OSSERVATORI METEOROLOGICI SMI

STAZIONE NIVOMETRICA DIGA MONCENISIO (TO/Savoie), 2000 m
 

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Veduta  in streaming dalla casa di guardia della diga del Moncenisio verso Ovest.

Vedi le istruzioni per la lettura dell'altezza neve sull'asta nivometrica

 


DIGA DEL MONCENISIO:
UN OSSERVATORIO IMPORTANTE SUL CLIMA DELLE ALPI

Il Lago del Moncenisio, interamente in territorio francese a quota 2000 m presso lo storico valico alpino tra Italia (Valle di Susa) e Francia (Maurienne, Savoia), vanta una lunga serie giornaliera di misura nivo-meteorologica, tra le più significative delle Alpi occidentali, con inizio nel 1931 per le precipitazioni, nel 1933 per temperature e nel 1939 per lo spessore della neve al suolo.



Veduta aerea della diga e del lago del Moncenisio, interamente in territorio francese a seguito dei trattati di pace del 1947. Le acque (capienza massima di 320 milioni di m3) vengono condivise tra Italia e Francia per la produzione idroelettrica (centrali ENEL di Venaus e EDF di Villarodin). L'invaso fu realizzato ampliando l'originario lago naturale in tre momenti successivi con sbarramenti via via più grandi, nel 1913, 1921 e 1968, anno di ultimazione dell'attuale diga in terra e pietra. Sullo sfondo, in direzione Ovest, l'ampio Glacier de la Vanoise, che riveste il Dôme de Chasseforêt, 3586 m (f. Luca Mercalli, 29 luglio 2003).
 



La diga e il lago del Moncenisio in inverno.
Sullo sfondo a sinistra, il Signal du Petit Mont Cenis, 3162 m (5 febbraio 2011, f. Daniele Cat Berro).

Tuttavia i rilievi manuali eseguiti presso la diga gestita in condivisione da EDF ed ENEL si sono purtroppo interrotti dal maggio 2014.
Così, mentre le misure di temperatura e precipitazioni sono comunque garantite da una stazione meteorologica automatica ARPA Piemonte accanto all’edificio di guardiania, per la prima volta in 75 anni quelle di innevamento sono venute a mancare, proprio in un punto di grande importanza per lo studio dei cambiamenti climatici in corso in particolare per quanto riguarda la situazione nivometrica.

Il "campetto" meteorologico accanto alla casa di guardia della diga.
Oltre alla capannina (al centro) e al pluviografo ex-Ufficio Idrografico (a destra), gestiti da ENEL fino al 2014 e poi dismessi, si trova anche una stazione automatica ARPA Piemonte che, attiva dal 2005, fortunatamente garantisce la continuità delle misure di temperatura e precipitazioni (5 febbraio 2011, f. Daniele Cat Berro).
 

Serie delle quantità di neve fresca totale negli inverni dal 1939-40 al 2013-14 (i valori giornalieri della neve fresca sono calcolati per differenza tra gli spessori nevosi totali al suolo rilevati in giorni consecutivi).
Gli apporti sono in diminuzione, e la media annua è scesa dai 458 cm del periodo 1939-1989 ai 318 cm del 1990-2014 (-31%). Fonte dati: ENEL / ex Uff. Idrografico del Po.
 

Andamento giornaliero, calcolato sull'intero periodo 1939-2014, dei valori medi (linea nera), minimi (rossa) e massimi (blu) dello spessore nevoso al suolo.
Il grafico consente di collocare in prospettiva climatica storica il dato
di altezza neve osservato tramite webcam.Fonte dati: ENEL / ex Uff. Idrografico del Po.

 

LA NEVE AL MONCENISIO
(statistiche calcolate sull'intera serie 1939-2014)

Quantità media annua di neve fresca: 412 cm
Quantità minima di neve fresca: 146 cm (inverno 1948-49)
Quantità massima di neve fresca: 915 cm (inverno 1971-72)

Massima nevicata in un giorno: 108 cm (20 novembre 1943)
Numero medio annuo di giorni con nevicata: 36

Culmine stagionale dello spessore nevoso medio: 14 marzo, 108 cm
Massimo spessore nevoso al suolo: 470 cm (14 marzo 1951)
Durata media del manto nevoso al suolo: 179 giorni (circa 6 mesi)

Formazione autunnale manto nevoso continuo: circa metà novembre
Scomparsa primaverile manto nevoso continuo: circa metà maggio

Scomparsa primaverile più precoce: 6 aprile 1949
Scomparsa primaverile più tardiva: 15 giugno 1984

Il colle del Moncenisio, per la sua posizione piuttosto interna all'arco alpino, è una zona xerica dall'innevamento modesto se confrontato con località alpine occidentali a pari altitudine. Considerando il periodo comune 1981-2010, si hanno 323 cm di neve caduta annualmente alla diga del Moncenisio, 483 cm alla diga di Teleccio in Valle Orco e ben 604 cm alla diga del Chiotas in Valle Gesso, località che riceve praticamente il doppio degli apporti del Moncenisio grazie all'umidità marittima.

TELEOSSERVARE LA NEVE DA "SNOWCAM": UN PROGETTO SMI-CSP

La Società Meteorologica Italiana Onlus, che ha tra i suoi principali scopi statutari la salvaguardia degli antichi osservatori, e CSP (Torino), che cura lo sviluppo di progetti legati all'innovazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, hanno installato presso la guardiania del Moncenisio una webcam (o “snowcam”) per la teleosservazione in tempo reale dello spessore del manto nevoso su un’asta nivometrica, entrata in servizio il 17 novembre 2015 grazie alla disponibilità e all’indispensabile appoggio operativo di EDF, e in collaborazione con l’Ambasciata di Francia a Roma.
La snowcam trasmette le immagini in flusso streaming via satellite.

La casa di guardia della diga, con la posizione della webcam
e dell'asta nivometrica (vista in direzione Nord-Est).
 

Questa operazione ha permesso di ripristinare la continuità delle misure nivometriche come auspicato dalla WMO (World Meteorological Organization), valorizzando il prezioso patrimonio di informazione accumulato in quasi un secolo con quotidiana fatica dal personale EDF/ENEL.
La telelettura e l’archiviazione quotidiana dell’altezza della neve al suolo (a cura di SMI) viene già eseguita con successo da alcuni anni anche al Ghiacciaio Ciardoney (Gran Paradiso), nonché agli storici osservatori di Gressoney-La Trinité (Monte Rosa) e Domodossola, dove – come al Moncenisio – le osservazioni si erano interrotte per mancanza di personale.

Qui un  racconto di Luca Mercalli  su questa vicenda.


Come “leggere” l’altezza della neve sull’asta nivometrica
L’asta è stata collocata pochi metri a Ovest dell’edificio di guardia EDF, in posizione quasi pianeggiante e meno soggetta a turbolenze locali che perturbino troppo la distribuzione della neve al suolo (l’azione eolica è un disturbo noto e diffuso alla misura della neve in alta montagna).
E’ alta in tutto 330 cm, con segmenti giallo-neri a intervalli di 10 cm ciascuno
(clicca sull'immagine qui sotto per ingrandirla).

CSP: innovazione nelle telecomunicazioni
a rischio chiusura?


La situazione di crisi in cui versa CSP – Innovazione nelle ICT
 mette in forse la disponibilità di una risorsa fondamentale per l'intero territorio piemontese come la rete wireless sperimentale a banda larga HPWNet, che offre connettività anche in aree assolutamente marginali, se non anche particolarmente difficili da raggiungere come i 2850 m
del Ghiacciaio Ciardoney.
Tutelare la dimensione pubblica di enti come CSP significa sostenere la ricerca, quando si spinge in direzioni dove un privato non potrebbe mai andare, a causa della ridotta rilevanza economica: in questa prospettiva rientra anche la recente installazione della webcam per l’osservazione dell’altezza neve in remoto presso la diga del Moncenisio, a 2000 m.

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