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22-23 DICEMBRE 2023: INIZIO CALDO E TEMPESTOSO
DELL'INVERNO ASTRONOMICO, FOEHN A 228 km/h
ALLA SACRA DI SAN MICHELE (VAL SUSA)

Daniele Cat Berro, SMI / Redazione Nimbus
24 dicembre 2023
 


I giorni intorno al Solstizio d'inverno 2023 sono stati caratterizzati dall'evoluzione della tempesta battezzata "Pia" dall'Istituto meteorologico danese, nel quadro della nomenclatura Eumetnet delle burrasche europee (vedi l'elenco degli eventi della stagione 2023-24).
La vigorosa depressione, traslata con il suo centro dall'Islanda (mercoledì 20 dicembre) alle Repubbliche Baltiche (23 dicembre), ha pilotato verso le Alpi un impetuoso flusso di venti nord-occidentali con trasporto di aria mite di origine atlantica.

Lo sviluppo di un fortissimo gradiente di pressione in superficie tra il versante settentrionale e quello meridionale delle Alpi ha dato luogo a un evento di foehn di inconsueta violenza sul Piemonte occidentale in particolare venerdì 22 dicembre.
Il vento di caduta, che in generale ha riguardato le regioni padane ma anche quelle adriatiche (garbino) ha determinato temperature eccezionalmente elevate per il periodo anche (e soprattutto) nella giornata di sabato 23, con valori da record per il mese di dicembre in particolare al Nord-Ovest e in Emilia-Romagna.

Il tramonto di sabato 23 dicembre 2023, ripreso da Pecetto Torinese, colora un Altocumulo lenticolare sopra il Monviso, al termine di una giornata memorabile per caldo fuori stagione e incendi boschivi in Piemonte (f. Pierluigi Cullino).
 



Carta di analisi delle isobare e dei fronti in superficie, ore 00 UTC
di sabato 23 dicembre 2023 (fonte: Istituto di Meteorologia dell'Università di Berlino). Tra la depressione "Pia" sulle Repubbliche Baltiche e un anticiclone sull'Atlantico si incanala un marcato flusso di venti nord-occidentali che, sbarrati dall'arco alpino, si traducono in venti di foehn impetuosi e caldi sul suo lato meridionale.


Pur avendo raggiunto gran parte della regione sudalpina, il vento caldo e secco da Ovest/Nord-Ovest ha soffiato con particolare impeto tra le basse valli e la pianura pedemontana torinese a partire dalla notte tra giovedì 21 e venerdì 22 dicembre, con raffiche diffusamente prossime a 100 km/h, e spesso superiori.

Si è trattato di una tempesta tra le più intense degli ultimi decenni nella zona (comunque inferiore, nel complesso, almeno all'episodio storico del 15 febbraio 1990), responsabile di innumerevoli cadute di alberi su strade e auto in sosta, danni a linee elettriche e alle coperture di edifici (segnaliamo in particolare l'abbattimento della cuspide del campanile della parrocchiale di Novalesa, in Val Susa), nonché della propagazione di svariati e vasti incendi boschivi presso Lanzo Torinese, Condove, Caprie, Porte di Pinerolo...

Ecco un elenco di alcune massime velocità del vento registrate il 22 dicembre (giorno culmine dell'evento ventoso):

95 km/h a Torino-Alenia, periferia Ovest (Arpa Piemonte);

98 km/h a Caselle-aeroporto (Arpa Piemonte);

115 km/h ad Avigliana (Arpa Piemonte), eguaglia il primato trentennale
del 22 dicembre 1991 (inizio serie proprio nel 1991);

117 km/h a Susa (Arpa Piemonte);

121 km/h a Cafasse (Torino), record in una serie di dati dal 2001
(stazione privata del socio SMI Marco Favero);

122 km/h a Villanova Canavese (Torino), record per un episodio di foehn in una serie di dati dal 2000 (stazione privata del sig. Roberto Maruzzo);

179 km/h al Rifugio Vaccarone (2745 m, media Val Susa; Arpa Piemonte),
primato nella serie iniziata nel 1996 (supera i 160 km/h del 15 marzo 2019);

228 km/h alla Sacra di San Michele (938 m, bassa Val Susa; stazione della comunità dei Rosminiani del monastero).
 

Tra tutti i valori di massima velocità del vento dell'episodio, spiccano i
228 km/h registrati alle h 06:22 del 22 dicembre 2023 dalla stazione meteorologica Davis della Sacra di San Michele (938 m, bassa Val Susa), installata nell'aprile 2022 per iniziativa della comunità dei Rosminiani in collaborazione con la Società Meteorologica Italiana. Si tratta, per quanto ne sappiamo, della velocità più elevata mai registrata in Piemonte, e probabilmente tra le più intense anche a livello nazionale (ricordiamo che durante la tempesta “Vaia” il 29 ottobre 2018 si misurarono 217 km/h al Passo Rolle, in Trentino). Tuttavia va detto che la stazione della Sacra di San Michele - luogo notoriamente ventosissimo sulla sommità del Monte Pirchiriano, a causa dell'accelerazione che il vento subisce incanalandosi da Ovest allo sbocco vallivo - è attiva da poco meno di due anni, ed è molto probabile che tempeste ancora più violente si siano verificate in passato. Quanto a rappresentatività, il primato è da trattare con le dovute cautele anche considerando l'elevata variabilità spaziale del vento e - parallelamente - le serie di dati anemometrici ancora relativamente brevi e poco numerose sul territorio.
 

Il grande incendio nei boschi presso Pinerolo, all'imbocco della Val Chisone,
la sera di venerdì 22 dicembre 2023 (f. Marco Rostagno, via pagina Facebook Andrea Vuolo - Meteo in Piemonte).
L'evento ha ricordato il drammatico rogo che, proprio in quella zona, durante il violento foehn del 15 febbraio 1990 bruciò il paese di Prarostino.
 

Il 22 dicembre 2023 è stato segnato anche dalla diffusa presenza in cielo di nubi iridescenti. Si tratta di Cirrocumulus lenticularis, plasmati dall'ondulazione del vigoroso flusso d'aria sopra al rilievo alpino (onde orografiche). La peculiare colorazione è dovuta al fenomeno fisico della diffrazione della luce solare da parte delle piccole gocce d’acqua e dei cristalli di ghiaccio, di dimensioni simili tra loro, che compongono queste nubi sottili e semitrasparenti, osservate preferenzialmente proprio nelle giornate favoniche.
Immagini riprese a Torino rispettivamente da Claudio Castellano (SMI)
e da Marco Canata.


Il foehn, surriscaldando sul versante padano delle Alpi aria già molto mite in origine (sulle Alpi occidentali, isoterme di circa +10 °C al livello isobarico di 850 hPa, circa 1450 m di quota), ha fatto salire le temperature a valori talora da record per dicembre.

Già il giorno 22 la stazione Enav di Torino-Caselle, con una massima di 22,2 °C,
ha stabilito un primato decembrino (non solo per la terza decade, ma per tutto il mese) nella serie di misura dal 1952, superando i 21,4 °C del 29 dicembre 1974.

Ma soprattutto il giorno 23 molte altre località hanno sperimentato le temperature massime più elevate mai registrate in dicembre, in serie anche ultrasecolari:

19,3 °C a Piacenza - Collegio Alberoni (Opera Pia Alberoni / SMI), 54 m
supera i 18,3 °C del 22 dicembre 1991 (dati dal 1871);

21,8 °C a Modena - Osservatorio Geofisico (Univ. Modena e Reggio Emilia), 76 m
supera i 21,2 °C del 2 dicembre 1872 (dati dal 1860);

22,3 °C a Locarno-Monti, Canton Ticino (MeteoSvizzera), 367 m
supera i 20,9 °C del 4 dicembre 1967 (dati dal 1935);

23,1 °C a Bologna - Borgo Panigale (Aeronautica Militare / ENAV), 37 m
(dati dal 1951);

23,4 °C a Parma - Piazzale Santa Croce (Università degli Studi di Parma), 57 m
supera di gran lunga i 21,0 °C del 17 dicembre 1989 (dati dal 1878);

25,1 °C a Bra-Museo Craveri (Arpa Piemonte), 298 m
supera i 24,0 °C dell'11 dicembre 1988 e 22 dicembre 1991 (serie osservatorio storico dal 1862, integrata con quella di Arpa Piemonte dal 1993).

Altri osservatori hanno rilevato primati di temperatura massima per la "sola" terza decade di dicembre:

20,9 °C il 22 a Torino - centro
,  via della Consolata (Arpa Piemonte), quota 290 m
(stazione di riferimento per la continuazione della serie storica avviata nel 1753)
supera i 20,8 °C del 29 dicembre 1974;

20,6 °C il 23 a Moncalieri - Collegio Carlo Alberto (SMI), 267 m (sito di misura storico - capannina in facciata Nord), supera i 18,8 °C del 29 dicembre 1974 (dati dal 1865);

23,3 °C il 23 a Cuneo - centro, Camera di Commercio (Arpa Piemonte), 572 m
(stazione di riferimento per la continuazione della serie storica avviata nel 1877)
supera i 22,6 °C del 24 dicembre 2018.

Il foehn, che tra alti e bassi ha soffiato talora per una sessantina di ore dal pomeriggio del 21 al mattino del 24, specie nei fondovalle alpini e sulla fascia pedemontana del Piemonte occidentale, ha mantenuto a livelli straordinari anche le temperature notturne, con valori perfino di 18-21 °C a bassa quota in piena notte!

Emblematico il caso della stazione Arpa Piemonte di Luserna San Giovanni (475 m, bassa Val Pellice, Torino), che alle h 23:30 di sabato 23 dicembre 2023 rilevava ancora 21,3 °C !

A Pino Torinese (619 m) la temperatura minima del 23 dicembre (intervallo h 00-24), pari a 15,6 °C, risulta la più elevata nella serie Arpa Piemonte con inizio nel 1988 non solo per il mese di dicembre (superando di gran lunga i 10,8 °C del 26 e 27 dicembre 2016), ma per tutto il periodo dell'anno compreso tra il 30 ottobre e il 20 marzo !



Carta delle temperature massime registrate sabato 23 dicembre 2023 dalle stazioni della rete Meteonetwork e del progetto Mistral. In arancio le aree a oltre
20 °C, soggette a foehn, collocate per lo più in Piemonte, Lombardia nord-occidentale, Emilia-Romagna e versante adriatico.
Queste cartografie sono, a nostra conoscenza, gli unici prodotti disponibili al pubblico per consultare in tempo reale la distribuzione e le anomalie dei principali parametri meteorologici a scala nazionale in Italia (a livello istantaneo e in aggregazione giornaliera, ma anche decadale, mensile, stagionale e annua), diffuse gratuitamente non da un ente governativo, ma da un'associazione. I dati provengono in parte da stazioni amatoriali, tuttavia collocate seguendo
il più possibile gli standard internazionali.


L'episodio di caldo estremo di fine dicembre si aggiunge ad altri eventi, anche più estesi e sbalorditivi, che hanno caratterizzato il 2023 in Italia e in Europa, in particolare quelli della seconda metà di luglio, del 20-24 agosto e della prima metà di ottobre.

 
Grazie...


... oltre a tutti gli enti e i soggetti citati nel testo, a Luca Lombroso (osservatorio di Modena), e a Paolo Fantini e Simone Monica (osservatorio di Parma).



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