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L'ALLUVIONE NEL NORD-OVEST DEL 13-16 OTTOBRE: CRONACA DI UNA TRAGEDIA
Fonte degli articoli (ove non direttamente specificato): SMS-Redazione Nimbus (direttore Luca Mercalli)
. La riproduzione è concessa, purché integrale e riportante la fonte.

DALLA SMS-REDAZIONE NIMBUS:

DAI NOTIZIARI ANSA:

13 Ottobre - Le prime avvisaglie 
14 Ottobre - Alluvione sul nord-ovest 
15 Ottobre - L'emergenza continua 

 DALLA RETE:

METEO SVIZZERA: l'alluvione su  Val Formazza, Verbano, Locarno
Straripa la Dora a Torino


DIARIO DALLA SMS-REDAZIONE NIMBUS

VENERDI' 13 OTTOBRE, ORE 15.33: L'allerta SMS nelle previsioni del tempo

SABATO 14 OTTOBRE: L'ALLARME SUL QUOTIDIANO LA REPUBBLICA

Torna a inizio paginaSABATO 14 OTTOBRE, ORE 10.00: JOSEFINE PREPARA DISASTRI 

TORINO, 14 ottobre ore 10.00 - Dopo una notte con forti venti meridionali e temperature assai elevate , fino a 18 C° in pianura chiaro sintomo dell'avvezione di aria sahariana, giungono stamane i primi rapporti sui danni delle piogge nelle valli alpine occidentali. Se in pianura le precipitazioni notturne sono state quasi assenti e limitate a 20-30 mm sulla prima fascia prealpina, non così é andata nelle zone più interne dove già da ieri sera si stavano accumulando oltre 50 mm d'acqua e la temperatura elevata causava la rapida fusione della neve caduta fino a 1700 m nei giorni precedenti. Da Ceresole a Noasca (versante sud del Gran Paradiso) si segnalano i primi timori per l'Orco  fortemente ingrossato e prossimo ad esondare mentre il Cenischia, tra Susa e il Moncenisio, sta provocando i primi danni presentando già questa mattina una situazione allarmante, seconda solamente alla piena del giugno 1957. 
In considerazione dell'ulteriore aggravamento della situazione meteo e della permanenza sul Mediterraneo occidentale del ciclone extratropicale Josefine si rammenta a chiunque la massima attenzione e prudenza negli spostamenti . (SMS - redazione Nimbus

Torna a inizio paginaSABATO 14 OTTOBRE, ORE 18.00: ORMAI E' ALLUVIONE     
TORINO, 14 ottobre ore 18.00 - La pioggia ha continuato a cadere tutto il giorno, più intensamente all'interno delle valli alpine che non in pianura. La Valle Orco è completamente isolata, e gli elicotteri stanno evacuando gli abitanti delle borgate più colpite. A Locana e Sparone l'acqua ha già allagato parte dell'abitato, raggiungendo in alcuni punti l'altezza di un metro e mezzo. Il ponte di Cuorgnè, fortemente lesionato ed in pericolo di crollo, è stato chiuso all'accesso e l'acqua ha parzialmente invaso la strada . In Val Cenischia  i torrenti hanno causato numerose erosioni ed una frana ha interrotto la via di accesso al paese di Novalesa. Sulla  fascia  prealpina sono caduti tra 70 e 150 mm,  a Torino solo 12 mm. E, purtroppo, i modelli indicano una intensificazione delle precipitazioni per le prossime ore con un miglioramento solo a partire da lunedì pomeriggio.  (SMS - redazione Nimbus)

Torna a inizio paginaDOMENICA 15 OTTOBRE, ORE 8.00:DISASTRO IN CORSO     
TORINO, 15 ottobre ore 8.00 - Una notte burrascosa con l'imponente stau da sud-est e la perturbazione "Josefine" bloccata nel suo movimento dall'anticiclone balcanico ha visto una intensificazione delle precipitazioni : da ieri sera fino alle 5.00 di questa mattina a Torino sono caduti circa 40 mm e sulle Prealpi almeno 100 mm (laddove i dati sono disponibili). Dopo un lieve calo delle portate fluviali i livelli hanno cominciato a crescere nuovamente e all'alba esondazioni ed allagamenti stanno interessando tutte le valli a nord del Po e la pianura adiacente. La valle Orco è uno dei punti più critici, isolata da ieri pomeriggio per frane ed esondazioni; il ponte sull'Orco a Noasca è crollato, insieme ad un traliccio di una linea elettrica a 220.000 V,  il paese è in gran parte inondato; il ponte di Cuorgnè ha resistito ma il suo destino è incerto. Chiusa la ferrovia Torino-Aosta, viabilità limitata su tutta la provincia di Torino. Scarse le notizie dalle valli di Lanzo; la Stura in piena ha provocato ieri il crollo del ponte di Robassomero. Esondazioni della Dora Riparia  nella media valle in prossimità di Bussoleno. Situazione critica anche sul Sangone ed il Chisone. La perturbazione è ancora molto intensa ed alimentata da aria umida e calda proveniente da sud, che mantiene elevata la quota di formazione della neve, superiore a 2500-2800 m . In pianura la temperatura è stabile sui 17 C°. Forti precipitazioni, sia pure a carattere intermittente, sono ancora attese per tutta la giornata di oggi, mentre un miglioramento si profila solo a partire da lunedì pomeriggio. 
(SMS - redazione Nimbus )


Torna a inizio paginaDOMENICA 15 OTTOBRE, ORE 21.00: PEGGIO DELL'ALLUVIONE DEL 1994   
Click per ingrandireTORINO, 15 ottobre ore 21.00 - La centrale AEM di Moncalieri è invasa dalle acque del Po, che sta per toccare le arcate del ponte di Moncalieri,ed il Sangone è uscito dagli argini a Torino in Corso Unità d'Italia sommergendo una concessionaria d'auto.
La Valle Orco è completamente devastata da frane, case asportate, tralicci abbattuti. A Ceresole sono caduti 600 mm di pioggia nelle 48 ore. 200 persone sono state  evacuate,  a Rosone non è rimasto più nessuno. 
Il Canavese è completamente isolato. A Salassa è  crollato il ponte della statale 565 pedemontana , è crollato il ponte di Feletto sulla provinciale Feletto-Agliè. Sono chiusi tutti i ponti sull'Orco ed è stata asportata dalle acque tutta la massicciata adiacente al ponte di Rivarolo,costruita dopo l'alluvione del '93 . Anche la Stura non è attraversabile in nessun punto. Problemi con l'alimentazione elettrica a Rivarolo e nel rivarolese, black-out dei cellulari in quelle zone. A S. Francesco Benne sono caduti 160 mm nelle 48 ore, 115 mm nelle ultime 12 dalle ore 19.00 di ieri sera. Il ponte di Cuorgnè resiste.
Ivrea è semi-allagata, acqua nella parte sud verso Pavone e Banchette.  E' crollato il ponte della ferrovia a Settimo Vittone. L'inondazione del Po a Chivasso ha allagato i piani terreno dei primi condomini. 
In Valle di Susa la Dora Riparia ha allagato il fondovalle tra Bussoleno e Borgone, causando la sospensione del traffico ferroviario e stradale. Ad Almese sono caduti 216 mm nella sola giornata di Domenica 15 mentre il totale da Venerdì sera è di 291 mm .
A sud di Torino è straripato il torrente Chisola, e ci sono vasti allagamenti nella zona di None, alcune famiglie sono state evacuate. E' interrotta la statale per il Sestriere tra Candiolo e None e fra Porte e Perosa Argentina. 
Pinerolo è allagata, molte linee ferroviarie sono interrotte. (SMS - redazione Nimbus) 

LUNEDI' 16 OTTOBRE, ORE 9.00:  IL PEGGIO E' PASSATO     
TORINO, 16 ottobre ore 9.00 -  Nelle ultime ore la pioggia ha continuato a cadere, con ritmo via via meno intenso e totalizzando  quantità modeste (da 10 mm a 50 mm nella notte su fascia prealpina). In montagna nevica: nella notte un flusso d'aria più fredda è entrato in quota da nord-est, provocando l'abbassamento del livello della neve a 1500 m . La portata dei torrenti alpini si sta pertanto riducendo consentendo alle aste principali di smaltire l'onda di piena.  Il ciclone "Josefine" va ad esaurirsi (vedi immagine meteosat). Nelle prossime ore continueranno le piogge con ritmo decisamente meno sostenuto inframezzate da frequenti pause e , nel tardo pomeriggio, dovrebbero presentarsi le prime schiarite. Le temperature si sono abbassate sensibilmente, con circa 10 gradi in pianura. 
Ecco la situazione aggiornata di alcune località colpite:
Noasca (Valle Orco). Il paese è irraggiungibile, la statale è stata erosa ed è franata in più punti. Il ponte della statale 460 sul torrente Noaschetta, invaso dai detriti, ha agito come diga e le acque sono fuoriuscite allagando la parte bassa del paese e la piazza. La popolazione si è arroccata nella parte alta del paese, e nel Municipio.  Nella notte fra sabato e domenica, momento più critico, il ponte è crollato. Solo ieri pomeriggio, approfittando del calo del livello delle acque del torrente in piena, gli abitanti  si sono trasferiti all'Ostello del Parco Nazionale del Gran Paradiso, sull'altro lato della valle, attraversando il secondo ponte del paese. In tutti questi giorni le comunicazioni telefoniche tra SMS e la popolazione noaschina sono state sempre attive permettendo scambi di informazioni sui danni in atto e sulle previsioni meteo.
Ceresole Reale (Valle Orco). La situazione è stata più tranquilla. L'acqua della diga ha sfiorato per 1 -1,5 m, senza alcun problema e come previsto dalla normale operatività dell'impianto. La neve, che fino a ieri pomeriggio cadeva a 2900-3000 m, da ieri sera ha imbiancato perfino il paese a quota 1580m .
Val Soana . Inondazioni ed allagamenti nei paesi, black-out completo delle telecomunicazioni.
Cuorgnè. Il ponte lesionato non è attraversabile, e l'accesso alla zona è pressoché impossibile, essendo crollati i ponti di Feletto, di Salassa ed  essendo stato chiuso il ponte nuovo di Rivarolo per lesioni.
Valli di Lanzo. A Groscavallo  si riportano numerose frane e smottamenti e importanti erosioni di sponda lungo la Stura. A Germagnano sempre la Stura ha invaso il piazzale della centrale elettrica di Funghera danneggiando le auto degli addetti. La centrale, costruita alla fine '800, era era stata risparmiata dalle acque sia nel 1993 che nel 1994; anche il cimitero di Germagnano è stato eroso dai flutti che hanno asportato alcune tombe. Sui prati dei versanti, anche ben curati,  si sono registrati diffusi scivolamenti di suolo fluidificato dalla pioggia (soil-slip).
Giaveno (Val Sangone): la situazione è critica per il ponte sul Sangone di via Cumiana, interessato dalle prime erosioni. Chiusura precauzionale, si teme il crollo. 
Ivrea. Situazione viaria in crisi, con il ponte di Settimo Vittone crollato, allagamenti nella parte bassa della città ed evacuazioni a Fiorano Canavese; allagati gli uffici della Omnitel in via Jervis.
Pinerolese. Fra Porte e Perosa Argentina il Chisone ha allagato la statale 23 per il Sestriere, con 60 cm di acqua sul fondo stradale. 

Ora che gli ingenti deflussi dei torrenti alpini stanno raggiungendo la pianura i problemi maggiori potranno interessare il Po a valle di Torino.

La SMS-redazione Nimbus, sia in fase di preallerta (pomeriggio di venerdi' 13 Ottobre)  che in corso di evento, ha mantenuto i contatti con molte amministrazioni pubbliche, per scambio di informazioni  sui dissesti in atto e per aggiornamento sulle previsioni dell'evoluzione meteorologica. Il gruppo di lavoro della sede di Torino ha effettuato continui sopralluoghi ed acquisito ampia documentazione in molte delle zone più critiche, in stretta collaborazione con i tecnici del CNR-Istituto per la protezione idrogeologica nel bacino padano (Torino). Invitiamo chiunque avesse informazioni utili, fotografie, filmati e testimonianze ad inviarle alla redazione (Castello Borello, 10053 Bussoleno TO): saranno utilizzate per l'allestimento di un prossimo numero speciale di Nimbus, come già accaduto per le precedenti alluvioni del 1993 e 1994, che rappresentano oggi efficaci ed ordinate fonti di informazione per i confronti del caso.
(SMS - redazione Nimbus)

MARTEDI' 17 OTTOBRE, ORE 9.00 : SOCCORSI IN AZIONE   
L'alba di questo martedì 17 Ottobre si apre finalmente con squarci di sereno, bande di cirri velano ancora il cielo e la pianura "fuma"  sotto il primo sole sgravandosi dell'umidità che da quattro giorni la opprime. Lo spettacolo delle Alpi che si ergono sui fiumi ancora turbinosi ha qualcosa di affascinante: sono coperte di neve fino a 2000 m e le vette superiori a quota 3000 m,  dove le nevicate sono cadute ininterrottamente fin da venerdì, assomigliano ad un panorama himalayano. 
La pressione atmosferica sta ora salendo e, almeno fino a giovedì, ottobre tornerà ad essere il mese tiepido e luminoso dell'autunno alpino. 
Continua la nostra cronaca dalla Valle Orco forse la zona, insieme alla Valle d'Aosta, più colpita e nella quale si contano ancora due comuni completamente isolati - Ceresole Reale e Noasca - insieme all'adiacente Val Soana, tutte nel territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso

 

Pluviogramma registrato in una località prealpina investita da precipitazioni 
di 327 mm, ben inferiori ai massimi di 700 mm rilevati in Valle Orco e sul Lago Maggiore, pari a quanto piove mediamente in un anno sulla Pianura Padana

CUORGNE', 17 ottobre ore 9.00 (servizio di Daniele Cat Berro e Claudio Castellano) - Dopo due giorni di attesa allo sbocco del torrente Orco infuriato, a Cuorgnè, dove il ponte minacciava rovina e l'acqua ricopriva la SS 460, finalmente ieri (lunedì 16) i tecnici della viabilità hanno aperto un varco per penetrare in Valle Orco, un territorio off -limits dove la popolazione vive nonostante tutto asserragliata come sotto assedio.
Lentamente, tra fango, cingolati e divise arancioni ci facciamo strada a Pont Canavese dove la statale è crollata e intransitabile in alcuni punti e  si passa nel borgo vecchio, e poi fino a Sparone (transito consentito solo a soccorsi e residenti). Pur conoscendo a menadito questa valle frutto di vent'anni di attività alpinistica e glaciologica, fatichiamo ad orientarci: la geografia del territorio è completamente cambiata, la carta geografica dovrà essere ridisegnata. L'Orco, alimentato da piogge che hanno raggiunto i 700 mm in tre giorni, ha occupato l'intera sezione del fondovalle travolgendo qualsiasi cosa. Ora che l'acqua è calata, è un caos di tronchi, tralicci  dell'alta tensione accartocciati (interrotte le linee a 130.000 e 220.000 V), bomboloni del gas, autovetture, cassonetti dei rifiuti ed ogni altra suppellettile e detrito immaginabile. Il torrente ha aperto nuovi e molteplici alvei , saltato i meandri; tutti i paesi e le borgate presentano case crollate totalmente o parzialmente. 

Locana:  il paese è distrutto.Ogni via si è trasformata in un fiume di fango e sassi, ogni via ha la sua frana . In località S. Donato il rio Fura è stato completamente ostruito da una frana e l'acqua ha sfogato passando nei cortili . La gente lavora,  si dà da fare per sgombrare le strade e le case da fango e detriti. In tutta la valle molti ponti sono crollati o sono stati completamente erosi sui fianchi dalla furia delle acque, fino a completa distruzione del collegamento con la strada ( su un ponte hanno messo una scala di qua e di là per salire). A Bardonetto è crollato il ponte sull'Orco che porta alla frazione Curgo. 

Noasca non è ancora raggiungibile, manca l'energia elettrica, mancano le comunicazioni telefoniche. E' crollato il ponte della SS 460 sul torrente Noaschetta,  situato all'interno delll'abitato proprio sotto la cascata. A Rosone sono cadute numerose frane,  e non è possibile arrivarci. 

In Val Soana la strada è crollata in località Villanuova (comune di Ronco) ed è impossibile proseguire. Rimangono le comunicazioni via radio, con l'elicottero sono state evacuate alcune persone, solo quelle che lo volevano, chi è rimasto non è andato via perché sapeva che non sarebbe più tornato. A Ronco sono crollate 7 case compreso il centro visitatori del Parco Nazionale. Il  rio Santanel ha mangiato la strada statale ed a Piamprato tutto il paese è sott'acqua
L'Orco ha causato ulteriori problemi anche in pianura, tra Cuorgnè e Rivarolo; in frazione Spineto,  tra Castellamonte e Cuorgnè si è scavato due nuovi alvei tagliando prati e boschi,  ed ha circondato un gruppo di case e di industrie, isolandole ed accerchiandole come su un'isola fluviale. 
Nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 16, con la riapertura del ponte di Cuorgnè sono potuti transitare in valle i soccorsi, trasportando gruppi elettrogeni  arrivati da tutta Italia. Anche il ponte di Rivarolo è stato riaperto, la strada è ora transitabile fino a Pont Canavese. La notte l'abbiamo passata su un'autocisterna a portare gasolio ai gruppi elettrogeni di Locana...

VIAGGIO NELLA VALLE ORCO DEVASTATA DALLA PIENA DEL SECOLO

Torna a inizio paginaGIOVEDI' 19 OTTOBRE: ANCORA COMUNI ISOLATI NELLE VALLI ALPINE     
SMS - redazione Nimbus
TORINO, 19 ottobre 2000 - Ci sono ancora zone irraggiungibili con mezzi terrestri in molte vallate del Torinese e della Valle d'Aosta. Nelle valli di Lanzo le interruzioni stradali a Viù impediscono l'accesso a Usseglio, ad Ala sbarrano il passo per Balme e a Chialamberto per Groscavallo e la borgata di Forno Alpi Graie. A Germagnano, in bassa valle, la Stura di Lanzo con un portata massima superiore a 1000 m3/s ha asportato circa 50 m di prati in sponda destra, causando il crollo del parcheggio del cimitero e quindi il collasso del camposanto stesso: 50 tombe sono finite nei flutti. Poco a monte, l'antica centrale elettrica di Funghera, costruita nel 1898, è stata completamente allagata da 90 cm d'acqua fuoriuscita in corrispondenza della ponte della condotta forzata che, intasato da una enorme quantità di alberi, è stato sormontato dalle acque che hanno poi divagato nel piazzale della centrale; la sala macchine è tuttora invasa dall'acqua e ci vorranno oltre sei mesi per ripristinare gli alternatori. 

 

 

  
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