DESCRIZIONE (a cura dell'Editore)
Pascal Acot, esperto di fama mondiale di scienze climatiche e ambientali, approfondisce il tema del suo precedente fortunato libro, la Storia del clima, in un’ottica rivolta alle conseguenze sociali e politiche delle evoluzioni climatiche cui stiamo assistendo negli ultimi anni. In queste lucide pagine, dunque, si pone e ci pone alcune drammatiche domande. Nell’arco dei prossimi decenni, infatti, potrebbero farsi sempre più frequenti gli episodi climatici estremi – uragani, canicola, inondazioni, siccità. Ma quanti di noi sanno che gli esperti dell’Onu e dell’Ocde (Organisation de coopération et de développement économiques) hanno già rinunciato all’idea di stabilizzare il clima mondiale? E che invitano gli Stati a prepararsi agli effetti del riscaldamento climatico, considerandolo ormai inevitabile? E ancora, possiamo dire che l’opinione pubblica è cosciente della criminale indifferenza delle «élites» nei confronti delle catastrofi climatiche che colpiscono i paesi più deboli? Siamo in grado di valutare fino a che punto le catastrofi cosiddette «naturali» siano innanzitutto dei disastri sociali? In ultimo, quanti di noi sanno che altre soluzioni all’apparenza miracolose, come le energie alternative, sono al momento illusorie, e che, in opposizione a un’economia mondiale contro natura, l’esigenza di rilocalizzare e demondializzare le attività agro-economiche sta diventando un’urgenza ecologica improrogabile?
Colpevolmente indifferenti a ogni preoccupazione per il pianeta, le oligarchie al potere sono asservite a un ordine mondiale più che mai fondato sul saccheggio delle ricchezze naturali e umane e sulla conquista dell’energia attraverso le armi, mentre i ripetuti allarmi degli ecologisti continuano a restare inascoltati
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