, del 21 giugno in Valle Mesolcina (Grigioni), del 29-30 giugno sulle Alpi dal Gran Paradiso al Canton Ticino, e del 7 e 12 luglio tra Ticino meridionale, Varesotto e Lario (almeno 8 vittime totali in territorio svizzero, durante gli eventi del 21 e 29-30 giugno). 


 

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